MONROE’S HEEL

( 50 sfumature di Jet … )

di Ellen


PREFAZIONE

Ho da pochi mesi scoperto il mondo degli ebook ed Ellen ne è subito diventata la mia spacciatrice personale.
Devo dire che gli inizi sono stati promettenti: mi ha consigliato una serie di libri di Follet che hanno subito avuto la mia approvazione.

In quel periodo avevo iniziato a leggere I pilastri della terra , ma Ellen mi disse che dovevo assolutamente leggere Cinquanta sfumature di grigio … visto l’entusiasmo con cui mi suggerì suddetto tomo, mi venne spontaneo credere che lo avesse già letto!
Decisi così,di leggere un’anteprima di venti pagine : mi sembrò una commediola carina e mi ricordò molto I love shopping, per la goffaggine della protagonista! Incoraggiata da queste prime pagine e dalle precedenti proposte azzeccate di Ellen, me lo procurai!
Una sera, durante una sessione di chat, mi ricordai di dirle di essermi procurata non solo il libro suggerito, ma anche i sequel! Lei, immediatamente, mi chiese di passarglieli tutti e tre. A download finito, lei incominciò a leggerlo … inizialmente, mi sembrò strano che avesse tutto quel desiderio di rileggerlo, ma subito mi dissi che non tutti sono degli scellerati come me, che non rileggono mai due volte lo stesso libro, e così non ci rimuginai oltre! Ricevuti i libri, mi lasciò immediatamente a me stessa,( … e poi dice di essere lei la vittima … !!!) e continuai nella mia lettura ...
La chat rimase comunque aperta e ad un certo punto, sentii il classico ding che segnalava un nuovo messaggio! E lessi sullo schermo le testuali parole:

19:45 ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

Guardai lo schermo e pensai “ umh le piace!” … non le risposi e la lasciai fare, ma poi continuarono una serie si messaggi … i seguenti …

19:52  O______________________O

20:03  ma nn si possono scrivere cose simili!!!!!
è proibito!!!!!!
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

Naturalmente pensai che fosse la solita esagerata e le chiesi cosa c’era che non andava. E lei mi rispose:

20.03.36 troppo sexy!!!!!!!

Potete immaginare la mia espressione davanti allo schermo, il mio primo pensiero è stato … “senti da che pulpito! “
Impietosita dalle sue scene di panico, mi feci dare la pagina, sicura di trovare molto meno di quanto lei mi stesse descrivendo …
Già m’immaginavo a cercare di convincerla che la stava facendo troppo grossa e che, in realtà, era molto meno di quanto pensasse! Sì, perché in pochi sono a conoscenza del fatto che, ogni maledetta volta, che scrive qualcosa, mi dice:

 ” Nico, ho scritto una scena, ma è decisamente troppo hot! Dovrai assolutamente mettere il bollino rosso!”
Ogni volta leggo la scena aspettandomi chissà quali oscenità e puntualmente mi trovo a pensare “Tutto qui???!!!”, sì, perché lei, la fa sempre più grossa di quello che è! E tutte le volte poi, mi tocca convincerla che va bene, che nessuno si offenderà e che è pubblicabile così com’è … che fatica!!!

Tornando al libro in questione, lessi la scena incriminata ed effettivamente dovetti concordare sul fatto che il linguaggio fosse piuttosto spinto ma, d’altra parte, mi fece sorridere questo voler scandalizzare a tutti i costi, con  il risultato di gettare solo tanto fumo negli occhi dei lettori! Ma a questo punto però, mi resi conto che era una lettura nuova anche per lei, così mi vendicai dicendole:

Ma non lo avevi letto?! Che roba mi fai leggere? Basta! D’ora in poi tu puoi solo consigliarmi Follet!!!

Da quel giorno naturalmente, non ho mai perso occasione per prenderla in giro! Specialmente, nei successivi tentativi d’inserire scene hot, nelle successive fan fiction!!!!

Fu così che, una delle prime volte in cui mi parlò proprio di quest’ultimo lavoro al telefono, mi disse che era scoraggiata, perché non aveva un titolo che la convincesse …  ma viste le anticipazioni che mi aveva dato, ( … come la odio quando mi fa le anticipazioni! Lo fa di proposito per torturami!) e avendo una certa idea di cosa aveva già scritto e di come intendeva evolvere la storia, mi venne spontaneo suggerirle Cinquanta sfumature di Jet.
Naturalmente, a modino com’è(!!!!), si è subito scandalizzata e mi ha ripreso come suo solito, urlandomi nell’orecchio:

“Nico!!!”

Essendo pazza, prima o poi la faremo interdire, ci ha messo 5 secondi ad accettare il mio suggerimento, certo! Perché lei prima mi sgrida e poi,  cinque secondi dopo, metabolizza, facendo persino peggio di quanto le propongo! … certo che detto così, fa paura, mooolta paura, ma … stiamo a vedere … chissà non intervenga qualche mazza chiodata!!!!

Nicoletta

 

Bene … ora che ha finito la sua prefazione … inizia la mia!^.^ … non vi preoccupate, io sarò molto più breve e meno delirante di lei … ^.- …
Prima di tutto vi voglio anticipare che anche in questa fan fiction mi sono evoluta … e ho fatto uno step avanti … oppure indietro … non so … me lo direte voi . Proprio per il tema che tratta la storia, ho deciso infatti, di usare un linguaggio molto forte, ma più adeguato alla vicenda che narra … non è mia intenzione offendere o ferire nessuno, per questo, mi scuso se troverete termini o descrizioni più forti del solito … Per questo motivo, ho chiesto a Nicoletta di mettere anche un rating alla storia …
Bene, questo è tutto quello che volevo dirvi … anzi, no … devo dirvi ancora un’ultima cosa …
… fino a che punto ti può spingere il bisogno d’amore? …
Buona lettura,
Elena

 

Parte 1

Dasom oltrepassò il rettilineo, con la grazia di un felino e la grinta di un guerriero, che da sempre la contraddistinguevano … e si portò via l’ennesima vittoria!
Incurante di tutto ciò che non fosse musica e motore, la sua benzina naturale … la sua linfa vitale …  vinse l’ennesima corsa della serata … stracciando nuovamente tutti i primati di quelle sfide … e battendo perfino sé stessa …
Era conosciuta come la Fighter … perché aveva grinta e coraggio da vendere … e soprattutto, non aveva paura di premere l’acceleratore …
Il suo stile era diventato leggenda … perché guidava al battito della sua musica e adattava il suono del motore e la sua guida al ritmo della canzone che ascoltava! …  se era lento, il suono era dolce …  per quanto potesse essere dolce un motore di quel calibro … un 6.0 litri V12 doppio turbo che le permetteva di far ruggire qualcosa come 1.200 cavalli … e se invece il ritmo cresceva, anche i giri aumentavano e l’auto sprigionava tutto la sua potenza … se il suono batteva, la ragazza premeva e scalava fino a farla ruggire … non si risparmiava mai … altrimenti non c’era divertimento!
Quando Dasom saliva in auto, lo faceva per lei e per nessun altro … adorava sentire quel brivido caratteristico e ineffabile , che le dava correre sul filo della morte, percorrerle le vene … l’adrenalina che scorreva violentemente dentro di sé e la faceva sentire sopra il mondo … e quell’istante in cui, tagliava un improbabile e impensabile traguardo, che nessuno poteva vedere a parte lei e gli altri concorrenti … quel momento in cui esistevano solo lei, la sua musica e la sua auto ...  Erano queste, le cose che la facevano sentire viva!
Tutti la conoscevano … tutti conoscevano Dasom nel mondo delle corse illegali … perché come lei, nessuno sapeva guidare! … era la più forte … la più bella … la più carismatica !… e l’unico che era riuscito a batterla … era stato Emon … per quello, forse, era diventato il suo uomo …
Emon e Dasom … una coppia esplosiva … da ogni punto di vista !… quando correvano insieme, si vedevano solo le scintille delle loro sgommate … e la scia impalpabile che lasciavano i loro bolidi a quattro ruote … 
Questo però, accadeva raramente, perché da quando si erano messi insieme, correvano solo, qualche volta, per divertirsi e provare i nuovi assetti delle auto … mai per sfidarsi …
Dasom diceva che con il suo uomo, non voleva rivalità … era il suo uomo: punto e basta … e questo era tutto quello che contava … niente doveva mettersi i mezzo a loro … neanche la sua Marilyn … ovvero la sua potentissima Lotec …
Adorava chiamarla così … Marilyn … in omaggio al suo idolo personale … Marilyn Monroe : la più bella … la più sensuale … la più sexy! … la più elegante icona del mondo dello spettacolo! … un mito, con una classe inaudita …
Per questo, aveva battezzata così la sua Lotec Sirius, grigio metallizzata, da 1200 cavalli … ma a dire il vero, questo era ciò che era scritto sulla carta : lei e il suo meccanico, l’avevano più e più volte ritoccata … e il suo motore era leggermente differente da come era uscito dalla casa madre … ma questo era solo un dettaglio !
Se la polizia la fermava, il suo libretto era immacolato : tutto regolare e conforme! … non le potevano trovare difetto o difformità di alcun tipo … e in genere infatti, non accadeva … se la fermavano era solo per vedere l’auto da vicino e … vedere lei … da vicino …
Perché Dasom, era veramente bella … di padre americano e madre coreana … alta e magra … fisico asciutto, ma curvilineo … dai capelli lunghi e scuri, dagli occhi neri come la notte e la pelle bianca come il latte …
La consideravano tutti una sorta di godess, mentre camminava sulle sue scarpe rosse, di vernice, con tacco a spillo 12 e girava tra le auto in shorts di jeans e canottiera bianca attillata … con biancheria, rigorosamente, nera e in pizzo, che si intravedeva … e occhiali da sole, perennemente agli occhi, che toglieva solo quando faceva sul serio! … tutti sapevano che, finché li indossava, stava solo giocando … ma quando li levava, tutti tremavano … e questo, soprattutto, quando si trattava di correre! …
Fortunatamente … o sfortunatamente, ciò accadeva di rado … le volte in cui era capitato, poteva contarle sulle dita di una mano … nessuno si era mai rivelato un avversario alla sua altezza, con cui poter fare sul serio in pista … tutti, generalmente, si rivelavano sotto la media o, ancora, ben inferiori! … quindi, era inutile sprecarsi per chi non sapeva e non capiva cosa significasse il rombo di un motore …
Dasom non adorava perdere tempo …  anzi, le piaceva essere rapida e risolutiva … e solo in una cosa non lo era … in camera da letto … con il suo uomo …
Una leggenda metropolitana racconta che, un giorno, un poliziotto ebbe la sciocca idea di fermarla e di farle un complimento troppo spinto e che, lei, si fosse tolta gli occhiali … alcune voci dicono che, il poliziotto fu ricoverato con il setto nasale rotto … altre, che fu trovato legato, con le sue manette, ad un palo, con i pantaloni calati ...
Su di lei, giravano tante leggende … tante storie di questo tipo … di cui poi, Dasom si vestiva … un po’ per divertimento …  un po’ per il personaggio … e un po’ perché non aveva interesse a farsi conoscere … Essere famigerata o famosa, era indifferente … l’importante era correre! … e quando il gioco si faceva duro e pericoloso, diventava divertente ! … si trattava di vivere o di morire … e, quella linea sottile la esaltava più di ogni altra cosa … 
Apparentemente, guardandola, sembrava una ragazza esile, dalla muscolatura normale : soda e tonica … invece, era riuscita a sviluppare quella tipologia di fibre intermedie dette,  rosa …  che hanno la caratteristica di potersi modificare verso un tipo di fibra , lente o rapide, in funzione del loro allenamento, in modo da ottimizzare il muscolo al lavoro richiesto, rendendola molto forte e resistente alla tensione dell’alta velocità … e anche capace di fronteggiare un uomo più robusto di lei, se necessario … e su questo, Dasom, non si tirava mai indietro …
Non era quel genere di donna che odiava gli uomini o che si sentiva in difetto nei loro confronti o, ancora,  che li invidiasse per la loro forza fisica … lei, li fronteggiava alla pari … punto e basta! Perché ne era in grado … e perché era una Fighter !… senza considerare poi, che a tempo perso, ogni tanto, le piaceva giocare con loro …

I’ve kept this dream as I watched the stars
A fairy that is so precious to me
Look here, look at me, I want it, your flash
Everyone comes flying to me
(I’m that girl you’ve been waiting for)
I boldly walk down the run run way (way)
My poker face never loses confidence
Goodbye tears, sadness no more
Now is the beginning1

Tuttavia, quella stessa sera, in cui aveva gareggiato da brivido nei vari percorsi, accadde qualcosa che non avrebbe mai pensato …
-Dasom … c’è un’ultima corsa … partecipi? … -
-Uhm? … - Dasom lo guardò di sbieco … certe volte il suo meccanico, le faceva domande sciocche … che le facevano perdere la pazienza … -Se non me lo chiedi per un motivo ben preciso … non sei degno di una risposta … -
Elar  piegò la bocca in un sorriso allusivo … -Se  te lo chiedo … forse c’è un motivo..-
-Se c’è, allora … smettila di fare l’idiota … e parla . Non sopporto i giri di parole e le perdite di tempo.-
-Ok … c’è un novellino … l’ha portato Leon … e dice che ti vuole sfidare … -
Dasom girò lentamente la testa verso di lui, piegando la bocca in un sorriso ironico ... –Che vuole fare? … sfidarmi? … chi è questa razza di idiota? … -
-Beh … probabilmente  un folle … oppure, uno che non sa quello che fa … -
-Nessuno … ha mai osato sfidarmi … apertamente … - rispose a denti stretti …
-Lo so … - … la guardò e la vide irrigidirsi … sapeva che non sopportava chi si permetteva di farle un affronto … e quel tipo, lo aveva appena fatto ..
-Chi è? .. –
-Uno … mai sentito … ma pulito … Leon lo assicura … è un suo vecchio amico d’infanzia … dice che sono cresciuti assieme nei bassifondi di New York … -
- … americano? … o immigrato come Leon? … -
-Non saprei … è importante? … -
-No … almeno, non per il momento … - disse lievemente, guardando pensierosa in un punto indefinito di fronte a sé …
Inconsciamente, si sgranchì le spalle e il collo e poi …
-Andiamo … Marylin è pronta? … -
-Sì … perfetta! … come sempre e come la vuoi tu! .. –
-Portami dall’idiota … - e dicendo così, si avviarono verso le auto … -Come si fa chiamare quando corre? … -
-Ah … ha un nome strano … non credo che ti piacerà … -
-Quindi? – chiese secca, aspettando irritata la sua risposta … non aveva bisogno dei suoi inutili discorsi … quella sera, sembrava che  Elar si divertisse ad innervosirla … come se non lo fosse stata già abbastanza con Emon … 
Il meccanico si fermò, e sospirando … -Redfox … -
Dasom si fermò a guardarlo e gli occhiali le scesero leggermente giù, lungo il naso, facendo intravedere appena le sue lunghissime ciglia … ma si rimise subito gli occhiali a posto e scoppiò in una sonora risata …
-Dai … non scherzare! … anche se mi hai fatto ridere, non vuol dire che mi tratterò dall’attaccarti contro un muro, se mi prendi in giro. -
-No … ecco … si chiama veramente così … - disse leggermente preoccupato …
La ragazza tornò subito seria … -Portami da questo tizio … non ho voglia di farmi prendere in giro! … -
Elar annuì e l’accompagnò da Leon …
Accanto ad una Hennessey Venom GT del 2010 nera, Leon e un altro tipo di spalle, stavano parlando animosamente e anche un po’ troppo a voce alta, secondo i suoi gusti personali …
Dasom era abituata a sentire abbassare la voce mentre passava … come forma di rispetto  e ammirazione per lei … e il loro comportamento le stava urtando i nervi! … era una sorta di mancanza di rispetto verso di lei, che non accettava di buon grado … soprattutto da uno sconosciuto che si faceva chiamare Redfox …
Deve essere uno scherzo … di cattivo gusto, ma uno scherzo! … o questo tipo … non ha la più pallida idea con chi ha a che fare! … pensò, mentre si parava di fronte a Leon , dando le spalle all’altro …
-Allora, Leon? … mi hai disturbato … perciò fai che sia un buon motivo … perché, lo sai … non amo perdere tempo … -
Il ragazzo rimase spiazzato dal suo arrivo e dal suo atteggiamento, e rimase per un istante ammutolito … aumentando il disappunto della ragazza …
Accortosi subito del suo dissenso, tentò di aprire bocca … se per parlare o per prendere aria, nessuno lo seppe, perché quel discorso non cominciò mai …
Un fischio da dietro le spalle della ragazza e a seguire un commento, distolse l’attenzione di tutti da quello che stava accadendo … -Che carrozzeria! … non se ne vedono tante, a giro … così … -
La gente che si trovava nei loro paraggi si zittì all’istante  e sbiancò … compresi Leon ed Elar …
Non volava più, neanche una mosca …
La ragazza si voltò lentamente …  alcuni dei presenti furono convinti che l’avesse fatto quasi come un automa, tanto furono rigidi i suoi movimenti …
-Come. hai. detto? – scandì ogni parola come se fossero di cemento armato …
-Facevo i complimenti alla tua Lotec Sirius … molto bella … - disse abbozzando un sorriso divertito …
-Alla mia auto? … - grugnì, nervosa … e poco convinta … -Chi sei? … e come ti permetti di sfidarmi? … - gli chiese con un filo di voce, a tal punto tagliente da sembrare la lama di una spada …
-Redfox … qui per servirvi … dolce fanciulla! … - piegò le labbra in un sorriso così sicuro che Dasom sentì l’impulso di stampargli un pugno in faccia … ma si impose di calmarsi … non poteva perdere così facilmente la pazienza con quell’idiota …
-Redfox … vediamo … un omaggio al colore dei tuoi capelli? … -
Lui rise … e poi annuì divertito … -Assolutamente … - concluse, scuotendo la testa ..
-Guarda che … non c’è niente da ridere … anzi, fra poco piangerai … -
-Dici? … e io che avevo pensato di divertirmi un po’ … -
Dasom lo guardò da dietro i suoi occhiali … incredula che quel deficiente la stesse veramente sfottendo … aveva anche pensato di non correre … ma adesso, le aveva fatto saltare i nervi …
-Sai come si corre? … -
-Certo … si mette in moto l’auto … si ingrana la marcia e poi si parte … -
Sentiva le mani prudere … ora gli avrebbe spaccato la faccia, a quel cretino … così avrebbe smesso di ridere e soprattutto di dire cazzate …
-Altro? … non so … mettere la freccia a destra?! … -
-Se devi girare a destra sì … altrimenti a sinistra … eh! – concluse estremamente divertito …
-Ti spacco la faccia … così, poi ti sparisce quel sorriso da ebete dal volto … -
-Ah, però … e io che credevo che si trattasse di una gara tra bolidi! … e non di un incontro di box .. – si scostò leggermente da lei e si rivolse a Leon .. – Leon! … ma dove mi hai portato? … su un ring? … io volevo correre … non tirar di pugni! … -
Mentre tutti restavano in silenzio, con il sangue gelato nelle vene, senza il coraggio di intervenire … la tensione salì fino a punte estreme, dopo quell’ultima affermazione! … tanto che, in molti, pensarono di scappare a gambe levate! …
-Senti un po’ … razza di idiota … - lo richiamò lei, con tono perentorio … -Hai commesso un grosso errore … anzi … due … - prese fiato … - Il primo … ti sei permesso di sfidarmi … e il secondo … ti sei permesso di insultare la nostra vita … -
Si tolse di impulso gli occhiali, con movimento rabbioso,  e lo guardò dritto negli occhi …
A quel gesto si sentì un improvviso mormorio di paura, provenire dall’intero ambiente … la spada era tratta … e pronta a colpire …
Quella fu la prima volta che i loro occhi si incrociarono … e i loro sguardi penetranti si sfidarono … gli occhi neri di lei contro l’azzurro dei suoi … cielo nero senza stelle contro cielo azzurro senza nuvole  … oscurità contro luce …
-Ti pentirai per quello che hai fatto … Dopo che avrò finito con te … non ti farai mai più vedere a giro .-
-Vedremo … bambolina … Basta perdere tempo … fammi vedere quello che sai fare… - concluse con aria seria e senza un filo di insicurezza ...
Dasom  si avvicinò a lui, fronteggiandolo … e piegò la testa da un lato, sorridendo nervosamente … -Questa sera si corre in modalità … vincere o morire … pensi di esserne in grado? … -
Lui annuì … -E tu? … ne sarai in grado? … -
La bocca della ragazza si contrasse una smorfia di rabbia … -Ora basta! … abbiamo già perso troppo tempo! … -
Aveva i nervi tesi come non mai … quel tipo l’aveva fatta grossa ! … non aveva capito con chi stava giocando … ma fra poco se ne sarebbe accorto! … e si sarebbe bruciato con le fiamme dell’inferno … ne sarebbe stato avvolto e poi divorato … e di lui, non ne sarebbe rimasto più niente …
Salì su Marilyn … e mise in moto … aprì il finestrino e fece segno ad Elar di avvicinarsi …
-Sei sicuro che Marilyn sia nel suo assetto migliore … vero? … - gli chiese con tono aspro e duro …
-Sì … - deglutì a fatica … e senza rendersene conto, tremò visibilmente …
-Lo sai … vero? … se per caso non lo fosse … sei morto … - e concluse con uno sguardo che avrebbe gelato il sangue a chiunque  …
Senza aggiungere altro, mise l’auto in posizione e spense il motore … aspettando che anche l’altro si mettesse in linea …
-Jet … aspetta … sei sicuro di quello che stai facendo? … -
-Leon … mi conosci da quando siamo bambini … siamo cresciuti assieme … lo sai … non mi vanto mai di ciò che non so fare … e guidare … è una delle cose che mi riesce meglio! … modestamente! … - sorrise all’amico e montò in auto … allineò la Hennessey con la Lotec … e spense il motore …
Tirò giù il finestrino e la guardò … aveva uno sguardo da vera guerriera … era impressionante! … non aveva mai visto una tale espressione sul volto di nessuno … neanche sul suo … e pensò che il soprannome che le avevano dato … Fighter … era più che adatto …
Dasom si girò verso di lui … -Si parte a motori spenti … è più divertente … si testa così, anche la prontezza di riflessi del pilota … -
-Ma tu guidi con quei tacchi? … - la ragazza sgranò gli occhi … quell’idiota continuava a non ascoltarla e a prenderla in giro …
-Questo non ti riguarda … e soprattutto … la classe non è acqua! … io posso. -
-Ti piacciono le frasi fatte? … no, perché … non fai altro che usarle come intercalanti! … -
-Idiota! … pensa a correre! … non sono le frasi che contano! … o i tacchi! … o la musica … è l’adrenalina e il coraggio! … -
-La musica … ah, già … dimenticavo … il tuo stile leggendario !… va bene … allora divertiamoci … come era? … vincere o morire? … -
-Vincere o morire … è la nostra etica … se non ti va bene … ti puoi sempre ritirare ..-
-No … no … figurati! … mi va benissimo … l’ho sempre fatto … non mi cambia nulla … stavo solo pensando che … sarebbe un peccato se ti accadesse qualcosa … ecco tutto … -
Dasom alzò un sopracciglio con dissenso … -Prego? … - non sapeva perché, ma quel tipo la irritava fino al midollo … tanto che, senza accorgersene, si era anche tolta gli occhiali !… sicuramente, era stata una mossa esagerata … non ne valeva la pena con uno così !… sarebbe bastato un terzo delle sue capacità per batterlo! … ne era certa, ma … come mai, aveva reagito così? …
Miryo si avvicinò alle due auto … -Siete pronti ragazzi? … sarò io, stasera, a darvi il via … - si appoggiò prima all’auto di Jet e si sporse leggermente all’interno della vettura, attraverso il finestrino aperto … -Ti va bene Redfox? … sono di tuo gradimento? … - gli chiese la bella mora, dalla chioma fluente e dal seno generoso, che si intravedeva dallo striminzito reggiseno del costume rosso fuoco …
Il ragazzo inspirò leggermente, piegando la bocca in un sorriso malizioso … -Ma certo bambolina … sei perfetta! … anzi, se non hai impegni dopo … andiamo a festeggiare … - la ragazza lo guardò un attimo … riflettendoci sopra … -Se sei ancora vivo … dopo Dasom … verrò volentieri …  -
Lui annuì , increspando le labbra, divertito e sicuro allo stesso tempo … -Allora … ci conto! … -
Miryo si allontanò dalla sua auto, ancheggiando vistosamente e dirigendosi verso quella della sfidante … mettendo in mostra, il suo fondoschiena perfetto, appena coperto dagli slip del costume …
Proprio in quel preciso momento, Jet pensò che si sarebbe divertito molto  … in quella missione !…
-Dasom? … sei pronta? … -
-Miryo … non me lo devi chiedere. Te l’ho già detto … - rispose con tono tagliente e senza guardarla in faccia …
-Come siamo acide! … è solo perché sei entrata in modalità Fighter ? … o perché sei in astinenza da quando Emon è andato via? … - suggerì ironica …
-Miryo … vedi di non sbagliare la posizione di partenza … o rischi che ti passi sopra con l’auto! … -
-Tsk … -
La ragazza si portò avanti alle auto di dieci passi e poi si girò, posizionandosi in mezzo alle due vetture … portò le braccia in alto … in una delle due mani teneva un foulard bianco …
Dasom accese l’autoradio … ed iniziò a concentrarsi … ma fu subito distratta dal suo rivale …
-Dicevo … sarebbe un peccato se ti succedesse qualcosa … almeno prima che io abbia finito con te … in una camera da letto … - concluse con un sorriso malizioso e uno sguardo molto diretto …
La ragazza lo guardò senza battere ciglio … - Te la farò pagare anche per questa … non avere dubbi … idiota … -
Lui rise e poi si girò a guardare la strada di fronte a sé … -Preparati a mangiare la polvere … bambolina! … anche se sarà un peccato farti piangere … ti prometto che poi mi farò perdonare … -
-Bastardo … - grugnì tra i  denti … ma proprio in quel momento, lei si accorse del suo cambiamento di sguardo … non era più quello di uno sbruffone … ma era serio … concentrato … convinto … e sicuro … come quello di un guerriero … e la cosa la turbò …
Miryo richiamò la loro attenzione … -Siete pronti guerrieri? … - prese fiato – Al mio via … fateci divertire … - … inspirò profondamente e poi lentamente abbassò le braccia, sventolando il foulard …
Il via era stato dato … che iniziassero i giochi …

 

Here we go,
Just lose control and let your body give in,
To the beat,
Of your heart as my hand touches your skin,
Is this love
Or,
Just sexual desire,
We're gonna start a fire!

Here we go,
Just lose control and let your body give in,
To the beat,
Of your heart as my hand touches your skin,
Is this love
Or,
Just sexual desire,
We're gonna start a fire!

Taking chances in the back of your car,
We burn and on my radio is "Rockin' in a Free World,
S.O.S.
So obsessed,
Oh you make me such a mess,
Why can't this just last forever, why, why, why?

So wake up, wake up dreaming,
And lie here with me,
So wake up, wake up dreaming,
And lie here with me.

Here we go,
Just lose control and let your body give in,
To the beat,
Of your heart as my hand touches your skin,
Is this love
Or,
Just sexual desire,
We're gonna start a fire!
We're gonna start a fire!
We're gonna start a fire!
We're gonna start a fire!
We're gonna start a fire!2

 

Le due auto sfrecciarono rapidamente via, lasciando dietro di sé solo polvere … Percorsero a gran velocità le strade della città … sorpassando da ogni piccolo spazio libero … da ogni spiraglio lasciato scoperto dall’avversario … intrecciandosi in quella che, più che una gara, sembrava una danza … mortale e appassionata …
Non c’erano ostacoli o impedimenti … ognuno di loro sapeva benissimo come scartare auto … pedoni … o qualsiasi cosa si mettesse in mezzo …  e sapevano, come se facesse parte di loro, il momento preciso in cui attraversare un incrocio o un semaforo, senza creare neanche un piccolo incidente … la loro guida era così pulita e impeccabile che, in realtà, nessuno si sarebbe accorto di loro, se non fosse stata per l’alta velocità dei due bolidi …
Dopo una serie di sorpassi e scambi, raggiunsero infine l’imbocco del rettilineo finale … solo uno dei due sarebbe arrivato primo e …
… per grande sorpresa di tutti … l’auto che arrivò prima, non fu Marilyn …

 

Parte 2

Quando Jet oltrepassò il traguardo, tutti rimasero ammutoliti … nessuno riusciva a credere ai propri occhi … Dasom aveva perso …
L’ Hennessey  si fermò in mezzo allo spiazzo e subito accanto, la Lotec, sotto gli occhi increduli di tutti : nessuno osava fiatare … o muovere un dito …
Il ragazzo scese dall’auto e si guardò attorno … studiando l’espressione basita dei presenti : aveva lasciato tutti senza fiato …
Miryo lo guardò un attimo spaesata e poi sorrise …  gli corse incontro, abbracciandolo, e poi gridò … - Abbiamo un nuovo vincitore! … Redfox! – dopo un attimo di silenzio, cominciarono ad alzarsi alcune voci di congratulazioni e gioia … fino ad esplodere in un intero boato! …
Jet sorrise compiaciuto …  e, mentre abbracciava la ragazza, alzò un mano a pugno chiuso, in alto … in segno di vittoria !… proprio come faceva ai bei vecchi tempi in cui correva in Formula Uno e sfidava Joe … e vinceva! E in effetti … a ripensarci … correndo contro Dasom , aveva avuto quella stessa sensazione … quella ragazza aveva stoffa da vendere … aveva grinta e sapeva quando spingere sull’acceleratore … era in gamba … forse … al pari suo e di Joe …
Si staccò un attimo da Miryo e si diresse verso la Lotec, dal lato guidatore … si appoggiò al tetto dell’auto e poi bussò con la nocca dell’indice …
Il finestrino venne giù … e Jet guardò Dasom senza dire nulla …
-Hai vinto … -
-Ti ho battuta … -
Lo sguardo della ragazza era vuoto e perso di fronte a sé … -Non è possibile … non c’era riuscito mai nessuno … prima  … -
-A parte … Emon … - concluse diretto, prima di andarsene e lasciarla sola in auto …

 

 

Mentre il vincitore se ne era andato a festeggiare con la bella Miryo … Dasom era rimasta chiusa in auto a riflettere …
Elar si avvicinò a lei … non sapeva cosa dirle … era la prima volta che la vedeva così … non aveva mai perso … a parte con Emon, ma … quella fu un’ eccezione particolare … di cui la ragazza non parlava mai … e che preferiva concludere con … c’è una prima volta per tutto …
-Dasom … -
-Lasciami stare. -
-Dasom … è … stata tutta colpa mia … Marilyn non era stata assettata bene … sono io la causa della tua … -
-Taci! … non dire un’altra parola!Non ho bisogno della pietà di nessuno!Tantomeno della tua, Elar!-
-Dasom … -
-Vattene !… e lasciami sola … ho bisogno di riflettere … -
Il ragazzo la lasciò sola, come lei gli aveva richiesto … e lei mise in moto e se ne andò …
Guidò fino a casa … mise l’auto nel garage e vi rimase al suo interno …
Lo sguardo era fisso nel vuoto … senza un emozione … e nel silenzio dell’abitacolo, si sentiva appena il suo respiro …  quando, all’improvviso, scoppiò in lacrime … e pianse come non aveva fatto da anni … da tantissimi anni … da quel giorno … da quel lontano giorno quando, da ragazzina, si vide portare via ogni cosa …

 

-Come è andata? … ci sei riuscito? … -
-Secondo te? … -
-Hai fatto quello che dovevi fare? … -
-E’ ovvio. -
-Sei sicuro di non aver lasciato tracce? … -
-Sono un professionista. Io non lascio tracce … -
-Bene … allora come sempre … sul conto in Svizzera … -
-Entro dodici ore … -
-Certo … tu sei bravo nel tuo lavoro … io nel mio … -
-E’ bene che sia così … affinché la nostra collaborazione duri ancora un po’… -
-Sì … alla prossima , allora … -

 

Si era dimenticato il significato di tutta quella adrenalina nelle vene e riscoprirlo, gli aveva fatto molto piacere! … come gli aveva fatto molto piacere ricordarsi i bei vecchi tempi e i festeggiamenti dopo vittoria! …
Appoggiato con la schiena contro la parete della Jacuzzi, chiuse gli occhi e rilassò i muscoli, ancora tesi dall’euforia della corsa …
L’indomani avrebbe dovuto chiamare quella mezza schiappa di Joe e sventolargli in faccia la vittoria contro Dasom … doveva rinfacciargliela, la sua sfiducia nei suoi confronti !…
Quando era partito per la missione … gli aveva detto che non era molto convinto che riuscisse a vincere contro Dasom …
Tsk … caro il mio bamboccio … ho vinto! … perché … la classe non è acqua! … rise debolmente …
-Che hai da ridere? … -
Jet aprì gli occhi e inspirò profondamente … Miryo lo aveva raggiunto in vasca, con due flute pieni di champagne …
-Niente … - prese uno dei bicchieri  e mandò giù un generoso sorso …
-Come ci si sente … campione …  ad aver battuto la temibile Dasom ? … -
-Come un campione! … - abbozzò un sorriso … sentiva che i muscoli stavano totalmente cedendo a quel massaggio piacevole e delizioso, prodotto dall’acqua e dall’aria, miscelate sapientemente …
-Interessante e …  sentiamo … questo campione … come ha intenzione di festeggiare questa vittoria storica? … -
-Non so … tu hai qualche idea? … -

I want your hot dirty lovin tonight
I think you're hands down out of your mind but baby I'm not very far behind
You like it dirty and I'm not gonna lie so do I so do I
I want your dirty lovin (got me goin crazy)
Dirty lovin (always give me fore play)
Dirty lovin (got me goin crazy)
Dirty lovin

I think you're hands down out of your mind
You like it dirty but you’re so divine
Please me don’t tease me lets do it right
I want your hot dirty lovin tonight3

La ragazza sorseggiò lentamente il delizioso e prelibato vino-spumante , caratterizzato da quell’inconfondibile perlage che lo contraddistingue, senza mai togliere lo sguardo, intenso e languido, da Jet  …  poi, posò il bicchiere sul bordo dell’idromassaggio … si portò le mani dietro le spalle e si slacciò il reggiseno … lasciandolo cadere nell’acqua … -Io … un’ idea ce l’avrei … - gli disse, mentre si metteva sopra di lui, schiacciando il seno contro il suo torace e passandogli le braccia intorno al collo …
-Ah, sì? … sono tutto orecchi … - le scostò una ciocca di capelli dal volto  e poi le sfiorò le labbra con il pollice … - Miryo … - sussurrò, prima di passarle una mano dietro la nuca e attirarla verso di sé … baciandola appassionatamente …
La ragazza rispose al suo bacio con trasporto, lasciando che le loro lingue si unissero in una danza proibita …
Le mani di Jet scesero, avidamente, dal suo collo, lungo la schiena … fino a posarsi sui suoi fianchi suntuosi … le slacciò i lacci degli slip del bikini, togliendoglieli … e poi l’afferrò con bramosia, spingendola contro il suo desiderio …
Miryo reclinò la testa all’indietro e gemette violentemente, quando lo sentì entrare in lei con decisione … si aggrappò febbrilmente alle sue spalle e poi,  iniziò a muoversi sopra di lui, assecondandolo …
Si amarono allungo, con passione e voluttà … lasciandosi reciprocamente senza fiato e senza forza … esausti, l’uno tra le braccia dell’altro …

 

-Buongiorno! … -
-Uhm … buongiorno … -
-Non sembri felice di sentirmi … -
-No, ti sbagli … lo sono, eccome … -
-Se questa è la tua felicità … non invidio chi è con te, in questo momento … -
-Neanche io … -
-Ho quasi pietà per Seven … -
-Fai bene … -
-Come mai sei di così pessimo umore, bamboccio? … -
-Non saprei … forse è perché Seven mi sta facendo impazzire … -
-Interessante … ma non eravate andati in Messico per scortare quel ministro della difesa ? … -
-Sì … e la figlia … -
-Giusto ! …  e la figlia come è? … -
-Ora ti ci metti anche tu? … mi basta Seven! … - rispose acidamente …
-Allora, deve essere una bella ragazza … -
-Sì … per mia sfortuna … sì …  -
-Per tua sfortuna? … -
-Già … Seven non perde l’occasione per farmelo presente … -
-Fammi indovinare … si è già infilata nel tuo letto? … -
- … vorrei evitare di rispondere a questa domanda … -
- … sei in crisi? … -
-No. –
Jet si mise a ridere …
-Che hai da ridere? … -
-Il tuo no … era un sì … -
-Jet … per favore … non ho voglia di parlarne …  piuttosto, dimmi della tua missione … come sta andando? … -
-Bene … ho sconfitto Dasom … a mani basse !… -
-Davvero? … -
-Più o meno … -
-Nel senso che? … -
-Ho avuto un colpo di fortuna … -
-Non è da te, vincere per un colpo di fortuna … -
-Ma è stato così … -
-Che è successo? … -
-Probabilmente una perdita di potenza nella Lotec … -
-La Lotec non ha perdita di potenza … -
-Se ritoccata nel modo sbagliato … sì … soprattutto, quando fai un assetto che pensi vincente, senza considerare le altre modifiche che hai fatto … e che lo depotenzia invece … -
- … errore del pilota … -
-Sì … Dasom stava provando il nuovo assetto … e nelle gare precedenti, non aveva avuto problemi … anzi, le aveva dato dei buoni risultati, ma … quando ha dovuto scontrarsi con la mia esperienza e la mia tecnica … la Lotec non ha retto !… la spinta oltre il limite che l’assetto potesse reggere e, nell’ultima curva, prima del rettilineo finale, ha perso vorticosamente giri … e io le sono andato via come una freccia … -
-Ottimo … così, hai risolto un problema … il farti conoscere !… -
-Te l’avevo detto … in ambienti come quello, se ti vuoi far conoscere rapidamente, devi puntare in cima … -
-Se lo dici tu … comunque … stai attento … non sappiamo ancora con chi abbiamo a che fare … -
-Tsk  … di cosa hai paura? … che mi faccia la bua?! … -
-Jet … non dire sciocchezze … sai bene cosa intendo … è gente senza scrupoli, quella … -
-Lo so … ma io ha dalla mia parte un asso nella manica … -
-Da quando la chiami un asso nella manica? … -
-Da quando Gilmore ha deciso di metterci in coppia per questa missione! … -
-Già … non me lo ricordare … -
-Che c’è? … ancora non me la perdoni? … -
-Non si tratta di perdonare nulla … si tratta solo del fatto che sono state discutibili le scelte del Dottore … -
-Allora, perché non hai aperto bocca? … potevi dirlo,  se pensavi che non fossimo in grado di spalleggiarci vicendevolmente … -
-Io l’ho detto. Sei tu, che ti sei opposto … dicendo che tu e … Françoise … eravate perfetti per questa missione … -
-hihihihi … ma è la verità! Siamo un’accoppiata vincente! … -
-Sì, come no! …  su quale pianeta?! … -
-Sei troppo acido … bamboccio! … sai come si dice … vero? … - concluse, sfuggendogli una risatina allusiva …
-Jet … se le succede qualcosa … -
-Sì … lo so … mi ammazzi !… ma stai tranquillo … non le succederà nulla! … e comunque, mica pensavi di mandarmi Seven ?! … voglio dire … non sa neanche come accendere  un computer ! … e io ho bisogno di risposte  e notizie in tempo reale! … lo sai : è lei la maga del computer! … nessuno di voi, avrebbe potuto sostituirla! … tantomeno tu! … -
Joe rimase in silenzio …
-Ascolta … è al sicuro … si è creata una copertura perfetta! … nessuno la scoprirà! … e soprattutto, ha a disposizione uno dei database più potenti del paese! … nessuno la potrà ricollegare a me … il cellulare e il Pc che ho, sono dedicati solo per comunicare tra noi … e poi lo sai … Fran … è praticamente un hacker! … è lei che li buca i sistemi … non si fa certo scoprire come una pivella !… -
-Jet … se pensi di tranquillizzarmi … non ci stai riuscendo … -
-Non ho capito perché non ti fidi di noi!? … eppure, io e lei siamo andati sempre d’accordo … e ci intendiamo perfettamente! … -
-Jet … ascolta … è una missione pericolosa … non sappiamo ancora chi ci sia dietro a quei misteriosi omicidi …  e a quei furti telematici … perché non riesci a capirlo che, per chiunque di noi, è una missione al limite? … -
-E’ il nostro lavoro.  E tenerla in una campana di vetro … non serve a nulla. Soprattutto, se deve stare a guardarci morire dal vetro della base … tu dimentichi sempre che è una di noi … e che odia rimanere in disparte, mentre noi rischiamo la vita … Veder morire un compagno in missione, mentre sei beato e felice al sicuro … non fa per lei … e in particolare, se si tratta di te … anzi, proprio per questo, in quest’occasione, dovresti riflettere e cominciare a capire come si sente ogni volta che parti … -
Joe rimase nuovamente in silenzio …
-Ascolta … ti assicuro che non le sarà torto un capello … ma dalle fiducia e … cerca di chiarirti le idee su di voi … -
Si salutarono, senza aggiungere altro …
Quella discussione, era stata rimandata fin troppo : il giorno in cui l’amico e Seven erano partiti, Jet non aveva potuto parlargli perché, Joe aveva trovato ogni scusa per non affrontare l’argomento, ma  … non poteva aspettare oltre, anche a discapito della loro stessa missione …
Si era infatti accorto, che non gli aveva neanche detto quali sarebbero state le sue mosse successive , però … era meglio così … anche perché, l’unica a cui potevano interessare, era la sua compagna … che avrebbe dovuto chiamare al più presto! … magari, però … più tardi … ora aveva ancora da fare …

I'm thinkin you and me are two of the kind.
Oh girl like you is very hard to find
You like it dirty and I'm not gonna lie so do I so do I
I want you dirty lovin (got me goin crazy)
Dirty lovin (always give me fore play)
Dirty lovin (got me goin crazy)
Dirty lovin4

Rientrò in camera e vide Miryo, ancora addormentata nel letto … i capelli sparpagliati sul cuscino … coperta solo dal lenzuolo, da cui si intravedevano le sue bellissime forme …
Jet sorrise … era proprio bella e, effettivamente, era una delle poche con cui aveva trovato una sintonia perfetta a letto … Spregiudicata e senza limiti, avevano passato una notte di fuoco, in cui si erano donati piacere reciprocamente …
Si infilò nel letto accanto a lei, e l’attirò a sé, abbracciandola … la ragazza mugolò debolmente, prima di rannicchiarsi nelle sue braccia … -mmmh … è già giorno? … -
-Sì … - le sussurrò, dandole piccoli baci sulla fronte …
-Devo alzarmi … devo andare a lavoro … -
- … a che ora entri? … -
-Alle otto … -
-Allora, abbiamo ancora un’oretta abbondante … il tempo per fare una doccia … e magari colazione assieme … -
-Vuoi fare colazione assieme? … - Miryo si stropicciò gli occhi e si alzò leggermente a sedere … guardandolo stupita …
-Sì … che c’è di strano? … -
-Niente … è solo che … in genere … gli uomini che frequento … hanno fretta che esca dal loro letto e … oltre al divertimento di una notte, non si spingono oltre … -
-Forse, ti sei imbattuta in uomini sbagliati … -
Miryo sorrise … e poi, allungò una mano sul suo torace, accarezzandolo … - Forse … abbiamo tempo per qualcos’altro … se saltiamo la doccia … - la sua mano scese sensualmente lungo il suo addome, fino a sotto le lenzuola e ancora più giù … accarezzandolo e svegliando il suo desiderio … la ragazza scostò le coperte ed iniziò a baciarlo … facendolo sospirare di piacere, mentre Jet chiudeva gli occhi e si concentrava sulla sua bocca che lo accarezzava con sapienza …
-Miryo … - sussurrò all’improvviso, riaprendo gli occhi …  e rimase incantato di fronte alla sua bellezza … 
Allungò una mano verso di lei, sfiorandole i capelli e, senza esitare oltre, ribaltò rapidamente le posizioni … lui fu sopra di lei mentre le gambe della ragazza si avvinghiarono ai suoi fianchi, tenendolo stretto …  Jet scivolò dentro Miryo con dolcezza e iniziò a muoversi, strappandole piccole grida di piacere …
Mentre si muoveva dentro di lei, continuava a guardarla  e ad osservare ogni sua espressione … ogni sua smorfia di beatitudine  … non sapeva perché, ma era come ipnotizzato da quella ragazza … era la prima volta che provava una cosa simile … andava oltre la passione … era qualcosa di molto più profondo e atavico …
Il piacere li raggiunse rapidamente … forte e prepotente … investendoli come un’onda senza freni, che spazza via tutto quello che incontra sulla sua strada … Appena il fuoco della passione deflagrò, si slacciarono dal loro abbraccio e controvoglia si alzarono … preparandosi per la lunga giornata che si prospettava loro…
Fecero rapidamente colazione assieme e Jet rimase stupito nel vedere l’abito che Miryo avrebbe indossato per andare a lavoro e che teneva  nella bauliera della sua auto …
-Un tailleur di Chanel? … -
-Sì … non posso certo presentarmi in bikini a lavoro !… - sorrise divertita, mentre lo guardava finire la colazione …
-Allora, fai un bel lavoro impegnativo … -
-Più o meno … come fanno tutti … - concluse, infilandosi gli slip … e agganciandosi il reggiseno di pizzo nero …
-Che lavoro fai? … -
-La segretaria …  diciamo così! … - si infilò le autoreggenti e Jet rimase piacevolmente stupito … poche donne, le indossavano con quella sensualità …
-Sexy? … -
-Spiritoso … - gli fece la linguaccia, mentre si allacciava la gonna e si metteva la camicia …
-Vieni un attimo qui … -
La ragazza lo guardò per un attimo incuriosita , ma poi si avvicinò a lui con la camicia ancora sbottonata … Jet l’afferrò per la vita e l’attirò a sé … baciandola sensualmente nell’incavo tra i seni …
Lei infilò le dita nei suoi capelli, spingendogli la testa e le sue labbra ardenti contro la  sua pelle morbida … -Sei insaziabile … -
-No … sei tu … che mi rendi tale … -
Rise e reclinò la testa all’indietro … -Nessuno mi aveva mai detto niente di simile …-
-Ah, sì? …  -
- … comunque … per quanto … possa desiderare di fare sesso con te, su questo tavolo … in questo momento … il mio dovere mi chiama … quindi … con mio sommo dispiacere … devo finirmi di vestire e correre a lavoro … -
-Non puoi disertare per un giorno? … o che ne so? … darti per malata? … -
- … no … non posso e poi … so già che ne diventerei dipendente e … non è il caso … non con un tipo come te … -
-Che vorresti dire? … che sono un cattivo ragazzo? … e non c’è da fidarsi di me?-
-No … che potresti diventare per me un … holic … -
Jet aggrottò la fronte … - … un holic? … -
-Devo andare … - si chiuse la giacca, indossò un paio di occhiali e legò rapidamente i capelli in un chignon … era irriconoscibile … non sembrava neanche la stessa della sera prima  …
Si avvicinò a lui e lo baciò, guardandolo negli occhi … -Visto che ti piace tanto  farlo, guardandomi … -
Il ragazzo piegò la bocca in un sorrisino sornione …  mentre lei usciva di casa …
-Ci sarai stasera? … -
-Dove? … -
-A Corte Apasionada … si corre con la posta … -
-Che posta? … -
-La proprio auto … -
-Interessante … e chi ci sarà ? … -
-Tutti quelli che hanno fegato e … un po’ di incoscienza per giocarsi le proprie auto inestimabili … -
-Capisco … ci sarà anche Dasom? … -
-Probabile … ma lei non corre … e neanche Emon … -
-Emon? … e perché Dasom non corre? … -
Miryo si fermò con la mano sulla maniglia della porta … e si girò verso di lui …
-Emon … è il suo uomo … e se non lo conosci … vuol dire che sei proprio un pivello … è l’uomo da battere, se vuoi essere il numero uno … o, da conquistare, se vuoi entrare nel suo team … - rimase in silenzio … - Il resto te lo racconterò stasera … sempre che tu riesca a trovare Corte Apasionada! … - e dicendo così, chiuse la porta  dietro di sé e se ne andò …
Chi ti dice che io non conosca Emon, mia bellissima Miryo? … cominciò a riflettere sulle sue parole … Interessante … si comincia subito con gli enigmi … bene … è ora che chiami il mio asso nella manica …

 

Parte 3

-Piccola Fran … ho bisogno di te! … -
- … non si dice più neanche buongiorno? … -
-Piccola Fran … buongiorno !… ho bisogno di te! … -
-Jet! … insomma ! … dimmi almeno qualcosa! … -
-Tipo? … che ci sono 30 gradi, il cielo è sereno … senza nuvole e con una leggera brezza? … -
-Jet … - sospirò … - Per favore … sì, serio … -
-Ok … è andato tutto bene ieri sera! … mi sono fatto conoscere come volevo!… -
-Bene … no? … -
-Sì, ma siamo ancora all’inizio … - sorseggiò un po’ del suo caffè … -E ora ho bisogno di te  … per la prossima mossa … -
-Va bene … dimmi cosa devo fare … -
-Ho bisogno che entro questo pomeriggio mi trovi un posto … Corte Apasionada … -
-Corte Apasionada? … e cosa è? … -
-Se lo sapevo … tesoro … non lo chiedevo a te! … -
-Jet … evita di  fare il simpatico … e dimmi a cosa è riferito !… dal nome potrebbe essere tutto … e niente … -
-Ok … ok … sei troppo seria piccola Fran!  … stavo cercando solo di farti ridere … -
-In questo momento, non mi farebbe ridere neanche Seven con le sue trasformazioni strampalate !…  -
-Come mai? … - le chiese incuriosito …
-Vai tu a lavoro, in metropolitana, con tailleur e tacchi a spillo 12! … e poi se ne riparla! ... –
-Tailleur? … e tacchi a spillo? … - aggrottò involontariamente la fronte … aveva capito bene? …
-Sì … e non provare a dire nulla! … ho dovuto mettermi anche un paio di occhiali  neri e seri, da secchiona! … in modo da passare ancora più inosservata !… -
Gli sfuggì un sorriso malizioso, al pensiero dell’amica vestita così  …
-Interessante … capelli sciolti o legati? … -
-Eh?! … -
-Così … curiosità !… giusto per sapere se ti avrei riconosciuto … -
Bugiardo, che non sono altro …
-Legati … comunque, non ne vedo l’attinenza … -
-Hai ragione … comunque, trovami il posto … stasera, lì,  si terrà una gara con posta … e io ci devo essere … -
-Capisco … farò le ricerche necessarie e ti farò sapere al più presto … -
-A proposito … scusa, ma … non mi hai detto che lavoro fai … mi hai solo detto che avresti avuto una copertura perfetta, ma … non mi hai detto altro … -
-Uhm … diciamo la segretaria … -
Jet si irrigidì leggermente … quella risposta gli sembrava nota …
-Ok … non voglio sapere altro … per sicurezza … -
-Meglio! … ci si sente più tardi … a dopo! … -
-Ah, Fran … - ma la linea cadde prima che potesse finire la  frase … - Ho sentito Joe … se ti può interessare …  -
… ma credo che non ti interessi … da quando siamo qui, non lo hai più nominato …
Ripose il cellulare sul tavolo e sospirò …
La segretaria … uhm … chissà dove diavolo si è introdotta? … senza considerare che  mi ha detto che ha a disposizione uno dei database più potenti del paese … mah! … e io che faccio anche il sapientone con Joe … dandogli info, che non so neanche io !… però …
Un flash di quello che era accaduto prima con Miryo, mentre si vestiva, gli passò per la mente … ma al posto della ragazza si immaginò Françoise … e la cosa lo turbò … si morse un labbro e scosse la testa con forza …
E’ meglio che vada a farmi una bella doccia … per riprendermi un po’ … anche se … dopo stanotte … mi preoccupo se ho pensieri simili …

 

Appena messo piede dentro la hall dell’edificio, Françoise si guardò a giro con curiosità e precauzione … essere entrata a lavorare in quella ditta, non era stata solo fortuna, ma un vero colpo di tacco! …  Le sue conoscenze informatiche avevano giocato un grande ruolo … e non solo quelle !…
Qualche giorno prima, aveva sostenuto il colloquio con il responsabile del suo reparto, dopo aver superato egregiamente quello con il responsabile delle Risorse Umane … Quest’ultimo infatti, un vecchietto barbuto e benevolo,  era stato molto semplice da convincere : lo aveva commosso dicendo che era scappata di casa, perché la famiglia la maltrattava, e che se ne era andata  senza portarsi via niente … e aveva un disperato bisogno di lavorare per mangiare e mantenersi gli studi …
Il secondo colloquio invece, era stato molto più complicato … aveva saputo che colui che doveva ascoltarla, non era altro che il suo futuro responsabile di reparto : un uomo sui cinquant’anni … arrogante, affascinante e pieno di sé … con il vizietto di guardare nelle scollature e sotto le gonne delle sue dipendenti … Insomma : il solito molestatore, che ha il coltello dal lato del manico e che rischi di trovare ovunque …
Quindi, il problema più grande che le si prospettava , era quello fondamentale di mettersi in mostra :  maglietta scollata e minigonna … e poi, solo dopo, arrivavano le proprie conoscenze …
Fortunatamente, Françoise non ebbe molto da soffrire perché , scoprì solo in seguito, che al tipo  piacevano le bionde! … e appena la vide entrare, accavallare le gambe, mostrando leggermente la coscia … fu subito assunta! … non le chiese neanche il nome e non verificò neanche le sue competenze! …
Era stata assunta come  … beh, quello non era chiaro!… Dato le sue doti linguistiche, le era stato chiesto di lavorare nel reparto Commercio Internazionale … d’altronde, conosceva alla perfezione francese … inglese e giapponese! … e anche qualche parola di tedesco e di cinese! … quest’ultimo grazie a Chang, che ogni tanto le insegnava qualche parola mentre cucinavano assieme! … Insomma, sapeva le maggiori lingue d’interesse nel commercio e, in più, aveva sottolineato di avere un’ottima conoscenza del computer !… Per questo motivo, si occupava di fissare o disdire, a seconda dei casi, gli appuntamenti dei clienti stranieri … oppure di stilare e controllare contratti e polizze internazionali … Oltre a questo però, aveva anche un altro compito … ben più ingrato e comune alle altre colleghe, con cui si doveva alternare  … ovvero, doveva portare il caffè al suo capo …
Questo compito però, aveva una  raccomandazione ben precisa, a cui si doveva attenere scrupolosamente e che le fu subito riferita … -Quando glielo porti e glielo servi sul tavolo … devi piegarti un po’ in  avanti … in modo da fargli vedere  il seno e il colore del reggiseno … e poi, quando esci … devi ancheggiare a sufficienza, da fargli venire un colpo … solo così, non potrà mai trovare niente da ridere sul tuo operato … altrimenti, ti troverà qualsiasi difetto … fidati! –
Ottimo … eccellente … altro? … pensò appena le fu riferito …
In tutto questo, come se non bastava, aveva da far fronte alle richieste di Jet … quindi, doveva trovare il modo di bucare il sistema e fare le ricerche che le aveva chiesto … e anche rapidamente!
Anche in questo caso, la fortuna fu subito dalla sua : riuscì immediatamente a bucare il sistema … rubando pw e user al suo capo! …
Era dovuta andare a portargli il caffè e, quando era entrata, l’aveva trovato al computer … l’occasione la allettò e pensò che forse, avrebbe trovato ciò che le interessava …
Quando gli porse il caffè, invece di metterlo sul tavolo, glielo diede direttamente in mano … piegandosi però, abbastanza, per fargli vedere oltre al colore, anche  il tipo di reggiseno! … la cosa la imbarazzava da morire, ma … se era necessario, l’avrebbe fatto … tanto, nessuno lo avrebbe mai saputo, a parte lei! …
Il suo piano riuscì a tal punto bene che il suo capo si versò il caffè addosso … e fu costretto ad andare in bagno a pulirsi, lasciando il computer alla sua portata …
Le ci volle un attimo per trovare ciò che le interessava … e poi, dileguarsi con la scusa di andargli a prendere subito uno smacchiatore! …
Quando finalmente, ebbe un attimo di tranquillità … riuscì a bypassare le difese del sistema e ad entrarvi senza che nessuno se ne accorgesse … Nonostante avesse un doppio accesso con quel user, era riuscita a far credere al sistema che la connessione fosse la stessa e quindi che ci fosse online solo un utente con quel nome … in quel modo aveva potuto fare le ricerche che le aveva chiesto Jet …
Non era stato per niente semplice capire cosa fosse Corte Apasionada … e fino alla fine, aveva avuto il dubbio se fosse il posto che cercava … con le caratteristiche adatte per tenere una corsa di auto illegale, vi erano più posti che potevano risultare adatti … ma alla fine era giunta alla conclusione, che il luogo che cercava Jet fosse a trenta km fuori città …
Appena riuscì a staccarsi dalla sua scrivania, con una scusa,  uscì fuori dal palazzo della Black Traction Engine Enterprise e lo chiamò …
-Alla buon’ora, Fran! … pensavo che ti fossi dimenticata di me! … -
-Jet … stavo lavorando! … non è proprio semplice fare anche l’infiltrata  a tempo perso !… -
-Ma tu sei così brava a fare tutto … - … non sapeva perché, ma quella frase gli era uscita con un tono strano …
-Come scusa? … -
-No … volevo dire … Fran … tu sei la migliore, in campo informatico … per te deve essere stato un gioco da ragazzi, bypassare il loro sistema !… -
Françoise ripensò  al modo vile in cui aveva ottenuto pw e user e non volle, proprio per questo, rispondere a Jet … ma fece finta di nulla e gli diede rapidamente le info di cui aveva bisogno! …
-Non posso trattenermi oltre … ascoltami … Corte Apasionada è un vecchio locale a trenta km da qui … in direzione ovest … è posto tra alcuni colli, che gli fanno da paravento … -
-Ho capito … grazie per le dritte … ti farò sapere domani … ok? … -
-Ok … e in bocca al lupo … -
-Ah, Fran … -
-Dimmi … -
-Ho sentito Joe … mi ha detto che la loro missione sta andando bene … -
-Sono contenta. Ora devo andare … ciao. -
Jet riagganciò e rimase stranito a guardare il cellulare … possibile che avesse detto proprio quello che aveva sentito? … mah! …
Senza indugiare oltre, si andò a preparare …  gli si prospettava una lunga nottata … ma soprattutto doveva ancora decidere se correre o meno …

 

Chiamò Leon …
-Hey amico! … sono Jet! … -
-Jet! … campione! … dove ti sei cacciato poi, ieri sera? … ti ho perso di vista dopo la festa per la tua vittoria! … -
-Eh … sapessi! … -
-Fammi indovinare … sei andato a festeggiare, privatamente, con Miryo? …  -
Il ragazzo scoppiò a ridere … -Beh … mi conosci bene! … -
-Vecchio dongiovanni da strapazzo! … sei il solito! … non cambi mai! … -
-Hai ragione … non cambio mai … Senti però , parlando di cose serie … tu ci sei stasera? … -
-Uhm … chi te l’ha detto? … Miryo? … -
-Rispondi alla mia domanda … ci sei? .. –
-Sì, ma solo come spettatore … non corro con la posta … -
-Capisco … comunque sto arrivando anche io … devo sapere qualcosa in particolare per raggiungervi? … qualche parola segreta o cose simili? .. –
-Basterà che dici che ti ha invitato Miryo … sarà sufficiente … -
-Interessante … è così famosa? … -
-Beh, sì … quasi tutti i piloti … se la sono ripassata … a parte Dasom … o almeno credo! … non sono del tutto sicuro dei suoi gusti personali …  -
-Davvero? … anche Emon ha avuto il piacere? … -
-Ai suoi tempi … prima di conoscere Dasom … -
-E poi? … è diventato fedele? … -
-Diciamo di sì … anche perché Dasom … ci va giù pesante … come hai potuto avere il piacere di sperimentare … -
-A dire il vero … non ho ancora avuto il piacere … in quel frangente! … - si mise a ridere …
-Jet … fai bene a scherzare, ma … non esagerare … tu non sai di cosa è capace Dasom … né Emon … lui, non apprezza molto che si guardi la sua donna … figurati … portarsela a letto! … quello ti ammazza … se prima non lo ha fatto lei !… -
-Leon … ho capito … e terrò bene in mente i tuoi consigli … -
-Ma tanto non li seguirai … vero? … -
-Non chiedermi di darti risposte che sai già … -
-Jet … stai attento … Emon … è un delinquente … e non come lo eravamo noi … lui ammazza a sangue freddo … -

 

L’ultima affermazione di Leon non gli era piaciuta per niente … e sincerante, stava cominciando a preoccuparsi … senza contare che si stava chiedendo cosa sapesse il suo amico …
Quando arrivò  a Corte Apasionada vi erano già molti piloti … ma a giudicare dalla loro faccia … non erano lì per correre … erano tutti troppo tranquilli e bevevano a litri di birra …
Per entrare, fece come gli aveva suggerito l’amico … e, come per magia, i favolosi cancelli di Corte Apasionada si aprirono …
Però … guarda guarda come è famosa la mia donna! … si disse mentre parcheggiava l’auto accanto alle altre …
Appena scese dalla sua vettura, cadde il silenzio più completo … tutti lo guardavano con aria scrutatrice …
-Vedo che l’hai trovata … - la voce di Miryo lo distrasse dal resto, distogliendolo dai suoi pensieri …
-Miryo! … - era felice di vederla … - … sì, l’ho trovata … -
-Sei stato molto bravo … ma da te me lo aspettavo … - si portò una bottiglia di birra alla bocca e ne prese un sorso … e poi la porse a lui … -Vuoi? … -
Anche il suo modo di bere, trascende la sensualità del resto delle donne presenti …
-Sì, perché no! … - gliela prese di mano, senza toglierle gli occhi di dosso, e la guardò attentamente … era di nuovo irriconoscibile … 
Aveva addosso solo un costume color oro, che faceva risaltare la sua pelle abbronzata, un po’ come la sera prima, ma questa volta … leggermente più coprente … e un paio di sandali dello stesso colore dell’indumento..
-Ti piace? … - gli chiese riferendosi al suo abbigliamento …
Lui annuì … -A te sta bene tutto … -
-Adulatore !… - sorrise maliziosamente … - … tuttavia, correggimi se sbaglio, ma mi preferisci senza niente … -
Jet sorrise … -No … non ti sbagli, ma … non è che questo … costume … copra poi, così tanto … -
-Ma come? … è anche il mio unico costume intero! … - disse divertita …
-Costume intero? … ma certo … - sghignazzò … - …  nel senso che .. si vede tutto per intero! … -
-Spiritoso! … guarda che se continui così … non avrai più niente da me … oltre a quella birra ... -
-Uhm … che cattiva ragazza … che sei !… -
Miryo sorrise maliziosamente … -Che fai? … corri stasera? …  -
-Non lo so … non ho ancora deciso … - finì la birra e poi gettò la bottiglia in una cesta dell’immondizia … si avvicinò a lei e la guardò negli occhi … -Come si fa ad entrare nel team di Emon? … -
La ragazza rimase un attimo in silenzio … -E’ questo quello che vuoi? … entrare nel team di Emon? … -
-Anche … oltre a te … ovviamente … -
La sua bocca si piegò in un sorriso … -Oltre me … interessante … beh … se è questo che vuoi … penso di poterti aiutare … -
-Per la prima? …  per la seconda? … o per entrambe? …  -
-Per la seconda … -
-Speravo anche per la prima, ma … per ora va bene così … grazie … saprò sicuramente come ricompensarti … stanotte … -
Annuì compiaciuta …  -Ora segui me … - e senza dire altro, lo portò fino dall’altra parte dello spiazzo ...
-Vedi quel tipo appoggiato sulla Lotec? … -
-Quello con l’espressione a delinquente? … -
-Sì … lui … è Emon … l’uomo di Dasom … -
-Interessante … finalmente lo vedo … mi ero sempre chiesto che faccia avesse … il più grande pilota di gare illegali … -
-Credevo che fossi più curioso di sapere con chi poteva stare quella folle di Dasom!… più che aspetto avesse …  -
-Ce l’hai per caso con lei? … -
-No … è solo che ha fatto il brutto errore di pestarmi i piedi … e io non me lo dimentico … -
-Ah, sì? … e che cosa ha fatto? … - la incalzò …
Miryo si girò verso di lui … e gli accarezzò il volto … -Cose da donne … non ti preoccupare … e comunque, ora è tutto passato … -
Jet non era molto convinto di quell’ultima affermazione … aveva qualcosa di forzato e fasullo, ma non era proprio il suo interesse primario in quel momento, quindi …
-Dunque … come posso fare per entrare nel team di Emon? … -
-Devi convincerlo … di essere all’altezza di correre nel suo team …  -
-E … non è stato sufficiente battere Dasom … la seconda pilota più forte? … -
-No … quello lo ha fatto solo arrabbiare … -
-Capisco … è comunque la sua donna … deve difenderla … -
-Non per quello … è perché Dasom ha fallito … e questo, sicuramente , non gli è piaciuto … è prima di tutto il suo secondo … poi, la sua donna …  -
-Che bel rapporto di coppia! … non lo invidio proprio! … -
La ragazza si girò nuovamente verso di lui, facendo una piccola piroetta su sé stessa ..
-Ti stupiresti a sapere il tipo di coppia che sono … e il bel rapporto che hanno … - concluse con un velo di ironia …
-Non so perché … ma ho la sensazione che lo scoprirò presto … vero? … -
Miryo annuì … -Vieni con me … te lo farò conoscere … -
Un attimo dopo si ritrovarono di fronte a Emon …
-Miryo … hai qualcosa per me? … -
-Sì … Redfox … vuole conoscerti … -
Emon non si scompose, rimase impassibile, appoggiato alla Lotec, con le braccia e le gambe incrociate …
Lo guardò da testa a piedi … -Quindi … tu saresti il damerino idiota che ha sconfitto Dasom … molto interessante … -
-Il piacere è mio BT … -
-… quindi, mi conosci? … -
-Sei il più famoso … -
-Sai come lusingarmi … però … cosa vuoi da me? … -
-Voglio entrare nel tuo team di corridori … -
BT rimase in silenzio per un bel po’  … sembrava che stesse riflettendo … -Sei un tipo deciso … vai dritto al dunque … mi piace! … ok … corriamo … così mi fai vedere cosa sai fare … -
-Va bene … quindi, con la posta? … -
-Se te la senti … di perdere un Hennessey … io non ho problemi !… -
Jet sorrise … e capì cosa intendesse Miryo a proposito di lui e Dasom … erano fatti l’uno per l’altra … avevano la stessa sicurezza e la stessa durezza …
-Neanche io … se tu te la senti di perdere …? …  già, con quale auto gareggi? … -
Emon sorrise … - Con la Lotec … -

E lei si sentiva strana dentro,
soprattutto all’altezza dello stomaco,
irritato da emozioni complicate, rabbia
e qualcos’altro a cui
non avrebbe saputo dare un nome,
ma che faceva più male di tutto.

Jeffrey Eugenide-

Non appena finì di pronunciarne il nome, la portiera dell’auto si aprì improvvisamente … e da essa uscì Dasom … con un espressione molto contrariata e preoccupata …
-Emon . -
-Piccola. Taci. - concluse perentoriamente …
-Non puoi correre con Marilyn … non ha il tuo assetto di gara! … - continuò concitatamente la ragazza, parandosi, senza timore, davanti a lui …
-Dasom … non me lo fare ripetere … correrò con Marilyn. - gli occhi della ragazza diventarono improvvisamente lucidi e cupi …
-Emon … Marilyn non è tua … è mia … e si corre con la propria auto … - la voce le tremò, vibrando come una corda di violino non accordata, per il timore di perdere qualcosa di molto caro e importante …
Il ragazzo la guardò turpe in volto … -Dasom … tu sei mia … di conseguenza … anche Marilyn … -
La ragazza impallidì visibilmente e, deglutendo a fatica, senza più parole, annuì mestamente …
Jet non prese di buon grado ciò che vide … e la cosa lo innervosì …
-Sei pronto? … - BT si rivolse a lui , richiamando la sua attenzione …
-Sì … sono pronto … -

 

Parte 4

Quando Jet salì in auto, sentì di avere qualcosa di strano … l’episodio a cui aveva assistito pochi attimi prima, lo aveva in qualche modo urtato profondamente e … gli occhi di Dasom … gli erano rimasti impressi nella mente come un marchio … gli ricordavano quelli di un bambino a cui avevano tolto, brutalmente, una cosa cara … e questo, non lo poteva accettare …
Erano già in posizione : questa volta a motori accesi … imparare tutte le regole di quel folle mondo non era così elementare, ma grazie a Françoise, era riuscito a colmare i vuoti che aveva! …  E, anche se aveva dovuto imparare tutto nell’arco di poche ore, invece che di giorni e settimane passati in pista improvvisate o in un’officina a modificare auto, era praticamente al pari degli altri !…
Correre per le strade comuni, non era certo correre in Formula Uno! … o comunque, in una delle categorie automobilistiche classiche, in cui il termine “formula” indica un insieme di regole alle quali tutti i partecipanti e le loro autovetture devono adeguarsi! … non che non ce ne fossero anche qui, ma … molto discutibili e controverse !… Se Jet avesse potuto usare un espressione che riassumesse il concetto, avrebbe detto che vigeva la regola del più forte … indipendentemente da tutto !…
Quella sera, a dar via alla gara , non vi fu la prorompente Miryo,  ma un’altra delle ragazze del giro … sempre molto bella … dal fisico mozzafiato … e succinta come la maggior parte delle ragazze che giravano tra i piloti !… tuttavia, prima che le due auto sfrecciassero sul percorso, proprio la bella mora si avvicinò a Jet …
-Come ti senti, campione? … -
Il ragazzo sorrise con sicurezza … -Preparati a festeggiare, dopo … -
-Ottimo … non vedo l’ora … -
-Anche io … -
Le fece l’occhiolino e lei si allontanò, ancheggiando come suo solito, per poi girarsi verso di lui e mandargli un bacio con la mano …
Il suo gesto gli provocò un inaspettato  turbamento : un misto tra tenerezza e una stretta al cuore …  ma a tal punto forte che dovette trattenere il respiro …
Era incredibile come quella ragazza risvegliasse in lui i sentimenti e le sensazioni più contrastanti! … non riusciva a capire cosa gli avesse fatto, ma poteva tranquillamente dire di esserne rimasto stregato fino al midollo …
Infine, il fazzoletto bianco sventolò per la seconda volta e le due auto partirono, sgommando paurosamente …
Appena partiti, si aprirono subito le scommesse su chi avrebbe vinto e cominciarono a girare cifre da capo giro! Alcuni poi, decisero pure di tentare la fortuna, scommettendo sul nuovo arrivato : Jet era dato cento a uno contro Emon e, se avesse vinto, avrebbe reso ricchi i fortunati sostenitori!
Redfox vs BT … la maggior parte dei presenti, consideravano che la gara fosse una storia già scritta … ma alcuni erano dell’opinione che fosse tutto da vedere … mai sottovalutare il caso e gli imprevisti!
La corsa fu cruenta, tanto che le due auto si sfiorarono spesso e più volte furono sul punto di buttarsi fuori vicendevolmente …
L’uomo di Dasom correva sporco : aveva tentato numerose volte di scaraventarlo nel letto del fiume che costeggiava il loro percorso, ma l’ex pilota di Formula Uno, aveva molta esperienza alle sue spalle e non si fece né giocare né trovare impreparato di fronte ai suoi sporchi trucchetti! … senza considerare poi, che la sua auto aveva sicuramente un assetto migliore della Lotec  e girava meglio anche in quel tipo di circuito! …
Ad un certo punto, Redfox si stancò di quella farsa … spinse l’acceleratore a tavoletta e gli diede via, praticamente proprio alla fine della corsa, ma … giunti sul rettilineo finale, mentre continuava a spingere, gli tornarono in mente gli occhi supplichevoli e sofferenti di Dasom e … lasciò perdere giri all’auto di proposito … rallentandola e facendosi raggiungere dall’altro …
Tagliarono il traguardo nello stesso momento … giungendo primi ex equi … e lasciando tutti ammutoliti … forse per quel pareggio a cui nessuno aveva pensato … o forse, per tutti i soldi che erano stati scommessi e avevano perso! …
Nessuno ebbe il coraggio di aprire bocca o di respirare … e di nuovo, come la sera prima, cadde un silenzio di piombo …
Quando i due scesero dalle loro rispettive auto, avevano tutti gli occhi puntati addosso … cosa prevedeva il regolamento in un caso simile? …
Emon guardò per un istante negli occhi Jet e poi,  gli si avvicinò …
-Benvenuto nel team … Redfox !… -
A quell’affermazione, scoppiò un vero boato di stupore e poi, a seguire, alcune urla di congratulazioni al nuovo arrivato! … Nel giro di alcuni istanti, cominciarono i festeggiamenti seri, a base di fiumi di alcol e musica! … tutti iniziarono a bere senza più freni e si buttarono in mezzo allo spiazzo, usandolo come una pista da ballo, dimentichi di tutto il resto … compreso il motivo per cui erano lì!
BT gli porse la mano, piegando la bocca in un sorriso vago , e il ragazzo ricambiò il gesto …
-Sono felice di avere uno come te nel team … -
-Grazie … - Jet non era molto euforico … e si era posto nei suoi confronti in modo molto serio e rigido …
-Ti ha portato Leon, vero? … -
-Sì … -
-Devo ricordarmi di prenderlo a botte … per non averti portato prima! … - concluse ridendo … -Bene … ora divertiti! … perché in pochi possono dire di avermi rubato un ex quo … anzi, nessuno … - e dicendo così, si allontanò e si diresse verso Dasom … che lo aspettava ancora tremante, a pochi metri di distanza …
Emon le si fermò proprio  davanti, rivolgendosi a lei con rabbia e disprezzo … -E’ una merda l’assetto della Lotec! ... entro domani, cerca qualcosa di decente … o ci penso io. - la ragazza, inizialmente, sgranò gli occhi, sconvolta e ammutolita … ma poi, rassegnata, annuì docilmente e lo seguì remissiva, mentre se ne andava …
Jet non aveva potuto fare a meno di osservare anche quella scena e qualcosa, dentro il suo cuore, si mosse … non capiva, ma quella ragazza, improvvisamente, le era sembrata così fragile e debole che aveva sentito l’istinto di proteggerla … proprio come aveva fatto prima … quando aveva rallentato , facendosi raggiungere da BT …
Un tocco leggero sull’avambraccio lo riportò in sé …  si girò, leggermente turbato, verso la persona che lo aveva distratto …  -Miryo … - … era un po’ stupito, di vederla sorridente accanto a lui …
-Congratulazioni campione … - e dicendo così, fece scivolare la sua mano lungo il suo braccio, fino ad incontrare la sua e a stringergliela dolcemente …
Quel gesto, lasciò Jet spiazzato e … stranamente felice … -Andiamo a festeggiare campione … da oggi, sei ufficialmente uno di noi! … - gli disse, guardandolo dritto negli occhi con un espressione così luminosa e sincera, che il ragazzo sentì il proprio cuore iniziare a battere in modo irregolare …
Jet , inconsciamente, preso come era da quel momento così intenso, allungò una mano verso il suo volto e le accarezzò teneramente una guancia …
-Grazie Miryo … -
Era decisamente … inverosimilmente … e assurdamente, stregato da lei e dalla sua persona !… come non lo era mai stato di nessuna donna prima di allora !… quella ragazza era riuscita a strappargli quel gesto, così intimo e confidenziale, che aveva riservato solo ad una donna prima di lei … una donna che aveva amato molto, in un lontano passato, che ormai non gli apparteneva più …
-Andiamo … questa notte … è tutta per te … mio campione … -  tenendolo per la mano, lo trascinò nella mischia, fermandosi  in un punto imprecisato di quel grande caos … e lo attirò a sé, passandogli le braccia attorno al collo …
Iniziò a ballare voluttuosamente addosso a lui, sfiorandogli intenzionalmente il torace con il proprio seno e facendolo rabbrividire di piacere  … lo tormentò deliziosamente fino a farlo sospirare sonoramente e a quel punto,  avvicinò le labbra al suo orecchio, sussurrandogli, quasi fosse un sospiro … -Ti voglio … -
A Jet sfuggì un altro sospiro che però, si trasformò subito, in un sorriso compiaciuto … -Anche io ti voglio … - alcuni attimi dopo, la prese per una mano, e si allontanò con lei, da lì  …

 

Né Jet né Miryo però, si accorsero che qualcuno li aveva osservati, con gelosia e bramosia,  in quel loro momento così intimo … e personale …
Involontariamente, Dasom se li era trovati di fronte, nella confusione generale dei festeggiamenti, e non era riuscita ad esimersi dal guardarli … anzi, a dire la verità, ne era rimasta soggiogata, come se fosse caduta in un sortilegio …  
Stava ancora ripensando a quella scena, quando Emon la chiamò … o meglio le urlò contro …
-Dasom! … -
La ragazza sobbalzò, sovrappensiero e impreparata al suo grido …
-Dasom … l’assetto della Lotec è uno schifo! … come hai potuto pensare che potesse funzionare? … con i cambiamenti che le avevi apportato precedentemente , era impensabile che potesse reggere quei ritmi! … sei un incapace … - concluse con durezza …
La ragazza abbassò la testa, mestamente … consapevole che l’unica responsabile, di quel fallimento totale, era solo ed esclusivamente lei …
-Sei una vergogna per tutto il team … -
-Emon … io … mi spiace … -
-Non mi interessano le tue scuse! … se sei nel team è perché ti considero in grado di correre al pari degli altri! … di fare assetti … perlomeno decenti … e non quella merda che ho guidato! … -  rimase un attimo in silenzio, fissandola con disprezzo …   - … se non sei in grado di reggere il nostro ritmo … sei fuori! … per stare qui, te lo devi meritare! … Hai capito? … - le urlò in faccia … - … se mi sono messo con te … era solo perché ti consideravo al mio livello … se avessi cercato solo una scopata … avrei potuto scegliere tra mille … -
Con la testa ancora bassa, Dasom strinse i pugni con estrema forza, tale da lacerarsi la carne dei palmi …
La rabbia e l’umiliazione per quella spregevole scena, gratuita, davanti agli altri del team, la fece reagire e alzò gli occhi, pieni di lacrime e collera, verso di lui …
-Vuoi dire … che saresti rimasto con lei ! … - ringhiò a denti stretti …
-Con lei … o con chiunque altra fosse stata disponibile! … -
-Mi fai schifo, Emon! –
A quelle parole, il ragazzo le tirò uno schiaffò in pieno volto, facendola cadere a terra, sotto gli occhi allibiti e sconvolti di tutti …
Elar si precipitò da lei, per aiutarla ad alzarsi … ma BT lo ammonì …
-Elar! … nessuno ti ha detto di soccorrerla … torna al tuo posto! … o farai la sua stessa fine … -
-Ma … -
Emon alzò un sopracciglio in segno di disappunto verso il meccanico …  ma Dasom intervenne subito …
-Elar! … vattene! .. queste sono cose che non ti riguardano! … - lo riprese con asprezza …
-Ma Dasom … -
-Elar! Vattene! Non ho bisogno di nessuno! – e lo allontanò da sé malamente, alzandosi in piedi e guardando con decisione il suo uomo … -Emon … vedrai che non ti farò più sfigurare … e ti dimostrerò che nessuno … può starmi alla pari … -
-Bene … è così, che mi piace sentirti parlare … Domani, inizierai a prepararti … e fra tre giorni, correrai nella Piccola Le Mans … così, mi darai prova di quello che vali… -
Dasom annuì e se ne andò in silenzio, portandosi via la sua Marilyn …
Mentre guidava verso casa, iniziò inconsciamente a piangere … ma se ne accorse solo quando arrivò e si toccò il volto … sentendolo umido, capì che aveva pianto senza che potesse fare nulla per impedirselo …
Odiava Redfox  con tutta sé stessa : l’aveva umiliata … due volte … e poi, l’aveva ferita nel profondo del cuore, quando aveva accarezzato il volto di Miryo in quel modo … così dolce e sincero … pieno di passione e amore …
Non accettava che l’altra donna potesse provare e , soprattutto, meritare quel calore e quella dolcezza, che a lei invece, era stata sempre negata …

 

Jet si stirò pigramente nel letto e, lentamente, cominciò ad aprire gli occhi e a tornare in sé … gli bastarono solo pochi istanti, per essere cosciente del caldo contatto con il corpo nudo di Miryo,  stretto al suo …
Si stropicciò gli occhi e sbadigliò, prima di attirarla a sé e darle un leggero bacio sulla fronte …
Quel improvviso gesto la svegliò …
- … che ore sono? … - chiese con la bocca ancora impastata dal sonno e dall’alcol …
La sera prima, ci erano andati giù pesanti … per festeggiare l’entrata nel team di Emon, avevano mandato giù parecchie bottiglie di birra e avevano perso un po’ il controllo! …
Miryo, ancora mezza addormentata e sotto gli effluvi dell’alcol, si ricordava poco della notte precedente … ma quel poco, le incendiava il cuore e, in particolare, il corpo …
-Dal sole così alto … direi che sono  minimo le undici … -
- … per fortuna è sabato … o mi avrebbero licenziato, se non mi fossi presentata a lavoro … -
-Licenziare te? … non ci credo mai! … sarai sicuramente la preferita di tutti !… - disse lui, scompigliandole teneramente i capelli …
-Uhm … - mugolò contrariata … - Guarda che non mi scopo il capo … e neanche il resto dei dirigenti … sono al pari delle altre … faccio solo il mio lavoro … e non faccio extra di nessun tipo … neanche sotto il tavolo del presidente … - rispose arrabbiata …
Jet la guardò corrucciato … - Non mi stavo riferendo a quello … pensavo solo che, essendo così bella, fossero tutti innamorati di te e pendessero dalle tue labbra  … - concluse leggermente turbato, per la sua risposta così dura e forte …
A quella risposta, Miryo spalancò gli occhi, dispiacendosi e ammutolendo per il brutto malinteso … dal suo volto, effettivamente, non sembrava che l’avesse detto maliziosamente … anzi, sembrava rammaricato che lei avesse frainteso  ..
-Scusami … quando mi sveglio dopo una sbronza … divento un po’ aggressiva … - tentò di giustificarsi, abbassando gli occhi in modo desolato …
Il ragazzo inspirò profondamente e poi, con due dita, le alzò il mento in modo che lo guardasse …
-Miryo … non pensare che io abbia una brutta opinione di te … è tutto l’opposto … non ti credo assolutamente una che si infila nel letto del primo che capita  per divertimento … o solo per il proprio interesse …  - le diede un piccolo e dolce bacio sulle labbra, lasciandola disarmata di fronte a quella sua affermazione …
La ragazza si staccò leggermente, mettendosi a sedere sul letto e coprendosi il seno nudo con le lenzuola … - Davvero? … non lo pensi veramente, che io sia … una..-
-No … assolutamente … -
Distolse lo sguardo da lui … - Sei il primo che lo pensa … in genere … gli uomini hanno un’altra opinione di me … e per questo mi trattano come se fossi un giocattolo … da usare e buttare via, a proprio piacimento …  e si prendono ciò che vogliono … senza pensare a quello che sento … - gli occhi le si velarono di lacrime …
-Miryo … io non ho mai pensato una cosa simile di te … neanche la prima sera che ti sei avvicinata a me … e mi spiace veramente, che tu abbia incontrato solo uomini così gretti, che te lo hanno fatto credere … e ti hanno fatto sentire così … -
La ragazza chiuse tremante e incredula gli occhi e annuì, sospirando dolorosamente, un semplice e sincero, grazie …

 

Per l’ennesima volta, Jet era rimasto turbato :  prima Dasom … e ora Miryo … due donne che avevano sofferto molto nel loro passato … che erano state trattate male … che avevano conosciuto la sofferenza sulla loro pelle e che forse, non sapevano neanche che sapore avesse l’amore … quello vero : disinteressato e sincero …  
Nei loro occhi c’era odio … rabbia … sofferenza … dolore … solitudine …  erano calderoni pieni di pura disperazione …
Due donne con storie diverse, che non conosceva, ma che purtroppo, poteva immaginare … fatta di maltrattamenti … di disagio e soprusi … di violenza psicologica … donne con cui la vita era stata dura , facendole soffrire profondamente e ferendole nella parte più intima e sensibile del loro animo di essere umano …
Mentre guidava solo, verso il mare, pensò molto a loro due … non capiva perché, ma erano diventate un suo chiodo fisso … gli occhi di quelle due ragazze, si alternavano ripetutamente e confusamente nella sua testa … deconcentrandolo totalmente dalla missione e facendolo letteralmente impazzire …
Proprio per questo, dopo che aveva lasciato Miryo, aveva deciso di andare a fare un giro … per rilassarsi un po’ e distrarre la mente … probabilmente, aveva solo la testa piena di pensieri, dovuti a tutte le cose che doveva tenere sotto controllo  …
Non riusciva infatti, neanche a focalizzare bene quella strana sensazione che l’aveva colto, dopo che avevano fatto colazione e lei era voluta tornare a casa, invece di rimanere insieme …
Non riusciva proprio a comprendere, ma aveva avuto la percezione che stesse scappando da lui … il modo in cui, all’improvviso, mentre sorseggiava il caffè, lei gli aveva detto che aveva da fare e che doveva andarsene … gli era sonato tanto come una scusa … per prendere tempo e distanza da lui …
Era strano … in genere, non aveva problemi a capire il comportamento delle persone … anzi, aveva un buon intuito, e quasi sicuramente, non si sbagliava neanche in questo caso, ma … non ne era sicuro come al solito …
Inspirò profondamente e per cercare di allontanare quei pensieri, fece quello che avrebbe dovuto fare da un bel po’ … così, switchò l’autoradio dalla musica al cellulare e, attraverso i comandi vocali, compose il suo numero …
-Buongiorno! … -
-Buongiorno … - rispose ancora assonnata …
-Ma sei ancora a letto? … - chiese stupito … era passata da un po’ l’ora di pranzo e lei, in genere, era un tipo regolare e preciso …
-Sì … visto che sono rimasta sveglia fino all’alba … -
-Ahhhhhhhhhhhh! … ti sei data ai bagordi? … e hai festini? … - gli sfuggì una risata ironica …
-No. Stavo solo aspettando una tua telefonata … -disse arrabbiata …
-E perché ? … -
-Jet … mi stai prendendo in giro?! … ieri sera, avevi la corsa a Corte Apasionada !… e io mi aspettavo che tu mi facessi sapere qualcosa, subito! … -
-Ehm … veramente .. io … non ci ho pensato … ero … un po’ indaffarato … -
-Indaffarato? … - chiese senza capire …
-Sì … - deglutì a fatica … non poteva certo spiegarle … o comunque, non nei dettagli … -Beh, ecco … sono entrato nel team di BT e … per il resto della notte ci siamo dati ai festeggiamenti con  … gli altri ..-
E’ credibile come scusa? … lo sperava … lo sperava molto …
-Davvero?! … ci sei riuscito? … - gli chiese, improvvisamente, con voce euforica e sorvolando su ciò che a lui faceva più timore che gli chiedesse! …
-Sì! … avevi dubbi? .. – le disse ridendo, baldanzoso … mentre, silenziosamente, faceva un profondo sospiro di sollievo! …
E anche a questo giro … mi è andata di lusso! …
-Sei un mito, Jet! … nessuno poteva fare meglio di te! … -
Nessuno … poteva … fare  … meglio … di te …  uhm … non buono come affermazione … a chi ti stavi riferendo Fran? … stava per chiederglielo, quando lei lo colse alla sprovvista …
-Dove sei? … dobbiamo festeggiare e parlare delle prossime mosse! … -
Jet rimase inaspettatamente basito … tanto che inchiodò bruscamente, perché non aveva visto il rosso del semaforo e aveva rischiato di fare un frontale con  le auto che avevano la precedenza …
-Ecco … io … - non sapeva cosa dire … non è che la sua amica gli avesse detto chissà cosa di strano o particolare, o che temesse un rimprovero per essersi preso qualche ora di pausa dalla missione, ma … gli aveva fatto uno strano effetto la sua proposta !… -Io … sto andando al mare …  -
-Ah … - la sua voce si spense leggermente …
E senza pensarci, lui … - Ti va di venirci? … ti passo a prendere … se ti va … -
Dall’altra parte del telefono ci fu silenzio … e Jet, si morse un labbro … dandosi di idiota per quella stupida proposta che gli era sfuggita di bocca senza un perché, quando …
-Volentieri … - mormorò con un filo di voce …
Nuovamente, come gli stava capitando un po’ troppo spesso negli ultimi periodi, rispose con leggerezza …
-Bene!Allora arrivo subito!Prepara il necessario per stare fuori tutto il giorno con me!e ovviamente … un costume! … - concluse ridendo, nervosamente …
-Ok … vado a prepararmi … fra quanto pensi di esserci? … -
Jet guardò l’orologio sul cruscotto, ostentando una tranquillità che non aveva … -Fra venti minuti … ce la fai? … -
-Sì!vado subito!A dopo! … - riagganciò …
E’ successo di nuovo … quella strana sensazione di dubbio,  sul reale significato delle sue parole e del tono della sua voce …
Jet rimase fermo in auto, parcheggiato di lato, osservando con sguardo vuoto e pensieroso un punto qualsiasi di fronte a sé …
Era nuovamente confuso : il tono della sua amica, quando gli aveva risposto affermativamente alla sua proposta, non l’aveva capito … non aveva percepito la reale sfumatura … perché?  Che cosa gli stava accadendo? … e poi, perché quella strana e ambigua sensazione era stata poi, sostituita, repentinamente, da una di felicità? … come se una ventata di aria fresca avesse rimosso ogni suo dispiacere o pensiero ? …

 

Parte 5

Anche quando arrivò sotto casa sua, continuò a sentirsi strano … non capiva il perché, ma era agitato  … tanto che ad un certo punto pensò che fosse impazzito! … e che si sentisse in colpa con … Joe !… Era entrato a tal punto nel pallone, che aveva pensato addirittura di mandargli un messaggio o di chiamarlo per dirgli … per dirgli cosa? … che andava mezza giornata al mare con Françoise?! … aveva perso il capo?! … se lo avesse fatto, il suo amico avrebbe pensato … già, cosa avrebbe pensato? … che gli stesse dicendo … “tranquillo … vado solo al mare con Fran … non ci sto provando … “ oppure, avrebbe pensato che gli stava dicendo sul muso che avrebbe fatto proprio l’opposto? … bella domanda! … comunque fosse, non poteva avvisarlo … sarebbe stato come ammettere di avere la coscienza sporca … e non aveva voglia di discutere con lui … almeno non in quel momento! …
-Hey! … eccomi! … - la ragazza lo distrasse dai suoi pensieri, affacciandosi al finestrino e salutandolo con un gran sorriso limpido …
-Salve! … - gli rispose, sorridendole a sua volta e facendole, di nascosto, una scansione in mezzo secondo … shorts di jeans e canottiera bianca … ok … aveva bisogno di stare calmo … molto calmo! …
Ma che diavolo gli stava prendendo? … era successo anche il giorno prima … Nonostante, la notte di passione con Miryo … quando l’aveva sentita, o come in quel caso, che era di fronte a lui, aveva avuto quella sensazione insolita alla bocca dello stomaco … quella voglia di sapere che sapore avesse la sua pelle …
Scosse rapidamente la testa, senza farsi notare .. –Su, sali in auto e andiamo! … ci vorrà un’oretta … per arrivare! … -
Françoise salì in auto, mettendo la sua roba dietro, e poi si allacciò la cintura …
-Dove andiamo? … -
-In una spiaggia di cui mi ha parlato Leon … ad un centinaio di chilometri da qui … -
-Oh … e come mai? … -
-Mi ha detto che c’è la spiaggia rosa … e che è possibile fare surf … -
-Sabbia rosa … e surf? … che meraviglia! … wow! … l’ho sempre visto solo in televisione, ma mi piacerebbe provarci … -
-Se vuoi … ti insegno … però ti avverto … sono un insegnante rigoroso! … -
-Ok … non credo di avere problemi! … ho avuto insegnanti molto rigidi e pignoli in accademia … penso di essere abituata! … -
Annuì, piegando la bocca in un sorriso, e si mise in viaggio …

 

Durante tutto il tragitto, rimasero in silenzio, assorti nei propri pensieri … ascoltando solo il suono della musica che passava alla radio e quello del vento che, attraverso i finestrini aperti , scompigliava loro i capelli, in quella calda giornata di estate …
Nessuno dei due sentì il bisogno di dire alcuna parola ... almeno finché non arrivarono …
-Ci siamo! … - esordì, all’improvviso Jet, interrompendo quell’insolito silenzio …
Parcheggiò e scesero dall’auto : davanti a loro vi era una distesa di sabbia rosa, sul cui fondo splendeva un mare azzurro e limpido come il cielo … quella vista li lasciò senza fiato …
-E’ splendido … - sussurrò con un filo di voce, mentre chiudeva lo sportello dell’auto e guardava estasiata quello spettacolo … -Non ho mai visto un mare simile … -
-Neanche io … se devo essere sincero! … ma non perdiamo tempo! –
Presero la loro roba e cercarono un posto dove mettersi … la spiaggia non era affollatissima, ma non era molto grande, per questo ci misero parecchi minuti prima di trovare un piccolo spazio per stendere i teli e appoggiare le borse …
-Dovremo stare un po’ stretti, ma … ne vale la pena … che ne dici? … -
-Per me non c’è nessun problema! – concluse, distendendo l’asciugamano accanto al suo e poi, iniziando a spogliarsi …
Jet si era perso a guardare il mare e non si era accorto di nulla, finché non si girò verso di lei per dirle qualcosa …
-Fran senti, ma … - la voce gli morì in gola, quando la vide far scendere con estrema naturalezza, lungo le sue bellissime gambe,  gli shorts e poi, togliersi, allo stesso modo, la canotta … rimanendo solo in costume …
-Sì? … che dicevi? … - gli chiese, guardandolo in faccia incuriosita dal fatto che non avesse concluso la frase …
-Ecco io … - non si ricordava più cosa le voleva dire …
Merda! … che diavolo mi sta prendendo? …
-Dicevo … - non riusciva a mettere due parole assieme, mentre tentava disperatamente di non fissarla! … ma più cercava di non farlo e più i suoi occhi finivano sui suoi seni e … su tutto il resto …
I suoi neuroni si dovevano essere improvvisamente atrofizzati … o morti !… collassati per il colpo! … boh?! … non sapeva e, francamente, in quel momento, era il male minore … perché sentiva che tutto il sangue che gli fluiva nel cervello, stava convogliando rapidamente nella parte sbagliata del corpo! …
Ottimo … mi comporto come quell’idiota di Joe …
-Dicevo … - iniziò all’improvviso in modo deciso … -  … io vado a fare un tuffo in mare!- e, senza neanche sentire la sua risposta, corse verso la riva e vi entrò senza esitare! … lasciandola ammutolita dove era, senza comprendere cosa gli fosse preso!
L’acqua era gelata!… e trattenne il respiro quando si tuffò …
Maledetta acqua!  … è ghiaccia! …  mi ha congelato perfino l’anima! …
Quando ritornò in superficie prese una bella boccata di aria e si sentì tornare normale
Come se non avessi sufficienti problemi … ora ci si  mette anche il mio corpo, a fare quello che gli pare !…
Doveva calmarsi … si rendeva conto che aveva fatto la figura dell’imbecille, ma … l’alternativa era spiegarle la sua felicità … e non era il caso !…
Quello che era successo, doveva guardarsi bene dal raccontarlo a Joe! … o lo avrebbe ammazzato !… decisamente! … sì, lo avrebbe ridotto in poltiglia, se gli avesse messo le mani addosso!
Appena si sentì un po’ più calmo, riguardò in direzione della spiaggia e la vide a sedere sul telo, mentre si stendeva il solare …
Bikini rosso a triangolo con slip alla brasiliana … perché?! … perché ha un costume simile?! … è inesistente?! … dove cavolo guardo?! … si vede tutto! … sospirò profondamente e contò fino a dieci … quando aveva visto Miryo, seminuda la sera prima, non aveva avuto quel effetto su di lui … perché lei sì? …
Chiuse gli occhi e si impose di tornare in sé … non poteva comportarsi così! … era ridicolo! … assurdo! … era stato con molte donne … non era certo la prima che vedeva … svestita!… Appunto: svestita … per quanto poco avesse addosso, era comunque coperta da qualche centimetro di stoffa! … perché non era sufficiente per calmare i suoi istinti?
In quel momento, improvvisamente, un’idea gli attraversò la mente e comincio a pensare che …
Forse, Joe ha i suoi buoni motivi per tenerla a distanza … Se questo è l’effetto che fa anche a lui … è morto! … decisamente … finito! … e senza via d’uscita!
Sospirò … ok … non lo invidio  più ! … non ci tengo a fare cilecca così miseramente con lei … sarebbe estremamente imbarazzante … concludere con … “… tutto qui?! “
Scosse la testa … che pessima idea aveva avuto! … doveva assolutamente pensare a qualcosa che lo distraesse e che, soprattutto, tenesse a bada il suo istinto …
Dopo un po’, dopo essersi calmato e convinto di potersi controllare … uscì dall’acqua e la raggiunse … si distese vicino a lei … chiuse gli occhi e cominciò a pregare che il sangue non affluisse di nuovo nella parte sbagliata del corpo …
-Jet? … -
La sua voce lo riscosse, facendolo sobbalzare … -Sì? … -
-Tutto bene? … -
-Sì … ero solo … ansioso di fare un bel bagno … -
-Ho capito … -  rimase in silenzio e poi, si alzò a sedere … la sentì respirare profondamente … -Jet … quale è la prossima mossa? … -
La sua domanda lo colse di sorpresa … stava pensando al lavoro? … anche in quel momento? … forse, era più ligia al dovere di quanto dovesse …
Si mise a sedere anche lui e la guardò …
-Cosa ti preoccupa? … -
-Niente … è solo che … non vorrei sbagliare mossa … io non sono abituata come tu e … gli altri a tenere la situazione sotto controllo … non sono abituata a tali condizioni di tensione … -
-Capisco … - annuì … e poi, guardò il mare … - Stai tranquilla … sei con me … ho abbastanza esperienza e controllo da potermi occupare di tutto … -
-E’ questo il punto … io voglio fare la mia parte! … non ho voglia di stare lì a guardare … come quando vado in missione con … - si fermò, senza concludere la frase …
-Lo so … e non sarà così! … ma devi avere pazienza … quando sarà il tuo turno, lo farai! … ora, ci devo pensare io … e basta … -
La ragazza rimase per un attimo, in silenzio, ad osservare il mare …
-Lo sai, vero? … sai, il perché di questi strani abbinamenti? … -
-Posso immaginarlo … sei stata tu a chiederlo al Dottore … vero? … -
-Sì … è stato duro persuaderlo, ma poi … sono riuscita a convincerlo che ero l’unica che poteva farlo … -
Annuì … - Sinceramente … lo avevo capito subito … per questo, quando Joe si è opposto, ti ho spalleggiato … Se non lo avessi fatto … sarebbe finita in un altro modo … Gilmore non era convinto e, quando Joe aveva obiettato, stava per fare retromarcia, ma di fronte al mio intervento … non ha potuto fare altro che andare avanti con la sua decisione … -
Françoise lo guardò con occhi sorpresi  … -Quindi tu … -
-Sì … avevo capito che volevi una chance per mostrare le tue potenzialità … e il tuo coraggio e che … -
-E che? … -
-E che … volevi fargli capire di non sottovalutarti sempre …  e, per una volta, fargli provare anche quella sensazione di impotenza e paura che hai, ogni volta che lui si butta incoscientemente in qualche missione pericolosa … -
La ragazza non disse una parola … e non aggiunse altro …
Chi tace acconsente …
-La corsa di ieri sera … è stata una bella gara … mi sarebbe piaciuto che la vedessi … avresti sentito l’adrenalina scorrere nelle vene !Tutti quelli che hanno assistito, sono rimasti con il fiato sospeso per tutto il tempo! … - rise … - … erano diventati cianotici! … quando sono sceso, credevo che ci fosse uno svenimento di massa! … - rise ancora … -E’ stata … veramente … una bella corsa! … sul filo del rasoio! …  come non mi capitava da molto … - mentre parlava, sentiva che tutta la tensione che aveva accumulato, lentamente , stava calando …  e anche quell’istinto atavico e primordiale, che l’aveva colto prima con lei, aveva cominciato a dissolversi …
Era come se si fosse liberato da un peso !… forse, pensò, che aveva solo bisogno di parlarne con qualcuno : tutta quella agitazione … tutti quei nervi tesi non condivisi, ma tenuti dentro, in silenzio … lo avevano inconsciamente provato, fino a fargli perdere il controllo su di sé e sulla propria mente! … Effettivamente, si era accorto che, neanche le notti di passione passate con Miryo, erano state sufficienti per scaricare l’adrenalina che sentiva pulsargli nelle vene! … non che non fosse mai stato un tipo passionale, ma … sembrava quasi che si fosse assunto una dose massiccia di qualche farmaco! … il che poteva risultare anche abbastanza imbarazzante ed estremamente … squallido … soprattutto, se accadeva in momenti sbagliati come  il precedente !… ora, finalmente, aveva cominciato a capire cosa gli stesse prendendo : aveva accumulato troppa tensione nervosa … troppa pressione! … quanto non ne aveva mai affrontato prima d’ora e quanto, evidentemente, non riusciva a sostenere da solo …
In passato, in missioni simili, c’erano sempre stati Joe o Albert con lui ed entrambi, erano stati perfettamente in grado di coprirsi le spalle reciprocamente e di darsi sostegno vicendevolmente, senza accusare la situazione …
In questo caso, era diverso … molto diverso! … e per questo, era partito con il piede sbagliato : aveva  tenuto tutto dentro, pensando di fare tutto lui … di occuparsi di tutto … di controllare tutto senza che lei ne risentisse, invece … era crollato miseramente …
Ottimo … sono venuto giù come un castello di carte, ancora prima di cominciare a fare sul serio! … ho pensato di poter fare tutto, tenendola al riparo e dandole l’illusione di essere partecipe  … e invece …  mi accorgo che senza di lei, senza il suo aiuto e il suo appoggio, rischio di far saltare la missione e di metterci in pericolo! … senza contare poi, che mi stavo comportando proprio come Joe …
Era stato uno stupido … un folle! … come aveva potuto pensare di ingannare la sua amica e di illuderla? … dandole solo alcune briciole della missione e facendole credere di aver fatto chissà cosa? … e, soprattutto, come aveva potuto pensare, veramente, di reggere tutto solo, sulle sue spalle, una missione simile? … era stato uno stolto … sì … un povero … stupido … stolto! … ma per fortuna, era ancora in tempo, per porre rimedio a tutto! … e lo avrebbe fatto! …  anche se, si rendeva conto, solo adesso,  che le cose sarebbero diventate molto pericolose … in particolare per Françoise …
Ora, inoltre, si chiedeva se non avesse fatto un passo più lungo della sua gamba, accettando quella missione con lei e rischiando, pericolosamente, la loro vita, in quel modo così leggero e sconsiderato! … ma ormai, non poteva più tornare indietro e … dare ragione a Joe! … avrebbe fatto in qualche modo e l’avrebbe protetta! … ma avrebbe dovuto anche affidarsi a lei, se voleva portare a fine quella missione! … avrebbe dovuto fare quel gioco di squadra, spontaneo e automatico, che era abituato a fare con gli altri …
-Fran? … -
-Dimmi … -
-Sei sicura della tua scelta? … avevi e hai vagliato bene, la situazione? … se non te la senti … siamo ancora in tempo, per farti sostituire … - … quello che le stava dicendo,  non  era vero : sapeva benissimo che non aveva vie d’uscita e che fare un cambio in quel momento, voleva dire perdere tempo prezioso ed essere molto pericoloso a livello di sicurezza, ma …
-Sì. Sono sicura Jet! … posso farcela! … dammi una possibilità … almeno tu! … - lo guardò con occhi supplichevoli, pieni di speranze … - … lo so … è pericoloso … molto pericoloso, ma … ti prometto che riuscirò a coprirti le spalle! … non farò errori! … non rischierò la nostra vita, scioccamente … te lo giuro! … - prese fiato … - Prima di partire … ho valutato tutta la missione … e so che ce la posso fare !Anzi :  so che sono l’unica che può farlo! -


Il ragazzo annuì … -Va bene … compagna! … mi affido totalmente a te! …  - le sorrise e le mise una mano sulla testa, scompigliandole bonariamente i capelli, come fosse una bambina, e infondendole un po’ di coraggio!  Purtroppo però, non poté mai immaginare che, proprio quell’ultima frase pronunciata … mi affido totalmente a te … da quel momento in poi, sarebbe diventata, involontariamente, un ritornello maledetto per la ragazza … una sorta di sortilegio che non l’avrebbe più abbandonata per l’intera missione … fino alla fine … fino a quando non fossero tornati a casa, sani e salvi …

Hurt which was taken by pain made me
No body can stop me
Former days are erased
You'll see me, you couldn't imagine me again
You need a true ruff, rugged-type figure
I be holding the key, gotta be me, all in the sheets
I became strong
If you wait and see, you will know
What you really want from a guy like me?
I be rollin' the streets, hittin' my peak, always complete
My pure eyes are only for you, won't you belive it?
I will always give you only the truth5

Passarono il resto del pomeriggio, distraendosi … senza pensare alla missione e svuotando la mente dai loro pensieri …
Jet trovò anche la forza di insegnare le basi del surf a Françoise! … era risaputo che non aveva pazienza! … e che se doveva spiegare qualcosa, si infuriava subito! … soprattutto, se il malaugurato di turno, non capiva al volo! … ma per sua fortuna … o per quella della stessa ragazza, lei apprendeva molto facilmente, anche se …
-Fran … lascia che te lo dica … il tuo stile ideale è quello arenato … -
La ragazza alzò le testa verso di lui e lo guardò un po’ interdetta … era sdraiata a pancia in giù, sopra la tavola, mentre si faceva cullare dolcemente dalle onde, tenendo una mano sospesa in acqua …
-Arenata? … e cioè? … - chiese distrattamente, mentre sentiva il sonno assalirla nuovamente …
-Hai presente … le balene? … -
A quella risposta , qualcosa nella sua testa si illuminò … e si svegliò completamente!
-Aspetta un attimo! Cosa vorresti dire?! … - si alzò di scatto a sedere sulla tavola, guardandolo con aria funesta! …
-hihihhi  … niente … niente … forse è meglio tornare a riva … -
-Non cambiare discorso! … mi hai dato di balena! … questa non te la perdono! … - mise il broncio e saltando giù dalla tavola da surf, nuotò fino a riva senza aspettarlo..
Quando Jet la raggiunse , rideva ancora …
-Dai … Fran! … lo sai … non penso assolutamente che tu sia una piccola balena! ..-
-Che fai?! … insisti?! … -
-Ma no! … dai! … - non riusciva a smettere di ridere, guardando il suo viso rosso e contrariato … era proprio arrabbiata !
-Fran … su … non essere sciocca! … non ti puoi essere veramente offesa! –
L’amica non gli rispose … incrociò le braccia al petto e girò la testa dall’altra parte ...
Uhm … come siamo suscettibili … e non sai neanche che, magari, proprio in questo istante, c’è la figlia del ministro della difesa, di non so quale paese, che sta tentando di infilarsi nel letto di Joe! … o invece … forse lo sai? …
Si mise a sedere accanto a lei e, senza sapere bene, né il motivo del suo gesto né cosa gli fosse passato per la testa in quel momento, l’afferrò per la vita, passandole un braccio attorno e attirandola a sé …
-Su … smettila di fare i capricci … lo sai … sei bella da mozzare il fiato … -
Françoise si irrigidì istantaneamente per la sorpresa … non si aspettava quel gesto da lui … né tantomeno quella frase …
Appena Jet ebbe pronunciato quelle parole, sentì il sangue gelarsi nelle vene … come gli era potuto sfuggire una frase simile? … e soprattutto, con quale coraggio, l’aveva stretta a sé in quel modo? …
Senza scomporsi troppo, la liberò a malincuore dal suo abbraccio … e si allontanò, quel poco che bastava, per mettere un po’ di spazio tra loro … si sdraiò e, senza dire più una parola, chiuse gli occhi e inspirò profondamente …
Rimasero in silenzio allungo, fino ad osservare il sole tramontare …

 

Quando tornarono verso l’auto, Jet sentiva ancora il peso di quello che era successo, ma non riuscì proprio ad esimersi dal prolungare quel pomeriggio con lei …
-Fran? … -
-Sì … dimmi … -
-Ti va di farmi compagnia per cena? … avevo voglia di fermarmi a mangiare un po’ di pesce da queste parti … che ne dici?  … -
La ragazza camminava tranquillamente di fronte a lui, dandogli le spalle, e lui non fu in grado di vedere che espressione avesse fatto a quella sua proposta …
-Va bene … andiamo … -
… come non fu in grado di capirne neanche il tono della risposta! … tuttavia, sorrise felice per il suo sì …

 

-Quindi? … quale è la tua prossima mossa? … - gli chiese mentre finiva di mangiare l’antipasto di mare …
-Uhm … vincere la Piccola Le Mans  …  -
- Le Mans? … ma non è il nome di uno dei più famosi circuiti di Formula Uno in Francia? … -
Jet annuì, sorseggiando il suo Chardonnay … -Sì … non ti sbagli … e considerando il nome, probabilmente ha qualcosa di simile all’originale … -
-Quindi … cosa dovrò cercare? … dammi qualche indizio … -
-Caratteristica del circuito di Formula Uno è la presenza di pochissime curve a sinistra … mentre quelle a destra sono il doppio … e un rettilineo molto lungo … -
-Quindi, devo fare una ricerca sulla mappa della zona … e trovare qualcosa che somigli a ciò che mi dici … -
-Sì … ma stasera non ci pensare … oggi rilassiamoci … e domani … penseremo a fare le ricerche del caso …  -
La ragazza assentì debolmente, guardando distrattamente il cielo stellato … e rivolgendo i suoi pensieri , segretamente, da un’altra parte …

 

Parte 6

Il giorno dopo, quando Jet si svegliò nel suo letto, tutto solo, percepì qualcosa di strano in sé  : quegli ultimi giorni, lo avevano frastornato parecchio … sia sul lato emotivo che su quello mentale, destabilizzandolo palesemente … 
Si alzò in modo svogliato e si infilò sotto la doccia, rimanendoci un tempo a lui indeterminato …
Era infatti, abbastanza sottosopra da non rendersi conto del tempo che passava … aveva come la sensazione che i minuti fossero diventati ore, perché quando aveva guardato l’orologio, si era accorto che erano passati, sì o no, dieci minuti da quando vi era entrato, mentre a lui era sembrato che fosse passato molto di più !
Si mise a sedere sul bordo del letto, con ancora solo l’asciugamano legato in vita, e si passò le mani tra i capelli …
Sono totalmente svalvolato … e non ho neanche bevuto …
Si guardò allo specchio : non aveva proprio un bel aspetto …
Quella notte l’aveva praticamente passata in bianco , a rigirarsi nel letto per tutto il tempo, senza riuscire ad addormentarsi e desiderando ardentemente di chiudere gli occhi e di abbandonarsi alle braccia di Morfeo …
Diamoci una scossa e mettiamoci a lavoro!
Non fece in tempo a finire quel pensiero che il cellulare iniziò a suonare …
-Pronto … -
-Hai letto i giornali stamani? … -
Jet allontanò lentamente il cellulare da sé, guardandolo come se fosse un oggetto sconosciuto …
-Ma una volta non davi il buongiorno?! … -
-Jet … non li hai letti, vero? … -
-Fran … mi sono alzato da poco … e non so neppure da che parte di mondo mi trovo! … dammi tempo! … comunque, che è successo di tanto grave?! … - chiese stancamente, per niente entusiasta di quella sua telefonata mattutina …
-Stanotte … c’è stato un duplice omicidio … con la stessa procedura delle precedenti..-
Il ragazzo si irrigidì … -Cosa? … Chi? E dove? … -
-Due dirigenti della Hampton’s Pharamaceutical … in un parcheggio del centro, dopo che erano usciti  da un locale … -
-Una ditta farmaceutica? … strano … le altre erano tutte ditte di tipo industriale … -
-Già … quindi, la nostra prima ipotesi sembra vacillare  …  il tipo di commercio, potrebbe non essere il comun denominatore …  -
-Potrebbe essere un caso … non saltiamo subito a conclusioni affrettate … piuttosto, siamo sicuri che il modus operandi, sia lo stesso? … -
-Sì … stessa precisione e stessa modalità … -
-E come sempre … nessuno ha visto nulla e nessuna telecamera ha filmato niente, vero? … -
-Esatto … -
-Stesso tipo di taglio e lama? … -
-Sì … preciso come quello di una sega a nastro … -
Jet ebbe un urto di vomito … da quando era diventato così debole di stomaco? …
-Hai modo di poter verificare l’eventuale passaggio di denaro? … -
-Sì … ho già attivato il rilevatore … il computer sta tenendo conto di tutti i trasferimenti di denaro tra tutte le banche del mondo … con relativi aperture o chiusure di conti correnti … segnalazioni di conti che vanno all’improvviso a zero o viceversa … ogni movimento è monitorato … stai tranquillo … -
-Bene : come sempre, hai tutto sotto controllo … ottimo lavoro! … però, hai per caso avuto modo di  sapere qualcosa sulla Piccola Le Mans? … -
-Sì, credo di aver già trovato il posto, ma … -
-Cosa? … -
-E’ fuori dal paese … -
-Che vuoi dire? … -
-L’unico tragitto di strada che ho trovato, con quel tipo di caratteristiche, si trova al di là della frontiera … a tre ore da qui … in pieno deserto … -
-In pieno deserto? … come può essere? … -
-Si trova sul terreno di una vecchia fonderia abbandonata … un ex- colosso del posto, che poi è caduto in rovina ed è stato abbandonato a sé stesso … contava numerosi edifici e il percorso, ha le caratteristiche che mi hai fornito e … -
-E? … su, dimmi che particolarità ha … sono pronto al peggio … -
-Il percorso stesso attraversa gli edifici al loro interno … tranne nel rettilineo che è sospeso sul letto di un fiume … -
-Ottimo … i sorpassi si fanno fuori dagli edifici e se sbagli il rettilineo … voli di sotto … -
-Sì … -
-C’è qualche altra bella notizia che mi vuoi dare? … - chiese sarcastico …
-Sì … -
-Sentiamo … -
-Da quello che ho potuto scoprire, decifrando i vari messaggi anonimi in rete … si corre in due … -
-In due? … due auto dello stesso team? … -
-Sì … quindi, ti devi trovare un compagno, se vuoi correre … -
Grugnì sonoramente … trattenendosi dal bestemmiare …
-Pensi che Emon … ti farà correre? … -
-Non lo so … -
-Capisco … e allora come farai? … -
-Ci devo pensare … o magari Miryo saprà dirmi qualcosa … -
-Miryo? … chi è? … -per quanto avesse cercato di usare un tono indifferente, nella sua voce si percepiva un certo disappunto …
Appena pronunciato il nome della ragazza, Jet si morse la lingua … gli era sfuggito qualcosa di troppo, senza accorgersene !… e ora non sapeva cosa dirle …
Rimase in silenzio …
-Ok … sono affari tuoi … non mi riguarda … l’importante è che tu stia attento … mi raccomando Jet … non fare mosse azzardate … -
-Stai tranquilla … -
Chiuse la comunicazione, riponendo il cellulare sul mobile e sospirando nervoso per la leggerezza avuta, quando l’altro numero, che aveva spacciato per il suo personale, squillò …
… numero nascosto …
-Pronto … -
-Vieni al Barnaby, sulla Sunny Road … alle undici. –
Riagganciarono …
Jet rimase ammutolito … chi diavolo era? … e perché si doveva presentare alle undici in quel luogo?! …
Guardò l’orologio … mancava meno di mezz’ora e si doveva ancora vestire …
Va bene … andiamo a vedere …

 

Alle undici precise si trovò sulla Sunny Road … con un piccolo problema :  non esisteva nessun edificio che riportasse un insegna con quel nome!  … Vi erano solo vecchi capannoni dismessi e abbandonati … e neanche l’ombra di vita umana …
Cominciò a valutare seriamente che fosse un tranello, ma … di chi? … e poi, era possibile che l’avessero già scoperto? … se fosse stato così, era in grossi guai …
Mentre si guardava attorno con circospezione, una grossa auto nera sabbiata spuntò da chissà dove e gli si affiancò … i vetri erano oscurati e lui non riusciva a vederci dentro,  ma dal modo in cui gli stava attaccato, intuì che voleva che lo seguisse … così, appena l’auto sgommò, dandogli via, Jet la seguì, cercando di non perderla di vista …
Non aveva preso la sua auto da corsa, ma quella che usava per girare in città e per questo non riusciva a stargli dietro …  tuttavia,  grazie alla sua esperienza di pilota, riuscì a seguirne la scia, giungendo fino ad un vecchio capannone  …
Jet si fermò proprio davanti all’entrata … poteva essere una trappola, ma doveva entrarci e capire cosa stava accadendo …
Così, cosciente del pericolo che stava correndo, senza neanche aver avvisato Françoise, vi entrò temerariamente …
Parcheggiò la sua auto vicino all’auto nera e poi scese …
Le luci all’interno del capannone si accesero, mostrandogli sorprendentemente un officina di auto all’avanguardia, da cui spuntarono Leon e altri del team di Emon ..
La portiera dell’auto nera si aprì e da lì vi uscì sorridente Emon …
-Redfox!Felice di vederti!Sei stato puntualissimo!E’ una dote che mi piace nei miei compagni … -
-Emon … -
BT gli sorrise di nuovo e poi, aprì le braccia in un ampio gesto, come a indicargli l’ambiente …
-Ti presento il mio team al completo e … il mio regno! … questa è la nostra base operativa … il nostro punto di ritrovo … benvenuto, Redfox! … -
Jet si guardò attorno con occhi meravigliati … era sbalordito! … la quantità di roba che c’era là dentro era impressionante! … pezzi di carrozzeria nuova , ancora sigillata, di diversi tipi di auto, motori interi vecchi e nuovi, strumentazione di ultima generazione e attrezzi di fattura ottima! … un’officina ai livelli di quelli delle Formula Uno … se forse, non di più! …
Guardò alcuni dei volti che lo circondavano … alcuni non li aveva mai visti, altri invece … li aveva riconosciuti subito … in particolare quello di Dasom … che lo guardava con aria turpe e dura …
-Quindi … questo è il tuo mondo? … però ! … complimenti! … è il regno che ogni pilota desidererebbe avere! … - disse guardando di sfuggita negli occhi Dasom …
-Non mi posso lamentare … comunque, non è certo per vantarmi con te che ti ho portato fin qui … -
-Immaginavo … -
-Vieni con me … - gli fece segno di seguirlo e lo portò di fronte ad un grosso schermo a led, touchscreen  …
Emon lo toccò nel centro e subito comparse una cartina …
-Questa è una cartina molto speciale … rappresenta i punti del confine non controllati … da questi si può passare dal nostro paese a quelli limitrofi, senza farsi scoprire … -
-Prerogativa fondamentale … per correre fuori stato … -
-Esatto … e come tu saprai già … dopo domani si corre la Piccola Le Mans … a trenta kilometri dal confine … tre ore da qui … -
Jet annuì … aspettando di sentire cosa avesse da aggiungere l’altro …
-Voglio che tu corra alla Piccola Le Mans e … soprattutto che tu vinca . -
Il ragazzo si voltò verso di lui … soprattutto che tu vinca … bella pretesa! … considerando che non aveva neanche un compagno …
-Molto volentieri, ma  mi manca qualcosa … un compagno! … -
-Uhm … mi avevi fatto spaventare … credevo che avessi un reale motivo per cui non lo potessi fare! … - la sua bocca si piegò in un ghigno soddisfatto … - Non ti manca il compagno … sarà Dasom il tuo secondo … -
Appena sentì il nome della persona con cui avrebbe fatto team , inconsciamente, si girò di scatto verso di lei, guardandola stupito negli occhi …
Dasom si avvicinò nervosamente a loro … passandogli accanto, come se non esistesse ... e fermandosi poi, di fronte a Emon …
-Secondo? … -
-Secondo. E non ho niente altro da aggiungere … almeno non a te !… - alzò lo sguardo verso Jet … -Redfox … da oggi Dasom dovrà obbedire ai tuoi ordini . Sarai tu a creare la strategia e a fare gli assetti per entrambe le auto … -
-Emon!. – la ragazza provò ad intervenire, ma il ragazzo le fece segno di stare zitta..
-Ti affido la Lotec e il comando … fanne buon uso e non deludermi … ah, dimenticavo … dovete vincere ad ogni costo. Voglio il premio. -
Jet annuì e si scambiarono un rapido sguardo d’ intesa …

 

Correre con Dasom? … era un incubo quello! … non una missione! … sospirò nervosamente, mentre guardava la cartina della pista e tentava di trovare una strategia che potesse essere vincente … aveva tutti i dati di cui aveva bisogno … e anche di più! … Françoise era riuscita a trovare altri dettagli proprio sul tipo di percorso e glieli aveva inviati via mail …
Da quando Emon gli aveva dato la bella notizia e lo aveva ufficialmente ricevuto nel team, erano già passate due ore …
Era tornato a casa e aveva preso la sua auto da gara, per portarla in officina e fare le modifiche necessarie, mentre studiava una strategia adatta …
Stava sorseggiando il suo caffè, nero e bollente, rigirando distrattamente tra le dita la matita con cui prendeva appunti sulla mappa … quando all’improvviso, sentì due mani posarsi sulle sue spalle e poi, scendere sinuosamente giù, lungo il suo torace …
-Allora campione? …  come sta andando lo studio? … -
-Miryo … tu che ci fai qui? …  quando sei arrivata? … -
-Un attimo fa … - gli ripose, mentre posava un bacio ardente sul suo collo … - … e sono subito venuta da te … -
Senza soffermarsi oltre sulla sua risposta o sul perché si trovasse lì, Jet le prese una mano e gliela strinse … poi, la fece girare intorno a sé, fino ad averla di fronte …
-Facciamo una pausa ? … - gli chiese con tono malizioso, spostando la cartina e guardandolo negli occhi, prima di mettersi a sedere sul tavolo …
-Miryo … non mi tentare … - sorrise , osservandola dalla sedia su cui era seduto …
-Perché, no? … potrebbe essere divertente … con gli altri di là … e con il rischio di essere scoperti … - concluse con voce suadente …
Lui scosse la testa divertito … -Sei proprio una cattiva ragazza … -
-Sì … molto cattiva !… ormai lo dovresti sapere … - aggiunse, mentre accavallava le gambe con sensualità e gli strappava un gemito di desiderio …
-Miryo … - sussurrò con voce roca, mentre si alzava in piedi e si avvicinava a lei …
Appoggiò le mani sul tavolo e si piegò per baciarla, quando improvvisamente sentì aprirsi la porta alle sue spalle …
-Scusate se vi disturbo in un momento così … impegnato! … ma … - Dasom piegò le sopraciglia con disappunto … - … ho bisogno di parlare con … il primo pilota ! …  - il tono della sua voce era un misto tra l’infastidito e l’iroso …
Miryo la guardò di sbieco … -Proprio in questo momento? … non puoi rimandare? … a che ne so? … fra un’ora! … - sottolineò con un filo di fastidio …
-Uhm … perché? … regge un’ora di sesso?! … avrei detto meno … -
Jet aggrottò la fronte …
-L’invidia è una cosa brutta Dasom … non ti facevo soggetta a questo tipo di sentimento! … considerando poi, che tu ti definisci superiore a certe cose … -
Si avvicinò a loro, guardando negli occhi l’altra … -Forse ti stai confondendo con te … tesoro … -
La mora scese dal tavolo, scostando il ragazzo da sé e fronteggiando l’altra …
-Dasom … lo sai … te l’ho già detto … non pestarmi i piedi un’altra volta … la seconda volta … non perdono … -
-La  seconda? … non ti preoccupare … non succederà … sei calata di qualità … io non mi abbasso all’immondizia … -
A quell’ultima affermazione, Jet stava per perdere la pazienza … non era stupido … aveva capito bene lo scambio di parole tra le due … e non aveva voglia di stare lì a farsi insultare da Dasom …
-Miryo … - le appoggiò una mano sull’avambraccio, stringendogliela leggermente … come se la volesse calmare … - … non è il momento di discutere … lascia perdere…-
-Ma … -
-Lascia stare … - la guardò negli occhi con una tale intensità che lei abbassò i suoi e si fece da parte …
Spostò poi, lo sguardo verso l’altra con una certa durezza e intransigenza … -Cosa vuoi Dasom? … -
-Ero venuta solo a dirti che  … Marilyn … è off limit per te . Nessuno, a parte me, può toccarla … -
-A parte Emon !… e dato che lui, ha dato a me il comando … -
-Non provare a toccarla . Marilyn … è mia . solo mia . solo io conosco le sue possibilità … perciò … pensa solo per te! … ah, dimenticavo … anche per quanto riguarda la strategia … io faccio da sola! … - concluse con un sorriso trionfante sulle labbra, prima di voltarsi e andarsene via …
-Aspetta … - la ragazza si fermò di fronte alla porta … senza voltarsi …  - … io voglio vincere … e non ho intenzione di perdere per la tua immaturità … quindi, fattene una ragione … secondo … - il tono dell’ ultima parola, divenne molto tagliente e presuntuoso, tanto che la ragazza strinse i pugni per la rabbia …
Non sapeva come mai, ma quella donna stava minando seriamente la sua pazienza … e stava tirando fuori il peggio di lui! … Gli ricordava molto una persona … che aveva su di lui, lo stesso effetto, ma che, in contemporanea, era il suo miglior amico …
Dasom mise la mano sulla maniglia della porta per andarsene …
-Dasom … io non voglio entrare in competizione con te … e non voglio neanche rubarti il posto … voglio solo correre … il resto non mi interessa … -
-Stai tranquillo … non puoi  rubarmi il posto … non ne sei all’altezza! … è stato solo un colpo di fortuna il tuo … nessuno può battermi . - e dicendo così, uscì sbattendo la porta …
Jet rimase un attimo immobile, riflettendo su quella discussione …
Che diavolo avrà mai quella donna? … cosa la rende così arrogante e furiosa? …
Si riscosse, ricordandosi che Miryo era lì, accanto a lui e aveva assistito a tutta la scena …
-Miryo … - la guardò … il suo sguardo sembrava diverso … era basso e assente … mentre la sua bocca era tirata in una smorfia di rabbia, trattenuta …
Le si avvicinò … - Miryo … tutto bene? … -
La ragazza non rispose … rimase in silenzio, come se non avesse neanche sentito …
-Miryo … - insistette con tono più marcato … e solo a quel punto, lei reagì …
-Uhm? … -
-Tutto bene? … -
-Sì … tutto bene … - disse senza aggiungere altro …
Si fermò un attimo a guardarla … aveva qualcosa che non andava …
-Che è successo tra voi? … -
-Niente … niente di importante … lascia stare … forse, è meglio che ora vada … e che ti lasci concentrarti … -
Miryo se ne andò e lo lasciò solo …
Ma che diavolo è accaduto tra quelle due?! … donne !… quando litigano … sono pericolose !… sono come gatti infuriati! … si rischia di finire male a finirci in mezzo ... il problema però, è che … ci sono già in mezzo …

 

Sospirò … e reclinò la testa indietro …
Maledetto … nessuno può toccare la mia Marilyn … nessuno! …
Aprì gli occhi e guardò il soffitto del suo bagno dalla vasca … non capiva perché, ma … le era rimasta nuovamente impressa l’immagine di quei due … o meglio, di lui che si piegava verso di lei, per baciarla …
Ogni volta che chiudeva gli occhi, rivedeva quella scena nella mente … e ciò la irritava fuori ogni limite! … senza considerare poi, che Emon l’aveva relegata come secondo … lei! Che non era mai stata seconda a nessuno! … come poteva esserlo a quell’idiota? … non lo avrebbe mai permesso! … doveva assolutamente riportare la situazione alla normalità … e schiacciare quel moscerino! … gliela avrebbe fatto vedere lei! … gli avrebbe tolto, da quella sua faccia da schiaffi, quel sorriso sicuro e sexy … a suon di sgommate nel muso! …
Inspirò profondamente e si immerse ancora un po’ nell’acqua … voleva liberare la mente da tutto, ma più ci provava e più si innervosiva …
Maledetto … da quando sei entrato nella mia vita … non c’è una cosa che vada per il verso giusto …
Si alzò bruscamente dalla vasca e ne uscì, nuda … senza coprirsi … prese solo un asciugamano per i capelli, tamponandoli ben bene …
Tornò in camera e si mise a sedere sul letto, fissando il vuoto … e poi, con un gesto improvviso e iroso, lanciò per terra tutto quello che aveva sul comodino …
Me la pagherai … Redfox …

 

Parte 7

Mancavano meno di ventiquattro ore alla corsa e Jet aveva messo a punto una strategia perfetta se, e solo se, fosse riuscito a convincere Dasom a seguirlo!
Finì di bere il caffè e poi, prese le chiavi dell’auto, fu pronto ad andare da Barnaby a sistemare l’assetto dell’auto e a convincere la ragazza! … ma mentre scendeva le scale di casa, il cellulare cominciò a squillare …
Guardò il numero … e scosse la testa sconsolato …
Negli ultimi giorni si faceva sentire un po’ troppo frequentemente, per i suoi gusti …
-Pronto. –
-Buongiorno … -
-Sì . Buongiorno . Cosa vuoi? -
-Come mai così di buon umore di prima mattina? … -
-In genere, se mi chiami, è per cose noiose … -
-Non direi … se si tratta della missione ! – gli rispose con un filo di ironia, che mascherava a stento un certo nervosismo …
-Certo … come no?! … ascolta, non pensi che chiamarmi un giorno sì e uno no, stia diventando … un po’ pesante?! … voglio dire … non stiamo mica assieme! … -
Che palle! … non lo sopporto più ! … è ossessivo! …
-Uhm … -
… gli era sembrato di sentirlo grugnire … si era sbagliato o cosa?
-Insomma … che vuoi?! … -
-Secondo te? … -
Sospirò rassegnato … - … se vuoi sapere se sta bene … basta chiederlo direttamente! … senza fare giri di parole! … -
Cadde il silenzio dall’altra parte del telefono …
Anche se non poteva giurarlo, perché non aveva l’udito di Françoise, era abbastanza sicuro di averlo sentito fare un sospiro di sollievo ! …
-Bene, ma … la missione come sta andando? … avete scoperto qualcosa di nuovo?..-
Era irrecuperabile … decisamente irrecuperabile …
Farsi curare dai propri problemi, invece di rompere le scatole a me?!? … no, eh?!?
-Joe … io non ti chiamo ogni momento disponibile per sapere come va la tua missione … perché tu devi farlo con me?! … tanto non ti interessa la missione … siamo onesti! … vuoi solo sapere se è sana e salva! … ma per questo, mi faccio una domanda … - salì in auto e mise il vivavoce … - … perché non chiami lei? … e non glielo chiedi direttamente? …  hai forse paura di risultare ossessivo? … di mostrarti uno stalker a piede libero?! … - concluse mettendo in moto e uscendo dal garage in direzione Sunny Road …
-Jet … non sei degno di risposta . – gli rispose secco, senza possibilità di farlo replicare …
… è decisamente di pessimo umore, il ragazzo …
-Ok … ok … non voglio sapere … fai un po’ come ti pare !… comunque, per ora non abbiamo niente di nuovo, tranne che ci sono stati due nuovi omicidi … che hanno mandato all’aria, probabilmente, le nostre ipotesi iniziali! … - a quel pensiero gli salì il nervoso e l’ansia … - … i due che hanno trovato tagliati a fette, questa volta, sono due dirigenti di una ditta farmaceutica … -
-Stesso metodo?  -
-Sì … tagliati perfettamente in due … come se l’avessero fatto con una sega a nastro. E da quanto mi ha detto Fran … è sicuramente la stessa lama … -
-E hanno trovato le solite tracce di pneumatici? … -
-Sì … stesse tracce nel sangue … nessuno ha visto niente … nessuna registrazione … stesso modus operandi … -
Stesso significa stesso! … cosa non ti torna di questa semplice parola?!? …
Joe inspirò profondamente … - E strani movimenti bancari? … -
-Di quelli, per ora, non so niente … è Fran ad occuparsene … ha messo il suo pc a monitorare ogni anomalo spostamento di denaro da ogni parte del mondo … ma per ora non  mi ha fatto sapere nulla … -
-Capisco … invece … la tua carriera di pilota illegale, come sta procedendo? … -
-Bene! … vinco … a mani basse! … cosa ti aspettavi da me, se non questo?... -
-Non avevo dubbi … - ci fu un attimo di silenzio …
-E quindi? Cambiando discorso … te la sei fatta o no, la figlia del ministro? … -
-Jet. –
-Oh … non fare il puritano! … che tanto non ci crede nessuno ! … -
-Smettila … e soprattutto, non dire sciocchezze … -
-Uhm … a me sembra che tu stia girando solo intorno alla cosa …  devo forse rigirarti la domanda? … tipo … se è stata lei a saltarti già addosso? … -
-Jet … non ho voglia di scherzare … quindi, smettiamola . -
-Ma io non sto scherzando … volevo solo fare due chiacchiere tra amici ! … e parlarti della mia donna … -
-Di che stai parlando? … -
-Tsk … al contrario di te … so come divertirmi! … anche in missione! … -
-Sei impazzito? … spero che tu stia scherzando … lo sai che … -
-Lo so … lo so ! … prima il dovere e poi il piacere ! … ma cosa c’è di male se mi occupo a tempo pieno della missione e poi … nei momenti liberi … me la spasso un po’ ? … -
-Jet … non vorrei essere quello che ti rovina i piani, ma nel tempo libero dovresti riposare … e magari occuparti di Françoise … -
Say what?! …
-Occuparmi? … devo farle da balia?! … eppure, mi sembrava che fosse abbastanza grande da essere indipendente !… -
-E’ sola … dalla mattina alla sera … e in più, ha tutto il lavoro di monitoraggio e controllo sulle sue spalle … penso che se passaste un po’ di tempo assieme, non sarebbe male … -
Ne sei proprio sicuro? … forse non la penseresti così … dopo l’altro giorno …
-Tu la sottovaluti come sempre … devi avere fiducia in lei! … non puoi, considerarla una bambina incapace! … è una donna! … e anche molto in gamba! … sa fare il suo lavoro ed è una ottima spalla! … non te lo dovresti dimenticare così, ogni volta … -
-Non me lo dimentico … ma Françoise non è in grado di sostenere una missione simile! … il Dottore ha voluto appoggiare questo insolito abbinamento, ma è stato solo un errore! … e tu lo sai! … almeno ammettilo! … - sentì la voce dell’amico incrinarsi in un modo strano … preoccupazione … rabbia .. che cos’era? …
-Joe … dovresti calmarti … te lo ripeto : è un’ottima spalla! … non è un incapace, come la vorresti fare passare te! … Fran … sta dimostrando di avere i nervi saldi … forse, più di quanto non li abbia io! … - prese fiato … - Che cazzo?! .. che ti prende?! … perché fai così con lei?! Cosa c’è che non va in te?! … -
-In me nulla. In te e in lei, semmai … state sottovalutando la missione … e state rischiando di farvi ammazzare … -
-Joe … ascolta … parlando chiaro … ti girano così, perché Gilmore, non ha scelto te? … e ti ha relegato a fare lo schiavo del ministro, non che il toyboy della figlia ?!-
-Jet … cazzo! … perché non lo vuoi capire?! … vi trovate davanti un giro di malavita senza pietà! … uomini che vengono uccisi come zanzare !… tagliati a metà, come nei peggiori regolamenti !… giro di soldi spaventosi da un continente ad un altro … e voi siete in due! … tu e lei … quindi, cosa ti sfugge di questa cazzo di situazione?! … -
Non era arrabbiato … era furioso! … come non lo aveva mai sentito! … e infatti,  non lo aveva mai sentito parlare così … a nessuno …
Rimase in silenzio … senza rispondergli … intanto era quasi giunto all’officina …
-Devo riattaccare … ci sentiamo … - concluse, rapidamente … riagganciando, senza aspettare neanche la sua  risposta …
A Joe e al suo pensiero riguardo alla missione ci avrebbe pensato più tardi … ora doveva affrontare un’altra persona … che risultava, non meno ostica di lui …

 

-Buongiorno! … - disse scendendo dall’auto …
Si sentì, rispondere in coro da quasi tutti, tranne ovviamente da Dasom! … che quando lo vide arrivare, girò i tacchi e se ne andò …
-Redfox! … sei già qui? … di prima mattina? … -
-Ciao BT … - si salutarono , sotto gli occhi curiosi di tutti …
-A che punto sei? … -
-Oggi mi occuperò dell’assetto … la strategia è pronta … devo solo comunicarla alla mia compagna di corsa … -
-Ottimo !… - sorrise compiaciuto … - E’ una strategia vincente, vero? … -
-Ovviamente!  -
-Bene! … è così che ti voglio sentir parlare! … - gli mise una mano sulla spalla e gliela strinse … - Se hai problemi … con Dasom … vieni pure da me! … ci penserò io, a lei …  -
-Non credo … penso di riuscire a cavarmela … -
-Bene!Mi piace il tuo modo di fare! … sai,  una volta che impari a prenderla … poi, è un’ottima spalla ! … vedrai … - Emon si guardò attorno … cercando con lo sguardo qualcuno in particolare …
-Elar! Vieni qua. – chiamò un ragazzo, biondo, con la barba e gli occhi chiari … dal fisico asciutto e magro  … da come era vestito, probabilmente, era uno dei meccanici del team …
-Dimmi BT … - il ragazzo si avvicinò …
-Ascolta … tu e Leon … sarete i bracci destri di Redfox . Dovrete fare tutto quello che lui vi dice. Non importa, se non siete d’accordo … e neanche se dovrete usare pezzi costosi … dovete, solo attenervi alle sue decisioni … capito? … -
-Sì … -
-Sei sicuro di aver capito? … - gli richiese con determinazione e un velo di strafottenza …
-Sì … - il ragazzo annuì pacatamente …
-Elar … non voglio avere problemi … tu farai solo quello che ti dice Redfox . Dasom … non ha voce in capitolo … lei deve solo correre … capito? -
-Ma capo … Marilyn … -
-Elar? … che ti ho detto prima? … eppure, mi avevi detto di aver capito … -
-Sì, capo … -
-Non me ne frega nulla se Dasom non è d’accordo … l’ultimo assetto che avete fatto era una merda ! … ora, si cambia registro . Capito? … e non me lo fare più ripetere..-
-Sì, capo … -
Emon se ne andò, lasciando i due senza parole … in particolare Jet, che non era più abituato a sentire trattare così nessuno, dai tempi in cui era per la strada …
Si voltò verso Elar … -Elar … ti farò vedere la strategia che ho preparato … e poi, ti dirò delle modifiche che voglio apportare alle auto … così, mi dirai cosa ne pensi anche tu, ok? … -
Il ragazzo annuì … ma fece una faccia strana, come se fosse stupito di quello che lui gli aveva detto …


-Vado a cercare Leon e poi, ci mettiamo all’opera … - si girò per andarsene, quando si fermò e aggiunse … -Ci pensò io … a parlare  con Dasom … - e si allontanò …

 

Leon non era un problema trovarlo … era nel reparto cambi …
-Leon!-
-Jet! Già qui? … -
-Sì, abbiamo poco tempo e abbiamo da fare un bel lavoro … sulle due auto … per questo ho bisogno di te, amico! … -
-Ottimo!Sono a tua completa disposizione!  … ma … su tutte e due le auto? … - chiese esitante e scettico …
-Elar è con noi … se non ho capito male da Emon … deve essere il meccanico di Dasom … -
-No , non ti sbagli … è sempre stato il meccanico di Dasom da  quando ha cominciato a correre …  ed è stata lei a volerlo qui, nonostante Emon non fosse d’accordo … -
-Uhm … come mai? … era per caso geloso? … - disse a battuta …
-Se fossi in te … non ci scherzerei molto su questo fatto! Emon è molto geloso … quasi morboso !… non accetta che nessuno giri intorno alla sua roba … -
-Alla sua donna … vuoi dire … -
-No … alla sua roba! … Dasom, la considera come un oggetto di sua proprietà … al pari della sua auto … e, proprio come per questa, solo lui, ci può mettere mano … -
-Beh … sai, come è … non piacerebbe neanche a me se qualcuno mettesse mano sulla mia donna !… - concluse, piegando la bocca in una smorfia …
-Tu non sai quello che dici … - scosse la testa … - … tu non sai cosa ha fatto ad uno dei suoi ex migliori piloti … -
Jet alzò un sopracciglio con disappunto … - Racconta … -
-Una sera … - gli fece segno di allontanarsi un po’, di modo che non li sentissero altri del team … - … stavano festeggiando una grossa vittoria … Avevano corso alla Dyson Valley … una delle gare più pericolose e terrificanti del genere! … una sorta di ventiquattro ore di Le Mans, ma nel canyon … in mezzo al deserto … su strada sterrata … senza nessun limite e dove ogni mezzo è lecito! … - deglutì … - … fece correre Bertel , un ragazzo di origini islandesi … che fin da piccolo era stato abituato a correre su condizioni di strada molto ingrate … l’Islanda  non è certo una delle terre più semplici , lo sai … per questo, aveva una discreta capacità ad affrontare le peggio condizioni stradali … ed Emon pensò che fosse la scelta migliore … e, come sempre, non sbagliò : ci vide giusto … Bertel vinse senza grosse difficoltà, portandosi a casa una discreta quantità di denaro … e una cassa di materiali di nuova generazione, dal costo inaudito ! … i soldi spettavano a lui, come di regolamento … e il materiale, andava al team … ma in quel caso, in particolare, andò a Emon … che li voleva assolutamente … -
-E dove nacque il problema? … se Bertel aveva vinto … -
-Bertel aveva vinto e gli aveva dato la cassa con i materiali, ma … preso dall’euforia, bevve troppo e … non riuscì a stare lontano dal suo punto debole : Dasom … Gli era piaciuta dal primo momento in cui l’aveva vista e gli era entrata in testa come una maledizione … non era un mistero per nessuno, neanche per Emon! … ma gli era sempre stato lontano … almeno fino a quella sera !… infatti, preso dagli effluvi dell’alcol e dalla gioia di aver vinto la gara, tentò di farsela … - guardò Jet e fece una pausa … - … il giorno dopo, lo trovarono con le braccia e le gambe spezzate … riverso nel suo sangue e in fin di vita … -
-Era passato Emon? … - Jet non fece una piega …
Leon annuì … -Sì … Dasom era riuscita a respingerlo, ma … qualcuno aveva visto e aveva riferito … -
-E’ ancora vivo? … -
-Sì … ma non riesce più a guidare … gli ha spezzato le giunture dei gomiti e delle ginocchia … -
Jet ebbe un sussulto … possibile tanta crudeltà e rabbia? … era vero che aveva messo le mani addosso alla sua donna … e probabilmente, nessuno al posto suo,  ci sarebbe andato leggero, ma … praticamente ammazzarlo e torturarlo così … forse, andava oltre la comune vendetta … Emon era capace di tanta efferatezza ? … fino a che punto allora, poteva arrivare? …
-Ora hai capito cosa intendo? … da quando Elar è entrato nel nostro giro, ha sempre gli occhi di tutti i cani di Emon puntati addosso … e al primo sbaglio … è morto … -
-Elar ha un debole per Dasom? –
-No, ma … è la persona che ci passa più tempo assieme, dopo Emon … -
-Capisco … facile cadere nella tentazione … o comunque, pensare che possa accadere!Però, non è utile fare fuori così i propri meccanici … non che le proprie risorse !… ma è solo gelosia ossessiva o … c’è anche un fondo di verità? … -
-Intendi Dasom? … no, non ha niente da temere da lei … non ha idee frivole per la testa !… non le interessa nessuno, a parte il suo uomo! … non l’ho mai vista guardare nessun altro … le piace piacere, come ad ogni donna … quello non c’è ombra di dubbio! … le piace farsi guardare da tutti e farsi desiderare, ma … niente altro! … i suoi tacchi a spillo rossi  sono il tormento di tutti gli uomini, qua dentro, ma … finisce lì … nessuno, sano di mente, si avvicinerebbe a lei !… non solo per BT, che è il massimo deterrente … ma anche per lei! … le ho visto fare molto male, a uomini, che avevano avuto solo il torto di guardarle nella scollatura, più allungo del necessario! … oppure che avevano fatto commenti pesanti !… -
-Ottimo! … sono un’accoppiata vincente! … picchiano entrambi! … - rise sarcastico…
-Tu la prendi troppo alla leggera, Jet … c’è poco da ridere … Dasom è un tipo da cui stare lontani in tutti i sensi …  e con cui, bisogna evitare di venire in contrasto … -
-Allora, io sono messo bene … mi odia! … -
-L’hai umiliata due volte … non te la perdonerà mai! … è un tipo troppo orgoglioso e … passionale! … -
-Interessante … allora, dovrò essere molto convincente, se voglio che corra con la mia strategia e il mio assetto! … -
-In bocca al lupo! … non ti invidio per niente! … quella donna è quello che si definirebbe … el diablo … nella mia lingua … -
-Esagerato … è solo una ragazza! … un po’ complicata e … dai gusti pessimi negli uomini !… - rise sotto i baffi ….
-Tu dici? … non l’hai mai vista arrabbiata! … senza contare cosa si racconta dei suoi gusti personali … in camera da letto … -
-Sarei molto curioso di sapere … ma non ora! … piuttosto … prima, hai detto che l’ho umiliata due volte … cosa intendevi? … -
Leon si guardò a giro … non sembrava che ci fosse nessuno, così vicino, da poterli sentire …
-Dopo che arrivasti primo ex equo contro Emon, lui si arrabbiò tantissimo e chiamò tutti a riunione … denigrando l’operato di Elar e l’assetto di Dasom davanti a tutti … rimproverandoli che avessero fatto una tale sciocchezza … e accusandoli di aver  umiliato tutto il team con il loro lavoro … dicendo che, se non erano più degni di stare con noi,  li avrebbe buttati fuori senza esitazione! … anche se Dasom è la sua donna !… -
Jet piegò un ciglio incredulo … non aveva un briciolo di pietà neanche per la sua donna, che considerava di sua proprietà e per cui aveva quasi ammazzato uno! … e forse non solo lui …
Emon era un osso duro … molto duro … ma questa volta  avrebbe avuto pane per i suoi denti …
-Bene … ora che ho saputo tutte queste belle cose … lavorerò sicuramente con più tranquillità! – disse ironico, dando una pacca sulla spalla dell’amico … -Ah, dimenticavo … tu sai per caso il motivo per cui Emon si fa chiamare BT? … -
Leon lo guardò interdetto … -Beh … non saprei … è conosciuto con quel soprannome nelle corse, ma … come hai scelto tu, il tuo, senza dare una spiegazione … così ha fatto lui … -

-Ok … va bene … ora andiamo … non abbiamo più tanto tempo … -
Jet tagliò corto … non era un’info fondamentale, ma era curioso di sapere come mai, da un certo punto in poi, della sua vita di pilota, era conosciuto esclusivamente come BT … Aveva letto, nel suo file personale, che fino a quando era ancora nell’anonimato e aveva vinto solo qualche gara, si era fatto chiamare con il suo nome … ma che da un certo punto in poi, quando aveva cominciato a vincere tutto , si era fatto chiamare con quello strano nick … era solo stato un caso? … o qualcosa era cambiato? … come la sua auto, che improvvisamente era diventata imbattibile …
Ripensò un attimo all’altro giorno, quando Emon si presentò con la sua vettura all’incontro sulla Sunny Road …
Non aveva avuto modo di guardarla bene, perché troppo concentrato su cosa fare in caso si fosse trovato in una trappola … e poi, quando ormai aveva capito di essere al sicuro, si era nuovamente concentrato su altro … sulla Piccola Le Mans! …
Aveva perso un’ottima occasione di studiarsela, ma così, a prima vista, sembrava la classica auto sportiva ritoccata … niente altro … ma ovviamente, senza alzare il cofano, non lo avrebbe mai potuto dire con certezza! … l’auto era effettivamente molto potente e il suo proprietario la sapeva guidare alla perfezione , ma …

 

Françoise stava finendo di stilare, in francese, le ultime postille di un contratto per un ricco imprenditore francese, quando fu chiamata dal suo responsabile di reparto :  Mr. Harshford …
-Frannie … tesoro … portami un caffè … fai veloce, mi raccomando … -
-Sì … arrivo subito … -
Frannie?! … ah! … mi ha pure ribattezzato … che uomo fastidioso e viscido! …
Da quando gli aveva portato la prima volta il caffè, lui non si faceva più portare il caffè da nessun altra … solo da lei! …
Accidenti a me! … dovevo fargli vedere meno pelle scoperta ! … non mi lascia più in pace da allora! … e ogni scusa, è buona per farmi andare nel suo ufficio …
Sospirò e si alzò sconsolata …
-Sei diventata la sua preferita … biondina … -
Françoise alzò gli occhi verso il punto da cui proveniva la voce e vide una sua collega, guardarla divertita … a dire il vero, lei non era proprio una sua collega … era tipo, il braccio destro del capo, anche se, ufficialmente, era al pari di lei e delle altre …
-A quanto pare … per mia sfortuna … sì … - rispose triste …
-Uhm … basta che non ti dia noia … e poi, lascia perdere … se ti guarda solo nella scollatura … o sbava per il tuo sedere … non perderci altro tempo … -
La ragazza annuì, poco convinta, mentre l’altra si allontanava, guardando che tutti stessero facendo il proprio lavoro e nel modo adeguato … era una sorta di supervisore in incognito, non dichiarato ! …
Se qualcosa non andava bene, lei se ne accorgeva e interveniva subito, risolvendo la situazione all’istante … con la facoltà di intervenire nel modo che reputava  migliore! … poi, se qualcuno aveva un problema, correva subito da lei per chiedere come agire per far fronte all’imprevisto … insomma : era lei, il vero capo di reparto … e non l’altro !…
Sarei proprio curiosa di sapere cosa intenda lei, per dare noia … perché, per me, il modo in cui mi sta addosso, è già molestia! … pensò, mentre finiva di versare il caffè nella tazza …
Arrivò davanti alla porta del capo e inspirò profondamente … forza e coraggio … bussò …
-Mr. Harshford … posso entrare? … -
-Avanti … -
-Mi scusi, capo … ci ho messo un po’ di più, perché era finito il caffè … e l’ho dovuto preparare … -
-Frannie … non ti preoccupare ! … va benissimo … portamelo pure … - disse con quel sorriso a maniaco, che non aspettava l’ora di guardarle nella scollatura della camicetta …
Era un uomo affascinante, indubbiamente! ma … quel non so che di viscido, fuoriusciva da ogni suo poro … e lei ne aveva la nausea …
Sarei curiosa di vedere la donna che ha il coraggio di farsi mettere le mani addosso da un uomo così …
-Prego … - gli mise la tazza sul tavolo e notò subito come allungava l’occhio …
Che schifo …
-Se non ha più bisogno di me … io andrei …  -
-No … puoi andare … Frannie … - le rispose sorridendo compiaciuto …
E già : dopo la scollatura … il sedere !… che schifo …
Si girò, sospirando debolmente, mentre sentì subito gli occhi del suo capo sul suo fondoschiena  …
-Ah, Frannie … dimenticavo … -
La ragazza si girò …
-Voglio che mi porti entro pranzo, il contratto che ti ho affidato … stilato e senza alcun errore … è un cliente molto importante … di quelli per cui stendi un tappeto rosso  e che cerchi di accontentare in ogni modo … sai, è uno degli uomini più ricchi al mondo … - sorrise … - … dovresti conoscerlo … magari, da tuo connazionale … potrebbe esserti di aiuto … -
Françoise, rimase impassibile e, senza battere ciglio, lasciò la stanza in silenzio …
Quando uscì, tirò un profondo sospiro di sollievo … quell’uomo la disgustava da ogni punto di vista! … dal modo osceno in cui la guardava alle sue basse allusioni …
Tornò al suo posto … si guardò attorno, per essere sicura che non ci fosse nessuno, e poi, tramite controllo remoto, verificò se vi fossero state novità sul fronte bancario …
Ancora nulla … strano … molto strano … forse ci siamo sbagliati … si morse un labbro … era nervosa … non aveva sentito Jet da sabato e non aveva avuto più notizie di alcun tipo da lui … non gli aveva risposto neanche alle ultime mail che lei gli aveva inviato, con i nuovi dati sulla Piccola Le Mans …
Aveva pensato di chiamarlo … un paio di volte … ma poi si era trattenuta, dopo essersi ricordata della presenza di una certa donna … Miryo! … non voleva correre il rischio di chiamarlo in un momento non opportuno ! … inoltre, lui le aveva detto di non preoccuparsi, se non l’avesse sentito per alcuni giorni … rientrava tutto nella normalità delle corse clandestine, assentarsi … ed essere irraggiungibile!
Tuttavia, non riusciva a impedirsi di chiedersi chi fosse quella ragazza … che aspetto avesse … e dove l’avesse incontrata …
… probabilmente è una delle ragazze del giro …
Nelle sue ricerche, aveva scoperto che, in quel mondo, giravano tante bellissime ragazze … tutte in cerca di divertimento e di un brivido sulla pelle  …
… forse, è una di quelle … già, Jet come Joe erano abituati ad avere molte donne intorno … fin dal tempo della Formula Uno … donne belle … prorompenti e sicure … senza limiti … come loro due …
La ragazza abbassò gli occhi, mestamente …
Si era imposta di non pensare a Joe per tutta la missione, ma … ogni tanto ci ricadeva : era senza speranza! … doveva essere sincera … forse, si stava ammalando ! … sì, perché, certe volte, il pensiero di lui diventava così forte che la ossessionava …  e questo, le faceva paura … perché il filo che separa follia e realtà è molto sottile … e con lui, aveva avuto la sensazione, di essere andata, più volte, molto vicino a sconfinarlo! …  Inoltre,  non sopportava quando la sua mente era concentrata completamente su di lui, al punto da sentirla pesante e pulsante fino all’esasperazione! … per questo, si era imposta di non nominarlo, di non parlarne e, soprattutto, di allontanare il suo pensiero, appena si affacciava nella sua mente !…
Si diede una piccola botta in testa per rimproverarsi …
-Sei autolesionista o cosa, ragazzina?! … -
-Signorina Richards … - Françoise alzò la testa di scatto, un po’  spiazzata di vederla lì, nuovamente di fronte a lei … 
Soprattutto, perché aveva ancora la finestra del controllo remoto aperta sullo schermo del suo Pc! … senza farsi notare, spostando il mouse, la chiuse …
-No, ecco io … stavo solo … - abbassò il tono della voce … - … cercando di non pensare a qualcuno … - non sapeva perché le fosse sfuggito quel pensiero proprio con lei, ma … ormai …
-A  qualcuno? … - il tono della sua voce si fece serio e intransigente, tanto che pensò che l’avrebbe rimproverata, perché non stava pensando al proprio lavoro … ma la ragazza la stupì …
-Signorina … alzati e vieni a fare una pausa! … Subito! – le disse con voce di rimprovero, in modo bonario!
Françoise la guardò con occhi spalancati, incredula di averle sentito dire quelle parole e in quel tono …
-Su … muoviti !… non possiamo starci molto … andiamo! … - le fece segno di alzarsi e di seguirla …

.. ti voglio nervosa, capricciosa,
non voglio solo il meglio di te,
voglio il peggio,
soprattutto quello.

Niccolò Ammaniti

La signorina Richards si diresse verso l’aerea caffè e lei la seguì in silenzio …
-Accomodati pure … cosa ti posso offrire? … un caffè? … -
-La ringrazio, ma … -
-Non fare complimenti … non andrò certo in rovina, se ti offro una bevanda!… - le sorrise …
-Un caffè macchiato, allora  … grazie … - si mise a sedere e poi, aspettò che l’altra la raggiungesse …
-Ecco … il caffè … - e glielo porse gentilmente … si tolse gli occhiali e li posò sul tavolo accanto a lei …
Che begli occhi … e che bel viso !…
Françoise rimase stupita, di quanto un paio di occhiali potessero fare la differenza! … forse, la sua idea di munirsi anche lei di lenti, era stata un’idea veramente vincente …
-Allora? … come ti trovi qui? … - le chiese gentilmente … non solo il tono della sua voce si era addolcito, anche qualcosa nel suo sguardo, era cambiato … sembrava più … confidenziale e amichevole …
-Bene .. grazie … -
-Nonostante il nostro capo? … -
Annuì …
L’altra sorrise … - Si vede che sei un tipo acqua e sapone … senza esperienza  … -
La ragazza la guardò interdetta …
-Sei troppo innocente … non solo nel tuo aspetto, ma anche nei tuoi modi di fare … si vede da lontano che non hai esperienza con gli uomini … -
Arrossì, bruscamente … abbassando gli occhi …
-Lo vedi? … un’altra non sarebbe arrossita! … e non avrebbe neanche distolto lo sguardo! … -
Françoise non sapeva cosa dire … si sentiva a disagio …
-Fammi indovinare … il tipo che ti piace, è tutto l’opposto, vero? … ha esperienza e sa il fatto suo !… -
Diventò paonazza … riusciva a leggerle nel pensiero o cosa? …
L’altra sorrise … - Non ti devi vergognare! … non c’è niente di male!… capita che sia così! … - sospirò … - …  sarebbe stato meglio se fossi stata tu, quella con l’esperienza … ti saresti evitata tanti problemi, ma … d’altronde la vita è così … - rise … - … su, parlami di questo tizio che ti fa sospirare! … -
-Beh, ecco … a dire il vero … non c’è molto da dire … lui non lo sa … e non penso neanche che immagini … -
-Sei ottimista! … se è uno con esperienza, come dici tu, l’ha capito ! … non ci vuole molto a leggertelo in faccia! … -
Si irrigidì e si sentì mancare improvvisamente l’aria …
-Non è un bene che lo sappia, ma … ormai … non ci puoi fare nulla … quindi, devi fare buon viso a cattivo gioco! … - distolse un attimo lo sguardo da lei e guardò l’ora sull’orologio a muro … -E’ tardi … dobbiamo tornare di là … - si alzò e si rinfilò gli occhiali … -Che fai quando esci da qui? … -
-E? … -
-Hai qualche impegno? … se ti va … andiamo a prendere un aperitivo assieme … -
Françoise la guardò leggermente intontita … aveva perso il filo del discorso e della situazione! … ma si riscosse subito, quando notò l’altra che la guardava  leggermente contraddetta …
-Ehm … sì … volentieri … -
-Ok … allora ci si vede dopo! … aspettami all’entrata dell’edificio !… -
-Va bene … a dopo … -
-A dopo! … -

 

Parte 8

Aveva illustrato la sua strategia sia a Leon che a Elar ed entrambi l’avevano trovata senza punti deboli … come anche gli assetti … sulla carta erano perfetti ! ... bastava realizzarli e poi provarli, per capire se avrebbero funzionato nel modo desiderato …  però c’era un problema … Dasom …
Si era portata via Marilyn  e nessuno sapeva dove fosse … o quasi …
Jet sospirò … di quel passo non avrebbero mai finito in tempo … già così, probabilmente, avrebbero dovuto lavorarci tutta la notte, per provarla l’indomani e fare le modifiche necessarie, se qualcosa non fosse andato !…
-Beh, almeno cominciamo dalla tua … poi … si vedrà … - gli propose Leon … guardandolo …
-Devo trovarla … non c’è altro modo! … ora come ora, tutto sarebbe solo una perdita di tempo e di denaro, inutile e ingiustificata, se Dasom non vuole … -
Stava guardando pensieroso la sua auto … cercando di pensare ad un modo per parlarci …
-Piuttosto … Emon si arrabbierà tantissimo … se non vincerete … - aggiunse Leon, sovrappensiero anche lui, per la situazione in cui si trovavano …
A quella affermazione, il meccanico della ragazza alzò di scatto la testa, guardandoli spaventato, in silenzio …
-Già … si arrabbierà molto … -  … Jet era preoccupato … ma non per sé stesso  …  lui si sapeva difendere … era lei che correva un grosso rischio, dopo quello che aveva saputo da Leon …
-In genere … quando non si vuole far trovare … va verso la Paradise Valley … - la voce di Elar, incerta e bassa, quasi fosse un sussurro,  lo riscosse … non si aspettava che il ragazzo parlasse, infrangendo quel silenzio pesante e svelandogli un tale segreto …
-La Paradise Valley? … e cosa è? … -
-Una vecchia pista aerea, ormai abbandonata da molto … -
Jet annuì …
-Se non la trovi in pista … cercala nell’hangar … quando vuole mettere a punto qualche nuovo assetto, va lì … -
-Ok … grazie … ti devo un grosso favore Elar … - salì in auto e se ne andò via come un fulmine, senza sentire l’ultima frase del meccanico …


-No … non mi devi alcun favore … è Dasom, a dovertene uno a te … se la salverai dall’ira di Emon … -
 

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta,
pesante di vittime che ad antichi peccati,
nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell’orgoglio e dall’orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta in casa senza camino,
in guerra senza spada
e ammalato sono della mia propria forza.

Hermann Hesse

Impostò sul navigatore le coordinate della Paradise Valley, che Leon gli aveva fornito … e partì alla volta del posto e della ragazza …  
Vi arrivò prima di quanto pensasse : non distava poi così tanto da Barnaby! … aveva pensato peggio, conoscendo il caratterino complicato di Dasom ! …
Sulla pista però, non vi era neanche l’ombra della Lotec … così, si avvicinò all’hangar e parcheggiò … sembrava tutto chiuso … neanche un’anima …
Fece un giro a piedi, fino a fermarsi davanti ad una porta laterale … vi esitò un attimo davanti, ma infine l’aprì e la vide subito …
Era di spalle … stava trafficando al motore dell’auto …
Era veramente un tipo singolare … mettersi a fare quel lavoro in shorts di cotone nero, aderenti … canotta bianca e tacchi a spillo rossi! …
Già … quelli sono una sua prerogativa …
Rimase immobile sulla porta, continuando ad osservarla in silenzio : non sapeva cosa dirle, ma non era quello che lo stava fermando lì, come un perfetto idiota … era altro … era la sua espressione … tranquilla e … serena? … e il suo corpo … che si muoveva con una sensualità spaventosa …
Ora però, aveva capito cosa intendeva Leon, quando diceva che era il chiodo fisso di tutti : riusciva ad ipnotizzare le persone, tanta era la sua carica sensuale e la sua femminilità …
-Elar … ti avevo detto che volevo stare sola … - esordì, senza guardare chi fosse entrato, sicura che fosse il suo meccanico …
Jet si riscosse improvvisamente … - A dire il vero … non sono Elar … -
La ragazza si voltò di scatto, con occhi sgranati … impallidendo, nel vederselo davanti …  -E tu come fai ad essere qui? … nessuno, a parte Elar, sa di questo posto!… -
-Già … nessuno a parte Elar! … e io, adesso !… - concluse Jet , abbozzando un sorriso divertito …
Dasom assottigliò gli occhi, in quelle che divennero due fessure di pura rabbia …      - Quell’idiota … - pronunciò a denti stretti … -Come ha osato rivelarti il mio nascondiglio? … appena gli metto le mani addosso … -
-Non penso proprio che lo farai , anzi … dovresti solo ringraziarlo.  - le disse guardandola negli occhi, cambiando immediatamente registro ed espressione …
-Ringraziarlo? … di cosa? … di avermi tradito? … -
-Per averti salvato! … se solo ti facessi salvare! … -
-Cosa vai farneticando? … razza di idiota … -
-Se non vincerai … Emon si arrabbierà … molto … -
-E quindi? … hai paura? … -
-Per me no … ma per te sì … e anche Elar, a quanto pare, è in pensiero per te … -
La ragazza posò la chiave, che aveva in mano, sul porta tutto accanto a sé … si tolse i guanti da lavoro e si sciolse i capelli con indifferenza … come se lui non ci fosse …
-Vattene … sono cose che non ti riguardano … - gli disse con tono sufficiente, senza prestargli troppa attenzione …
-Probabile … ma non mi piace l’idea che rovini quel tuo visino … o che ti faccia male … -
Dasom alzò un sopracciglio, incredula … e scoppiò a ridere … -Non farmi ridere! … razza di idiota … -
-Gradirei se tu mi chiamassi con il mio nome, invece che con quell’epiteto … -
-Prego? … razza di idiota? … - piegò la testa di lato, divertita …
-Dasom … ti assicuro che non ho mai picchiato una donna e non la farò mai, ma … tu stai minando la mia pazienza … -
-Uhm … quanta paura mi fai! … -
-Non fare la strafottente … non mi sto divertendo … - chiuse la porta dietro di sé e le si avvicinò … -Perché non lo vuoi capire? … se non corri … Emon si infurierà … -
-Forse, sei tu che non capisci! … io correrò … ma a modo mio! … -
-Ma se farai così … perderai! … quell’assetto è sbagliato … lo vedrebbe anche un incapace! … perché ti sei incaponita? … -
-Un incapace? … mi stai dando di incapace? … -
-No … peggio! …  visto che ho appena detto che perfino un incapace lo vedrebbe che quell’assetto non funziona! … -
La ragazza lo schiaffeggiò violentemente ...
Senza fare una piega, Jet si portò una mano alla guancia …
-Non sono un incapace … e non mi faccio mettere i piedi in testa da un novellino come te !… - lo guardò con astio, mentre il ragazzo restava fermo davanti a lei …
-Sei una stolta … se pensi che Emon te lo perdoni !… stai giocando con la tua vita, come se fosse un balocco per bambini! … -
-Ma tu che ne sai? … cosa vuoi saperne di me e Emon? … -
-Non molto … è vero … ma quanto basta per sapere che ti considera solo un oggetto di sua proprietà … e si sa … le cose, quando non ti piacciono più o ti vengono a noia … le metti in un cassetto o le getti via … -
-Io non sono un oggetto! … ne tanto meno di proprietà di Emon !… sono la sua donna … non un balocco! … -
-Ne sei proprio sicura? … fossi stato io al suo posto … non avrei mai deriso e umiliato la mia donna di fronte a tutti … come ha fatto lui con te … -
-E tu che ne sai? … chi ti ha detto cosa è successo? … - si irrigidì …
-Non credo che sia importante … piuttosto, penso che dovresti preoccuparti più del tuo collo … -
-Emon non mi farebbe mai del male … -
-Davvero? … - la guardò, scrutandola, e lei si innervosì …
-Perché mi stai guardando? … - urlò furiosa contro il ragazzo, tremando per la rabbia trattenuta …
Jet allungò una mano verso il suo zigomo …
-Non mi toccare! … - si ritirò, allontanandosi da lui, ma Jet le afferrò un polso, trattenendola e avvicinando la mano al suo viso … le scostò i capelli dal lato sinistro del volto …
-E questo segno? … hai battuto contro una porta? … -
Dasom cercò di divincolarsi, ma lui la tenne ferma …
-Non sono cose che ti riguardano! … lasciami stare! … - tentò nuovamente di liberarsi, ma questa volta con veemenza  … ma a quel punto la lasciò: non voleva farle male …
La ragazza però, perse leggermente l’equilibrio e si appoggiò alla sua auto per non cadere … nel movimento brusco, una delle spalline della canottiera cadde di lato, lasciandole scoperta una spalla e facendo vedere parte del seno … non aveva niente sotto la maglietta e Jet ebbe un debole sussulto … ma senza scomporsi, fece finta di nulla e gliela tirò su lui …
Lei lo guardò per un attimo con aria stupita … sorpresa dal suo gesto … ma poi tornò subito ad assumere la sua solita espressione dura nei suoi confronti …
-Che c’è? … ti imbarazzi? … non hai mai visto il seno nudo di una donna ? … - rise forzatamente … - E Miryo che ti difende a spada tratta ! … povera cretina !… Sta con un pivello senza esperienza!-
La volpe con l’uva …
-No. Mi spiace deluderti, ma non è quello! … - sghignazzò … - … io voglio vedere solo quello che una donna mi vuol far vedere! … di sua spontanea volontà! …  e siccome tu, suppongo, non avessi questa intenzione, era meglio che ti coprissi! … -
-Tsk … ma che cavaliere di altri tempi! … che gentiluomo! … principe azzurro, dove hai lasciato il tuo destriero bianco?! … corri a riprenderlo … e vattene da quella gatta in calore della tua principessa! … - lo derise apertamente …
Jet sospirò … parlare con lei era inutile! … non lo ascoltava per partito preso! … poteva dirle qualsiasi cosa, tanto non si sarebbe mai fermata a sentirlo! …
-Ascolta … io non sono un principe … né azzurro … né di un altro colore! … e non lo sarò mai ! … ma sicuramente, sono una persona dotata di cervello! … al contrario di te! … che non vuoi ascoltare chi ti vuol aiutare … e dare un consiglio! … -
-Cosa? … tu mi vuoi aiutare? … davvero? …... e come ?! … sentiamo … sono proprio curiosa !… -
-Evitando di farti male con le tue mani! … se seguirai la mia strategia e monterai il mio assetto, non avrai problemi … -
-Certo … così, poi avrai la soddisfazione di dire che è tutto merito tuo! … -
-Non mi interessa il merito … te l’ho già detto … a me interessa solo correre … -
Dasom piegò la bocca in un sorriso amaro , scuotendo nervosamente la testa …
-Non ti credo … e poi, cosa avresti in cambio, nell’aiutarmi gratuitamente?... –
-Che Emon … non ti faccia del male … -
-Uhm … davvero? .. e a te cosa ne viene? … non penserai mica che, se Emon mi grazierà, io mi sentirò tanto in debito da venire a letto con te? … voglio sperare! ... -
-No! … e francamente … non mi interessa! … io sto con Miryo … è lei la mia donna e basta. -
A quella affermazione, Dasom si irrigidì visibilmente … sentì una fitta al petto, come se qualcuno le avesse trafitto il cuore e si guardò smarrita attorno …
-Vattene … mi sono stancata di te … ho da fare … - si voltò di nuovo verso l’auto, dandogli le spalle e aggrappandosi ad essa, come se fosse  l’unico appiglio per la sua salvezza …
Si sentiva strana … spaesata … persa … e non capiva come mai … sentiva le gambe insicure … e le mani tremare senza controllo …
Che mi sta prendendo? … perché mi sento così? … stava cercando di capire cosa le stesse accadendo, quando Jet la distrasse …
-Ascolta … tu sei una pilota in gamba … una delle migliori al mondo, ma … se non usi la testa per correre … non andrai lontano! … il cuore è importante … il sapere sentire il motore è fondamentale, ma … se non unisci tutto … mancherà sempre qualcosa  al tuo modo di guidare … - prese fiato … - … io non so cosa ti hanno fatto … per farti diventare così … per non credere negli altri, ma … io non ho nessun secondo fine … come Elar … voglio solo che non ti accada nulla … - e dicendo così, se ne andò … lasciandola sola …

 

Jet tornò all’officina … aveva una strana sensazione addosso … si sentiva sconfitto, come se avesse perso un’importante partita a tavolino … e non capiva perché !… era vero, aveva fallito con Dasom, ma … era per quello? … o era preoccupato per lei e per la sua sorte? …
Sapeva che Emon era pericoloso, ma non aveva capito quanto … e ora, che c’era di mezzo Dasom, aveva paura a scoprirlo … forse, Joe non aveva torto … stava veramente sottovalutando la cosa …
Aveva commesso un altro errore di valutazione …
Un altro ancora? … e lui che si preoccupava di Fran! … sono io il male del gruppo! … sono io che sto facendo rischiare la vita ad entrambi! … non lei !… maledizione!… che diavolo sto facendo? … dovevo convincere Dasom in tutte le maniere!
Parcheggiò l’auto proprio davanti a Leon e a Elar …
Scese dall’auto e il suo sguardo, vuoto e assente, li ammutolì …
Leon, vedendolo da solo, gettò con aria demoralizzata il panno, che aveva in mano, per terra … in segno di sconfitta … lei non c’era … non era venuta con lui …
Il volto di Elar invece,  si trasformò in una maschera di preoccupazione e disperazione … aveva fallito … perfino lui! ... sgranò gli occhi mentre sentì la terra sgretolarsi sotto i piedi …
-Mi spiace … ci ho provato … ma è stato inutile … la sua rabbia verso di me … non la fa ragionare … - concluse con occhi bassi …
-E quindi? … non facciamo nulla? … getti la spugna ?… -
-No, non getto la spugna, ma … non facciamo nessun cambiamento alla Hennessey … la strategia e gli assetti erano stati studiati perché le due auto si completassero a vicenda, ma così … non ha senso … - alzò la testa in alto … guardando il soffitto … - … penserò a qualcosa … - infilò le mani in tasca e si avviò verso il tavolo con la mappa del percorso …
-Aspetta … non puoi mollare così … - Jet si girò contraddetto verso Elar … -Devi trovare il modo di convincerla! … in qualsiasi modo! … o Emon … -
-Elar … mi spiace … le ho parlato chiaramente … come tu stai facendo con me adesso !… ma non vuole ascoltarmi !… e io mi rifiuto di farglielo capire con le cattive … a quello ci pensa già Emon … -
-Ma … -
-Elar … mi spiace … davvero … neanche io vorrei mai che le accadesse qualcosa, ma … non posso imporle il mio volere … -
-Ma lo devi fare! … -
-Elar … ascolta … non è stupida … se questa è la sua decisione, noi … non possiamo farci nulla … sa bene, a cosa va incontro se perderà … ma non le importa! … oppure, è così incosciente da volerci andare incontro lo stesso! … questo non lo so! … però è una sua decisione … e basta … -
-Glielo devi impedire! … lei …  ha già sofferto abbastanza … - gli si avvicinò e lo guardò con occhi disperati … pieni di lacrime …
Jet era annichilito … quella situazione era folle … non sapeva cosa fare! … non c’era modo di far ragionare quella testona … cocciuta … ragazza … triste … ma Elar lo stava implorando di farlo …
Cosa poteva fare? …
Improvvisamente, con loro stupore e incredulità, sentirono il rombo di un motore a loro familiare : la Lotec apparse dal nulla e inchiodò ad un centimetro da loro …
Dasom scese dall’auto con una sicurezza che lasciò tutti di sasso … e con uno sguardo che non prevedeva obiezioni …
-Allora? … che state facendo? … ci diamo una smossa?! … abbiamo meno di trentasei ore per completare gli assetti delle auto … e imparare la strategia !… non siamo qui a prendere caffè e pasticcini! … - esordì con durezza  …
Quando Elar la vide e sentì le sue parole, non osò crederci … ci era riuscito! … Jet era riuscito a scalfire quella corazza impenetrabile sul suo cuore! … si asciugò le lacrime dagli occhi, con il dorso della mano … -Hai ragione Dasom! … mettiamoci subito a lavoro! … -
Leon e Jet stavano ancora guardando increduli la scena, quando lei li squadrò con disappunto, da testa a piedi … -Voi due idioti … che state facendo ancora imbambolati, lì?! … datevi una smossa! … dobbiamo sbrigarci!… io ho intenzione di dormire almeno, cinque ore stanotte! … quindi … -
Leon annuì meccanicamente, senza neanche rendersene conto … e si mise subito a lavoro, seguendo Elar …
La ragazza guardò i due meccanici … -Voi due … occhio a come mettete le mani su Marilyn … se trovo solo un graffio … vi spezzo le dita delle mani … una ad una … -
Si avvicinò a Jet, guardandolo negli occhi … -Allora, primo? … illustrami questa strategia! … sperando che sia abbastanza geniale da farci vincere! … -
Il ragazzo rise rincuorato  … - Certo che sei persuasiva … se ti ci metti! … -
-E non hai visto nulla! … razza di idiota … - gli rispose sorridendogli in modo beffardo …  - Ah, dimenticavo … - alzò leggermente la voce … - … Elar? … se lo rifai … ricordati che ti ammazzo … - lo guardò dritta negli occhi e lui annuì con faccia seria, ma ritornò subito sorridente a lavorare sulla Lotec …
-Tsk … uomini … siete tutti degli idioti! … chissà perché esistete?! … non servite a niente! … - disse a voce alta …
Jet piegò la bocca in un sorriso divertito e sussurrò a bassa voce, di modo che sentisse solo lei …    - Forse … per farvi arrabbiare durante il giorno … e divertire durante la notte … -
Dasom girò la testa verso di lui, guardandolo per un attimo stizzita … poi, gli si avvicinò all’orecchio … -Se ridici una cazzata simile … ti spacco la faccia … e poi … ti uso come zerbino per pulirmi le scarpe … hai capito razza di idiota ? … -
Il ragazzo annuì, senza però sfuggirgli una risatina di soddisfazione,  che la infastidì moltissimo ... tanto che cambiò rapidamente discorso!
-Forza !… muoviti !… non ho tempo da perdere !… voglio sapere cosa stanno facendo alla mia Marilyn!… -
Il ragazzo prese fiato e, armato di tanta pazienza, cominciò ad illustrare la strategia e gli assetti combinati delle due auto …
Non sarebbe stato semplice … non perché fosse difficile il concetto o perché lei fosse stupida, ma … perché si vedeva che restava sulle sue e cercava di trovare qualche falla! … ma non ci sarebbe riuscita !… il suo piano era perfetto !… avrebbero vinto  senza problemi,  se si fossero attenuti entrambi alle regole …
Spiegare a Dasom il mio piano … presenta  le stesse difficoltà che spiegare a Fran le basi del surf !… potenzialmente ne sono in grado, ma … renderle coscienti del fatto che hanno già le capacità … è un’altra cosa !…
Mentre rifletteva su ciò, rimase turbato per il suo pensiero … perché aveva messo Dasom e Françoise sullo stesso piano? … perché le aveva accomunate?

 

Erano le sei passate, quando la signorina Richards e Françoise uscirono insieme dalla ditta …
-Scusami se ti ho fatto aspettare … ma avevo delle cose importanti da concludere a lavoro … -
-No, non si preoccupi! … non ho fretta! … -
Tanto … non mi aspetta nessuno a casa … a parte il mio pc e il mio lavoro! …
-Comunque, mi spiace … non è educato far aspettare qualcuno! … ma mi farò perdonare! … ti porterò in un bel locale! … - le sorrise dolcemente, lasciandola sorpresa … sembrava diversa rispetto a quando era a lavoro …
-Va bene … -
Si incamminarono verso il parcheggio … -Prendiamo la mia auto, va bene? … -
-Sì … grazie … -
Françoise rimase un attimo interdetta, vedendo l’auto della collega … non era proprio quella che si poteva definire un’ utilitaria! … si trattava di una Merceded SL63 AMG grigia metallizzata ...  con un motore da 5.5 litri V-8 da cinquecento cavalli …
La riconobbe subito perché,  alcune settimane prima, durante un’uscita in città, con Jet e Joe , ne videro una parcheggiata per strada. I due, immediatamente,  avevano cominciato ad elogiarne le caratteristiche! … e lei, ne era rimasta particolarmente colpita, sia dalle loro parole sia perché era un auto dalla linea molto elegante e sinuosa …
-Bella auto … - riuscì a balbettare …
-Ti piace? … l’ho presa non molto tempo fa … mi aveva subito colpito la linea! … mi era sembrata molto elegante … non ti pare? … -
Stessa cosa che ho pensato io …
La ragazza annuì, debolmente … non riusciva a capacitarsi come potesse guidare un auto simile, una segretaria come lei !… lo stipendio era buono, ma … non al punto tale, da fare un investimento del genere !…
Le sue ipotesi riguardo alla collega cominciarono a farsi concrete … doveva essere molto di più, di una semplice dipendente …
Salirono in auto e prima di mettersi la cintura e sistemarsi per partire, la signorina Richards, con calma e naturalezza, si tolse gli occhiali e si sciolse i capelli, lasciando ricadere all’indietro una fluente chioma scura …
Infine, si sganciò un altro bottone della camicetta, mettendo in bella mostra il pizzo del reggiseno e il seno molto prosperoso …
Inconsciamente, Françoise si strinse nelle spalle e si guardò il petto … il suo era grande, ma nella norma … non così ! … quando era ragazzina, tra le sue amiche, era quella con il decolté più prosperoso … e tutte le sue amiche, compresa la sua migliore amica, Catherine, la invidiavano !…  ma lei ne avrebbe fatto volentieri a meno! … almeno all’epoca! … perché le risultava solo un intralcio nella danza …
L’altra si accorse del suo gesto e le sfuggì una risatina … riscuotendola dai suoi pensieri … -Non ti preoccupare … hai delle belle tette! … anche se non sono grandi come le mie! … ma anche di questo, non te ne devi preoccupare … ti assicuro, che le mie sono anche troppo! … tanto che, qualche volta, mi sembra che siamo in tre! … - scoppiò a ridere, vedendo l’espressione sconvolta ed esterrefatta della ragazza … -Ok … ok … andiamo! È meglio! … non ti voglio far scappare a gambe levate! …  Mi sei simpatica! … - … mise in moto ed uscì dal parcheggio in direzione del locale, lasciandola senza parole …

 

Parte 9

L’amore è un mistero. Perché ci innamoriamo?
E’ un grande furore che ci placa di tutti i nostri tormenti.
E’ una grande pena che ci guarisce da tutte le guerre. L’innamorato è uno strano guerriero
che sorride e vuole bene agli altri.
L’innamorato fa sbocciare tutte le rose del mondo,
ma gli altri le calpestano
per un impulso improvviso di bruciante gelosia.

Alda Merini

Minuti dopo, le due ragazze giunsero in un locale lungomare, praticamente  a ridosso degli scogli … molto chic ed elegante …
Prima di scendere, la signorina Richards si guardò un attimo nello specchietto retrovisore, osservandosi attentamente  … prese dalla borsa una pochette da cui prima, tirò fuori un pennello e del blush rosa pesca che applicò sulle guance … e poi, un rossetto rosso, effetto lucido, che mise sulle labbra …
Infine, si riassestò leggermente i capelli con le mani e si sorrise  soddisfatta …
-Ora possiamo andare !… -
Françoise scese dall’auto, leggermente insicura che avesse l’abbigliamento adatto a quel posto … era vero che lei e l’altra ragazza erano praticamente vestite uguali, ma … erano diverse ... tutti avrebbero potuto dire, tranquillamente, che stavano indossando abbigliamenti differenti ! … tanto era diverso il loro modo di portarli!
Quando misero piede dentro al locale, si girarono tutti a guardarle … in particolare la signorina Richards … che era impossibile non notare : la sua bellezza prorompente e il suo charm naturale, erano un mix esplosivo che non poteva passare inosservato!
Si accomodarono in un tavolo appartato, molto vicino al mare … tanto che potevano sentire, distintamente, il suono delle onde che si infrangevano sugli scogli …
-Ti piace? … -
-Sì … è molto bello … -
-Ne sono felice!E’ uno dei miei locali preferiti! … ci vengo spesso … quando voglio rilassarmi un po’ … - le sorrise, scrutandola apertamente … dalla sua postura, non sembrava molto a suo agio … - Sicura che ti piaccia? E che vada tutto bene? …  mi sembri un po’ …  tesa !-
-No … no … è che … non so se sono vestita nel modo adatto … - balbettò nervosa, irrigidendosi ancora di più …
- … perché non dovresti andare bene? … sei vestita uguale a me! …  -
Appunto …
-E’ vero … ha ragione, ma … -
La mora accavallò le gambe, con eleganza e sensualità, attirando l’attenzione di mezzo locale e mettendo ancora più in soggezione Françoise …
-Dovresti rilassarti … una bella ragazza come te si dovrebbe sentire a suo agio con qualsiasi cosa … anche con la divisa da lavoro! … -
Si fermò un attimo a riflettere su quella affermazione …  forse era quello il motivo per cui, anche se erano vestite uguale, facevano un effetto diverso … la signorina Richards si sentiva sicura di sé … lei, no … o almeno non in quel frangente …
-Sì .. probabilmente sì … -
-Dovresti mostrarti più sicura di te! … è una cosa che agli uomini, piace … in particolare a quelli con una certa esperienza !… -
Si irrigidì … toccata sul vivo …
-Forse … - si sporse verso di lei e le tolse gli occhiali … la guardò, come se la stesse studiando … e infine, le sciolse lo chignon … -Ecco … ora va decisamente meglio!Così sembri meno algida …  - le sorrise … - Hai un rossetto con te? … -
-Ecco … io … - stava ancora tentando di riprendersi dall’aggettivo con cui l’aveva apostrofata … algida … lei?! …
La bella mora sospirò rassegnata davanti all’evidenza … -Immaginavo … - prese la borsa e vi frugò un attimo, tirandone fuori una confezione tonda in metallo  … colorata di un bel blu oltremare, con dei fiori bianchi, impressi in rilievo …  gliela porse … -Tieni! … questo colore dovrebbe andarti bene … anzi …  - la osservò nuovamente … - … è proprio la tonalità di colore che fa per te! -
Françoise prese la confezione e l’ aprì … che cosa era? … un rossetto? … -Grazie, ma … -
-E’ un lip&cheek in crema ! … lo puoi usare come rossetto e come blush! … -le rispose rapidamente, notando la sua perplessità …
Bene … dopo questa sera, posso definirmi una donna mancata! …
-Ah … -
-Su, vieni … ci penso io ora … - le riprese di mano la scatolina, aprendola e prendendo con un dito, un po’ del colore … -Sporgiti verso di me …  -  le passò il dito sulle labbra … colorandole di un bel rosa azalea … -Premiti le labbra … e poi, fatti mettere un po’ di colore anche sulle guance … vedrai che dopo, sarai perfetta! –
Perché, ho dei seri dubbi che sarà così? … mmmh …
La guardò nel complesso … -Sei perfetta così !… non hai bisogno di molto, per risaltare subito … sei una bellezza naturale! … -
Ehm … grazie …
-Grazie … - arrossì, leggermente …
-Non mi devi ringraziare … è solo la verità! … - … si guardò a giro e poi fece segno ad uno dei camerieri di avvicinarsi ...
-Prego … ditemi … che cosa posso portarvi ? … -
-Io vorrei … un Sex on the Beach! … e tu? … - la guardò …
-Ecco io … qualcosa di analcolico alla frutta … senza cocco e menta, per favore  … -
Il ragazzo annuì … -Arrivo subito … -
-Sei astemia? … -
-Non proprio … è solo che non mi piace bere … a parte rare cose … e in rare eccezioni … -
-Tipo? … cosa ti piace? … e quali sono le occasioni in cui lo fai? … -
-In genere se devo festeggiare, altrimenti … preferisco evitarlo! … non mi piace essere sotto l’effetto dell’alcol … né tantomeno senza controllo su di me! … e se bevo, prediligo : martini … alcuni vini bianchi … e qualche birra particolare … -
-Quindi … sei una persona controllata e distaccata … a cui non piace farsi sopraffare delle emozioni forti … e non una sanguigna e passionale … come me … che cerca invece, ogni modo per lasciarsi andare senza freni …   -
-Come, prego? … - la guardò stupita …
-Ti spiego : si suole dire che, chi predilige i vini rossi … in genere … è un tipo molto passionale … mentre viceversa, chi preferisce i bianchi … è più freddo … ma solo all’apparenza … perché poi, rivela di essere molto … caldo … -
-Ah … -
Ah …
-Sono solo dicerie … però, come nelle leggende … c’è sempre un fondo di verità … - distolse lo sguardo da lei e lo diresse verso il mare … -Io, per esempio … adoro i vini rossi … ed, effettivamente, sono un tipo molto ardente … dal temperamento che si infiamma rapidamente … in tutti i sensi! … ma … probabilmente è solo un caso … -
Françoise l’ascoltò in silenzio, riflettendo sulla strana situazione in cui si trovava …
Mi trovo allo stesso tavolo con un tipo di donna con cui, in genere, non avrei niente a che spartire … il tipo di donna che corre dietro a Jet e a Joe … e che io … in teoria … non dovrei trovare di compagnia piacevole, ma … lei, tutto sommato, dalla voce … dal modo di ragionare … e dall’espressione vagamente pensierosa, come quella dei poeti e dei filosi, sembra diversa …
-Signorina Richards … le posso fare una domanda? … -
-Certo, ma … ad una condizione! … non mi chiamare più signorina Richards … non siamo a lavoro! … chiamami pure, con il mio nome … Miryo! … -
Sgranò gli occhi … Miryo?! … non poteva essere …
-Miryo? … -
-Sì … Miryo … -
-Non è un nome molto diffuso … è la prima volta che lo sento … -
-E’ vero … non è assolutamente diffuso! … e per questo, mi piace moltissimo !… almeno non corro il rischio di essere confusa ! … -
Il cameriere portò gli ordini … appoggiandoli sul tavolo , di fronte alle due ragazze ...
No … sicuramente non puoi essere confusa … Miryo …
Françoise fu riscossa da un bip del suo cellulare … lo prese rapidamente dalla borsa e guardò il messaggio … era l’avviso del suo Pc … era stato fatto un versamento di un ingente somma di denaro … pari alla somma di alcuni conti correnti, che erano stati appena istinti …
Da lì non poteva controllare, ma sicuramente i conti erano a nome dei due dirigenti uccisi … e il versamento, era stato fatto sicuramente sul solito di sempre …
-Tutto a posto? … -
-Eh? … sì … sì … scusa … -
-E’ un messaggio del tipo? … - chiese con un sorrisino sornione, stampato sulle labbra …
-No … non credo proprio che mi manderebbe un messaggio … - concluse, senza sapere perché, con un velo di tristezza …
- … siete ancora a questi livelli?! … e io, che credevo che ci fosse stato almeno un bacio … -
-No … no … no … assolutamente … siamo solo amici …  - balbettò imbarazzata e rossa come un peperone …
- … senti un po’ … ma tu … sei mai stata con un uomo? … -
Stava bevendo il suo drink, quando sentendo quella domanda, mancò poco che soffocasse …
-Coff … coff …. Coff … eh? … -
-Sì … intendo … sei hai mai fatto sesso ? … -
Françoise sgranò gli occhi … impallidendo …
-Ok … non importa che rispondi … ho già capito … - concluse, mandando giù un generoso sorso del cocktail … -Ora mi spiego molte cose … -
-Cioè? … - non sapeva bene come fosse riuscita a formulare quella parola, ma …
-Ora mi spiego perché il tipo di cui parli non si fa avanti, visto che non ti manca niente per piacere ed essere desiderata! … è vero, sei molto più dolce che sensuale … e la tua bellezza è di quelle acqua e sapone, ma … attiri comunque, l’occhio di molti uomini! … anche se, probabilmente non te ne accorgi! … per questo, ci doveva essere, per forza, un motivo per cui lui … si sta tenendo a debita distanza …  - … mandò giù un altro sorso generoso del suo cocktail …  - … ricordati che non esiste uomo, che si tiri indietro davanti ad una bella donna … se lo fa … c’è sempre una ragione …  -
Sgranò nuovamente gli occhi … mentre sentì un colpo sordo al cuore …
-Un uomo che ha avuto molte esperienze … tende comunque, a tenersi alla larga dalle … vergini … alcune volte volontariamente, perché predilige le donne con esperienza … altre invece  … perché semplicemente non vuole problemi …  -
-Ma … ecco … voglio dire … lui, non lo può sapere che … - … si sentì in obbligo di precisare quella cosa, ma senza sapere perché …
-Certo che lo sa! … non è mica alle prime armi! … lo capiscono subito, se una donna ha esperienza … oppure se è ancora come mamma l’ha fatta … immacolata!-
Ottimo … pensò sconsolata e triste …
-Sì, ma non ti devi abbattere … questa è una cosa a cui puoi sempre porre rimedio…- le sorrise … - … e sai come … -
Françoise abbassò lo sguardo, profondamente turbata … non le era mai passato per la mente che la sua innocenza potesse rappresentare un tale problema … aveva sempre pensato che, per l’uomo che si sarebbe innamorato di lei, non avrebbe fatto differenza, anzi  … forse, avrebbe addirittura apprezzato il fatto che lo avesse aspettato … ma forse si era sbagliata … forse, la realtà era ben diversa dalle sue speranze e dai suoi sogni … e dai suoi desideri …
-Ora però, … non devi prendere alla lettera le mie parole! … non ti devi buttare nel letto del primo che passa! … o se poi, è quello che vuoi … lo puoi fare … ben inteso! …  ma io te lo sconsiglierei … non sembri il tipo da andare con il primo che ti capita… -
Rialzò gli occhi verso di lei … e allora che tipo di ragazza sono?  … si chiese demoralizzata …
-Fran … ascolta … - sospirò … - … lo so che è una grande pretesa, ma fidati di quello che ti dico … ho molta esperienza e ormai riesco a capire un uomo anche solo da uno sguardo … osservando il suo atteggiamento o alcune sue parole … e salvo che, lui non sia un pazzo scatenato … non ha motivi per girarti alla larga … se non questo …  -
Lei annuì … ma a dire il vero, non sapeva bene a cosa stava annuendo … era totalmente confusa e sottosopra … non le parse strano neanche il modo in cui l’aveva chiamata, tanto era frastornata …
Lui … non ha motivi per girarmi alla larga … se non questo …  forse, Miryo non si sbaglia sulle motivazioni …
-Ti faccio un esempio … li vedi quei due al bar? … quello con i pantaloni bianchi e il suo amico in jeans? … ecco, non ci hanno tolto gli occhi di dosso da quando ci siamo messe a sedere! … e ti assicuro che, non stanno pensando solo che siamo belle! … -
Chiuse gli occhi … si sentiva improvvisamente triste e vuota … inutile e senza senso … mentre, una miriade di sensazioni, l’attraversavano velocemente, sballottandola come una pallina da ping pong … da una parte all’altra della sua anima  ...
Era difficile spiegare quello che le stava accadendo dentro, ma quella scoperta … l’aveva completamente abbattuta … minando totalmente la sua visione … e gettandola nella più totale amarezza …
-Sei troppo piccola ancora … il tuo modo di fare … è quello di una adolescente innocente … senza considerare che le ragazze di oggi … sono molto sveglie !… -
Non sapeva se quello che le stava dicendo era per aiutarla oppure se le voleva fare del male gratuito …  ma il risultato era lo stesso : erano pugnalate al cuore …
-Mi spiace se sono così dura  …  -
-No … no … sei solo sincera … tranquilla … è tutto ok … - provò a negare … mentre l’altra la scrutava con occhi pieni di malinconia …
-Non è tutto ok … - si appoggiò stancamente allo schienale della sedia … - … hai la stessa faccia … di quando lo fecero a me, un discorso simile … quindi … non può essere tutto a posto … -
Françoise si riscosse all’istante, sorpresa per averla sentita fare quell’affermazione …
Miryo guardò il bicchiere e poi lo prese, ruotandolo con le dita … -Al tempo del liceo … una mia senior … mi fece questo stesso discorso … lo so … può sembrare strano a vedermi adesso, ma … ero anche io … molto innocente … come lo sei tu … - fece una pausa … - …  poi, però … sono diventata quello che vedi … una donna che non ha più malizia … senza pudore … che non ha paura di giocare con il proprio corpo e che anzi, chiede e pretende piacere … che sa perfettamente cosa vogliono gli uomini da lei e a cui non nega niente … in cambio di qualche attimo di estasi … - chiuse gli occhi e deglutì  … - … gli uomini … ti cambiano … l’amore ti cambia … e quando cresci … e capisci che le favole non esistono … diventi un’altra … - riaprì lentamente le palpebre … aveva gli occhi lucidi, quando la guardò …
-Miryo … io … - non sapeva cosa dire … e non sapeva cosa pensare … era nuovamente travolta da una miriade di sensazioni ed emozioni, questa volta però, di altra natura … e si chiedeva perché, quella ragazza, con cui aveva scambiato, sì e no, poche frasi, le stava confessando quelle cose così intime e personali … possibile che anche Miryo sentisse quella strana sensazione che aveva percepito lei fin dall’inizio? … quella sensazione di sintonia e fiducia, che certe volte instauri, con un perfetto sconosciuto, senza un perché? …
-Fran … se posso darti un consiglio … non fare il mio stesso errore … non buttarti via … però, sii cosciente del motivo per cui lui ti tiene alla larga … la tua innocenza … solo quello …  fatti un’idea del tipo di uomo che è … trai le tue conclusioni … e decidi se e cosa vale la pena fare … - finì il suo cocktail … e guardò l’orologio … -Si è fatto tardi … devo tornare a casa … e probabilmente anche tu … -
Françoise annuì e rimase in silenzio … fissando il suo drink appena sorseggiato …
Pagarono il conto e si diressero verso l’uscita … passando davanti proprio a quei due del bar … che appena le videro, iniziarono a sghignazzare divertiti e con un sorriso malizioso sulla bocca …
Miryo se ne accorse e si girò infastidita verso di loro …
-Avete poco da ridere … due come voi … se le sognano due come noi! … guardateci da lontano … perché altro non vi tocca !… - e dicendo così,  prese per la mano Françoise e la trascinò via …
Appena salì in auto, richiuse la portiera  con rabbia, sbattendola con forza … era infuriata …
-Tutto a posto Miryo? … -
-Sì … è solo che non sopporto gli uomini che si sentono autorizzati a … guardarti come un oggetto … -
Annuì … quella sera si accorgeva che era di poche parole, ma quella ragazza l’aveva totalmente spiazzata …
-Ti riporto a casa … dimmi dove abiti … -
-Ecco … non importa … basta che mi porti ad una metropolitana … -
-Stai scherzando? … a quest’ora in metropolitana? … da sola? … vestita così? … vuoi farti violentare dal primo maniaco che passa? … sei impazzita?! … non esiste! … ti riporto a casa! E non parto finché non ti vedo entrare nel portone di casa! … -
Françoise rimase un attimo sorpresa, ma poi si riscosse e sorrise … -Grazie … -
Sei veramente un tipo particolare …
-Non mi devi ringraziare … - mise in moto e seguendo le indicazioni dell’amica la riaccompagnò verso la sua abitazione …

 

Parte 10

Appena rimise piede in casa, corse al suo computer e si mise a controllare i conti correnti estinti … e poi, quello su cui era stato versato …
Prese il cellulare e compose il numero di Jet : il telefono iniziò a squillare e restò in attesa …  ma più aspettava, più diventava irrequieta …
Perché non rispondi? …
Infine, cadde la linea … lasciandola agitata e nervosa … istantaneamente però, le giunse un messaggio …
Non posso risponderti ora … mandami una mail e appena possibile ti richiamerò … Jet
La ragazza guardò il messaggio, trattenendo il respiro per l’ansia  …
Per lo meno è vivo !… è già qualcosa! …
Si passò una mano tra i capelli, come se quel gesto, riuscisse a scacciare via tutti i suoi pensieri … si sentiva stranamente stanca … anzi, spossata, era il termine più giusto! … stava cominciando a risentire di tutta quella tensione …
Sospirò stancamente …
E siamo appena all’inizio! … cosa farò quando le cose diventeranno serie? … scosse la testa … no, ce la devo fare!In tutti i modi!Jet si affida a me …
Guardò l’ora : erano quasi le dieci … avrebbe dovuto mangiare qualcosa e poi andare a dormire …  se solo ne avesse avuto voglia! … ma non aveva né fame né sonno …
Decise così, di scrivere subito la mail a Jet e poi di infilarsi in doccia … magari, dopo, avrebbe avuto sonno …

 

You’re so sinister, why do you
keep popping up here and there
Now get out of my life right now
get out of my life
You’re so sinister, why do
I keep thinking of you
Try to in my life
you get to in my life6

Tempo dopo, chiuse il Pc e si alzò … iniziò a spogliarsi : non riusciva più a sopportare quegli abiti addosso … li avrebbe bruciati, se avesse potuto! …
Li lasciò cadere uno ad uno a terra … senza raccoglierli … ed entrò in bagno … aprì l’acqua e la lasciò scorrere placidamente su di lei …
Si appoggiò alla parete e scivolò giù, lungo di essa, lasciandosi bagnare anche i capelli e il volto … quella sera, l’acqua le sembrava una dolce carezza … una sorta di abbraccio che la cullava …  così, senza accorgersene, rimase allungo in quello stato di estraneità … fino a quando, non fu riscossa dallo squillo del telefono di casa …
Lì per lì, non ci pensò :  fu un semplice riflesso condizionato … andò di corsa a rispondere, uscendo, nuda e ancora bagnata, per la casa …
-Pronto? … -
Silenzio …
-Pronto? … -
Silenzio …
-Pronto? … chi è? … -
Ancora silenzio e poi … riagganciarono …
Rimase intontita  a guardare la cornetta del telefono …
Devono avere sbagliato numero …
Rimise il telefono giù e solo allora, si accorse che aveva fatto una pozza d’acqua attorno a sé!Corse nuovamente in bagno, a prendere un asciugamano e ad asciugarsi , dimenticandosi immediatamente, del fatto appena accaduto …

 

Jet stava controllando attentamente il lavoro di Elar sulla Lotec … sembrava completo e a posto …
-Allora? … che te ne pare? … -
Erano le quattro del mattino …
-Mi sembra tutto ok … ora dobbiamo solo provarla … -
-Uhm … sarà difficile … -
-Perché? … -
Il ragazzo gli fece segno di guardare davanti a loro  … Dasom si era addormentata beatamente sul divano … nonostante le luci accese, loro che parlavano e spostavano arnesi vari! …
-Ho capito … dobbiamo rimandare a domani mattina … - sorrise … la ragazza stava dormendo come una bambina … serena e con un espressione tranquilla …
-Sì … meglio non sfidare la sorte … questa volta, sei riuscito a scalfire la sua corazza, ma … devi andarci piano … o otterrai l’effetto  opposto … - Elar gli diede una pacca sulla spalla e se ne andò da Leon, a vedere a che punto era con la Hennessey …
Jet rimase un attimo turbato da quello che gli aveva detto il ragazzo … che cosa intendeva conaver scalfito la sua corazza? … e soprattutto, di andarci piano se non voleva ottenere la cosa opposta? …
Senza accorgersene, rimase ad osservarla dormire … era dolce … molto dolce … e bella … forse troppo, per i suoi gusti, ma a quel pensiero …
Fran! … cazzo ! la mail! … me ne ero completamente dimenticato …
-Ragazzi … - si avvicinò a Leon e Elar … - … esco un attimo a prendere una boccata d’aria … -
-Ok … capo … a dopo! … noi finiamo qui !… - gli risposero in coro …
Uscì all’esterno della struttura  e controllò subito la sua casella di posta elettronica…

 

Ciao Jet …
Ho finalmente i dati che aspettavamo … questa volta, non so perché, è trascorso molto più tempo del solito …
Comunque, i conti estinti erano cinque … ed erano a nome dei due dirigenti uccisi l’altro giorno : tre di uno e due dell’altro … L’ammontare della somma di denaro dei cinque conti è stata versata nella solita banca nelle Hawaii,  a nome di John Dawn  e poi, come sempre, da questo conto fittizio e falso come il nome del titolare, è stato versato nelle casse della Black Traction Enterprise … stesso iter di sempre … solo con parecchie ore di ritardo … in genere, passavano poche ore, al massimo dodici, questa volta … più del doppio … non so se sia stato un caso o una strategia ben definita … comunque, neanche in questa occasione, sono riuscita a tracciare il movimento … mi spiace … chi esegue i passaggi, ha un sistema di protezione molto difficile da oltrepassare, ma soprattutto riesce a far perdere traccia di sé … questi sono gli unici dati che ho raccolto … quando ci vedremo, ne riparleremo meglio …
Appena puoi … chiamami … o per lo meno … fammi sapere qualcosa …
Domani hai la gara , vero? … in bocca al lupo … ti penserò …
Françoise

 

Fran … perdonami … appena possibile ti chiamerò …
Spense il cellulare e improvvisamente si ricordò che , una volta che la gara si fosse conclusa, avrebbe dovuto risolvere anche quella discussione con Joe …
Anche se, il suo secondo sport preferito era quello di litigare con lui, non gli piaceva lasciare le cose in sospeso … in particolare con il suo migliore amico!
Si voltò per tornare dentro, quando aprendo la porta si ricordò di un’ultima cosa …
Riprese il cellulare ed iniziò a scrivere …
Miryo …
Rimase alcuni lunghi minuti ad osservare lo schermo del telefono … non sapeva cosa scriverle … era da domenica che non la vedeva … non tantissimo, ma sentiva che la sua assenza si stava cominciando a far sentire …
Cosa posso scriverle? … sospirò …
Miryo … mi manchi …
Non scrisse altro e inviò il messaggio … era sufficiente quello che aveva scritto, anzi … aveva scritto più di quanto potesse permettersi …

 

Quando la mattina si svegliò, si ritrovò con i capelli completamente arruffati …
 … era meglio se me li asciugavo prima di andare a letto …
Poi ci ripensò … ma quando era andata a letto? !…
Poi si ricordò: in realtà non era andata a letto … si era solamente distesa un attimo … il problema però, era che quell’attimo si era prolungato fino al mattino! …
Guardò il cellulare : nessuna mail … nessun messaggio …
Sospirò … sembrava che nessuno la considerasse …
Tanto meglio … me ne starò almeno un giorno in pace …  concluse alzandosi dal letto e stirandosi pigramente …
Andò verso il frigorifero e lo aprì … guardò svogliatamente dentro …
… farò colazione fuori …
Andò a vestirsi rapidamente e poi uscì di casa : se si sbrigava, sarebbe riuscita a fare  una bella colazione, prima di entrare a lavoro! …
Prese la metropolitana e scese alla sua fermata … si era ricordata che, la sera prima, mentre era andata verso il parcheggio con Miryo, aveva visto l’insegna di un bar che l’aveva colpita … Moya … aveva decisamente un suono particolare !…
Si diresse di passo svelto verso il bar e vi entrò … mentre si guardava attorno con curiosità, osservando le linee chic e moderne del locale, rimase stupita di vedere proprio la collega, che stava finendo di bersi un caffè, seduta ad un tavolo, con aria assente …
Le si avvicinò e la salutò …
-Ciao … -
La mora alzò gli occhi verso di lei … - Fran? … - sembrava stupita di vederla lì …
-Ciao Miryo … come va? … -
-Tutto bene! … - le sorrise e dopo un attimo di smarrimento, le chiese se le andava di farle compagnia … - Visto che sei qui … ti va di prendere qualcosa con me? … -
-Sì, molto volentieri … ero passata di qui, per fare colazione … -
-Non l’hai ancora fatta? … -
-No … stamani avevo voglia di qualcosa di diverso … -
-Qualcosa di buono? … - si guardarono e poi scoppiarono a ridere … -Che prendi?..-
- Non so … però, mi andrebbe qualcosa di dolce … -
-Uhm … qui hanno delle ottime brioche … le mie preferite sono quelle alla confettura  di albicocche! … -
-Buone! Io adoro la confettura di albicocche! … -
-Davvero? … allora, quasi quasi … faccio colazione con te !… -
Françoise annuì, sorridendo … mentre ordinavano la colazione, si chiese nuovamente,  se non fosse proprio lei, la donna con cui si vedeva Jet … una coincidenza simile, era pressoché bassissima … e lei stessa, aveva ammesso che non era un nome diffuso …
Se è lei … posso capire la scelta di Jet … è veramente bella e affascinante …
-Fran? … -
-Sì? … - si riscosse dai suoi pensieri …
-Come va oggi? … -
-Meglio … grazie … -
-Scusami per ieri sera … sono stata troppo … diretta … perdonami … non ho mostrato alcun tatto … -
-No … non ti preoccupare … ho capito bene quello che volevi dirmi … -
-Bene … non volevo che fraintendessi … -
Scosse la testa … -No … stai tranquilla … - portarono loro la colazione e la assaporarono morso dopo morso …
- … sono troppo golosa … -
-A chi lo dici! … avrei mangiato un’altra brioche! … -
-Non ti facevo così golosa! … hai un fisico perfetto! … che cosa fai per tenerti in forma? … -
-Ehm … corro … tanto … - … ecco, quello era la cosa che le dava più fastidio della sua vita di cyborg … mentire …
Normalmente, in un’altra situazione, non ci sarebbe stato niente di male nel dirle che era una ballerina di danza classica, ma in questo caso, era meglio non rischiare …
-Ah! … forse dovrei farlo anche io! … -
-Ma tu non ne hai bisogno! … sei perfetta così come sei! … -
-Dici davvero? … - le chiese sorpresa …
-Sì … - la guardò perplessa … Miryo era veramente stupita che le dicesse una cosa simile! … come era possibile? … non era cosciente della sua bellezza statuaria?! … mah!
-Grazie Fran … sai, sei la prima che me lo dice … -
La ragazza la guardò incredula … -Nessuno te l’aveva mai detto? … -
-No … non quello … nessuna delle mie amiche, me l’aveva mai detto … in genere, dicevano che … - si fermò … - … uh … è tardi … dobbiamo andare o il capo ci brontolerà … -
-Sì, ma … - Françoise tentò di chiederle delucidazioni, ma l’amica glissò, cominciando a prepararsi, per correre a lavoro …

 

Anche Jet, Leon ed Elar erano riusciti a dormire qualche ora, dopo aver terminato le modifiche sulla Hennessey …
Si erano addormentati contro il muro, per terra, sfiniti ed esausti … ed erano ancora lì, quando, un suono leggero, delicato e lento,  come un battito di ali di farfalla, cominciò a giungere alle loro orecchie, risalendo fino al loro cervello , ma lasciandoli ancora nel dormiveglia, in quello spazio impalpabile tra sogno e realtà  …  quei suoni, all’improvviso però, esplosero  in altri, forti e dirompenti … che li svegliarono come un tuono che infrangeva mille vetri …

Looking back at the beginning of this
And how life was
Just you and me loving all of our friends
Living life like an ocean
But now the current's only pulling me down
It’s getting harder too breath
It won’t be to long and I will be going under
Can you save me from this?

Cause it’s not my time I'm not going
There's a fear in me it’s not showing
This could be the end of me
And everything I know
Oh but I won’t go7

-Che cazzo succede?! … - si svegliò di soprasalto, imprecando … mentre Elar e Leon si tappavano le orecchie, ancora semi-addormentati …
Aprì gli occhi con difficoltà : li sentiva stanchi e pesanti, come la sua testa, per il troppo poco sonno … ma si alzò in piedi di scatto e si guardò attorno, stordito e di pessimo umore … Dasom era, tranquillamente, seduta sul tavolo … accanto allo stereo, acceso a tutto volume, battendo il tempo con il piede e bevendo serenamente una tazza di caffè fumante …
-Dasom … - il tono della sua voce risultò un sibilo arrabbiato …
-Ma buongiorno! … finalmente vi siete svegliati! … mi stavo annoiando a guardarvi russare! … non è chi siate un gran bel vedere …  -
-Dasom … tu … sei  … veramente … - grugnì furioso …
-Sì? … cosa? … - gli sorrise in quel modo strafottente, tipico di lei, che lui odiava  …
-Lascia stare … - sospirò … si passò una mano tra i capelli … e guardò i due ancora accasciati a terra … -Forza ragazzi … alzatevi … -
I due mugolarono qualcosa di non ben definito … ma a Jet sembrò di sentirli imprecare qualcosa nei suoi confronti …
Li guardò interdetto … si erano addormentati nuovamente …
Come cazzo fanno a dormire con questo casino?! …
Nel mentre, la ragazza si avvicinò a lui …
-Uhm … se vuoi ci penso io a svegliarli … -
Jet girò la  testa verso di lei, guardandola di sbieco … -Evita … abbiamo bisogno di loro fino a gara terminata … -
- … peccato! … avevo voglia di sgranchirmi le mani … -
-Dasom … - sospirò nervoso … gli era entrato un forte mal di testa … - … falla finita, per favore! … hai fatto già abbastanza … -
Dasom piegò la testa di lato contraddetta … secondo il suo parere … non aveva ancora fatto niente! … il bello … doveva ancora venire! …
-Piuttosto … mentre quei due si svegliano … hai mai corso nella Piccola Le Mans? ..-
-No . -
-Ottimo! … conosci almeno il tragitto?! … -
-No. –
Si voltò a guardarla di nuovo … leggermente sorpreso … - … non per farmi i fatti tuoi … che corse fai? … -
-Uhm … quelle in cui mi diverto! … -
-E cioè? … di grazia?! … -
-Uhm … quelle in cui ci sono ostacoli vivi … - concluse …
Jet alzò un sopracciglio … -Corri solo in città? … -
-Sì … più o meno! … comunque, questi tipi di gara … sono generalmente il pane di Emon … non il mio … io non corro né con posta né per denaro … io corro solo per me … e per divertirmi , ovviamente !… -
-Certo … ovviamente … - scosse la testa rassegnato … certo che, era proprio fuori di testa! … -Beh … almeno abbiamo qualcosa in comune … corriamo per noi … -
Dasom si girò verso di lui, guardandolo storto … -Io. non. penso. che. abbiamo. qualcosa. in. comune. –  … scandì ogni parola con tanta enfasi che sembrarono ognuna una frase a sé …
-Ok … va bene … non ho problemi … basta che segui la strategia … - le disse senza battere ciglio …
Lei annuì e lui iniziò a spiegarle : il suo piano era quello di alternarsi nei vari circuiti … facendosi da scudo l’uno con l’altro … nel percorso, essenzialmente, vi erano due tipi di ritmo … uno lento e preciso … e l’altro veloce e libero …
L’Hennessey era un filo più prestante in velocità e sui rettilinei … mentre la Lotec era molto più precisa nella guida, rimanendo comunque veloce, anche nei tratti lenti … per questo, aveva pensato di lasciare lei, davanti, durante il percorso all’interno degli edifici, mentre lui ne seguiva la scia e faceva da tappo agli altri … e viceversa all’esterno,  dove si invertivano precisamente i ruoli …
-Con un’unica variante … nell’ultimo pezzo … io continuerò a farti da tappo … e tu taglierai il traguardo … -
Dasom lo guardò scura in volto … - No. –
-No? … -
- No. –
-Perché? … se si può sapere? … -
-Perché non mi interessa che mi lasci la vittoria … non sono a raccattare elemosina! … e questa … lo sarebbe … - rispose aspramente … - … non sono stupida … so che la Hennessey è più veloce nei rettilinei … e so che la Lotec è più precisa nella guida … nella tua strategia, hai seguito questo concetto … e anche se non me lo hai detto … ci sono arrivata da sola! … hai voluto sfruttare le caratteristiche delle due auto al meglio, facendo assetti complementari … perché, alla fine dovresti cambiare? … quando sai, benissimo, che l’ultimo pezzo del tragitto è proprio un rettilineo? … non ha senso! … se lo fai, è solo per mettere me, in condizioni di vincere e far ricredere Emon! … ma a me, questo non interessa! … non corro perché si ricreda su di me o per farlo felice! … né per fargli vincere il premio che vuole tanto! … se lo faccio … è solo ed esclusivamente per dimostrare a me stessa che sono ancora la numero uno!… del resto … non me ne frega nulla .. capito? … razza di idiota? … -
Il ragazzo rimase un attimo basito … chissà perché aveva pensato di fregarla?! … era troppo in gamba per riuscirci! … stava cominciando a pensare che stava perdendo colpi …
Ora, poteva contare anche questo, tra gli errori fatti fin dall’inizio di questa missione!
-Hai ragione … sarò io a tagliare il traguardo … -
Dasom annuì e poi si voltò a guardare le due auto … -E’ ora di metterci in pista … mancano poche ore alla partenza … andiamo … - e senza aspettare la sua risposta, si diresse verso la Lotec … - Sveglia i due idioti per terra … non abbiamo tempo da perdere … -

 

Ogni tanto, dalla sua scrivania, guardava in direzione di Miryo …
E’ lei? … o non è lei? …
Rigirava nervosamente la penna tra le dita … era vero che non le avrebbe dovuto interessare, ma moriva dalla curiosità di sapere! … senza considerare che, per la prima volta, sarebbe stata a stretto contatto con il nemico … già, era così che vedeva tutte le donne come lei, che giravano intorno a Joe … il nemico … non perché lo fossero veramente, ma perché erano così distanti da lei, caratterialmente …
… ma a chi voglio raccontarla?! … lei … non è certo il nemico … e neanche tutte quelle che gli girano attorno … sono io … quella che stona … sospirò mestamente, abbassando gli occhi sul computer …
All’improvviso, si aprì sul suo schermo una strana finestra di dialogo …
Che diavolo … ? …
Non riuscì a finire il suo pensiero che vide scritto sullo schermo …
Mi piace come ti sta quella camicetta …
Françoise sgranò gli occhi e poi si  guardò attorno perplessa  …
Riabbassò subito lo sguardo e vide un’altra scritta …
… ma ti preferirei senza …
La finestra si chiuse improvvisamente, lasciandola ammutolita …
Dopo un attimo di scombussolamento, si riprese e cercò di fare mente locale … raccolse rapidamente i propri pensieri  e realizzò cosa era accaduto : qualcuno aveva sfruttato il Net Send per scriverle …
Per aver sfruttato quel servizio base, integrato in DOS e utilizzabile solo su una rete lan locale, il computer da cui avevano acceduto, doveva appartenere per forza a qualcuno dell’ufficio …
Sulla finestra che le si era aperta, erano apparsi infatti, l’ora e, come mittente, un numero … probabilmente, l’identificativo del computer! … per questo, aveva tentato immediatamente di fare una scansione dei dispositivi in rete, per risalire al proprietario, ma era stato tutto, accuratamente, pulito … non era rimasta nessuna traccia! … e nessun pc rispondeva a quel numero …
Chi avrebbe potuto farlo? … sicuramente, qualcuno che aveva , per lo meno, una buona base informatica …  ma era abbastanza certa che, la maggior parte dei suoi colleghi non sapevano neanche accedere al protocollo per la configurazione della rete  o individuare il proprio indirizzo IP! … figurarsi accedere al prompt del dos! …
Ma chi poteva avere delle mire simili verso di lei? … spalancò gli occhi  e guardò in direzione dell’ufficio del suo capo  …
No, non può essere … è solo un pervertito … non può avere una tale conoscenza del computer …
Ripensò un attimo a quando gli aveva rubato pw e user : era stato troppo semplice … uno che ha conoscenze così elevate, non si fa prendere dati sensibili così facilmente! … eppure, sembrava l’unico che ne avesse l’interesse , considerando ciò che le aveva scritto … e la possibilità … visto che il suo computer doveva avere sicuramente un sistema di sicurezza superiore ai loro …
Iniziò a rimuginarci sopra … tanto intensamente che, quando Miryo si mise a fissarla, proprio di fronte a lei, non se ne accorse neppure! …
-Uhm … mi auguro solo che tu non stia pensando a lui … -
La ragazza sobbalzò sulla sedia … - Mi .. Miryo … e tu da dove spunti?! … -
-Uhm … sono qui da due minuti … ma tu non hai battuto ciglio! … - incrociò le mani al petto, scrutandola con sospetto … poi, si abbassò verso di lei … sussurrandole maliziosamente … -Dimmi la verità … che genere di pensieri stavi facendo? … -
-Eh?! … - sgranò gli occhi e arrossì …
L’altra iniziò a ridere … -Dai, facciamo una piccola pausa … così, mi racconti!- e le fece segno di seguirla …
Salirono fino al bar della ditta, all’ultimo piano … e si misero a sedere ad uno dei tavolini …
-Quindi? … che genere di pensieri stavi facendo? … -
-Ehm … ecco io … -
Non quelli che tu pensi!No!No! … non sono il tipo!
-… su, non ti vergognare … siamo tra di noi! –
-No … non è quello! … è che … -
Io non faccio pensieri del genere! …
-Fran … sei troppo timida! … almeno con me, dovresti sentirti più libera e a tuo agio! … siamo entrambe donne … ci dovremmo capire …  -
Ma non si tratta di quello! … è altro! … che non posso dirti … almeno per il momento…
Abbassò la testa sconsolata, mentre Miryo la guardava interdetta …
-Che fai stasera? … - le chiese all’improvviso …
-Cosa? … -
-Ti ho chiesto cosa fai stasera! … -
-Ecco … io … niente … perché? … -
-Uhm … ti va di venire da me? … magari mangiamo qualcosa insieme … e poi, ci mettiamo sul divano, con un barattolo di gelato, a guardarci qualche film! … che ne dici? … ti va? … così, se vuoi … parliamo ancora del tipo … -
- … ok … però … - rimase un attimo in silenzio … - … non parliamo del tipo! … - le sorrise … - … passiamo una serata tra amiche! … a parlare di tutto e di niente! .. che ne dici? … -
-Va bene! Come vuoi!… ma ora torniamo a lavoro … o il capo … se la rifarà con noi, se non ci vede al nostro posto! … -

 

Parte 11

Le due auto erano pronte … e loro, pure …
-Forza … andiamo … ci aspetta una lunga notte … -
Dasom e i due meccanici annuirono : avevano fatto una doccia rapida e poi, si erano cambiati per la corsa … più o meno …
Jet la squadrò … -Tu … hai intenzione di correre così?! … -
La ragazza annuì, senza battere ciglio … aveva indosso una maglietta bianca, a maniche corte, con scollo a barca molto largo, che le cadeva giù, lungo una spalla, lasciandogliela scoperta … una gonna rossa, plissettata , molto corta … e, ovviamente, le sue scarpe rosse in vernice, con tacco a spillo …
Ad Elar e a Leon sfuggì una piccola risata, vedendo il volto del ragazzo estremamente contrariato …
-Va bene … fai come ti pare !- concluse per niente convinto … -E ora andiamo … -
-Aspetta un attimo … genio! … dobbiamo decidere il tragitto per arrivarci! … -
-Uhm … uno qualsiasi?! … - le rispose stizzito …
-Certo … come no?! … razza di idiota! … -
Sbuffò … non la sopportava quando si appellava così a lui …
-E sentiamo … allora! … -
-Razza di idiota … vuoi farti scoprire?! … due auto come le nostre, non passano certo inosservate! … figurati se ci muoviamo assieme! … -
Jet abbassò un sopracciglio, rimanendo in silenzio … non aveva tutti i torti … per una volta!
-Tu, farai il percorso a Nord con Leon … e io, quello a Sud con Elar … ci ritroveremo direttamente all’entrata del circuito … alle otto precise … -
-Va bene … alle otto precise … a dopo … -
-A dopo e … vedi di non farmi aspettare … razza di idiota! … - disse prima di montare in auto con il suo meccanico e sgommare via …
Jet e Leon li seguirono a ruota, fino a quando non si divisero e imboccarono le due direzioni opposte …
Si sentiva abbastanza carico … anzi, aveva voglia di correre … e di vincere! …
-Ce la farete, Jet? … -
-Penso di sì … -
-Meglio … Emon non gradisce molto le sconfitte … -
-Già … lo so! … piuttosto … dove è andato? … come mai, lui non c’è? … -
-Ci sarà stasera, alla gara … se non ho capito male, aveva degli affari … -
-Affari? … e di che genere? … -
-Non lo so … quello che Emon fa … è top secret … -
-Sì … lo immaginavo … - guardò il tragitto sul monitor del navigatore … ne avevano di strada da fare …
-Jet? … -
-Dimmi … -
- Non crearti troppo feeling con lei … non è il caso … -
-Uhm? … a cosa ti stai riferendo? … -
-Lo sai … a chi mi sto riferendo … -
-A Dasom? … -
-Sì … te l’ho già detto cosa ha fatto Emon … -
-E’ curioso che tu mi dica una cosa simile … eppure, sai bene che sto  con Miryo ...-
-Già … anche quello non è un bene … -
Jet lo guardò un attimo di sfuggita … turbato e senza capire …
-Che vuoi dire? … -
-Che anche lei, porta molti guai … Hai scelto due donne troppo … complicate … e pericolose … -
Rise … -Se ne ho scelto qualcuna … ho scelto Miryo … non Dasom … -
-Sarà … - sospirò … - … ma la tensione sessuale che c’è tra voi due … è palpabile … io e Elar ce ne siamo accorti subito … quanto tempo, secondo te, ce ne vorrà a Emon o a chi per lui … glielo andrà a dire? … -
-Tensione sessuale? … tra me e lei?! … ti va di scherzare? … lei mi odia … non mi sopporta! … se potesse mi prenderebbe a calci nel sedere ! … -
-E tu, invece? … -
Rimase un attimo spiazzato … - Io … non ho niente contro Dasom … è una bella donna … ma finisce qui la cosa … non ho un interesse particolare per lei … -
-Non si direbbe … da come la guardi … -
-Leon … sarei un ipocrita, se ti dicessi che non me la porterei a letto … ma sai anche, che non ho l’abitudine di mettermi con una donna e poi … di saltare da un letto ad un altro … -
-Sì, lo so … ma non sottovalutare l’attrazione fisica … in particolare, quando si tratta di lei … è il tipo di donna che riesce a rigirare un uomo come un calzino … e fargli fare qualsiasi cosa !… è una dominatrice … e lo dimostra sempre! …
- … ma a me non piace essere dominato … lo sai … è la cosa opposta !… -
-Ribadisco … vacci piano con lei … o rischi di trovarti morto in un angolo di qualche posto sperduto del paese … -
-Leon … secondo me … tu mi sottovaluti … -
-No, ti sbagli … sei tu a sottovalutare lei !… -

 

Arrivarono entrambi alle otto precise …
-Dasom! … vacci piano! … hai fatto il pelo alla Hennessey! … -
-Leon … taci o non arrivi a vedere la gara! … - lo ammutolì sul posto … e il ragazzo non aprì più bocca …
-Calma voi due … - Jet scese dall’auto … non c’era ancora nessuno … -Siamo arrivati molto in anticipo … non c’è ancora nessuno … -
-Continui a dimostrarti il solito idiota … Redfox … -
La guardò di sbieco, lanciandole uno sguardo scocciato e irritato …
-Questo è il traguardo … è normale che non ci sia nessuno! … sono tutti a monte! … da dove si parte! … -
-Da dove si parte?! … come scusa? … vuoi dire che non è il solito punto?! … -
-No ! - scosse la testa … - … non sai proprio nulla! … - sbuffò … e poi risalì irritata in auto … - Seguimi … razza di idiota! … -
Il ragazzo rimontò in auto e si voltò verso Leon … -Come avevi detto? … che c’è tensione sessuale tra noi?! … lei non mi sopporta … e io non sopporto lei! … -
Leon annuì … -Speriamo che sia così ... –
Seguì la Lotec con nervosismo … quella donna era insopportabile … odiosa … antipatica … strafottente … e avrebbe trovato ancora numerosi aggettivi, se non che arrivarono su una piccola collina, dove era pieno di gente e auto come le loro …
Parcheggiarono e scesero dalle loro vetture … Dasom gli si avvicinò … - Come era?! … siamo in largo anticipo … non c’è nessuno … - gli rise in faccia, mentre si allontanava ancheggiando in mezzo alla folla …
-Io … quella … prima o poi … - stava per perdere la pazienza … era già sufficientemente nervoso per conto suo, per via della gara, senza che ci si mettesse anche lei! …
Elar si avvicinò a Jet e a Leon … -Calmati capo … Dasom fa così, quando è molto nervosa … scarica i nervi !… -
-Rompendo il cazzo agli altri?!? … - concluse furibondo …
I due meccanici si guardarono vicendevolmente, leggermente allibiti …
-Jet … calmati! … e lasciala fare !… - lo rimproverò l’amico …
-Calmarmi?! … certo !… appena avrò spaccato la faccia a qualcuno per scaricarmi !- disse prima di andarsene e lasciarli lì, senza parole …
Era furioso … ne aveva le tasche piene di lei  e dei suoi modi di fare !… doveva vincere quella gara e poi, trovare un modo per non avere più niente a che fare con quella donna !…
arghhhhhhhhhhhhhh!!! Non la sopporto! Altro che tensione sessuale!? … se fosse un uomo, l’avrei preso a pugni da un po’! …
Si diresse verso quello che sembrava un bar improvvisato e si prese una birra …
Si mise appoggiato in disparte ad un albero, guardando la gente che girava attorno … come sempre, era pieno di ragazze seminude … musica … meccanici … e ovviamente, piloti illegali come lui …
Tsk … se fosse venuto quel pivello di Joe,  si sarebbe perso in un bicchiere  d’acqua! … questo, non è il posto per lui !… non ha il muso per starci! …
Era assorto nei suoi pensieri, facendo riflessioni simili, quando un discorso attirò la sua attenzione : due tipi, forse due meccanici di un team avversario, si erano messi a sedere su una delle rocce accanto a lui … a parlare …
-Mike … hai visto chi è arrivata? … -
Il tipo mandò giù un sorso abbondante di birra e annuì … - Sì, ho visto … è arrivata la puttanella di BT … con il suo meccanico … -
-Farà correre lei … è assurdo! …  che intenzione avrà? … -
-Capire quel bastardo … è impossibile !... –
-Magari, se ne vuole liberare … se perde, secondo me … non ne esce viva !…  -
-Probabile! …  è risaputo che non accetta che nessuno del suo team perda, ma … vuole troppo il premio! … mi sembra strano che se lo giochi così … pur di far fuori lei dal team !… -
-Già … lo aveva dichiarato l’ultima volta, alla Boca del Infierno … voleva quei pezzi per la Black Typhoon … -
-Sì … anche se, non capisco cosa se ne faccia!? … quell’auto è già fuori dagli standard delle corse … vince contro ogni altra vettura …  -
-Probabilmente è solo un pazzo esaltato! … -
Finirono di sorseggiare le loro birre ….
-Pensi che abbia qualche possibilità di vincere? … -
-Chi? … la puttanella? … non scherziamo! … non ha un auto in grado di farlo! … per vincere, devi avere un auto molto più veloce della sua! … e poi, chi è quel folle che correrebbe con lei in coppia?! … -
-Beh, uno c’è … altrimenti non sarebbe qui! … -
-E chi è? … -
-Non lo so … mai sentito … conosco solo il nome con cui si fa chiamare … Redfox … per il resto … non so da dove sia spuntato … -
-Redfox?! … hhihihihi … saranno la barzelletta  della gara! … -
-Sicuro! … e noi saremo lì, a goderci lo spettacolo! … -
-Lo spettacolo, eh? … io però, preferisco più un altro tipo di spettacolo! … - e fece segno al compare di guardare davanti a loro …
Anche Jet guardò in quella direzione e vide arrivare Dasom, con la sua solita camminata sicura! … e notò come, molti degli uomini che erano lì, si erano girati subito a guardarla … alcuni, avevano addirittura smesso di parlare, per osservare i suoi movimenti !… altri invece, avevano cominciato a fare commenti volgari oppure la denigravano …
Era trattata peggio di un avanzo di galera e, per quanto non la sopportasse, non accettava che ne parlassero così …
Il ragazzo sentì un forte moto di nervosismo, che lo colpì alla bocca dello stomaco : gettò via, arrabbiato, il resto della birra e la bottiglia … si infilò le mani in tasca e, passando tra quegli stessi tipi che stavano parlando in malo modo di Dasom, si diresse verso di lei e le si mise accanto …
-Dasom … -
-Dimmi … - sorseggiò la sua birra fredda …
-Non dovresti bere  … prima di una corsa … soprattutto a stomaco vuoto … -
Lei lo guardò di sbieco … - Certo … mammina! … ora, però … togliti di torno! … -
Jet le afferrò la mano con cui teneva la bottiglia e la guardò negli occhi … -Vieni con me . -
Inaspettatamente … la ragazza annuì e lo seguì senza dire nulla …
Appena furono abbastanza lontani da occhi e orecchie indiscreti , si fermarono …
Stava guardando il cielo stellato, dandole le spalle  … era già buio inoltrato …
-Anche a me … non importa nulla di quello che dicono gli altri … però, ci sono alcuni momenti in cui mi piace molto fargli rimangiare, con gli interessi, quello che hanno detto! … - fece una pausa … e si voltò verso di lei , con aria tranquilla e sicura …  - … sarete tu e la Lotec ad attraversare il traguardo.-
Dasom aggrottò la fronte … -Stai scherzando?! … -
-No. Non sono mai stato così serio ! -
La ragazza rimase un attimo basita e poi scoppiò a ridere … - Ti sei bevuto il cervello?! … Emon … si infurierà! … e ci farà a pezzetti, se non vinceremo! … -
-E da quando te ne frega qualcosa, di quello che farà Emon? … fino all’altro giorno … non te importava nulla … -
-Ascolta … è divertente giocare con il fuoco … e a me piace molto farlo, ma … tu non sai quello che stai dicendo! … - … lo guardò negli occhi … non dimostrava vacillare … - … cerca di tornare in te! … se perdiamo … in questo modo … Emon ti farà a pezzi! … -
-In questo modo? … in un altro, no? … -
-Non essere idiota! … se avessimo corso a modo mio, Emon si sarebbe infuriato solo con me! … sa bene che se mi metto qualcosa in testa, nessuno può farmi cambiare idea! … e, in quel caso, probabilmente, ti avrebbe graziato ! … ma così … è palese … che è tuo l’errore! … -
-E allora? … cosa te ne importa? … al limite si invertono i ruoli! … grazia te … e fa fuori me! … ma questo non dovrebbe essere un problema per te, anzi … ti libereresti di un elemento scomodo e  … fastidioso … -
-Per quanto non ti possa sopportare … non ho voglia di vederti morto … -


-Se correrai come sai fare … questo non accadrà … - la guardò dritta negli occhi … con uno sguardo che la fece tremare … - … io ho visto correre molti piloti … e tu hai stoffa da vendere! … non mi interessa se questo è un mondo prettamente maschile e c’è la convinzione che le donne non siano al pari di un uomo! … tu, vali molto di più di tutti loro messi assieme! … e sono sicuro che … stasera … gli farai mangiare la polvere … - e dicendo così, tornò verso le loro auto … senza darle possibilità di replica …

 

Minuti dopo, erano tutti in posizione per partire : il via era dato dalla collinetta, da cui scendeva giù una strada, stretta e sterrata, che si immetteva subito all’inizio del percorso …
Ogni pilota stava finendo di parlare con il proprio meccanico, compresi Jet e Dasom … che però, avevano deciso di non avvisarli del loro cambiamento di strategia! …  mentre Emon ancora non si era fatto vedere …
La ragazza accese l’autoradio, concentrandosi sulle note della canzone e prendendone il ritmo …


I’m addict I’m addict
I’m addict I’m addict
I’m addict I’m addict
I’m addict I’m addict
When I close my eyes and
open them, I’m still here alone
I’m in the dark in the dark
I’m dancing in the dark8

Si tirò poi su gli occhiali e inspirò profondamente …
E’ ora di fare sul serio …  Marilyn, dai il meglio di te … e vinciamo!
Ci fu un fischio … era il suono che avvertiva la partenza … Elar e Leon si allontanarono … Jet e Dasom misero in moto le auto  … e la gara ebbe inizio …

 

La carne è incompatibile con la carità:
l’orgasmo trasformerebbe un santo in lupo.
Emil Cioran

Mentre finivano di mangiare la loro grigliata mista di pesce, Françoise notò che la collega guardava ripetutamente l’orologio …
-Miryo? … tutto bene?...-
- … sì, perché? … -
-E’ solo che stai guardando ripetutamente l’orologio … -
-Ah, sì … scusa … è che stavo aspettando una telefonata, ma ormai credo che non arriverà più … -
-Chi? … - azzardò, curiosa …
-Nessuno di importante … solo … - si fermò … - … un amico … -
La ragazza annuì e poi le suggerì … - … non lo puoi chiamare tu? … -
-No … non era niente di importante … posso farne a meno! … anzi, scusami … se ti sono sembrata assente!… -
-No … figurati … tutti abbiamo i nostri pensieri e … è inevitabile non pensarci … -
- … hai ragione … - sorrise … - … per questo, ora, tu mi parlerai di lui!- disse ridendo mentre guardava il volto dell’amica diventare paonazzo !… - Fran! … su, smettila di essere così timida con me! … e parlami di questo tipo! … sono curiosa … è un tipo molto sexy? … di quelli che ti fanno trattenere il respiro quando lo vedi?-
-Uhm?! … -
-Sì, dai! … intendo uno che appena lo guardi … pensi subito a portartelo a letto! … e non solo … a letto! … - rise …
AAA … cercasi qualcuno che mi aiuti!!!!! …
-Beh … ecco … io  … non saprei, ma … immagino di sì … considerato tutte quelle che gli girano attorno … -
-Uhm … non mi interessa quello … voglio sapere che effetto fa a te! … -
Sgranò gli occhi e si irrigidì …
-Quando lo vedi … hai voglia di saltargli addosso o no?! … -
Le morì il respiro in gola …
-Fran … su! … siamo tra noi … guarda che non mi imbarazzo neanche se mi dici che ti accarezzi mentre fai certi pensieri su di lui … -
OH.  MY.  GOD.
In quel momento, pensò seriamente che la terra le si aprisse sotto i piedi !… ma che, se non fosse successo, ci avrebbe pensato da sola a scavarsi una fossa! …
Miryo aspettò invano una sua risposta e dopo un po’, sospirò … -Perdonami … sono stata troppo diretta … non lo faccio più! … però, ora respira! … stai diventando cianotica! … -
Françoise non si era accorta che aveva trattenuto il respiro e stava letteralmente soffocando !
Fece un respiro profondo e sentì nuovamente l’aria nei polmoni …
Per un attimo, pensavo di morire …
-Fran … scusami … non pensavo di urtarti, parlandoti così esplicitamente … l’ho fatto come se mi trovassi di fronte una cara amica e non ho riflettuto sul fatto che tu … -
-No, aspetta … è colpa mia … - si strinse nelle spalle … - … sono io che quando si parla di certi argomenti … mi irrigidisco … -
-Magari è solo perché ti manca la confidenza con me e … -
Lei scosse la testa … -No, sono proprio io che … non ci riesco … -
- … posso chiederti perché? … -
-Non lo so … mi imbarazza … ecco tutto … -
-Capisco … allora facciamo così, userò dei termini meno diretti … ok? … e se esagero … me lo dici! … -
-Ok … -
-Bene … dove eravamo rimaste … ah, sì … volevo sapere cosa provavi tu … quando lo vedevi … -
-Eh! … bella domanda! … - si morse un labbro …
Miryo si alzò e si avvicinò a lei, sorridendole … -Ho un ottimo modo per superare la timidezza … vieni con me! - la prese per una mano e la trascinò sul divano …
Si misero l’una accanto all’altra, guardando dritte di fronte a loro …
-Ora … non guardarmi … e pensa di essere sola … di parlare con te stessa e basta … -
Françoise rimase un attimo in silenzio e poi, voltò la testa verso di lei …
-Miryo … -
La ragazza si girò a guardarla a sua volta … -Che c’è? … non ti riesce neanche così? -
-Miryo … è a me … che non riesco a dirlo … -
L’amica la guardò, sgranando sorpresa gli occhi, per un attimo … poi, allungò un braccio verso di lei e l’attirò a sé … stringendola e cullandola nel suo abbraccio …
-Fran … tesoro … non devi avere paura … ad ascoltare e a prendere coscienza delle sensazioni e delle emozioni del tuo cuore e del tuo corpo … - le diede un bacio sui capelli, come per rassicurarla … - … non c’è niente di male o disdicevole a farlo … sei una donna … una bellissima donna! … ed è giusto che tu ti senta tale! … in ogni angolo della tua mente … del tuo cuore … e del tuo corpo! … senza false ipocrisie! …  devi essere sempre onesta con te, per quanto ti possa risultare difficile …  se vuoi raggiungere i tuoi sogni … e realizzarli! -
La ragazza era così affettuosa con lei … la trattava come se fosse la sua sorellina … e poi, stava così bene tra le sue braccia … si sentiva compresa … protetta … una sensazione insolita, che non aveva più provato da quando era bambina e sua mamma la teneva stretta a sé …
-Su … lasciamo perdere questo argomento per il momento e … mangiamoci una bella coppa di gelato! … che ne dici? … -
-Uhm … uhm …. –
Si slacciò dal loro abbraccio e andò a prendere due coppe di gelato dal freezer …
-Il gelato è come il cioccolato … ti fa dimenticare i dispiaceri del cuore! … -
-Ho la sensazione che … a me non basterebbe tutta la confezione … -
-Non essere così pessimista! … te l’ho già detto … non hai niente per cui non potresti interessargli … -
-A parte … l’essere una bambina … -
-Non sei una bambina … sei solo molto innocente … ma questo, non è detto che sia un male … e comunque … ci sono tanti pesci nel mare … se lui non ti considera … pescane un altro … -
Sospirò profondamente … - Vorrei che fosse così semplice … -
-Ne sei innamorata? … -
Rimase in silenzio …
-Ne sei innamorata? … - le ripose la domanda, sottolineando l’ultima parola  …
-Sì … -
-Ecco … questo è un problema … un grosso problema … -
-Perché? … -
-Te l’ho detto ieri sera … l’amore ti cambia … soprattutto quando ferisce e fa male … come il tuo per lui  … -
-Come … il mio? … -
-Sì … stai male e ti senti inadatta a lui … non c’è niente di più sbagliato che essere insicuri di sé stessi! … soprattutto in amore … -
-Cosa intendi? … -
-Che non devi mai dubitare di te … tu sei unica … e non sei sbagliata! … una persona … se ti ama … ti ama per quello che sei!… precisamente per come sei … indipendentemente da tutto! … -
Françoise ascoltò quell’ultimo discorso con particolare interesse … in fondo … era quello che aveva sempre pensato anche lei … una persona si ama per quello che è … e lei aveva sempre amato Joe per quello che è … esattamente in quel modo … non avrebbe mai voluto cambiarlo di una virgola … allora, perché lei non doveva andare bene così come era? …
-Hai ragione Miryo … hai perfettamente ragione !… non so perché  mi fossi persa in un bicchiere d’acqua, ma ora … non lo dimenticherò più! Grazie! … -
-Non mi devi ringraziare … non ho fatto niente … e non ho detto niente che tu non sappia già da sola … -
Si sorrisero …
-Guardiamoci un bel film … che ne dici? … -
-Sì! … -
-Che ti va? … -
-Non so … mi fido di te! … -
-Ah, sì? … bene … allora … vediamoci  … “Vento di Passioni”! … -
Accese il televisore e inserì il DVD nel lettore …

 

Parte 12

Quando scese dall’auto era ancora incredula … non poteva crederci! … avevano vinto! … erano riusciti a portarsi via la vittoria, nonostante quel colpo di testa di Jet! … anche perché, non poteva certo chiamarlo in un altro modo, far concludere la gara a lei con la Lotec! …
Inspirò l’aria di quella notte stellata e calda … e le venne quasi da piangere …
-Dasom … - si girò verso di lui … -Complimenti … hai vinto … -
-No … abbiamo vinto … -
Jet le sorrise e alzò una mano … -Batti il cinque … campionessa! –
Le sfuggì una risatina … - Sei il solito idiota … Redfox …  -
Lui sospirò e abbassò la mano … -Ci rinuncio … -
Leon e Elar si avvicinarono a loro correndo,  e urlando per la gioia, li abbracciarono!
-Grandi! … siete dei miti! … -
-Ben fatto, ragazzi! … avete fatto mangiare la polvere a tutti! … -
-Sì, sì … ma non prendetevi troppe libertà con me!- la ragazza li richiamò subito all’ordine, prendendo le distanze e allontanandosi dal calore di quell’abbraccio … 
Si era vista arrivare addosso i due, trascinando anche Jet in un abbraccio di gruppo e questo, non lo poteva assolutamente accettare : era concedere troppo a sé stessa … anche in un momento come quello, in cui la felicità avrebbe potuto nascondere i suoi veri sentimenti …
Quel suo comportamento tuttavia,  non  destò alcun sconcerto in loro … tanto che addirittura, passò inosservato ai tre! Ormai, infatti, erano abituati alla sua freddezza e alla sua incapacità totale di esternare gioia e allegria, anche in momenti come quelli!

 

I wandered through the night all night as I swayed with stumbling steps
Drunk off my black tears, I cried for a long time
The moon is so cold, there’s no place to lean
I look for a love that will embrace my thinning shoulders
Lonely you lonely you, do you know my heart?
Lonely heart lonely heart, no one is by my side
Again today, La La La Lonely La La La Lonely
My heart drenched in rain is La La La Lonely La La La Lonely
Will you hold me?9

La loro vittoria aveva lasciato tutti gli altri partecipanti spiazzati : nessuno riusciva a credere che quei due, un pivello mai sentito e la sgualdrina di BT, avessero sbaragliato tutti … relegando nella veste di sconfitti, i migliori piloti degli altri team avversari … 
Tra il mormorio generale della folla allibita e loro, che ancora esultavano, scambiandosi una battuta goliardica dopo l’altra, apparve dal nulla Emon, camminando sicuro e contento, in loro direzione, tra la gente ancora incredula …
Nonostante la confusione generale post-gara, era difficile non notare BT … non solo per via della sua fama, che lo precedeva,  ma soprattutto per il suo aspetto che lo contraddistingueva … la sua stazza, alta e ben piazzata, piena di muscoli, i capelli castano chiaro, quasi biondi e gli occhi verdi, profondi e duri, sul viso dai lineamenti decisi e maschili, lo facevano risaltare su tutti con estrema facilità …
La bocca del ragazzo, carnosa e ben definita, si piegò in un sorriso risoluto …
-Ecco … i miei campioni! … - disse appena si trovò di fronte a loro … -Ottimo lavoro Jet !… una gara già vinta a tavolino dall’inizio! …  nonostante quell’ ultimo colpo di testa … - a quella sua ultima osservazione, il tono di voce si incrinò bruscamente, trasformando la sua espressione e le sue labbra in una smorfia contrariata e stizzita … - … hai rischiato molto, ma ti è andata bene … la prossima volta, però … non farlo più . -
Jet non temeva il confronto con lui … non ne era il tipo! Era sicuro di sé stesso e della scelta che aveva preso … così, non si fece problemi a rispondergli ….
-Dasom  era perfettamente in grado di vincere … e lo ha dimostrato. -
-Certo … Dasom … è brava … ma non lo fare più . - concluse con tono perentorio e sguardo infuriato, di chi esige astensione da ulteriori repliche …
Dasom rimase in silenzio, in disparte, ad ascoltare quello scambio velato, di parole al vetriolo, tra i due  mentre con la mente iniziava finalmente a vedere oltre quella coltre di oscurità, che l’aveva sempre circondata e sopraffatta …
Un piccolo spiraglio di luce, calda e bianca, si fece largo in lei, illuminando lentamente la sua anima e facendo battere il suo cuore con un ritmo diverso e a lei sconosciuto …
Subito dopo aver dato quel monito minaccioso e pungente a Jet, Emon spostò la sua attenzione proprio verso la ragazza … le si avvicinò, tranquillo e indifferente, e senza dirle nulla o farle accenno alla gara appena corsa, le passò senza alcuno indugio, un braccio intorno alle spalle, portandosela via con freddezza … lei, lo seguì accondiscendente …
Mentre si allontanavano … la ragazza girò impercettibilmente la testa all’indietro, incrociando lo sguardo di Jet … fu un attimo, ma quell’istante fu sufficiente per farle dubitare delle sua vita intera …

 

-Però! … bel film! … -
-Eh sì! … è sempre stato uno dei miei preferiti! … -
-Uhm … in particolare la scena … -
-Ah, sì! … quella poi! … una delle mie preferite, in assoluto! … -
-Ah … - sospirò …
-Non mi dire che non ti è piaciuta, perché non ci credo! … quaranta secondi di pura e viva passione! … -
Veramente, avrebbe voluto dire qualcosa, ma … Miryo era stata più rapida di lei, da quanto era entusiasta!
-Quale donna non avrebbe voluto essere al posto di Susannah con Tristan?! … -
Mah! … forse … in un’altra vita … in altre vesti … con un’altra personalità!... no, siamo sinceri … sarebbe stato lo stesso … io non potrei mai fare certe cose! … io … non sono così passionale … non ho un’anima così calda e ardente … io …
Lo sguardo le cadde  sull’orologio e i suoi pensieri si fermarono all’istante … era tardissimo: l’una passata! … il film era durato più di quanto avessero immaginato e lei era ancora lì, sul quel divano, a fare riflessioni sciocche …
Oh, cavolo! … come ho fatto a perdere il senso del tempo in questo modo?!? … che stupida!
-Fran? … - la voce dell’amica la distrasse dai suoi rimproveri mentali … - … senti … perché non rimani a dormire qui, stanotte? … così domani mattina, andiamo a lavoro assieme! … che ne dici? … ti va? - le chiese sorridente ed entusiasta ...
-Beh, ecco … ti ringrazio per il pensiero, ma … non vorrei disturbarti … -
-Figurati! Quale disturbo?! … anzi, mi farebbe molto piacere, se restassi! … sono sempre sola a casa … -
Françoise ci pensò un attimo, valutando se poteva permetterselo … in fondo, anche lei, aveva voglia di rimanere … anche lei era sola a casa e non faceva certo i salti di gioia per tornarvi …
Jet probabilmente sarebbe rimasto fuori per tutta la notte e, sicuramente, fino all’indomani, non si sarebbe fatto sentire … il pc era in funzione, ma poteva controllarlo tranquillamente, in remoto, dal cellulare … nessuno la stava aspettando, quindi …
-Va bene … se non ti disturbo … rimango volentieri … -
-Bene! … ti presterò una delle mie maglie per dormire! … -
Le fece strada fino in camera sua e poi cominciò a frugare in un cassetto …
Françoise si guardò attorno … la sua camera era molto semplice, ma sofisticata … essenziale ed elegante … tutti i mobili erano in legno, color tortora, dalle linee moderne … il letto a due piazze, con la testiera, compresi! I tendaggi e le stoffe, incluse le coperte, erano bianche e beige chiaro, in misto lino e seta … sulla parete di fronte al giaciglio, vi era inoltre una grande specchiera in legno pregiato, intarsiata, e infine, molte lampade in ferro battuto a completare l’arredamento …
-Ecco! … questa può andarti bene! … - la voce dell’amica la riscosse dalla sua contemplazione e la fece voltare verso di lei …
La ragazza le mostrò una t-shirt color crema, con su scritto Soft Cookies … proprio sul seno …
Miryo … non avrei mai detto … da te … hai dei gusti piuttosto insoliti …
Trattenendo e mascherando  un’espressione scettica e stupita, prese l’indumento  …  -Grazie ! … -  ed iniziò a spogliarsi …  
Mi sento leggermente a disagio,  a cambiarmi in sua presenza … non so perché, ma è così …
Imponendosi di calmarsi, visto che non c’era ragione per essere agitata, si tolse la gonna e la pose su una delle sedie … poi, iniziò a sbottonarsi la camicetta …
Proprio in quel momento, all’improvviso, si trovò Miryo di spalle, davanti a lei, solo in biancheria intima, che stava prendendo una cosa da uno dei cassetti di fronte …
Françoise, rimase senza fiato nel vederla … aveva un fisico perfetto …
Beh, Jet … ha gusto … se è lei …
Continuava ad avere quel dubbio … era o non era lei, la fantomatica donna del suo amico? … la probabilità che lei e Jet avessero incontrato due donne diverse, con lo stesso nome, nella stessa città, era bassissima, ma in un angolo profondo del suo cuore, lo sperava … 
La ragazza mora si sentì osservata e si voltò verso di lei, scoprendola ad osservarla con sguardo ammirato e indagatore …
-Tutto bene Fran? … -
-Ehm … sì! .. tutto a posto … - disse arrossendo e abbassando lo sguardo …
-Perché arrossisci? … non ti sei mai cambiata in presenza di un’altra ragazza? … -
-Sì … numerose volte … quando ero al liceo … -
-Uhm … e allora perché sei diventata porpora? … -
-Scusami … è solo che … sei così … bella e perfetta … - … sgranò gli occhi … non ci poteva credere di avere detto ciò che aveva detto, veramente! … come le era potuto saltare in mente di dirle una cosa simile?! … era impazzita?!? …
-Grazie … sei molto dolce e … sincera … non sono doti che si trovano così facilmente … -
-E’ solo … la verità … - disse a bassa voce, continuando a tenere gli occhi bassi e stringendosi fra le braccia  …
-So cosa vuoi dirmi, ma spesso l’invidia e la gelosia verso gli altri … ti portano a non essere sincero … e a dire cattiverie … -
Le si avvicinò e le accarezzò il viso … -Grazie … per essere così, con me … sei la prima che mi dimostra tanta sincerità … sei così dolce Fran … -
Françoise alzò timidamente lo sguardo, guardandola sorpresa … e all’improvviso, si chiese quanto male avesse potuto ricevere in passato, da chi , evidentemente, diceva di volerle bene e non era così … da chi si era spacciata per amica e invece, l’aveva tradita … o da chi semplicemente, le aveva fatto del male gratuitamente …
-Aspetta … ti do una mano … - e senza che potesse opporsi, guardandola negli occhi profondamente, Miryo finì di sbottonarle la camicia delicatamente ...
Aperto anche l’ultimo bottone, iniziò a toglierla, facendogliela scendere lentamente lungo le spalle, quasi fosse una carezza …
Così, per la prima volta, Françoise si accorse che il fruscio del tessuto sulla pelle, aveva qualcosa di irresistibilmente delizioso e ipnotizzante …
L’indumento cadde per terra con suono sordo, lasciandola inaspettatamente senza respiro …
Mentre la ragazza continuava a guardarla dritta negli occhi, lei rimase ferma ed immobile, come intontita, davanti all’amica … sospesa nel vuoto …  -Sai … anche tu sei proprio bella … - … le abbassò le spalline del reggiseno …
che mi prende? … perché non riesco a muovermi ?…
Sentì i gancini del reggiseno aprirsi … e un attimo dopo, anche esso raggiunse la camicia per terra …
-Avevo ragione … sono perfette così … -
E senza che potesse controllarsi, Françoise  sentì i seni inturgidirsi prepotentemente, fino a quasi farle male …  arrossì violentemente, abbassò lo sguardo nuovamente e si portò le mani al petto per coprirsi …
-Scusa … non volevo imbarazzarti … - Miryo, accortasi immediatamente del suo turbamento, si piegò subito a prendere la maglietta dal letto e gliela porse …   - Fai tu … io … vado in bagno … a finirmi di cambiare … - e senza dire altro se ne andò, con sguardo triste e spaesato …
Rimasta sola, si infilò rapidamente la maglia e si mise agitata a sedere … era turbata … molto turbata … non capiva assolutamente quella sua  reazione …
Che stupida … cosa mi è preso? … perché, ho reagito così? … perché? …
Inspirò profondamente e cercò di svuotare la mente, con l’intento di capire e razionalizzare l’accaduto … ma più ci provava e più la sua mente diventava confusa e annebbiata … sentiva il cuore battere velocemente e il sangue fluire nervoso nelle  vene …
Scosse la testa con forza e fastidio …
ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!! Basta!Che diavolo, mi prende?!?


Si portò una mano al petto, come se quel gesto avesse il potere di calmarla e inspirò nuovamente …

 

La porta del bagno si aprì, facendola trasalire impercettibilmente … e attimi dopo,  l’altra rientrò … anche lei indossava una maglietta simile alla sua … solo che a lei stava nettamente più stretta!
Uguale … ci stanno proprio allo stesso modo! … uhm …
Piegò un sopracciglio, irritata e sorpresa con sé stessa per la facilità con cui era passata da un pensiero all’altro, senza controllarsi : solo un attimo prima, si era turbata, come non mai, per l’effetto strano che le aveva fatto Miryo … e ora, stava a deprimersi per la differenza di seno!
Mah! … ultimamente faccio fatica a capirmi …  
-Bene … e ora, andiamo a dormire! … domani, per nostra sfortuna, ci aspetta una dura giornata lavorativa … - si mise a sedere con le gambe incrociate sul letto e si sciolse i capelli, lasciando la sua fluente chioma scura, ricaderle sulle spalle … si stirò la schiena e le braccia e poi, diede una rapida occhiata al cellulare … come se si aspettasse di trovare qualche notifica …
-Stavi aspettando qualche messaggio? … - le chiese flebilmente mentre si infilava sotto le coperte anche lei …
-Non proprio … ma speravo … - il tono della sua voce sembrò triste …
-Magari non ha potuto … e ti scriverà domani … -
… se era un messaggio di Jet quello che aspettavi … conoscendolo, probabilmente, lo risentirai solo a rientro dalla gara …
Françoise si distese e guardò il soffitto …
Anche io sono curiosa di sapere se ce l’ha fatta … ma che dico?! … ce la fatta sicuramente! …
-Forse hai ragione … non mi devo preoccupare … - spense la luce e si distese anche lei … - Fa caldo stanotte … -
-Sì … è vero … - scostò le lenzuola …
-In genere … quando fa così caldo, preferisco dormire nuda … piuttosto che mettere il condizionatore, ma … se vuoi … lo accendo … -
Ah …
Rimase un attimo in silenzio, riflettendo …
Decisamente sensuale e femminile … tutto l’opposto di me … che ho bisogno di indossare sempre qualcosa … anche se fa caldo …
-Ma se invece del condizionatore … tenessimo la finestra aperta? … ho visto che hai le inferiate e forse, l’aria notturna è sufficiente per rinfrescare la stanza …  -
-Va bene … ma tirerò le tende … così i primi raggi di sole non ci sveglieranno!-
La ragazza si alzò e andò ad aprire la finestra, lasciando entrare una leggera brezza fresca che diede subito sollievo  ai loro corpi accaldati ...
-Avevi ragione … così va molto meglio! … non ci avevo mai pensato … forse perché da sola, avrei avuto paura … -

Quando gli uomini si trovano fra loro, parlano di sesso.
Quando si trovano fra loro le donne, parlano d'amore.
Cosa possiamo dedurre da questo paradosso?
Che le donne sono delle ipocrite.
Sally Beaman

Miryo tornò a letto e cercò di rilassarsi, lasciandosi andare placidamente nelle invitanti braccia di Morfeo … ma tutti i suoi sforzi per riuscirci, fallirono …  
I suoi pensieri e la sua ansia glielo impedivano, trasformandola in un fascio di nervi duri e tesi …
Così, aprì gli occhi stancamente, rassegnandosi a quella sua inquietudine notturna,  e rimase a fissare il soffitto in silenzio … sperando che, prima o poi, quel sonno tanto agognato la rapisse …
Anche Françoise si sentiva stanca, ma anche molta euforica, allo stesso tempo … quasi agitata! … come se fosse impaziente per qualcosa di imminente! … una sensazione strana, che non sapeva bene come definire, ma che le toglieva il sonno e che, senza accorgersene, la faceva rigirare nervosamente nel letto …
-Non riesci a dormire neanche tu? … stai pensando a lui, forse ?… -
La voce dell’amica la sorprese …  così, con tono incerto, un po’ perché non si aspettava che fosse ancora sveglia e un po’ perché neanche lei sapeva bene cosa le stesse prendendo, le rispose …
-No … non a lui veramente … e tu, invece? … stai pensando alla persona di cui aspettavi notizie? …  -
-Sì … - fece un sospiro lieve … - … sai … io credo che lui sia diverso … intendo … che sia diverso dagli altri uomini che ho avuto … -
Françoise si girò e si mise a sedere sul letto … in silenzio … aspettando che lei continuasse …
-Voglio dire … lui non vuole solo il mio corpo … sembra tenerci realmente a me … anche se … -si fermò, non concludendo volutamente la frase … e con sguardo assente e malinconico, fissò il nulla davanti a sé …  l’amica però, forse troppo presa da altri pensieri, non ci fece caso e rispose solo a quello che il suo cervello aveva recepito …
-Sono contenta per te … vuol dire che è un bravo ragazzo! Di quelli che fanno sul serio e non si vuole solo divertire! -
-Indubbiamente … ma non lo definirei  proprio un bravo ragazzo … - rise, scacciando da sé i pensieri che l’affliggevano …    - … nel senso che è un tipo che si scalda molto facilmente … da ogni punto vista ! -
- Ehm … in quel senso? … -
-Sì, in quel senso … - concluse con voce bassa e piena di allusioni …
Ma che domande cretine faccio?! … era ovvio, che fosse in quel senso!... certe volte sono proprio una stupida!
-Ah … e questo non è un bene? … -
Perché non sto zitta?!? … invece di continuare a fare domande inopportune?!? .. 
-Beh … sì … è bello sentirsi desiderate e … amate … ed è bello … quando lo vedi impazzire per te … o quando muore dalla voglia di baciarti …  di toccarti … e di morire tra le tue braccia … -
… è la prima volta che sento qualcuno parlarne così … chissà se … è veramente in questo modo? se è vero, che è un po’ come morire  di infinita felicità ?
-Capisco … - disse sovrappensiero, con voce bassa …
-Fran? …  ti sei mai sentita desiderata? … e amata? … -
Inspirò … -No … no, nel senso che intendi tu … -
Miryo rimase un attimo in silenzio e poi, voltò la testa verso di lei  … -E’ stata una tua scelta … vero? … -
-Più o meno … quando ero ragazzina, pensavo più alla mia passione che al resto … -
-Alla tua passione? … - le chiese curiosa e sorpresa di quella sua affermazione …
-Sì … ballavo … e passavo tutto il mio tempo in sala prove … Quando ero libera, pensavo alla mia famiglia … alla scuola … alle mie amiche … e non ai ragazzi …  -
-E nessuno …  ti ha mai rubato il cuore? … a parte lui?-
-No … - fu appena un sussurro, ma quella piccola parola, nel buio e nel silenzio di quella calda notte , ebbe l’effetto di un macigno pesante e acuminato sul suo cuore…
-Per davvero … non senti mai il bisogno o la voglia di abbracciarlo o di baciarlo? … … di sentire il suo respiro sfiorarti la pelle, come una carezza dolce e sensuale che accende tutti i tuoi sensi? … di sentirlo tuo? … profondamente tuo … come solo una donna, può far sentire un uomo? … -
Arrossì, imbarazzata e intimidita …
-Io … ecco … non lo so … è che forse … tutto sommato … credo ancora nel bacio del principe azzurro e in tutto il resto … invece che nella realtà … -
-Nel bacio del principe azzurro? … piccola Fran … - il tono della sua voce si abbassò bruscamente, diventando serio ed esprimendo un certo rimprovero … - Veramente, credi nell’esistenza del bel principe senza macchia e puro d’animo che, a cavallo del suo bel destriero bianco, salva la principessa dal sortilegio della strega cattiva, con un bacio d’amore?  … - aspettò per un attimo una sua risposta, ma poi continuò - … ti prego … non mi dire che è così !… quelle sono solo favole !… non esistono i principi azzurri! … né principesse da salvare! … e neanche sortilegi e streghe cattive! … ma solo uomini e donne … di carne e ossa … fatti di istinto, debolezze, difetti e desideri … non esiste il bacio d’amore come lo intendi tu … perché un uomo, quando ti bacia, vuole altro … vuole possedere la tua carne e non il tuo animo pieno di sentimenti d’amore per lui … - inspirò mestamente … -  Françoise, forse ti farebbe bene leggere “La bella addormentata ” di Anne Rice … probabilmente, ne rimarresti sconvolta … per non dire, disgustata dalla realtà che la Rice descrive fin troppo crudamente, nel suo desiderio di sfatare il mito dell’amore da favola, ma … forse eviterebbe a te e a chi crede ancora in queste cose, molta confusione e dolore inutile … l’amore non è sguardi fugaci, baci a fior di labbra, paroline romantiche … guance soffuse di rosso e pozioni incantante che risolvono tutto … l’amore, quello vero, e non quello cantato da poeti e cantanti, è altro … è crudo e palpitante … passione che brucia e scorre nelle vene, da testa a piedi … che ti fa vibrare violentemente di piacere e di estasi pura …  che ti fa gridare di delizia e di cui non riusciresti mai a stancarti … è solo questo, quello che dovresti bramare … e non un suo sguardo sfuggevole e timido nei tuoi confronti …   -
Françoise era stordita e persa … come un naufrago in mare, travolto dalla potenza della natura … confusa e ferita … come un animale strappato alla natura e rinchiuso in una gabbia … percossa nel profondo del cuore, da una realtà che non si stancava mai di essere così dura e spietata con lei …
- … perdonami … se te lo dico … e non ti offendere, perché non è mia intenzione farlo, ma … - … rimase un attimo in silenzio, alzandosi e mettendosi a sedere anche lei  … - … io penso che  tu sia molto infantile nella tua visione dell’amore … che tu non voglia vedere la realtà per quella che è e che … più che amare lui … intendo come uomo …  tu sia innamorata dell’idea dell’amore e di tutto quello che viene ricamato intorno ad esso … parole dolci … sguardi timidi … baci sospirati … dita che si sfiorano e così via dicendo … ma questi, sono solo sogni ad occhi aperti … fantasie della nostra mente …  in cui è giusto credere inizialmente! … ma poi, quando cresci, devi imparare a vederne la loro reale consistenza ! …  ma dal tuo modo di fare, di pensare e di parlare … è chiaro che ti sei fermata in quello step  in cui tutto è rosa e meraviglioso … innocente e poetico … e in cui l’amore è solo platonico … -
-Innamorata dell’idea dell’amore … - incoscientemente, pronunciò in modo assente e spento le sue parole …
-Ben inteso … questa è solo una mia opinione … non la devi prendere per  verità assoluta … ma … - il timbro della sua voce mutò nuovamente … questa volta assumendo quasi un tono di giustificazione … - … quando ami una persona … la ami completamente! … non solo il suo cuore o il suo corpo separatamente! … l’amore non è ragionare a comparti stagni!… come hai voglia di parlare con lui e di stargli vicino … così, dovresti avere voglia di baciarlo e di toccarlo! … e non c’è niente di sbagliato se desideri scoprire come è il suo corpo o cosa gli procura piacere … fa comunque parte dell’amore … anche questo! … -
Non sapeva cosa rispondere : le sue parole la stavano totalmente destabilizzando, emotivamente e mentalmente … la stavano scuotendo fino nel profondo del suo cuore e della sua mente … ma per la prima volta,  stava vedendo anche tutto in modo più chiaro e reale …
-Miryo … io … -
-Fran … io penso che tu abbia solo paura di toccare con mano l’intensità che ha l’amore! … quello vero, fatto anche di passione e desiderio! … di graffi sulla pelle e di baci audaci! … di nuovi sapori e di scoperte, piacevoli e dolci, di punti così sensibili da farti gridare senza ritegno! … e di quelle carezze che ti fanno pregare impudentemente, per avere solo l’appagamento totale !…   è solo questo che ti ferma dall’essere splendida e appassionata, come una farfalla che esce dal suo bozzo e vuole conoscere il mondo circostante!… tu fuggi da questo … e dalla  tua vera natura di fragile, opulenta donna, matrice del paradiso10! ...   ma non dovresti farlo!  … rinnegare sé stessi è sbagliato … rinnegare la propria sensualità e l’essere donna è sbagliato! …  e probabilmente, questo tuo modo di sentire e vivere l’amore, insieme alla tua evidente innocenza , sono i motivi che lo frenano dall’ avvicinarsi a te  … se è come penso e sente questa tua incapacità ad accettare l’amore per quello che è, inteso nel senso più ampio di compartecipazione tra sesso e sentimenti, lui è semplicemente  impaurito, se non addirittura terrorizzato, di deluderti! …  di non riuscire a rendere sogno la realtà e di mascherarla come tu vuoi e desideri! … senza contare che, avrà anche timore di mostrarsi per quello che è … semplicemente un uomo! … che ama e desidera il tuo corpo! … e non un principe virtuoso in adorazione del tuo bel visino! …  - respirò … - … la realtà non è mai all’altezza dei propri desideri e della propria immaginazione … e tu, hai tanti sogni! … tante aspettative !…  ma purtroppo, la vita è un’altra cosa …  e questo, lui lo sa molto bene! … se ha avuto già altre esperienze, è cosciente che non sarà mai in grado di competere con la tua fantasia e, giustamente, ma anche, secondo me, un po’ vigliaccamente ed egoisticamente, preferisce non farti soffrire, restandoti lontano! … infondo, considera che, se ha un po’ di orgoglio, sarebbe comunque una sconfitta anche per lui, lasciarti con le ali spezzate per terra, se delude le tue speranze … -

 

Oh ladies, this is your story
Listen well and find yourself, hey listen
Much higher kill heels, my over denim loo-looks
My fingertips are bling, bling, pink shade lip glo-loss
See the reflection of yourself in the mirror
Oh, yeah yeah, you so cool
That captivating girl so sexy
Hey, glancing Mr. Smarty
Oh, feel how wonderful you are la lee la
You can think about it and do it
1, 2, 3, 4, do you wanna, chic-a-ta
Now wake up, wake up, wake up, wake, wake up
Wake up, wake up, wake up, wake, wake up
Wake up, wake up, wake up, wake, wake up
Everyone wants it until you decide, chic-a-ta
Everyone wants it until you decide chic-a-ta
Everyone wants it until you decide, chic-a-ta
Everyone wants it until you decide, chic-a-ta
Everyone wants it until you decide, chic-a-ta
When you want something new in your life, something, when you eagerly want to achieve
When you don’t really have demands, This right here is dB made style
The object is anti-bore, right now it’s PLEDIS made style
This is the magic show, we’ll offer and make the show
Hey, little girl, big girl, open your eyes and turn around
Calling you is that call ring, ring, you need a number ticket
Wake up your hidden self
Oh, Yeah Yeah , you so cool
That captivating girl so sexy
Hey, glancing Mr. Smarty
Oh, feel how wonderful you are la lee la
You can think about it and do it
1, 2, 3, 4, do you wanna, chic-a-ta
Now wake up, wake up, wake up, wake, wake up
Wake up, wake up, wake up, wake, wake up
Wake up, wake up, wake up, wake, wake up
Everyone wants it until you decide, chic-a-ta11

-Pensi che lui sappia che io … sono così? … solo una larva di farfalla, impaurita di vivere la propria vita? … -
-Non sei una larva … piuttosto, una farfalla che sta ferma nel suo bozzolo e guarda da lì il mondo girare, indifferentemente, senza che lei si metta in gioco …  e sì … lui sa come sei … e fidati … ne ha paura … -
-Ora ho capito … - concluse, ormai consapevole anche lei di sé … perché, a quanto pareva, tutti sapevano di che essenza era fatta, tranne lei stessa …
Sì, ho capito in cosa siamo sempre state diverse io e … Mayumi … Caterina … e tutte le altre …

Parte 13

Finalmente, dopo moltissime ore, aveva rimesso piede in casa …
Quasi non ci credo di essere tornato … per un momento, ho pensato veramente di non farcela … le continue discussioni con Dasom e la pressione della gara mi hanno messo ko … 
Gli era sembrato di essere mancato da un eternità … tanto era stanco e frastornato … per questo, senza tanti complimenti, aveva gettato la sua roba per terra e si era buttato esausto sul divano … aveva chiuso gli occhi ed era rimasto fermo e immobile ad ascoltare la calma di casa sua …
Se potesse durare allungo questo silenzio … ne sarei insolitamente felice!
Ma ovviamente non poteva essere così … aveva delle cose importanti ed imminenti da fare e non poteva rimandare oltre …  
Da dove dovrei cominciare? … vediamo … Joe? … Fran? … Miryo? …
Sbuffò … più pensava a chi affrontare … a chi sentire … o a chi cercare per primo … e più gli saliva la disperazione … era arrivato al punto in cui, dover anche solo scambiare poche parole con uno qualsiasi di loro tre … era pesante … difficile … e seccante …
Perché? …
Perché … quando si hanno delle cose in sospeso … quando non si può parlare direttamente … o quando invece, si vorrebbe parlare direttamente e non lo si può fare … diventa tutto molto complicato …
Si alzò a sedere e si strinse la testa tra le mani … aveva bisogno di dormire … di riposare e … di mandare a quel paese tutto il mondo con i suoi problemi … che per una volta, avrebbe voluto non fossero i suoi …
Andrò a darmi una rinfrescata … e poi estrarrò a sorte il nome del fortunato con cui parlerò per primo …
Passò un bel po’ di tempo, appoggiato con la schiena al muro della doccia, sotto il getto vigoroso dell’ acqua calda … cercando di non addormentarsi in piedi … e di chiarirsi le idee …
Chiamerò Fran … e basta …
Prese il cellulare e compose il numero …
Cominciò a squillare … uno … due … tre squilli … e ancora niente … quando ormai pensava che non gli rispondesse più, sentì la sua voce …
-Jet!Finalmente! … - il tono della ragazza era felice … molto felice … e questo lo fece riflettere … forse, l’aveva fatta preoccupare più di quanto avesse potuto immaginare …
-Hey … tutto bene? … -
-Io sì!, ma tu? … su parla! … -
Gli venne da sorridere … - Che cosa vuoi sapere? … -
-Jet! … dai … dimmi! … la corsa .. come è andata? … -
Rimase un attimo in silenzio, prolungando la sua ansia … -Abbiamo vinto! -
Dall’altra parte del telefono, sentì un grido di gioia e la cosa, stranamente, gli fece un immenso piacere …
Piccola Fran … sei sempre così spontanea e vera …
-Hey!Calmati! … -
-Sono felicissima! … che grande notizia!!! … dobbiamo festeggiare! … - era un fiume di parole in piena, tanto era contenta per la notizia che le aveva dato!Era stata molto in pensiero per lui … quella gara, oltre ad essere molto difficile e pericolosa, era molto importante per la loro missione!Vincendola, Jet avrebbe rivestito una posizione ancora migliore nel team di Emon e avrebbe potuto fare tutte le ricerche necessarie a sventare i prossimi omicidi e magari, se avevano fortuna, arrivare anche alla mente di quel giro d’affari sporco …
Purtroppo, neanche il computer della base cyborg era riuscito ad avere molte informazioni in merito e quando erano partiti per la missione, lo avevano fatto sapendo solo che : i misteriosi omicidi erano legati ad una ditta molto in vista, una multinazionale che si occupava di produzione e ricerca in telecomunicazioni, energia ed elettronica , la Black Traction Engine Enterprise, dietro alla quale si nascondeva un traffico di riciclaggio di denaro sporco e che, in qualche modo, vi erano connesse le gare clandestine …
E proprio per questo motivo, lei e Jet erano giunti alla stessa conclusione:era necessario entrare nel giro delle corse fuorilegge, se volevano scoprire notizie importanti …
Così, prima che partissero, Françoise fece una  ricerca approfondita sulle corse illegali : dalle regole che vigevano ai piloti che vi partecipavano ! … e fu così che si imbatté nel nome di Emon …
I dati che ne ricavò, furono sufficienti per farli decidere che il team su cui puntare, fosse decisamente il suo! … correvano in ogni gara … dalla più semplice alla più pericolosa ed aveva il più alto numero di vittorie! … Se volevano scoprire al più presto i dati che mancavano loro e le connessioni tra le due cose, dovevano necessariamente puntare a lui …
E così fu … grazie anche ad un vero colpo di fortuna, dovuto alla presenza di Leon, un ragazzo che era cresciuto nelle strade di New York insieme a Jet e che, all’età di sedici anni, aveva abbandonato il West Side per correre in clandestinità … Grazie a lui, 002 era riuscito ad entrare in quel mondo segreto e proibito, senza fare né troppa fatica né troppa gavetta, ma soprattutto aveva fatto il suo debutto nel circo delle corse illegali nel miglior modo possibile … sfidando uno dei piloti più temuti e con il più alto numero di vittorie, dopo Emon  … e cioè, Dasom! … non che, sua donna nella vita privata …
Battere lei, era una delle cose principali, per non dire necessarie, affinché Jet entrasse in quel mondo e la loro missione potesse avere una possibilità di riuscita …
I dati che aveva scovato 003, erano stati molto utili, ma purtroppo non sufficienti e completi …  infatti, una volta fattosi conoscere, tutto il resto, avrebbe dovuto farlo da solo … compreso tenere a bada elementi come Dasom e Emon … di cui, sfortunatamente, non avevano notizie personali … ma di cui, aveva capito in seguito, sarebbe stato meglio avere!
-Molto volentieri! … -
-Bene ! … allora  che fai stasera? … ti va pizza e birra da me? -
Impreparato alla sua proposta, rimase imbambolato e senza parole … e anche se, cercò di far ragionare al più presto il suo cervello andato in panne, il risultato non  fu dei migliori …
-Ecco … io … stasera … veramente … - cominciò a balbettare … ma si fermò subito, sentendo un improvviso silenzio dall’altra parte del telefono … -Fran … ecco … io..-
-Tranquillo! … scusami, non ci ho pensato … vorrai vedere … - Françoise  non terminò la frase, lasciando cadere il discorso  di proposito, e Jet si sentì improvvisante in colpa …
-Scusami … Fran … festeggeremo un’altra volta … -
-Tranquillo! … va tutto bene! … non ti devi preoccupare! … anzi, divertiti! … - la sua voce assunse un timbro strano  … sembrava essere tranquilla, ma lui avrebbe potuto giurare che fosse solo apparenza … -Ho del materiale da mandarti … te lo spedirò via mail, ok? … scusami, ma ora devo proprio tornare a lavoro … ciao … - riagganciò freddamente, senza neanche aspettare la sua risposta, lasciandolo stordito e arrabbiato con sé stesso …
Cazzo! … cazzo! … cazzo! … così, non va affatto bene! … maledizione!
Gettò furioso il cellulare sul letto, passandosi una mano tra i capelli ancora bagnati, e sbuffò nervoso …
Un problema alla volta! … indipendentemente da come vanno le cose, devo restare calmo …

 

Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
quando ho fame quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
e nessuno sa
che per me andare è ritornare
e ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera,
e che quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e avvengo.
Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza di loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
e io glielo lascio credere
e avvengo.

“Sono una donna” di
Joumana Haddad

Françoise tornò al suo posto e si mise a sedere sospirando … perché l’aveva presa così male? … d’altronde, se lo immaginava … no? … era normale che preferisse vedere Miryo a lei … l’altra era la sua amante … lei … una sua semplice  amica … e quindi?  … perché aveva reagito così? … era la norma comune  …
Quando era ragazzina, le era successo spesso … le sue amiche, se dovevano scegliere tra lei e il fidanzato … sceglievano il più delle volte il ragazzo … beh, era normale … no? … ma in realtà, lei che ne sapeva, se non aveva mai avuto quel problema? … se non si era mai trovata nella condizione di scegliere tra amici e fidanzato? … aveva solo seguito la logica comune … niente altro …
Sbuffò scocciata per quella nuova e poco piacevole sensazione che stava provando …
Nelle ultime ore, ho scoperto lati di me che non conoscevo … e che non sono del tutto sicura di voler approfondire …
Mentre rifletteva su tutte quelle  nuove sfumature di lei,  la sua attenzione fu risvegliata da un messaggio sullo schermo del suo computer …
Sei una deliziosa ossessione … e osservarti senza che tu te ne accorga, è veramente piacevole …
Alzò subito la testa e si guardò attorno … nessuno che la stava osservando, eppure … riguardò lo schermo … il messaggio era sparito … ma ne era ricomparso subito un altro … e poi un altro ancora …
… ma preferirei farlo senza l’intralcio di quegli inutili indumenti che indossi …
… e vederti solo con le mutandine …
… le indossi vero? …
… sì, le indossi … hai la faccia a brava ragazza … e si sa, le brave ragazze le portano sempre … bianche …
Si portò una mano alla bocca per trattenere un esclamazione di totale sconcerto …
… dimmi la verità …  ti stai eccitando all’idea che vorrei strappartele di dosso, vero? …
A quell’ultima affermazione, sgranò gli occhi e sentì lo stomaco rivoltarsi …  inconsciamente, rimase allungo impietrita di fronte allo schermo del suo computer, anche molto tempo dopo che il messaggio era sparito …
Quando iniziò a ritornare in sé, cominciò a sentirsi indifesa e fragile e, anche se cercava di stare calma, sentì l’agitazione dilagare in lei come un fiume in piena …
-Fran … tutto bene? … -
La voce di Miryo la fece sobbalzare sulla sedia, riscuotendola da quello stato di incoscienza e smarrimento totale in cui era finita dopo quei messaggi …
-Sì … tutto bene … - si sforzò di sorridere e di ricomporsi … non le sembrava né il luogo né il momento giusto per parlare di una cosa simile con lei … ma soprattutto, prima, doveva razionalizzare l’accaduto e poi … e poi ...
E poi cosa avrebbe fatto? …
Una cosa alla volta … ora, non riesco a pensare in multitasking …
-Sicura? … sei bianca come un lenzuolo e sembra quasi che tu stia tremando … -
-No, tranquilla … deve essere solo un po’ di pressione bassa … -
-Allora, andiamo a prendere un caffè … ti dovrebbe far stare meglio … -
-Sì … forse è meglio … -
Ma sì!Mettiamoci anche un po’ di caffeina nelle vene … come se non fossi già agitata a sufficienza!
E così, si diressero verso le macchinette automatiche, dove presero un caffè, rimanendo a parlare per alcuni minuti …
-Come va, ora? … -
-Meglio … grazie … - … non era proprio vero, ma …
Piegò nuovamente la bocca in un sorriso finto, come i soldi del monopoli, e pregò di essere stata convincente! …  doveva ammetterlo … non era molto brava a mentire e questo era un grosso difetto! … soprattutto in situazioni simili …
Miryo, dal canto suo,  la osservava preoccupata … non aveva una bella cera e non era molto convinta della sua scusa … era sicura che non le avesse detto la verità e si chiedeva per quale motivo non lo stesse facendo  … avrebbe voluto provare a insistere, ma l’altra fu più lesta di lei a cambiare argomento e a distogliere l’attenzione da sé stessa …
-Miryo? … hai poi avuto notizie da … chi aspettavi? … - … non sapeva bene perché avesse tirato in ballo quel discorso … forse, per curiosità … forse, per distrarre l’amica dal suo stato … o forse per non pensare a quello che era successo prima … comunque fosse, l’avrebbe aiutata a scoprire se era lei o meno, la donna di Jet … anche se, in fondo, la cosa non la doveva riguardare …
La ragazza la guardò un attimo perplessa … non si aspettava quel repentino e brusco cambiamento di argomento … ma alla fine scosse la testa, lasciando Françoise  sorpresa …
-Non si è ancora fatto sentire? … -
Non può essere … mi sembra impossibile che Jet abbia chiamato prima me … di lei … e poi, sembrava così sicuro di vederla stasera …
-No … ma non lo farà neanche … ne sono sicura … -
-Perché dici così? … voglio dire … -
Allora … forse … non sono la stessa persona … non che le dovesse risolvere la vita, ma … quella constatazione la fece sentire stranamente sollevata …
-Fran … è così … e lo so bene … -
Quella sua ultima risposta però, la turbò … cosa significava  … è così … e lo so bene? … riusciva veramente a capire come e cosa avrebbe fatto l’altro? … aveva tanta esperienza da anticipare, in qualche modo, le mosse dell’altra persona? …
Miryo si accorse del suo stupore e sorrise … -Lo so che ti può sembrare strano, ma … alla fine, l’esperienza ti fa capire come agirà una persona … e questo è un vantaggio … sia perché puoi anticiparne le mosse … sia perché … sai sempre cosa aspettarti ed evitare di rimanerci male in certi casi … - concluse fievolmente …
Ma non sembra proprio, funzionare così … neanche con te … visto che è chiaro che ne soffri comunque …
-Ah … - … ultimamente, rimaneva spesso senza parole … e si riduceva ad esprimere il proprio assenso? … stupore? … o l’averne prese atto? … con quella semplice esclamazione …
-Fran … invece, tu? … hai avuto qualche notizia da lui? … - le sorrise, curiosa …
-No … - scosse la testa … e come avrebbe potuto? … lui era in missione con Seven in Messico e certo non pensava a lei! … aveva sicuramente di meglio da fare, che sentirla per cortesia! … senza considerare che, poteva scommetterci, che c’era qualche bella ragazza che gli girava attorno … tipo la figlia del ministro …
-Uhm … forse … dovresti fare tu la prima mossa … -
Françoise la guardò con aria scettica …
-Sì, voglio dire … mandagli tu un messaggio … non ti dico di chiamarlo, ma … fatti sentire … -
-Non credo che sia una buona idea … -
-Perché? … -
-Perché … altrimenti lo avresti fatto anche tu … con la persona di cui aspettavi notizie … -
La bella mora la guardò stupita e poi scoppiò a ridere … - Touchè! … -
Sto imparando? … da non crederci ! …
-Che farai stasera? … -
Miryo ci pensò un attimo … -Penso che … andrò casualmente dove si trova lui … -
-Casualmente ?… - sorrise … anche se Miryo era il prototipo di donna a cui gli uomini cadevano ai piedi senza batter ciglio, in fondo … era uguale a tutte …
Anche lei ha le sue insicurezze … o forse no? …
-Sì … molto casualmente! … -
-Ok … se lo dici tu! … -
Mi riesce difficile credere che ceda così facilmente al desiderio di vederlo … nonostante tutto …
-Uhm … non ti vedo molto convinta … -
-No, figurati … è solo che … non capisco la necessità di fare così, allora! … voglio dire … non ti basterebbe chiamarlo o … -
-No … fa parte del gioco … -
-Del gioco? … - spalancò gli occhi, curiosa e perplessa … di che gioco stava parlando?
-Sì … sai, quello in cui … lui ti rincorre … e tu scappi … e poi, alla fine ti lasci raggiungere … e gli lasci credere che ha fatto tutto lui !…  -
-Ah … -
Ah, ecco … mi sembrava strano che stessi imparando rapidamente ! …
-Fran … prometto che una sera te lo spiegherò! … e non solo … se vuoi, ti porterò direttamente sul campo, per farti capire cosa intendo! … -
Sul campo? … è per caso una guerra? …
Ci pensò un attimo …
Probabilmente sì … ma molto più sottile e strategica … e forse, per questo, se ne era sempre tenuta fuori … secondo i suoi standard era troppo complicato e, sicuramente, lei non ne era portata …
Miryo notò il viso scettico dell’amica … -Stai tranquilla … vedrai che è molto più semplice di quanto tu possa credere … -
-Io ... credo che tu riponga troppa fiducia in me … -
-No! … vedrai che non mi sbaglio, ma … ora torniamo a lavoro! … o il capo non ci darà tregua! … -

 

Dopo la catastrofica telefonata con 003, Jet si era buttato sul letto e vi era rimasto per il resto del giorno … non aveva voglia di sentire niente e nessuno! … aveva solo bisogno di riflettere e di meditare …
Cominciavano ad esserci troppe cose da risolvere … troppi punti oscuri … troppe contraddizioni e troppi punti interrogativi …
Spesso però, gli era capitato di guardare ansioso il cellulare … con la scusa di vedere che ore fossero, controllava anche l’arrivo di mail e messaggi …
Nessun messaggio … nessuna mail …
L’ennesima volta che controllò, sbuffò sonoramente …
Bene, se il mondo si era scordato di lui … lui si sarebbe scordato del mondo! … e se riuscivano a fare a meno di lui … anche lui lo avrebbe fatto!
Con questa impostazione mentale e con qualche normale défaillance, da essere umano nervoso e ansioso per quel qualcosa che continuava a sfuggirgli e a non tornargli, si riposò fino a sera, quando poi, iniziò a prepararsi per uscire! …
Anche se non ne aveva voglia, doveva andare … il dovere lo chiamava! … e lo stesso Emon, sicuramente, lo avrebbe voluto lì! … soprattutto il giorno dopo la vittoria alla Piccola Le Mans …
Mangiò qualcosa velocemente … e poi, finì di vestirsi … jeans scuri, maglietta grigia di cotone con scollo a vu e scarpe da ginnastica … prese il cellulare e le chiavi della Hennessey e se ne andò a Portobello Road …
Quella sera si correva vicino ad un vecchio locale, lungo la statale 78, che portava il nome della famosa strada londinese …
Certo che … hanno fantasia con i nomi … pensò mentre imboccava la statale in direzione est …
Quella sera soffiava un leggero venticello, dando un po’ di tregua a quella calura venuta tutta assieme …
Stasera si respira …
Accese la radio … e cercò di sgomberare la mente … anche se, più ci provava e più la sentiva pesante … possibile? … a quanto pareva sì … forse, se avesse lasciato fluire i propri pensieri, sarebbe stato meno stanco … e anche meno stressato …
Forse! … ma ora non ho tempo per le bolle di sapone alla Dharma e Greg!
Trovò il posto senza problemi … e quando arrivò, Leon e gli altri ragazzi del team fecero subito festa attorno a lui! Gli offrirono una bottiglia di birra e poi, lo invitarono a farsi una bella bevuta con tutti loro, in onore della sua vittoria ! …
A parte loro, però … non c’era nessun altro … non c’era Miryo … non c’era Emon … e neanche Dasom …
Si fanno desiderare … e io che ero venuto proprio per loro … tsk …
Per un attimo, si chiese in quale ordine li avrebbe voluti vedere, ma poi … pensò che forse, era meglio non saperlo … sarebbe stato nuovamente alla sorte …
Speriamo che questa volta giri meglio …
Stava mandando giù l’ultimo goccio di birra con gli altri ragazzi, quando vide arrivare Emon e Dasom …
Ecco … è arrivata la coppia più bella del mondo! …
Quando BT lo vide, gli andò in contro sorridente … lasciando la sua ragazza indietro, come se niente fosse …
-Redfox … vedo che stai nuovamente festeggiando !…   -
Il ragazzo annuì, senza dire altro, ma guardandolo dritto e sicuro negli occhi …
-Che fai? … corri stasera? … o festeggi soltanto? … -
-Non ho ancora deciso … però, la tentazione di mandare giù ancora qualche bottiglia di birra … mi alletta molto! … -
Gli sorrise … -Fai bene. Divertiti e festeggia … te lo meriti! … i campioni se la devono godere! … - prese altre due bottiglie di birra … le stappò e ne porse una a Jet … -Per il campione … -
Nel frattempo, mentre i due festeggiavano incuranti del resto, Dasom si avvicinò silenziosamente al suo uomo … evitando di guardare l’altro …
-Allora campionessa? … tu non bevi con noi? … - le chiese subito Jet, appena la vide al fianco di Emon …
Era chiaro che aveva volutamente evitato di considerarlo … e per questo, non aveva perso tempo a rendere la serata movimentata …
La ragazza rimase in silenzio, guardandolo storto …
-Hai sentito Dasom? … perché non rispondi a Redfox? … - con grande sorpresa di tutti, compresa quella della ragazza che non sapeva cosa rispondergli, BT la riprese pubblicamente …
-Dasom?! … ti ha mangiato la lingua il gatto? … perché non rispondi? … eppure, la tua parlantina è famosa! … tesoro mio … non mi dire che Redfox è riuscito a zittirti?… - la chiese con scherno ed ironia …
-No .-
-E allora parla.  Sei troppo silenziosa … anche stanotte, sei stata troppo zitta, rispetto al solito! … per un momento, ho pensato di scopare con una bambola gonfiabile! … anzi, mi correggo … le bambole di nuova generazione sarebbero state più partecipi di te … -
Dasom sgranò gli occhi, allibita per averlo sentito fare un discorso simile davanti a tutti …
Nel completo silenzio che scese tra chi aveva assistito alla scena, dopo la sua affermazione, la ragazza scosse la testa contrariata e disgustata, e senza proferire parola, se ne andò via, offesa e umiliata …
Emon rise … -Donne! … sono tutte uguali! …  devono essere delle dive in ogni momento … e in ogni frangente! -
Jet aggrottò la fronte … non è che gliene importasse molto, delle loro discussioni da fidanzati, se così si potevano chiamare, ma quell’asserzione precedente … davanti a tutti … se la poteva proprio risparmiare! … era decisamente di cattivo gusto … senza contare poi, che  l’impressione che gli diede, fu che volesse deriderla di proposito, in quel modo squallido, davanti a tutti …
-Hey, Redfox … vieni con me … ti voglio far vedere una cosa … - esordì all’improvviso BT , distogliendolo dai suoi pensieri …  
002 annuì senza indugio e lo seguì in silenzio …
-Ti voglio far vedere … il bel premio che hai vinto ieri sera … -
Continuava a parlare al singolare … come se avesse corso solo lui e non fosse stato merito anche di Dasom, se avevano portato a casa il primo posto …
Lo portò di fronte ad una cassa scoperchiata,  da cui fuoriuscivano alcune lamine di metallo …
Jet ne prese una in mano, studiandola attentamente  … era di una lega strana … mai vista prima … forse di tipo aerospaziale o militare … ma comunque molto leggera …
-Mai visto un materiale simile … -
-Sono l’ultimo ritrovato di tecnologia micromeccanica … un materiale super leggero, ma di una resistenza di gran lunga superiore alla quella classica delle auto … -
E questa roba da dove viene? …
-Interessante … ma cosa vuoi farne? … -
-Rivestirne il motore … in modo da renderlo praticamente indistruttibile! … inoltre, questo materiale riesce a dissipare il calore in modo ottimale, facendo sì che la testata, il radiatore e il motore intero, in generale, non ne risenta! … e per finire … è anche resistente alle esplosioni … -
Questa è roba che scotta …
-Sì … decisamente interessante … -
-Vero? … senza considerare che lo preserverebbe da tutti gli agenti esterni … -
-Uhm … una sorta di armatura protettiva …  -
-Esatto … -
E cosa voleva farsene? … con tutti i soldi che aveva, avrebbe potuto rifare da nuovo e diverso, ogni volta, il motore dell’auto, senza necessità di avvalersi di una tecnologia così avanzata, inutilmente … che più che essere adatta ad un auto, sembrava più appropriata per un mezzo militare …
-Bel premio … posso capire perché ci tenessi tanto ad averlo … -
Sei un pazzo esaltato, se pensi veramente di montare qualcosa di simile su un auto da corse illegali …
-Immaginavo che tu fossi l’unico a poter capire le potenzialità di questo materiale ! … per questo, non mi sono sprecato a spiegarlo a nessun altro … -
A quelle parole, Jet rimase stupito … si fidava così tanto di lui? … dopo così poco tempo? … o c’era altro che a lui sfuggiva? …

 

There was a time
When I was brokenhearted
Love wasn't much of a friend of mine
The tables have turned - yeah
'Cause me and them ways have parted
That kinda love was the killin' kind
All I want is someone I can't resist
I know - all I - need to know
By the way I got kissed
I was cryin' when I met you
Now I'm tryin' to forget you12

Ritornarono dagli altri del team, che intanto avevano iniziato a fare qualche corsa per divertirsi e scaldarsi un po’ …
Nel frattempo, era partito il solito via vai di gente che scommetteva … piloti che si preparavano a correre … meccanici che mettevano a punto le auto …  ragazze che giravano, sfilando tra il pubblico in estasi davanti ai loro corpi mozzafiato … e musica a tutto volume che riempiva la testa e le orecchie di tutti i presenti …
In quella ormai solita e conosciuta confusione, Dasom aveva preso una birra e si era messa a sorseggiarla in disparte, lontana dalla folla, accanto alla sua Marilyn … osservando assente e annoiata, come uno spettatore in platea, uno spettacolo teatrale scontato e mediocre …
Quella sera, sembrava che non volesse nessuno tra i piedi … neanche il suo fidato meccanico, Elar, che si guardava bene di darle fastidio … cercando di starle alla larga il più possibile!
Quando era di pessimo umore, era bene starle lontano … lo sapevano tutti … e lui per primo, che la conosceva da moltissimo tempo!
-Hey … come mai tutta sola? … -
La ragazza alzò irritata gli occhi verso Jet  e gli lanciò una rapida occhiata astiosa, stizzita per il suo arrivo inopportuno e decisamente non gradito …   
Tuttavia, con la stessa rapidità, tornò anche subito a non considerarlo, mandando giù un bel sorso di birra  …
-Come siamo di poche parole, stasera … quasi non sembri tu! … - la prese in giro, scherzosamente … al contrario di Emon, che l’aveva offesa in modo vergognoso …
-Gira a largo, Redfox … se non vuoi che ti rifaccia il sorriso … -
-Uhm … già meglio … ora ti riconosco di più … -
La ragazza sospirò nervosa … -Togliti dai piedi … mi stai facendo arrabbiare … -
-Davvero? … - prese una boccata di birra … - … io invece mi stavo divertendo … -
-Stronzo … - disse a denti stretti, suscitando in lui una risatina, che la fece perdere totalmente la pazienza, tanto da alzarsi in piedi e fronteggiarlo a muso duro … -Razza di idiota! … ti togli di torno?! … o ti spacco la faccia! … -
Si fece improvvisante serio, guardandola nei suoi profondi, malinconici e furiosi occhi … -Va bene … ma ricordati che non è questo il modo giusto di affrontare la cosa … - e dicendo così, se ne andò … lasciandola nuovamente in compagnia solo della sua solitudine e della sua amarezza …

 

Stole my heart on Monday
She had me deep on Tuesday
Shut me up on Wednesday
Rewind it back the day before
Stole my heart on Monday
She had me deep on Tuesday
Shut me up on Wednesday
Wish I was not
Wish I was not

But I'm in Lo-o-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-o-ove
Lo-o-o-ove
I'm in Lo-o-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-o-ove
Lo-o-ove13

Guardò l’orologio … quasi le due … cominciava a farsi tardi … forse non sarebbe venuta …
Dove sei? … veramente … non ti farai vedere stasera? …
Stava girando, deconcentrato e stanco, tra le varie supercars modificate, dando un occhio, qua e là, in cerca di qualche strano particolare che potesse fargli pensare all’auto killer, quando improvvisamente, la vide apparire tra la gente …  bella come non mai …  
Quella sera, la ragazza indossava un vestito corto …  nero e attillato, che la fasciava come un guanto e metteva in risalto ogni sua curva … con la cerniera davanti, aperta fino a sotto il seno … che lasciava intravedere il decolleté, quanto bastava per far sognare tutti … e un paio di stivali neri in pelle con il tacco a spillo …
Con i capelli mossi, tirati da un lato … gli occhi truccati di viola che ne risaltavano il colore e le labbra colorate di un leggero velo rosso, Jet sentì il respiro fermarsi per un  attimo …

 

Yeah
What you are gonna say
I am a sucker when she pulls her game
What you are gonna do
I am a junk when she calls my name
'Cause I'm in lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove

Check my pulse
Somebody call this stupid
Wake me up or lose me
I messed it up
I messed it up14

La seguì attentamente con lo sguardo … osservando ogni suo movimento … ogni suo passo …
Quella sera era più bella del solito e a dimostrarlo, c’erano gli occhi di tutti gli uomini presenti, puntati addosso a lei … occhi assetati e bramosi che la anelavano mentre camminava con disinteresse per la sua strada, senza badare a nessuno …
All’improvviso, come se si fosse accorta del suo sguardo, che la cercava con ansia, Miryo si girò e lo vide … erano dai due lati opposti dello spiazzo … 
La musica continuava a suonare alta … senza tregua … annullando tutto quello che c’era intorno a loro … mentre si guardavano intensamente e si scambiavano un sorriso compiaciuto e complice alla vista l’un dell’altro …
Infine, si cercarono …


Turn me upside down
This girl
Turn me inside out
This girl
What you want me to say
I messed it up
I messed it up

'Cause I'm in lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove15

Senza smettere di guardarsi negli occhi, si diressero l’uno verso l’altro …  lentamente … studiandosi vicendevolmente e facendo crescere il desiderio …


Yeah
What you are gonna say
I am a sucker when she pulls her game
What you are gonna do
I am a junk when she calls my name
'Cause I'm in lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove16

 

Si raggiunsero … e si persero dentro i reciproci sguardi …
Miryo sorrise e gli si avvicinò … allungò una mano verso di lui e la pose sul suo torace …
-Bentornato campione … -
Redfox sorrise maliziosamente … -Mi stavi aspettando ? … -
La ragazza piegò la bocca in un sorriso a sua volta … -Mi stavi aspettando … -
Lui chinò la testa di lato e rise leggermente … lei allora, si avvicinò ancora di più, fino a potergli sussurrare nell’orecchio, in modo intimo e sensuale … - Seguimi … -
E senza aggiungere altro, la ragazza si incamminò verso il vecchio locale …
Jet esitò un attimo, ma poi la seguì, perdendo coscienza di sé e di tutto il resto … tanto da non accorgersi neanche che qualcuno li stava osservando da lontano …


Yeah
All I really want to was to have a little piece of you
I never really meant to fall no, no no
Yeah

What you are gonna say
I am a sucker when she pulls her game
What you are gonna do
I am a junk when she calls my name
'Cause I'm in lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
Yeah I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
I'm in Lo-o-ove
Yeah I'm in love17

 

Entrarono nella struttura dismessa e con sua sorpresa, la trovò pulita e arredata … spartanamente, ma arredata : qualche sedia … qualche tavolo … delle poltrone … e un paio di divani …
Forse, lo hanno rimesso a posto quelli dei team … per usarlo in caso di bisogno …
-Come mai mi hai portato qui? … -le chiese mentre si sedeva comodamente su una delle poltrone e la osservava con attenzione, desideroso di averla presto tra le sue braccia …
-Uhm … così … non avevo molta voglia di stare nella confusione … -gli rispose con tono leggero, appoggiandosi su uno dei tavoli …
-Ah … e io che mi illudevo che volessi stare sola con me … - la guardò con aria  divertita e allusiva …
-Non credi di essere un po’ troppo sicuro ? … -
-No. - rispose senza pensarci troppo e con una tale sicurezza che fece scuotere la testa contrariata alla ragazza …  -Dai … vieni qua … - la invitò con un tono che non nascondeva assolutamente il suo desiderio …
Miryo lo studiò attentamente da dove si trovava, riflettendo sulle sue parole … e poi, andò da lui con passo deciso …
Quando gli fu davanti, si fermò, restando immobile e aspettando la sua prossima mossa …
Jet allungò una mano verso di lei, sfiorandole il fianco e poi, scendendo con tocco leggero delle dita lungo esso, fino a giungere alla pelle nuda della gamba …
-Cosa vuoi da me … Redfox? … -
-Te … ora … subito … - l’afferrò con impazienza per la vita e l’attirò a sé , costringendola a mettersi sopra di lui …
C’era una certa urgenza nel suo gesto, che non sfuggì alla ragazza e che la fece sussultare debolmente …
Con il pollice le accarezzò la bocca … rossa e calda … e poi, dolcemente, la guancia, continuando a guardarla dritta negli occhi con un’intensità che la fece tremare di emozione …
Lui le passò una mano dietro la nuca e l’avvicinò a sé, fino a spingerla dolcemente a baciarlo e poi, ad approfondire sempre più quel contatto così intimo e così necessario…
Miryo gli passò le mani lungo il torace, dal basso in alto, in una carezza sensuale e languida, arrivando al collo, dove lo cinse con le braccia … e lo strinse a sé con impeto …
Si staccarono un attimo, con  il fiato corto e ansimante …
-Mi sei mancata … -
Lei lo guardò negli occhi, con sguardo sofferente e triste … provocando in lui una certa perplessità …
Nonostante la mente offuscata dalla passione, colse comunque quell’ombra nella sua espressione e si chiese il motivo … 

Every day, within the same dream
You come to me, I wake up when I hold your hand
Always at the same spot
You’re looking at me imprisoned by myself
Please open the gate
The door won’t open
Please open the gate
Please pull me out, please save me
Wake me up from this dream
Disillusion of my dreams
Disillusion of my dreams
Disillusion of my dreams
Disillusion of my dreams18

La ragazza inspirò profondamente … come se si volesse fare coraggio … e poi, posò due dita sulle sue labbra … sfiorandogliele come se stesse toccando un riflesso di luce nell’aria … esitante e incantata …
-Non parlare … voglio sentire solo i tuoi sospiri … e i tuoi gemiti … stanotte … -il tono della sua voce aveva un’insolita sfumatura … che lui non comprese, ma che lo lasciò senza parole e incapace di reagire, anche quando lei si alzò e si mise di fronte a lui, di spalle …
Era totalmente stordito e frastornato da quella situazione assurda, diviso come era tra il suo bisogno di lei e quella inquietudine inspiegabile che le leggeva negli occhi! … forse era stata la birra … ne aveva bevuta troppa … oppure … era semplicemente lei … a renderlo così confuso … comunque fosse, era completamente in sua balia … e non capiva né cosa le stesse passando per la  mente né cosa la stesse turbando così tanto…   
All’improvviso, la vide girare la testa di lato e, tenendo lo sguardo basso, lo guardò lasciva con la coda dell’occhio … con gesti lenti, la ragazza alzò leggermente la gonna e cominciò a far scendere gli slip, in pizzo nero, lungo i fianchi … e poi più giù, lungo le gambe …
Jet sentì il fiato morirgli in gola : la sensualità di quel gesto, lo aveva lasciato inebriato di desiderio e di impazienza … non si era mai sentito così, con nessuna donna … era totalmente schiavo delle sue emozioni e dei suoi istinti …
Quando poi, la vide camminare sensualmente verso il bancone e chiamarlo flebilmente … lui non indugiò … accondiscendente e docile, come se fosse stato incapace di intendere e volere, si alzò e la raggiunse …
La ragazza continuava a dargli le spalle, restando zitta e immobile come se fosse una bambola, tanto sembrava rigida e tesa … ma appena lo sentì avvicinarsi, trattenne il respiro … chiuse gli occhi e li strinse con forza, in un gesto quasi di dolore …  poi, posò le mani sul bancone e si piegò leggermente in avanti , dicendo con voce insicura e tremante …
-Voglio che sia così … senza sentimento … che mi scopi violentemente e senza indugio … stasera … non voglio … fare l’amore con te … - le ultime parole, furono un sussurro di totale disperazione … che gli raggeleranno il sangue e che lo riscossero aspramente da quello stato di estasi … gettandolo in uno confusionale e agghiacciante …
-Miryo … cosa stai dicendo? … -era annichilito … senza volontà e capacità di ragionare o reagire …  
-Fallo e basta … -mormorò rassegnata e sconfitta …
Jet era impietrito … non riusciva neanche a muoversi o a respirare … tanto era sconvolto da lei e dalle sue affermazioni … 
Tuttavia, era ben cosciente di una cosa : non voleva assolutamente farlo … e non poteva farlo …
Lei lo sapeva … sapeva bene che a lui non piaceva così : solo squallido e arido sesso …  ma che voleva amarla e guardarla negli occhi, mentre facevano l’amore … perché si stava comportando in quel modo così delirante e folle? …  perché, gli stava chiedendo di non amarla, ma di possederla con freddezza e indifferenza, soltanto?
-Miryo … io … non posso … -
E’ vero: la voleva disperatamente, ma non fino a quel punto … non fino a scendere a quel compromesso meschino … non poteva trattarla come un oggetto, con cinismo e senza emozione … perché, era quello che lei gli stava chiedendo … di usarla … miseramente e grettamente … e questo, lui non poteva farlo …
Miryo non era solo piacere fine a sé stesso o divertimento … lei era molto di più per lui … era un sentimento forte e profondo … a cui , ancora non riusciva a dare un nome … più per timore di affrettare i tempi che per propria incoscienza … e anche se per il momento, ancora non glielo poteva dire, glielo avrebbe fatto capire … dimostrandole che si poteva amare anche nel modo in cui lei invece, gli chiedeva di negare i propri sentimenti …  
Miryo … cosa ti hanno fatto per non credere più nei sentimenti? … e per averti reso così autolesionista da arrivare a distruggere con le tue stesse  mani ciò che stai vivendo, solo per paura che non sia vero ?…
Si sentiva straziato … lacerato dentro, a livello del cuore … per quel dolore così intenso che percepiva divorarla  e per cui non poteva, almeno per il momento,  fare niente …
Se la vita fosse stata semplice, sarebbe bastato che l’avesse presa tra le braccia e che le avesse detto di smettere di farsi così male … per chiudere quel capitolo della sua vita, ma non era così … e lui lo sapeva bene …
Non erano parole di cui aveva bisogno … ma di fatti concreti … che la facessero toccare con mano cosa significasse essere veramente amati …
Inspirò profondamente … e sentì la testa girargli vorticosamente … il sangue pulsare veloce nelle vene … e il cuore battere in modo accelerato e sordo …
Si sentiva in bilico sul filo d’un rasoio … sospeso tra giusto e sbagliato … tra desiderio e bisogno di lei …
Immersa nel suo tormento e nella sua disillusione, sentì improvvisamente le dita di lui sfiorarle delicatamente la schiena … in una carezza dolce e consapevole … come se stesse prendendo confidenza con la sua pelle palpitante e calda …
Le sue mani si mossero lente e con sempre maggiore intensità lungo la sua schiena, fino al suo collo, dove le scostò i capelli, lasciandolo scoperto ed indifeso al suo sguardo …
Si chinò su di lei e lambì con le labbra la sua pelle morbida e profumata … sotto cui percepì distintamente, il suo sangue scorrere ansioso e agitato …
Con la lingua, percorse il profilo della sua gola, facendola gemere, disarmata e fragile, all’incalzare delle sue più intime emozioni …
-Miryo … - sussurrò tremante d’amore per lei … - … non opporti ai tuoi sentimenti ... vivili, ti prego …  e lasciali scorrere liberi in te, come linfa vitale … -
I loro respiri si fecero sempre più veloci e pesanti, mentre la bocca di Jet, smaniosa di lei, cercava agognante le sue labbra … per rubarle un bacio denso e delizioso … 
Il corpo tremante della ragazza lo stava già reclamando sfacciatamente, sussultando sotto le sue carezze esperte e bagnandosi ansioso, di caldo languore …

Now there's not even breathin' room
Between pleasure and pain
Yeah you cry when we're makin' love
Must be one and the same

It's down on me
Yeah I got to tell you one thing
It's been on my mind
Girl I gotta say
We're partners in crime
You got that certain something
What you give to me
Takes my breath away
Now the word out on the street
Is the devil's in your kiss
If our love goes up in flames
It's a fire I can't resist19

Le dita di Jet si posero tremanti e agitate, sui suoi fianchi … stringendoli con dolcezza …  e poi con sempre maggiore passione, mentre scivolava dentro di lei e tratteneva il respiro, per quella sensazione meravigliosamente estatica e completa …
Entrò in lei, profondo e intimo, come solo l’amore vero può fare, strappandole un urlo pieno di piacere intenso e vivo …
Rilasciò il respiro che aveva trattenuto, facendolo fluire libero, fuori dai polmoni, come se fosse vita che si diffondeva, e fece scivolare le sue mani nuovamente sulla sua schiena, adagiandosi sulle sue spalle e poi, scendendo giù, lungo le sue esili braccia tremanti e giungendo fino alle sue mani …
Intrecciò le dita alle sue e gliele strinse forte … e, un attimo dopo, la bocca del ragazzo si posò calda e pulsante nell’incavo tra il collo e la spalla di Miryo, mordendola e baciandola con desiderio, facendola gemere senza riguardo e donandole una delizia infinita, mentre iniziava a muoversi dentro di lei, con sicurezza e determinazione … in una danza squisitamente segreta … 
Il mondo intorno a loro cominciò a sgretolarsi in mille pezzi … annullandosi poi, in un vortice di infinite emozioni e sensazioni … che li trasportò in un’altra dimensione, lontana da tutto e tutti …  
Jet, inconsciamente, iniziò a invocare il suo nome febbrilmente e aumentò l’intensità delle sue spinte, amandola con una tale forza e un tale desiderio, che lui stesso, pensò di aver perso ogni controllo di sé …
Era folle … folle di amore per lei! … come non lo era mai stato per nessuna donna!… e glielo stava dimostrando, amandola disperatamente … e desiderando che quel momento così perfetto, durasse il più allungo possibile … per assaporare e toccare ancora, la sua pelle calda … per rendere suo, ogni singolo gemito e sussulto…
Tentò di carpire e far proprio ogni spasmo di piacere che la percuoteva … e di prolungarlo o di accentuarlo … portandola con sapiente maestria fino al limite assoluto, in cui lei gridò, senza controllo, il suo nome e sentì il suo corpo esplodere con una tale violenza da sentirsi frantumare in polvere di stelle …
In quello stesso momento, scosso dalla forza del suo piacere, anche lui raggiunse l’estasi : pulsando impetuoso e vibrante, fluì in lei, togliendole il respiro e facendole desiderare di rimanere sospesi in quel frammento di infinito per sempre …
Con le ultime forze che gli rimanevano, prima che soccombesse al dolce languore dell’amore, l’abbracciò con infinita tenerezza, tenendola, appagato e felice, stretta a sé …

 

Parte 14

Quando rimise piede in casa, tirò un sospiro di sollievo …
Finalmente a casa …
Si chiuse la porta dietro le spalle e lanciò le scarpe a giro per casa …
Ora ricordo perché non ho simpatia per i tacchi … sono belli solo quando hai una serata … e non per farci le maratone a lavoro …
Sospirò stancamente … mentre si scioglieva i capelli e reclinava la testa all’indietro, cercando di rilassare un po’ i muscoli dalla tensione accumulata durante il giorno …
Sono distrutta … è stata una giornata veramente … stressante … e pessima …
Si gettò sul divano e rimase un attimo distesa a riposarsi … non aveva voglia neanche di mangiare … era troppo stanca … e troppo … giù di morale …
Non sapeva perché, ma … c’era qualcosa che la stava infastidendo … e, per questo, si impose di razionalizzare le cause …
Ci pensò un attimo … erano state due le cose a buttarla giù … ma la cosa peggiore, era che, tra queste due cose, non c’era quello che era successo in ufficio …
Ammetteva che, l’episodio di quel giorno, l’aveva impaurita un po’, ma c’erano altri sentimenti che pesavano molto di più, sul suo cuore, in quel momento …
Provò a pensarci sopra … chiaramente  e onestamente … e dovette ammettere a sé stessa, che aveva sentito una sorta di fastidio … quando Jet le aveva detto di no … come quando Miryo le aveva detto che quella sera aveva già altri impegni … poteva essere stupido e incoerente, ma era così … aveva sentito una fitta … un scossa di gelosia nei loro confronti …
Che mi sta prendendo? … perché sto sentendo queste strane emozioni? …
Si passò una mano nei capelli, nervosamente …
Forse … è perché mi sento sola …
Alzò lo sguardo e si diede un occhio attorno … era sola … completamente sola … nessuno con cui parlare … nessuno da chiamare … nessuno con cui sorridere … o scherzare … nessuno, neanche con cui condividere la cena …
Era la prima volta , fin da quando era piccola, che si trovava in quella situazione di completo isolamento …
E poi, come se quella sensazione di solitudine non fosse abbastanza e non la opprimesse a sufficienza … c’era quel pensiero … quello di lui … in Messico … con la bella figlia del Ministro, che stavano scortando e proteggendo …
Prima di scegliere e poi, partire in missione, si era fatta dare i fascicoli relativi alle due operazioni, per studiarne le caratteristiche e le difficoltà … perché, questa volta, non era più disposta ad essere relegata nella solita missione con meno pericoli …  e così, dopo molte esitazioni … molto pensieri e riflessioni, aveva deciso in quale delle due sarebbe andata … a qualsiasi costo …
Aveva già deciso infatti, che voleva dimostrare a Joe che era in grado di sostenere una situazione di forte tensione e pericolo, proprio come loro … e in più, sarebbe stata sicura di risparmiarsi, almeno questa volta, la solita bella ragazza di turno, che gli girava attorno, anche se … non riusciva  a non pensarci … e a chiedersi se in quel momento, fosse con lei ... 
Scosse la testa con forza …
Non ci voglio pensare … e soprattutto non mi riguarda …
Sbuffò sonoramente …
Ma perché, devo essere così stupida? … perché non riesco a non pensarci? …
Allungò una mano verso il tavolino e prese il telecomando dello stereo … lo accese ..
Se mi concentro sulla musica … magari, non ci penso … a lui … a Jet e a Miryo insieme …


Will you come before the morning comes?
I only look at you like a fool
I cry, I cry all day till morning comes
I don’t know if that’s the sun or moon, I don’t know if it’s day or night
Oh baby give it to me I’m sorry that’s all I need
Oh baby give it to me, oh baby give it to me19

Sì, però … se ascolto una canzone simile … non mi tiro certo su … uhm …
Si alzò e lasciando lo stereo acceso, andò in camera a cambiarsi …
Si mise un paio di shorts in cotone e una canottiera … si buttò un po’ di acqua sul viso e andò a prepararsi qualcosa da mangiare …
Aprì la porta del frigo e vi guardò dentro con aria scettica e stanca …
Uhm …
Prese in rassegna i vari ripiani … guardando con aria diffidente l’insalata …
Devo ricordarmi che nella vita, ci sono anche i così detti cibi già pronti … e non solo quelli da preparare! … soprattutto, quando non ho voglia di fare nulla!
Annoiata , tirò fuori l’insalata, i pomodori , delle olive e del formaggio …
E insalata sia … concluse rassegnata … mi consolerò dopo, con una coppa di gelato!
Si mise a mangiare in terrazza, seduta per terra su un cuscino … guardando il tramonto e ascoltando ogni tanto la canzone di turno …


I was so young back then, I could only see you
I didn’t need anything if we could be together
We fought a lot about things that weren’t a big deal
When I think about it, only laughter comes out
Sometimes I’m so curious about you, I could die
But there’s nothing I can do about it now
Sometimes I think of you and I miss you so much
But I will just bury it in as beautiful memories
First love, my unforgettable love
Why does it hurt so much? Am I the only one who remembers?
First love, I call out to you with this desperate voice
Until it can reach you, until always20

First love … my unforgettable love … sospirò, sorseggiando un sorso di bibita dalla bottiglia … troppa fatica anche il bicchiere …
Saranno già assieme? … Miryo e Jet … saranno insieme? …
Si sentiva strana … un po’ in colpa … era felice per l’amico … e anche per l’amica … finalmente, si sarebbero potuti rivedere, ma … perché sentiva quella vena di gelosia? … in fondo … lei voleva molto bene a Jet … ed era contenta che avesse trovato una bella e brava ragazza come lei, eppure … era come se … le avessero portato via qualcosa di suo …
In passato, c’erano stati alcuni comportamenti anomali,  da parte di lui, nei suoi confronti, ma … erano stati solo alcuni piccoli segni … niente di che .. niente di certo e diretto … solo alcune piccole allusioni … qualche sguardo di sfuggita … qualche parola con un doppio senso, ma nulla che desse adito a chissà quale grande interesse verso di lei … insomma … era più una sua idea … una sua illusione, che qualcosa di concreto …
Si stava chiedendo per l’ennesima volta, senza darsi una risposta, perché, stesse reagendo così, quando sentì il telefono di casa squillare …
Come due sere prima, si alzò, e senza pensarci, rispose …
-Pronto … -
Nessuna risposta …
-Pronto … - questa volta esitò … e la voce si fece vacillante …
Sentì un sospiro e poi, riagganciare …
Guardò con aria confusa la cornetta del telefono che teneva in mano …
Avevano sbagliato nuovamente? …
Questa volta però, il dubbio iniziò ad insinuarsi in lei … era solo un caso o … ?
Rimettendo giù il telefono, leggermente preoccupata, notò per caso la segreteria telefonica …
Tre chiamate perse del giorno prima …
La prima alle otto … la seconda alle dieci … la terza a mezzanotte … e tutte senza neanche una parola … solo silenzio …
No … non era un caso … qualcuno la stava tenendo d’occhio …
All’improvviso, senza accorgersene, cominciò a tremare … si guardò attorno atterrita e poi corse verso la porta di casa … chiuse la porta con tutte le mandate e con il chiavistello …  vi si appoggiò con la schiena ad essa e scivolò lentamente giù … scoppiando in lacrime e crollando definitivamente …
Tenendosi le ginocchia al petto e abbracciandosele … con la testa ripiegata su di esse, rimase allungo così, piangendo senza riuscire a fermarsi …
Le ore passavano e lei era sempre lì … ad ogni rumore sospetto alzava lo sguardo con paura … controllando qualsiasi cosa e continuando a tremare come una foglia …
Alla fine, dopo molte ore, stremata e spossata, trovò la forza di andare a letto e, esausta , si addormentò istantaneamente …

 

Si era già fatto giorno da un po’, quando sentì un rumore alla porta, che la svegliò di soprassalto, buttandola giù dal letto …
A causa dalla notte tumultuosa, appena trascorsa, frastornata e confusa, ebbe bisogno di un attimo per fare mente locale di dove fosse … ma appena tornò lucida, aprì il primo cassetto del comodino e tirò fuori la sua laser gun … e con questa in mano, si diresse alla porta …
-Chi è? … -
-Fran … sono io … Jet! -
La ragazza rimase sorpresa …
Guardò l’orologio … erano le sette, sì e no … che ci faceva, lì, a quell’ora?
-Jet? … -
-Sì … dai … apri ! -
Rifletté un istante, cercando di mettere insieme le idee, e si ricordò di avere la pistola in mano …
-Un attimo … -
Corse in camera e la rimise al suo posto … aveva deciso di non dirgli nulla per il momento … doveva pensarci a mente lucida, prima di parlarne … era inutile farlo preoccupare per niente, quando avevano da pensare alla missione … probabilmente poi, era solo la sua fantasia, che era volata oltre e quindi , a maggior ragione, era sciocco farla tanto lunga e distrarre il suo amico …  sapeva infatti, che se glielo avesse detto, avrebbe rischiato di deconcentrarlo dal loro dovere, mettendo lui stesso  in pericolo … per questo, ci avrebbe pensato in un secondo tempo e in un altro frangente … ma non ora …
-Eccomi … scusami se ci ho messo tanto … - gli disse mentre apriva la porta …
-Non c’è problema … - le sorrise … - Ti ho svegliata? … - le chiese entrando …
-No … cioè, sì … ma mi sarei dovuta svegliare comunque ora … quindi … non ti preoccupare … -
Jet la guardò un attimo con sospetto … sembrava strana … aveva qualcosa che non andava …
-Tutto bene? …  mi sembri … strana … -
-No, no! … tutto a posto! … - disse forzando un sorriso … -Ma come mai sei qui a quest’ora? … -
-Uhm … così … avevo voglia di vederti … - disse dandole le spalle e lasciandola stupita … -E poi … avevo voglia di fare colazione in compagnia! … - concluse, girandosi verso di lei e agitando una busta bianca di carta … - Brioche alla marmellata di albicocche … le tue preferite! -
Lei lo guardò un po’ interdetta … che cosa doveva pensare? … probabilmente niente, ma … le fu impossibile non chiederselo …
-Ah … - … di nuovo! … anche con lui, non riusciva proprio a dire altro! … neanche due parole assieme …
Devo cominciare a preoccuparmi di me stessa …
-Su! … prepara il caffè … il tè o quello che ti pare! … e mangiamo! … ho una fame assurda, stamani! -
Françoise rimase un attimo intontita, ma poi si riscosse e si mise ai fornelli … mettendo l’acqua per il caffè e il tè …
-Allora? … mi avevi detto che mi avresti mandato una mail con degli aggiornamenti, ma … non ho ricevuto nulla … - si accomodò a sedere al tavolo, aspettando una sua risposta …
Già … la mail … effettivamente, gliela avrebbe dovuta mandare la sera prima, ma …
-Sì, scusa … hai ragione, ma ieri sera sono letteralmente crollata …  -
Niente di più vero … era proprio crollata … in lacrime, però …
-Tranquilla … era solo che avevo capito che c’era qualche novità importante … -
-Ehm … sì … è vero … ho scoperto una cosa interessante sulle ruote dell’auto che stiamo cercando … -
-Interessante? … di cosa si tratta? … -
La ragazza riempì la tazza di caffè a Jet e gliela porse … e mentre lo faceva, sentì una strana sensazione … la stessa di quando condividi il buongiorno con i tuoi famigliari o con una persona speciale … ma scacciò subito quel pensiero e tornò presente …
-Ho fatto alcune ricerche, dopo aver visto le foto dell’ultima scena del crimine … perché mi aveva colpito l’impronta che era rimasta nel sangue … aveva un disegno troppo strano e particolare per passare inosservata … così, ho cominciato a cercare un po’ … e ho scoperto che … - posò la sua tazza di tè sul tavolo e si mise a sedere anche lei, prendendo una brioche dalla busta … - … il motivo del battistrada è quello tipico di alcuni tipi di pneumatici militari usato in camionette e mezzi speciali da assalto … fatti da materiali molto più resistenti di quelli comuni e con una aderenza superiore … - diede un morso alla brioche e rimase un attimo in silenzio, masticando…
Jet, inconsciamente, distraendosi da quello che lei gli stava dicendo, iniziò ad osservare i suoi gesti e gli sfuggì un sorriso  … era sempre stata una golosona … e , davanti ad un dolce, non si smentiva mai ! … non riusciva proprio a dire di no! … e anche quella mattina era così …
Questa cosa, lo aveva sempre stupito … con il fisico perfetto e tonico che si trovava, gli risultava impossibile credere che avesse una tale propensione verso tutto quello che era a base di zucchero, anzi …  avrebbe detto tutto l’opposto! … eppure, sembrava che il suo corpo non ne risentisse … o per lo meno … pensò maliziosamente, lo metteva nei punti giusti!
Continuando a guardarla, gli scappò una risatina! Era così buffa, mentre era concentrata nell’assaporare la brioche e, al contempo, su quello che gli doveva dire!
Accortasi  della sua aria divertita, Françoise lo guardò contraddetta … e, mandando giù il boccone a forza, gli chiese che cosa ci fosse da ridere .. -Che c’è da ridere?! -
-Uhm … niente … tranne che sei buffa quando mangi i dolci … perché sei seria, come se stessi facendo una cosa importantissima! -
L’amica lo guardò di sbieco mentre beveva un sorso abbondante di tè … tentando di non dare a vedere che aveva rischiato di soffocare, a mandar giù quel boccone , per ammonirlo!
-Uhm?! … - era molto contrariata … si vedeva, ma … - … comunque … tornando alle cose serie … non sono pneumatici che si trovano a giro normalmente … sono pezzi che costano un sacco di soldi e che, probabilmente, vengono venduti di contrabbando … insomma : non vai dal gommista all’angolo a fartele montare! -
-Sì … sì … hai reso perfettamente l’idea, golosona! …  e quindi? … -
Golosona? … e da quando ti prendi queste confidenze con me?! … ma facendo finta di non aver recepito l’aggettivo che le aveva affibbiato, continuò nel suo discorso …
-Ecco … ho scoperto che qualche mese fa, è stato rubato un carico militare con dei pneumatici … la cosa è stata tenuta abbastanza nascosta … perché, a quanto pare, è stata dovuta ad una disattenzione proprio di coloro che li trasportavano … quindi, per coprirsi … hanno cercato di far passare in secondo piano la cosa … -
-… e? … suppongo che  ci sia altro … - sorseggiò il caffè … e rimase stupito dal fatto che il suo caffè fosse sempre più buono … possibile?! … forse era l’acqua … forse l’aroma …  chissà? … forse, era solo una sua semplice idea …
-E … quasi, sicuramente, le ruote di quell’auto montano quei pneumatici … non credo che siano una semplice imitazione … - mangiò l’ultimo pezzo di dolce … e rimasero in silenzio …
Jet cominciò a riflettere, preoccupato, su quelle nuove notizie  … la cosa, sembrava essere più complicata di quanto non avesse pensato … ora, c’erano di mezzo anche i militari e le loro armi … o meglio … i loro materiali, che nella loro fattispecie erano armi vere e proprie …
-Non mangi la brioche? … - gli chiese stupita , riscuotendolo …
-Uhm … no … mi basta il caffè … - rispose pensieroso … - … mangiala pure te … se ti va … -
Françoise spostò lo sguardo sul dolce e si mise ad osservarlo con aria interrogativa e dubbiosa sul da fare …
Jet se ne accorse e, a quel punto, tornò definitivamente presente , prendendola in giro … -Ma che fai?! … fai l’amore con la brioche?! – … normalmente, a quella espressione, sarebbe seguita un’altra battuta ben peggiore, solo per spirito goliardico, ma non fu così perché preferì trattenersi … non sapeva il motivo, ma quella mattina, nonostante la notte appena trascorsa, si sentiva leggermente agitato … quasi ansioso … e per questo, per il bene di sé stesso, sorvolò di finire in ciò che poteva diventare un giro di schiaffi non indifferente … o peggio ancora … altro! … considerando che, in quel preciso momento, stava vivendo una situazione simile ad uno dei suoi sogni erotici più ricorrenti  … loro due … da soli … in cucina … mentre facevano colazione … e poi, lui che non resisteva più … e l’afferrava  per i fianchi … obbligandola a sdraiarsi sul tavolo … buttando tutto giù per terra … e strappandole gli indumenti di dosso … e poi, facendo l’amore con lei con impeto e trasporto, tanto  da farla urlare senza ritegno …
A quel pensiero trattenne il fiato … e sentì il suo corpo risvegliarsi improvvisamente e inopportunamente …
Jet  … riprenditi … e, soprattutto, calmati …  si impose con urgenza di farlo e, appena cominciò a tornare lucido, gli venne spontaneo chiedersi perché, di nuovo, gli era sfuggito un pensiero simile su di lei …
-Eh?!? … - la ragazza arrossì, imbarazzata dalla sua espressione … purtroppo, ad insaputa di lui, quegli argomenti, nell’ultimo periodo, le stavano procurando dei seri problemi … quindi, anche il solo citarli in modo figurato e a battuta, la facevano trasalire ..
-Ma cosa la guardi a fare?! … se ti va, mangiala, sciocca! … con il fisico perfetto che hai, te lo puoi permettere ! … - la rimproverò scherzando e tentando di riacquistare completamente il controllo …
-Uhm … - ci pensò un attimo, vergognosa … - … me la porto a lavoro … e me la mangio in pausa! – concluse alla fine sorridente e con tono molto leggero  …
Alla fine, con un certo sforzo, Jet era tornato ad essere padrone di sé, e rise divertito  … per fortuna sua, era durato solo un attimo, quello strano turbamento! …  -A proposito di lavoro … ma tu non devi andare? – le chiese, comunque, cercando di cambiare argomento …
La ragazza sgranò gli occhi … -Oh, cavolo! … è tardi!!!! … - si alzò di scatto dal tavolo, sparecchiando velocemente e infilando tutto in lavastoviglie, senza pensarci, compresa la tazza di Jet, ancora semi piena!
-Hey!Dovevo ancora finire! … - tentò di protestare, ma ormai …
-Scusa! … non me ne ero accorta! … mi farò perdonare!Promesso! …  ma ora mi devo preparare! … - e dicendo così, si fiondò in camera a prepararsi …
Uhm … perdonare … e come? … a quel pensiero, Jet scosse bruscamente la testa … ma che cazzo mi passa per la mente, oggi?! … sospirò e si mise a sedere sul divano, aspettandola … augurandosi di non esser punto a capo con quelle insolite e inappropriate pulsioni nei suoi confronti …
Ok … da questo punto ci siamo già passati … e avevamo anche già risolto! … per questo … calma e sangue freddo …
Attimi dopo, in preda ad un violento desiderio di prendere a testate il muro, a causa di quel suo insano e assurdo desiderio, immotivato, verso di lei, nella vana illusione di calmarsi, la vide sfrecciare fuori da una porta, vestita di tutto punto … in un tailleur grigio perla, con minigonna e giacchina abbinata … una camicetta bianca e una catenina al collo … e ritornò in sé …
Ad occhio e croce, da come girava, guardandosi attorno, mentre si tirava su i capelli in un ban leggermente scompigliato, stava cercando qualcosa  …
-Che stai facendo?! .. .- le chiese curioso e interdetto allo stesso tempo …
-Sto cercando le scarpe! … - disse senza prestargli troppa attenzione, mentre guardava sotto il tavolo …
-Uhm?! … - … sotto il tavolo?! … ma che ci fai con le scarpe?! … lancio del peso?!
Si fermò ad osservarla … certo che, era proprio buffa e … bella …
-Eccole! … trovate! … - disse esultando e sparendo di nuovo dietro ad una porta …
Jet sospirò … Uhm … che esseri assurdi le donne! … noi uomini non siamo così caotici … ci mettiamo addosso la prima cosa che ci capita sottomano … anche se l’abbiamo messa anche i giorni prima!
Quel pensiero, gli fece venire in mente che era dal giorno prima che non si lavava e che non si cambiava … e che aveva ancora addosso l’odore di Miryo … quel suo buon profumo di zenzero che, ogni volta che lo inalava, gli procurava un leggero solletico alle narici, risvegliando i suoi sensi … e quello, della loro passione, consumata in quel vecchio edificio …
E fu così che ripensò, un attimo, alla notte prima e al loro incontro … e poi, al modo in cui avevano fatto l’amore …
Era la prima volta che lo faceva così e lo aveva fatto solo per lei … perché, dopo che aveva percepito quel suo inspiegabile autolesionismo, le aveva voluto dimostrare che, se ci sono dei sentimenti veri, si può amare anche in quel modo …
Il resto della notte lo avevano passato poi, abbracciati, su quella poltrona … stringendosi forte e baciandosi … e poi, rifacendo ancora l’amore … fino a cadere esausti l’uno nelle braccia dell’altra …
Quando poi, all’alba si erano svegliati, si erano rivestiti e avevano dovuto separarsi a malincuore … sì, perché questa volta, glielo aveva potuto leggere sul volto che avrebbe preferito non andarsene , ma il buon senso aveva vinto ancora una volta  … e  se ne erano tornati alle loro vite, senza dirsi  nulla … ognuno per i fatti propri … lei era tornata a casa per cambiarsi e andare a lavoro … e lui, invece … era andato da Françoise …
Già, lui era preso ed era andato dalla sua amica … perché aveva sentito l’impellente bisogno di vederla, dopo quell’ambiguo scambio telefonico del giorno prima, che gli era pesato così tanto da farlo correre da lei, subito dopo aver lasciato l’altra …
Ammetteva infatti, che c’era qualcosa di sbagliato in quello che aveva fatto … aveva passato la notte con Miryo … e poi, era passato a fare colazione con la sua amica … era uno strano e incoerente teorema, che il suo cuore gli diceva essere fuori luogo … in particolare, dopo la reazione che aveva avuto per Françoise … e dopo la notte d’amore passata con la sua donna …
Cosa gli stava accadendo? … Perché si stava trovando, di nuovo, in quella situazione? … allora, non era solo stress? … c’era altro, di cui lui non riusciva a venirne a capo?
Ma appena la vide uscire di corsa dalla sua camera, con gli occhiali e la borsa, fu riscosso dai suoi pensieri … stupendosi del fatto che, così vestita, non sembrava neanche lei …
La osservò poi, frugare in borsa … probabilmente, alla ricerca di qualcosa di importante … o almeno, questa era l’idea che gli aveva dato … considerata la foga con cui cercava!
-Ti accompagno … va bene? … - esordì all’improvviso, senza neanche pensarci, mentre era ancora assorto dai suoi pensieri …
-Uhm? … dove? … - le chiese stupita, come se non sapesse di cosa stesse parlando ...
Jet aggrottò la fronte … ma era di fuori? … o cosa?! ..
-A lavoro … - pronunciò lentamente, leggermente contrariato …
-Ah! … non importa, grazie! –
-Ma è tardi … -
-Non ti preoccupare! … semmai, se mi dai uno strappo fino alla metropolitana … quello mi farebbe comodo! … - gli sorrise …
-Va bene … se ne sei sicura … - era scettico, ma …
-Sicurissima!Grazie! … -
Uscirono di casa e Françoise chiuse la porta con tutte le mandate …
-Come mai? … -
-Cosa? … - stavano scendendo le scale di casa …
-Hai chiuso con tutte quelle mandate? … -


-Uhm … così … non si sa mai … - lasciò cadere il discorso, senza aggiungere altri particolari e lui ne rimase un attimo stupito …
C’era qualcosa che non andava in lei, quel mattino … e lui, l’aveva intuito fin da quando era arrivato, ma se doveva raccontarla proprio giusta, Jet non era messo meglio! … e per questo, nonostante l’avesse notato subito, evitò accuratamente di indagare sulle cause …

 

L’accompagnò fino alla metropolitana …
… era tardi … tardissimo !
Françoise era di fretta … così tanto che fra poco , se Jet non l’avesse rimproverata, sarebbe scesa in corsa!
Aprì la portiera, ma si fermò … si girò verso di lui e poi, gli diede un bacio sulla guancia … -Grazie per la colazione … - gli sorrise e un attimo dopo, schizzò giù, andandosene di corsa …
Jet rimase come un idiota … fermo come era … con una mano sul volante e l’altra sul cambio … immobile e stordito …
Quando cominciò a riprendersi e a capire cosa fosse successo … si portò una mano sul volto e si toccò il punto in cui lei lo aveva baciato …
Ottimo … ottimo … e ora che cosa gli racconto a … Joe? … si chiese, scuotendo la testa confuso e … leggermente smarrito …

 

Effettivamente … erano passati diversi giorni, da quando lo aveva sentito l’ultima volta … e non sapeva se fosse una cosa buona, quindi … cogliendo la palla al balzo e forse, per liberarsi in qualche modo la coscienza, lo chiamò …
Compose il numero e alzò il volume del vivavoce …
Stava suonando … era già qualcosa …
-Pronto.- si senti rispondere secco, dall’altra parte del telefono, con quello che sembrava un tono molto arrabbiato … quasi collerico …
Rimase leggermente turbato, ma provò a far finta di nulla … e a stemperare i toni … -Hey! … amico! … che si dice? … -
-Che cazzo vuoi? … -
Uhm … ottimo … Joe che mi risponde così?! … da quando? …
-Ma … buongiorno … - gli disse cauto e incerto …
-Che cosa vuoi, Jet? … - gli chiese infastidito, l’altro …
-Niente di particolare , ma … prova a rilassarti! … volevo solo sapere se eravate ancora vivi … non ti avevo più sentito! -
-Già … è vero … da dopo che mi avevi riagganciato il telefono in faccia . - concluse con astio …
Sempre peggio … per fortuna ci sono diversi kilometri che ci separano ! …  gli ci vorrebbe comunque, un bel po’, per arrivare qui a spaccarmi la faccia …
-Eh … sì … lo so, ma … non ho potuto fare in altro modo, credimi! … e poi, non ho più potuto richiamarti … -
-Come mai? … dove eravate? … - chiese all’improvviso, nervoso e ansioso ….
-Ecco … ero a fare una gara parecchio importante .. fuori dal paese, quindi … -
Un attimo … perché mi ha chiesto dove eravamo?! … perché ha parlato al plurale?! .. forse, ha pensato che … fossimo insieme … uhm …
La coscienza sporca tende a non rendere lucidi … chiunque esso sia! … e Jet, continuava infatti a non capire quanto fosse grave la situazione con Joe …
-E come è andata? … -
-Bene … tutto a posto … e tu invece? … -
-Tutto ok … qui fila tutto per il verso giusto … -
-Uhm? … nel senso che? …  te la sei già fatta, la bella figlia del Ministro? … - lo sapeva … non doveva dirlo, ma … era stato più forte di lui! … e gli era sfuggito di bocca …
Maledizione … mi è scappato! … ora mi ammazza …
Ma alla sua domanda, seguì un lungo silenzio … tanto che lui stesso dubitò che la linea non fosse caduta … ma poi, all’improvviso …
-Jet …  basta con le cazzate. E dimmi come stanno andando le vostre ricerche . -
E’ di ottimo umore, il ragazzo, oggi … sì, decisamente !
Sospirò … -Tutto bene … abbiamo scoperto che le gomme dell’auto che stiamo cercando , sono probabilmente, di fattura militare … -
-Lo sono o non lo sono? - gli chiese duramente, pretendendo una risposta certa …
Quando lo sentì rivolgersi così a lui, Jet si innervosì profondamente … non era mica un pivello! … ne aveva fatte mille di missioni simili! … non c’era motivo di trattarlo come un perfetto incapace, solo perché non c’era lui, a controllare che tutto fosse a posto … con la piccola Fran ..
-Joe … datti una calmata. Io non vengo a insegnarti il lavoro … e non vedo il motivo per cui tu lo debba fare con me. - il tono con cui gli rispose lo zittì, ma per poco …
-Non mi hai ancora risposto. - gli ribadì, con tono severo, come se non lo avesse neanche sentito, alcuni attimi dopo …
Ora perdo la pazienza e vengo lì … e poi se  ne riparla! … pensò furioso, mentre contava fino a dieci per non mandarlo a quel paese e soprattutto, non riagganciargli nel muso di nuovo …
-Lo sono . – disse, liquidando la cosa così … in realtà, Françoise non gli aveva dato la piena sicurezza, ma … tanto si sapeva, lei non sbagliava mai ! … quindi, anche se gli aveva risposto così, andava bene sicuramente …
-E? … altro? … - incalzò irritato …
-E … niente. Ora mi metterò sulle tracce di chi li può contrabbandare o l’ha fatto in passato … - a dire il vero, gli mancavano molte notizie, prima di arrivare a quel passo, ma … almeno lo avrebbe messo a tacere …  anche perché, stentava a sopportarlo ancora …
-Ho capito … mi raccomando, non fate sciocchezze . E, soprattutto, state attenti .-
-Sì … signore … - era stufo di sentirlo parlargli così …
Che cazzo! … sei insopportabile ! …
-Françoise come sta? … - gli chiese a bruciapelo con voce estremamente nervosa …
Ah … ecco! … finalmente, tiri fuori il motivo del tuo umore di merda! …
-Bene … anzi, molto bene! -
A parte stamani che era di fuori come un terrazzo … ma questo, è meglio che tu non lo sappia … o daresti di matto, più di quanto già, tu non lo stia facendo …
-Ok … tienila sempre d’occhio e non la perdere di vista . -
Ma certo! … non avere dubbi! … la controllerò 24h/24h! … e la missione la mando a quel paese! … ma dico, sei idiota o cosa?! … sentiamo! … come dovrei fare?!? … il dono dell’ubiquità ancora non ce l’ho! … viviamo in due case diverse! … e in due punti della città diversi, sotto copertura! Senza considerare che, se solo fossi a conoscenza delle mie strane reazioni nei suoi confronti , non vorresti assolutamente che le girassi attorno …
-Sì, certo … ma ti vorrei ricordare che sa badare a sé stessa … non è una bambina sprovveduta … -
-Tu tienila d’occhio … e basta. –
-E’ un ordine? … - gli chiese stizzito, aspettando una sua risposta …
-Interpretalo come ti pare … basta che stai attento che non le succeda nulla . -
-Joe … ma se sei così in ansia per lei e hai tanta paura che un lupo cattivo le possa fare del male, perché pensi che io non sia in grado di proteggerla,  perché non molli la tua missione e non le vieni a fare da balia?  … anzi, da guardia del corpo,  proprio come al Ministro?! - … quando era troppo, era troppo! … c’era un limite a tutto … e lui lo aveva superato … non poteva dare ad entrambi di incapaci …
-Perché no? … ci rifletterò … - disse atono, come un automa che stava valutando un dato … - … ora però, devo andare. Ciao. –
Riagganciò e Jet rimase senza parole … era impazzito?! … lo aveva sentito, veramente, dire quello che aveva detto? … e , soprattutto, avevano dato tutti di matto, in contemporanea, quella mattina?
Joe comincia ad avere dei seri problemi e a perdere il controllo della situazione con la piccola Fran … se continua così,però ... scosse la testa preoccupato … le cose stanno prendendo una brutta piega … speriamo solo che non degenerino e non compromettano la missione …
Pensieroso, mise in moto e poi, si diresse da Barnaby … cercando di concentrarsi esclusivamente sul suo obiettivo : sventare quella catena di crimini misteriosi …

 

Parte 15


Dasom aveva passato buona parte della notte, nuda, gettata come un giocattolo rotto, sul letto sfatto, a fissare assente e svuotata il soffitto di camera sua, dopo che Emon se ne era andato e l’aveva abbandonata … dopo che … aveva fatto i suoi comodi e l’aveva usata come sempre …
Ripensò un attimo a quello che lui aveva detto a gran voce davanti a tutti … permettendosi di definirla una bambola senza anima … ridicolizzandola e umiliandola gratuitamente, solo per il gusto di farlo … solo per il gusto di ostentare il suo senso di proprietà su di lei …
Si girò su un fianco … e alcune lacrime brucianti si affacciarono ai suoi occhi …
Non riusciva più a togliersi dalla testa l’immagine di quei due che se ne andavano verso il vecchio edificio di Portobello Road … non capiva perché, ma le erano entrati in testa come un ritornello maledetto … e ogni volta che chiudeva gli occhi, li rivedeva … lei, con quell’aria felice … e lui, con gli occhi di un uomo innamorato …
Erano insopportabili … e se avesse potuto, avrebbe tolto dal loro volto quelle espressioni beate e indifferenti, a ciò che li circondava …
Per il resto della sera, fino a quando non se ne era andata, era rimasta a fissare come ipnotizzata, quell’edificio in cui si erano rinchiusi … odiandoli profondamente per quella felicità che traspariva dal loro viso … e che a lei era stata negata molto tempo prima …
Con le dita della mano, strinse con forza il lenzuolo …
Ti odio Redfox … da quando sei apparso nella mia vita … tutto intorno a me, si è trasformato in un inferno …
Si girò, nuovamente, irrequieta e infastidita … sembrava un animale in gabbia … frustrata … arrabbiata … gelosa … con una forte voglia di gridare a squarcia gola …
… era penosa quella situazione … come si era potuta ridurre così? …
Si alzò stancamente a sedere sul letto e si guardò attorno … ed ebbe un forte urto di nausea, quando vide i suoi vestiti e la sua biancheria sparsa per terra …
Emon non aveva molto riguardo per la sua roba …  né tantomeno per lei …
Scese dal letto e, amareggiata,  raccolse ciò che rimaneva del suo intimo … ovvero, solo qualche brandello strappato …
Quando erano arrivati a casa sua, lui era già completamente ubriaco … in uno stato di totale alterazione delle proprie facoltà … questo purtroppo, significava che sarebbe stato tutto l’opposto che dolce … e infatti, era stato violento e crudele …
L’aveva costretta ad essere sua … forzandola a fare ciò che lui voleva … tenendola ferma per i polsi, fino a farle male …
Aveva sentito dolore quando l’aveva presa, tanto che lo aveva pregato di smettere, ma lui aveva continuato, senza ascoltarla … continuando a possederla fino a quando non aveva soddisfatto il suo piacere ed era venuto dentro di lei con violenza …
Lei era rimasta immobile, senza fiatare … non era riuscita neanche a piangere … anche se, avrebbe voluto …
Dopo la sua bella performance, Emon si era addormentato e aveva dormito per un po’, fino a quando si era svegliato e se ne era andato … senza neanche dirle nulla … lasciandola semplicemente sola e nuda in mezzo al letto … proprio come una bambola di porcellana …
Forse, aveva ragione lui … forse, si era trasformata veramente in un giocattolo da usare al bisogno
Inconsciamente, si portò una mano alla bocca ed iniziò a mangiarsi smaniosamente le unghie … quando era estremamente nervosa lo faceva sempre e quel giorno lo era più che mai … era decisamente vicino al capolinea …
All’improvviso, in un momento di completa prostrazione,  scoppiò a ridere … ma di una risata amara e piena di tristezza … e continuò a farlo, finché non si accorse di alcune macchie di sangue sul letto … il suo sangue … la sua bocca si piegò in una smorfia di rabbia e disgusto … e scoppiò nuovamente a piangere … maledicendolo per essere entrato nella sua vita …
Maledetto … bastardo … spazzerò via quel sorriso da sbruffone dal tuo volto …

 

I want you, I only want you, even though I hate you
In your heart, in your memories, I wanna be your only love
I’ll be honest, I only want you, even though tears come
I can’t help it, I’m feeling like I stalk and love
You treat me like a stranger and as if you’re someone else, you said goodbye
I couldn’t even say anything because of my dried lips
I just desperately hoped that the you in front of me wasn’t the real you
It felt like someone scribbled on my heart, which hurt like it was cut
In the mirror, I tried to smile because I’m going crazy
I pushed out everything about you from my life and told myself I’d live happily just like you21

Joe si guardò attorno … nel giardino intorno alla villa, era tutto tranquillo … niente di strano o sospetto … solo calma e silenzio, ma tali che gli fecero paura … perché lo costringevano ad ascoltare la sua testa … i suoi pensieri … e i suoi sensi di colpa …
La discussione con Jet gli era sfuggita di mano … ma purtroppo,  non solo quella …
Quello era solo l’ultimo episodio di una reazione a catena … che si era innescata tutta quel giorno … quando Jet si era ostinato a sostenere Françoise nella sua scelta …
Quando Gilmore li aveva chiamati per illustrare loro quei due nuovi e inaspettati incarichi, era rimasto spiazzato … era infatti insolito che se ne presentassero due in contemporanea e, soprattutto, che il Dottore avesse richiesto espressamente loro quattro … tuttavia, la cosa che lo lasciò più esterrefatto fu la reazione dell’amica …
Gli tornarono in mente come si erano svolte le cose e un moto di fastidio improvviso lo percosse … 
… lui stava ancora finendo di leggere il secondo fascicolo, con le informazioni relative, quando lei esordì bruscamente, infrangendo quell’insolito silenzio pesante, che aveva già scelto di andare in Texas …
La cosa lo lasciò ammutolito … quella missione era adatta a Jet e a lui … non a lei … ma non fece in tempo ad esternare il suo pensiero che intervenne proprio l’amico … dichiarando di volerci andare anche lui …
Inconsciamente, si voltò subito verso Gilmore, sperando che lui dicesse qualcosa che la facesse desistere e cambiare idea … che le dicesse di no
… ma sfortunatamente, le cose non andarono in quel modo … 
Di fronte alla loro richiesta,  il volto del Dottore si contrasse, assumendo un espressione corrucciata e preoccupata … e poi, probabilmente, pensò lui, preso alla sprovvista dalla situazione, non era riuscito a pronunciarsi subito, in merito a quella accoppiata … perché, Jet e Françoise insieme … soli … in missione … 24h/24h … no … assolutamente no.
Non era una cosa concepibile ! … non per lui …
Ma quando l’anziano uomo fece per aprire bocca e dire qualcosa, Joe stesso, riscossosi dal turbamento che lo aveva colto e preso da un inaspettato impeto di dissenso, intervenne per obiettare duramente a quelle richieste … solo che, per sua sfortuna, non aveva di fronte solo Françoise e Gilmore con cui, in qualche modo, l’avrebbe potuta avere vinta … ma lo stesso Jet … che, lasciandolo sconcertato, prese le difese della ragazza e gli rispose con prontezza di riflessi … controbattendo a sua volta e … avendola vinta, incredibilmente …
Come ci fosse riuscito, per lui era ancora un mistero, ma … era stato costretto a sottomettersi al volere di Jet … e di Françoise che lo spalleggiava …  
Non riusciva proprio a rimuovere dalla sua mente quel giorno … gli era rimasto impresso come un marchio a fuoco, in maniera rovinosa e deleteria … così come i suoi occhi cerulei … decisi e incuranti di lui, quando aveva espresso il desiderio di partire per quella missione … con Jet … e non con lui
Stava continuando a girare per il giardino, scrutando ogni rientro o cespuglio, preoccupandosi che non ci fossero intrusi … quando si fermò e inspirò profondamente quell’aria … dal profumo dolciastro e intenso di zagara, come quello di cui era intrisa la pelle di quella ragazza … e tale da procurargli quasi fastidio e nausea …
Ricominciò a girare … era solo … aveva detto a Seven di occuparsi di controllare la villa, mentre lui si occupava del resto e … il rimorso lo scavava dentro …
Come aveva potuto fare quell’errore? … come aveva potuto fare una cosa simile? … una tale mancanza e un tale sbaglio … non erano da lui … no, non lo era … eppure era accaduto …
Ritornò nuovamente con la mente ai giorni prima delle loro rispettive partenze … Jet aveva tentato di parlargli più volte … ma lui aveva evitato, accuratamente … non aveva voglia di affrontare di nuovo quel discorso … gli era bastata la discussione accesa e svilente di fronte al Dottore, quando quest’ultimo, aveva dato inspiegabilmente ragione a loro che a lui … e se ne era andato via, sbattendo la porta furioso …
… era follia pura mandare loro due … insieme … in una missione simile …
Da quel momento in poi, non aveva più voluto parlare né con lui né con lei … e si era chiuso in sé, concentrandosi sulla sua missione e sulla partenza …
Ciò gli era costato molto e gli aveva fatto tanto male … anche se, c’era una cosa che lo aveva ferito ancora di più … ovvero il fatto che Françoise non gli fosse venuta a parlare … che non lo avesse cercato … e che non le fosse importato nulla che lui non li volesse considerare …
Questo infatti, lo aveva totalmente disorientato e  reso, emotivamente e psicologicamente, instabile … come non credeva fosse possibile! .. come non lo aveva mai reso nessuno in passato!… neanche Mayumi, quando lo aveva usato e tradito per i suoi scopi … 
Sospirò … e poi, si mise un attimo a sedere su un  muretto … da lì aveva tutta la visuale del giardino …
Si portò le mani al volto e chiuse gli occhi, stringendoli forte per la disperazione …
Perché le parole di Jet lo avevano fatto reagire così? … perché non chiami lei? … o hai paura  di risultare ossessivo? …  
Lo sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma … alla fine non aveva resistito … voleva sapere come stavano … come stava lei
Non aveva avuto il coraggio di chiamarla direttamente … quindi si era rassegnato al fatto che, se voleva sapere qualcosa, doveva parlare con il suo amico, ma … tutto aveva cominciato a precipitare proprio da quel preciso momento …
perché non chiami lei? … o hai paura  di risultare ossessivo? …
Quelle parole gli erano risonate in testa per tutto il tempo e … forse per quello poi, aveva fatto quella sciocchezza … senza pensare ai risvolti e alle conseguenze di una scelta simile …
Da lì, era cominciato qualcosa, di non ben definito e delineato,  che lo aveva totalmente sottomesso alle sue paure e ai suoi desideri più segreti … e, se solo ci pensava, gli sembrava di essere impazzito … di aver perso la sua mente … e il suo cuore, in quello che sembrava ormai essere una voragine di follia …
Non voleva comportarsi così, ma era più forte di lui … era come se fosse soprafatto da un holic … e forse, era proprio così, dopo l’altra sera … in cui aveva perso completamente sé stesso …
Solo a pensarci, gli sembrava impossibile che fosse stato proprio lui, ma … se era per quello, faceva molta  fatica anche a credere che avesse iniziato tutta quella storia …
Non riusciva a dare una forma a quei meccanismi che lo avevano portato a reagire così … ma poteva immaginarli … a fatica … e forse, con molta forza di volontà, ad ammetterli … sempre che la sua coscienza glielo permettesse …
Sospirò di nuovo … e le immagini di quella notte si fecero vive nella sua mente …
… quella stanza che non era la sua …  con il letto a baldacchino e le lenzuola di seta color crema … l’odore di cera che bruciava e il profumo di zagara di cui era impregnata …  e ancora, quella luce soffusa delle candele che illuminavano appena l’ambiente e che disegnava  sul muro, come un carboncino, l’ombra di lei mentre si spogliava con lentezza … togliendo un indumento alla volta e lasciandolo cadere lasciva ai suoi piedi … fino a rimanere sfrontatamente nuda di fronte a lui …
Scosse la testa violentemente … cercando di cacciare lontano quei ricordi … ma più ci provava e più questi si affacciavano prepotenti nella sua mente …
Di nuovo, per l’ennesima volta, in quella calda e afosa mattinata, gli passarono di fronte quelle immagini … lui che iniziava a spogliarsi e lei, impaziente e ansiosa, che baciava ogni centimetro di pelle che scopriva … e ancora le sue mani che lo accarezzavano con un’audacia irriverente mentre le sue unghie lo graffiavano vogliose …
Il ricordo di quei particolari gli facevano male … ma non riusciva ad allontanarli … erano impressi nella sua mente indelebilmente … sembrava quasi che fossero la sua punizione … la sua croce … e probabilmente, si disse, era così … dovevano ricordargli a cosa  aveva dato vita … alla sua definita resa …
… il profilo dell’ombra di lei sulla parete, mentre si muoveva sopra di lui … i suoi gemiti … le sue grida di piacere soffocate perché nessuno li potesse sentire … e ancora le sue mani che la toccavano così impersonalmente e la stringevano per i fianchi … aumentando il suo ritmo e sentendo il desiderio violento di volerla far raggiungere l’estasi … forte e incontrollabile … su di lui … di sentirla, bagnare il suo corpo con il suo piacere … solo per farsi del male … mentre lui raggiungeva l’apice, solo tempo dopo, fuori dal suo corpo …
Aveva passato ore a possederla, senza sentimento … a riempirsi le orecchie di tutte le volte che le aveva fatto raggiungere  l’orgasmo … solo per soddisfare la sua voglia di autolesionismo ... perché ogni volta che la sentiva raggiungere il piacere … una parte di lui moriva di dolore … di disperazione … cosciente di quello che stava accadendo … e del fatto che stesse cercando di distruggersi in quel modo … di annullarsi in quello che non era lui …
Era stato sesso … solo quello … niente altro … non gli era mai capitato, ma … quella volta era successo … e non gli era assolutamente piaciuto …
Ripensò poi, ripercorrendo i passi prima,  a quello che lo aveva fatto agire così … il motivo scatenante della sua colpa …
Quella sera, prima che finisse in quella maniera … aveva commesso di nuovo quell’errore, ma quella volta era stato diverso e … era stato assalito dal nervoso … dall’agitazione … gli era sembrato di aver perso il controllo sulla situazione ed era finito nella camera di quella ragazza … solo per sfogarsi … solo per dimostrare a sé stesso che non aveva legami … che non c’era niente tra loro che semplice amicizia … e che cosa aveva ottenuto? … di essersi definitivamente mortificato e offeso …
Si sentiva uno schifo per quello che aveva fatto … l’aveva usata … aveva usato quella ragazza … si era approfittato di lei … e non gli importava nulla, se lei non provasse sentimenti per lui, ma solo attrazione … era uguale … l’aveva solo trattata come una bambola … come un oggetto da usare all’occorrenza e buttare via quando non ne aveva più voglia … e questo, non riusciva proprio a perdonarselo … così, invece di annullarsi come aveva desiderato, era riuscito solo a peggiorare il suo stato … ed era sprofondato ad uno step ancora più basso …
Infatti, quando Jet lo aveva chiamato, quella mattina , lo aveva trattato così male solo perché era stato colto sul fatto ...
Il suo amico aveva avuto un tempismo incredibile … il cellulare gli era cominciato a squillare proprio, mentre stava uscendo dalla camera di lei … e quando aveva visto l’id di chi lo stava cercando, aveva dato di matto … gli era sembrata veramente la goccia che faceva traboccare il vaso e, purtroppo, per sua sfortuna,  era stato proprio così e ora, come se non fosse stato abbastanza, continuava a girargli in testa  anche l’altro suggerimento di Jet …
Pensava veramente di mollare Seven nel bel mezzo della missione e raggiungerli? …
Se l’avesse fatto … quello sarebbe stato davvero la fine di tutto … non poteva comportarsi così … era da incoscienti e da irresponsabili … doveva fermare assolutamente, o per lo meno frenare,  quel meccanismo rovinoso e irrazionale … e tornare in sé …

 

Le era proprio sfuggita di mente la cosa più importante delle sue ultime ricerche … e per questo, lo avrebbe dovuto chiamare, ma … era ridicolo … e  le sembrava stupido … lo aveva salutato solo pochi minuti prima … e se lo avesse fatto … la cosa sarebbe risultata abbastanza equivoca e imbarazzante …
Ci pensò un attimo …
Gli manderò una mail più tardi … dicendogli che ho scoperto qualcosa di nuovo … così, gli fornirò i dati che mi sono scordata di dargli …
Quando attraversò l’ingresso della Black Traction , si sentì chiamare …
-Fran! … aspettami! …  -
Si voltò verso il punto da cui proveniva quella voce allegra e squillante …
-Miryo … -
-Ah! Che bello incrociarti proprio mentre salivo su! -
-Miryo … ciao … - mormorò mentre l’altra si avvicinava e le dava un piccolo bacio sulla guancia, sorridendole felice …
-Tutto bene? … - spinse il bottone dell’ascensore … e si misero ad aspettare che arrivasse …
-Sì … abbastanza bene … - si sentiva stranamente a disagio …
-Sei sicura?... hai una faccia strana … - la guardò … - … se non ti conoscessi … penserei che hai il volto di qualcuno colpevole … -
Colpevole? …
-No … io … veramente … - non sapeva perché, ma sentiva quasi il bisogno di giustificarsi con lei … perché? … perché la sua amica aveva ragione : si sentiva veramente colpevole, ma … di cosa? … che aveva fatto contro di lei? … nulla … aveva solo fatto colazione con Jet … che si presumeva essere colui che la stava facendo sospirare così tanto … ma, in fondo, erano anni che lei e lui si conoscevano … e non era certo la prima volta che facevano colazione assieme! … e allora perché si sentiva così strana? …
-Dai, Fran! … sto scherzando! … lo sai che non potrei mai pensare niente di simile su di te! - concluse, salendo in ascensore …
Le porte si chiusero e le due ragazze si appoggiarono alla parete … osservando i numeri dei piani illuminarsi uno ad uno, via via che li superavano …
-Sai … ieri sera  … ci siamo visti … - Miryo iniziò a parlare all’improvviso, riscuotendola … - … ed è stato  … così follemente unico … -
Françoise sentì una fitta al cuore …
… perché? … che le stava accadendo? …
-Quando l’ho visto … quando ci siamo incontrati in mezzo alla gente … è stato così magico! … i nostri occhi che si cercavano avidamente e si inseguivano, fino al momento in cui non si sono riflessi gli uni negli altri  … e poi … - la porta dell’ascensore si aprì e lei si interruppe … uscirono in silenzio e si incamminarono verso l’entrata del loro ufficio …
… erano sole … e allora lei continuò …
-Sai … abbiamo fatto l’amore … come non credevo si potesse mai fare … dolce e forte allo stesso tempo! … tanto da rimanere senza fiato, per l’intensità delle sensazioni e delle emozioni … - il tono della sua voce si affievolì al punto da risultare un sospiro di beatitudine … raggiungendo l’altra come una freccia in pieno petto e  gettandola nello sconforto totale …
Di nuovo questa sensazione … perché? … che mi sta prendendo? … che significa?
Non riusciva a parlare o a proferire suono di alcun tipo … neanche quell’anonimo e incolore  ah che ultimamente le usciva di bocca con così tanta facilità … ma stava in silenzio, ad ascoltare ed ad osservare il viso dell’amica sprizzare gioia da ogni poro…
… ed era decisamente la cosa migliore che potesse fare..
… sì … sicuramente … assolutamente …
Entrarono in ufficio e si salutarono con uno sguardo … e mentre Françoise si dirigeva verso la sua postazione, si rese conto di quanto l’avesse profondamente colpita il volto di Miryo … felice e sereno … tipico  di una persona che poteva toccare il cielo con un dito …
Si mise a sedere alla sua scrivania e accese il computer … posò la borsa sul tavolo accanto a sé … e mentre aspettava che la schermata principale si avviasse, prese un piccolo specchietto, che aveva messo per ogni evenienza in uno dei suoi cassetti … e si guardò in viso …


Che espressione era quella che lei aveva in quel momento? …  

 

Jet parcheggiò l’auto dentro l’officina ...
-Hey! Guarda chi si vede! … - Leon gli sorrise contento di vederlo lì … - Che cosa ti porta qui, Redfox? -
-Ciao Leon! … - si scambiarono un saluto veloce con la mano … - … così, avevo voglia di vedere cosa si diceva da queste parti … -
-Uhm … a quest’ora del mattino poco … non c’è mai nessuno!-
-Tu … non mi sembri nessuno! - gli disse scherzando …
-Hey … simpaticone! … ma non la smetti mai di scherzare? -
-No . Perché dovrei?! … è divertente … - disse abbozzando una risatina divertita … si guardò attorno … effettivamente non c’era nessuno … a parte Leon … altri due o tre ragazzi e Elar … -Senti, ma … c’è Elar e non c’è Dasom? … -
-Uhm … perché me lo chiedi? … -
-Non fanno coppia fissa?! … -
Leon lo squadrò … - Jet … - lo richiamò a bassa voce … - … occhio a quello che dici … te l’ho già detto … è rischioso fare affermazioni simili … -
Il ragazzo sospirò … aveva ragione : quelle non erano assolutamente battute da fare ... se non voleva avere due innocenti sulla coscienza! … non sapeva perché gli fosse uscita male quella affermazione, ma sarebbe stato sicuramente più prudente d’ora in avanti …
-Sì … hai ragione … starò più attento … -
-Sarà meglio … anche perché, Emon … non è per niente di buono umore … -
-Uhm? … e perché? … non ha avuto ciò che voleva? … e poi, a me non sembrava di così di pessimo umore … -
-Riparliamone più tardi … quando arriva Dasom … - concluse, guardandolo turpe …
-Che vuoi dire ? … -
Leon non rispose, ma lo guardò dritto negli occhi, come se gli volesse dire di avere solo un po’ di pazienza perché lo avrebbe scoperto presto …

 

Non era trascorso  molto tempo dall’arrivo di Jet,  quando  Dasom fece il suo ingresso da Barnaby …
La Lotec arrivò ruggendo come una tigre e, attraversando con estrema sicurezza ed eleganza l’entrata dell’officina, inchiodò proprio ad un passo da Elar …
Alcuni istanti dopo, la portiera dell’auto si aprì bruscamente e la ragazza scese determinata …
… quel giorno indossava un paio di fuseaux neri fino a metà gamba, a vita bassa … una maglietta bianca con scollo ampio a barca che le ricadeva leggermente giù, lungo una spalla, con maniche tre quarti … un paio di polsiere alte in pelle nera e le sue immancabili scarpe rosse di vernice … i capelli sciolti sulle spalle, le labbra rosse  e gli occhiali da sole …
-Ciao Dasom! … - appena il suo meccanico la vide, le andò in contro … ma lei fece finta di non sentirlo e di non vederlo e gli passò accanto, come se fosse un fantasma … e si diresse con passo sicuro dritta da Redfox  …
-Ma buongiorno … Dasom … che bello rivederti … - le disse, vedendosela venire in contro …
-Taci … idiota . -
Uhm … si ricomincia … non ci sarà mai tregua tra noi …  
-Dimmi … che vuoi ? - le rispose a quel punto stizzito …
-Monta in macchina e vieni con me … partiamo per una gara . -
Jet la guardò diffidente e perplesso … Che diavolo diceva?! …
-Una gara? … ma io non ne so nulla … Emon … -
-Non centra nulla Emon. – disse duramente … - … muoviti .  E non farmi perdere tempo. – si girò su sé stessa per andarsene, ma lui l’afferrò per un polso, trattenendola e, inspiegabilmente, facendola sussultare …
La ragazza si voltò di scatto verso di lui, piegando la bocca in una smorfia di rabbia e dolore e assumendo, con il corpo, una posizione di difesa … proprio come quella di un’animale ferito che si difende …
A quella sua strana reazione, lui si irrigidì improvvisamente, lasciando subito la presa…
… eppure, non gli era sembrato di averla stretta forte …
-Non mi toccare mai più!- gli ringhiò furiosa e agitata mentre si toccava il polso che lui le aveva stretto …
-Ok … va bene … ma ora calmati … e dimmi di che gara si tratta …  –
-Non ti deve interessare! Devi solo correre . E ora vieni con me! E muoviti ! -
Ci fu un attimo di silenzio … -Io non prendo ordini da te.  E soprattutto … corro solo quando voglio io.  - disse con tono perentorio …
-Neanche se ti dicessi che … se vinci, potresti prendere il mio posto di secondo con Emon? … - scandì ogni parola con tanta forza che lui rimase ammutolito e sconcertato  …
Di cosa stava parlando? …
Le labbra della ragazza si piegarono in un sorriso compiaciuto, quando notarono l’improvviso turbamento che si era impadronito di Jet a quelle sue parole …
… sapeva di aver fatto centro …
-Se mi segui … lo saprai . E se vinci … sarai il secondo. Quindi … mi segui? - gli disse, dandogli le spalle e camminando verso Marilyn con passo così sicuro da lasciarlo attonito …
-Ok … verrò con te … - alla fine non aveva resistito … quella era una proposta troppo allettante ! E poi …  era curioso di sapere cosa le stava passando  per la mente…
Dasom salì in auto, mise in moto e partì, sotto gli occhi sorpresi di tutti …
Senza perdere altro tempo, Jet fece la stessa cosa e la seguì … non sapeva perché, ma immaginava che si trattasse di qualcosa di abbastanza pericoloso …
Conoscendo Dasom,  non poteva essere in altro modo, ma … continuava a non capire il suo comportamento … dopo che aveva partecipato alla gara con lui e aveva vinto, aveva pensato che ci potesse essere una speranza di tregua tra loro , però … a quanto pareva, lei non riusciva proprio a perdonargli l’affronto del loro primo incontro …
Va bene … se è questo che cerchi … lo scontro diretto … non mi tirerò indietro …
Guardò l’orologio … era ancora molto presto … dove stavano andando per partire a quell’ora del giorno? … le gare si svolgevano tutte la sera tardi, per non farsi prendere dalla polizia … quindi, cosa si doveva aspettare? …
Mentre la seguiva, sfrecciando accanto a lei sulla Madison Highway, ripensò alle parole di Leon … che cosa gli aveva voluto dire con aspetta di vedere Dasom per sapere se Emon è di buon umore o meno ?…
Forse che se lei è di così pessimo umore, è perché lo è anche lui … anche se, Dasom … è sempre di pessimo umore! … tuttavia …
… poteva essere una teoria plausibile … poteva! … ma non lo era … e presto lo avrebbe scoperto …

 

Parte 16

Françoise guardava con apprensione lo schermo del suo computer … aveva il terrore di veder spuntare nuovamente quei pop up … e ogni volta che sentiva un suono di avviso, si faceva prendere dall’ansia e alzava lo sguardo con timore per verificare se fosse una mail o qualche disgustoso e volgare messaggio …
Inoltre, come se non fosse sufficientemente stressata e mentalmente confusa da tutto questo, il suo Capo, Mr. Harshford, continuava a non darle tregua, tenendole sempre il fiato sul collo …
Frannie portami il caffè … portami la pratica … riportami il caffè! … fra mezz’ora ricordami di chiamare tizio … e poi pinco pallino! … ogni scusa era buona per farla andare da lui … così, da farle lasciare indietro il suo lavoro e dargli un buon motivo per rimproverarla …
Stava cominciando a pensare che, più che la sua scollatura e il suo fondoschiena, fosse uno di quei uomini che godeva nel rimproverare ed esercitare il proprio potere sulle donne … insomma, una sorta di perversione erotica che lo stuzzicava e lo esaltava! … perché, ogni volta che doveva riprenderla, per qualche motivo, leggeva nei suoi occhi una certa soddisfazione  … quasi lasciva …
Così, senza accorgersene, passò l’intera mattinata tra alti e bassi … tra confusione ed irritazione … dimenticandosi perfino della mail che doveva inviare a Jet …
-Fran? … tutto bene? … -
La voce di Miryo la fece trasalire … lasciandola leggermente spaesata nel vederla lì di fronte a lei … 
-Eh … sì … sì … - balbettò turbata per non essersi accorta neanche che le si era avvicinata …
L’amica la guardò un po’ scettica … -Non è quello che sembra, però … non voglio insistere … quando e se, avrai voglia … io sarò lì ad ascoltarti … -
-Grazie … - abbassò lo sguardo …  
Come posso dirti che forse, c’è  un maniaco nel nostro ufficio che mi ha preso di mira? … mi prenderesti per folle! … non ho prove! … quei messaggi sono inviati usando netBios e non c’è modo di scoprire il mittente, se questo nasconde il nome … e poi … mi ascolteresti ancora, se sapessi che sono gelosa di te e Jet? …
Quell’ultimo pensiero la fece rabbrividire di raccapriccio … era gelosa dei suoi amici … ma perché? … come poteva essere così abbietta? … era deplorevole tutto ciò e stentava a riconoscersi, ma non riusciva a impedirselo … e ormai aveva dovuto ammetterlo a sé stessa e farsene una ragione … tentando però, contemporaneamente, di combattere quei sentimenti così inusuali per lei …
-Su … - la mora la riscosse nuovamente dai suoi pensieri .. - …  andiamo a mangiare qualcosa alla mensa assieme … è già ora di pranzo … ed è meglio che non lo salti se vuoi sopravvivere alle continue molestie del nostro capo … - le disse sorridendole ironica …
Françoise annuì debolmente … e accompagnò l’amica … forse, staccarsi da quella scrivania l’avrebbe potuta aiutare a distrarre la mente e a tornare a ragionare lucidamente …

 

Le due ragazze pranzarono restando per lo più in silenzio, almeno fino a quando Miryo non esordì con una proposta insolita mentre stavano sorseggiando il caffè …
-Che ne dici … se ti insegno? -
Françoise alzò lo sguardo verso di lei sbigottita  …
Uhm? …
A che cosa si stava riferendo? … che cosa le voleva insegnare?!
L’amica notò subito il suo sguardo interdetto … e continuò … - Pensavo che … potrei insegnarti come comportarti con lui … insegnarti a fronteggiare alcune situazioni e … imparare a capire i suoi atteggiamenti! … i suoi gesti! …  questo, ti potrebbe aiutare ad avvicinarti a lui … e poi, magari, se ti vedesse cresciuta … potrebbe modificare il suo modo di fare con te … che ne dici? … -
La ragazza rimase un attimo perplessa e senza parole … riflettendo su ciò che le stava dicendo l’amica … probabilmente, la ragazza aveva pensato che fosse così giù per via di Joe … per questo, aveva esordito con quella  proposta … anche se … insegnare? … perché, erano cose che si potevano insegnare? … non si imparava e basta, direttamente sulla propria pelle? …
Doveva essere decisamente fuori dal mondo! … o appartenere ad un altro pianeta! … perché aveva sempre pensato che le cose si svolgessero in maniera differente tra uomo e donna … ovvero, che le cose fossero più spontanee e naturali … e invece, da quando conosceva Miryo, aveva imparato che non era esattamente così … ma che c’erano una sorta di ruoli e di atteggiamenti da seguire … in un gioco sottile, chiamato seduzione, tra le cui regole vi erano alcuni punti molto oscuri e particolari … almeno, secondo i suoi canoni!
Quindi … dove era quando insegnavano le istruzioni?
Probabilmente, in accademia a ballare … si rispose irritata con sé stessa mentre con un filo di voce accettava rassegnata la proposta  … -Va bene … - … tuttavia, non era molto cosciente di quello a cui stava per andare in contro …
-Bene! … allora inizieremo presto le nostre lezioni !- sorrise e prese l’agenda dalla borsa … diede un occhio ai suoi appuntamenti e … - Che ne dici di cominciare giovedì?  -
E’ qualcosa che si programma sull’agenda? … oh …
Annuì …
-Potremo andare al Sweet and Sour … è un locale molto chic! … ad una ventina di minuti da qui!Che ne dici? -
-Va bene … mi fido di te … - … non ho altra scelta! … anche perché, mi sa, che se esiste un livello zero su queste conoscenze … io sono sotto!
-Ottimo! … allora, stasera, dopo che usciamo da lavoro … facciamo un salto in un negozio qui vicino! … e facciamo un po’ di spese! … vedrai … quando vi rincontrerete … non ti resisterà! … e ti salterà letteralmente addosso! – Miryo piegò la bocca in un sorriso malizioso … mentre lei arrossiva bruscamente per le sue allusioni … e si pentiva già, di aver accettato con così tanta leggerezza!

 

Il resto del pomeriggio, Françoise lo passò contorcendosi nei suoi sensi di colpa  e nell’ansia e nel timore di veder spuntare sullo schermo qualche messaggio, ma fortunatamente, quel giorno, non accadde niente …
-Ci sei? … - l’amica si avvicinò alla sua scrivania con occhi brillanti e un bel sorriso stampato sul volto! … si vedeva che era entusiasta di imbarcarsi in quella impresa!
-Sì, scusami … dovevo finire di fare una cosa … ma ora ho fatto …  - … non era molto convinta … e a dire il vero, forse, non era neanche troppo cosciente di ciò che la stava aspettando, anche se … forse, la sua immaginazione sarebbe stata sempre al di sotto della realtà!
-Tranquilla! … ma andiamo perché altrimenti troviamo chiuso! -
Così, si alzò e la seguì senza aprire bocca … ma anche se lo avesse fatto, non avrebbe saputo cosa dire! … che cosa le avrebbe potuto chiedere? … che tipo di lezioni mi farai? … beh, sì … ma poteva immaginare !… aveva deciso il posto … e poi le aveva detto che dovevano fare shopping, quindi … se il mondo non aveva proprio smesso di girare nel verso giusto … due più due … faceva ancora quattro!
Sicuramente, l’avrebbe portata in qualche locale a fare prove sul campo di battaglia … e lì, lei le avrebbe insegnato
Sospirò …
… lo sapeva già : non ne sarebbe mai stata in grado! … non ne aveva la mentalità! … né la testa per comportarsi così! … tuttavia, forse per il senso di colpa che la stava divorando … le aveva detto di sì, senza valutare assolutamente in cosa si stava avventurando! … e poi, l’aveva vista così convinta e contenta della sua idea che … comunque non sarebbe riuscita a dirle di no!
-Fran? … tu prendi la pillola? … - quell’ inaspettata domanda la riscosse da ogni pensiero, così tanto che il cervello le si resettò e mancò poco che svenisse sul posto !
-Come, scusa? … la  … pillola?! … -
-Sì … la pillola … - … ripeté tranquillamente …
-Ecco … io … -
-Sì … lo so … che non l’hai mai fatto, ma … pensavo che … -
-No … ecco io … no … -
-Ok … allora penseremo anche a quello … -
Penseremo anche a quello?! … cosa?!? …
-Miryo, ma … -
-Tranquilla! … è solo per sicurezza! … per ogni evenienza … - le sorrise … - … non ti preoccupare … -
La bella mora si fermò davanti ad un negozio molto elegante e chic …  -Eccoci! Ci siamo! … e ora scegliamo il nostro stile per lo “Sweet and Sour”! … -

 

Avevano viaggiato per diverse ore nel deserto e avevano anche attraversato il confine, ma questa volta nella direzione completamente opposta all’ultima gara … dirigendosi verso una zona sperduta e isolata, in uno dei piccoli ed innumerevoli canyon del paese …
Dove diavolo mi sta portando? …
Ma proprio mentre si ripeteva per l’ennesima volta quella domanda, finalmente, Dasom si fermò … nel nulla!
… scese dall’auto e aspettò in piedi, sicura e con aria di sfida, accanto a Marilyn, che lui la raggiungesse ..
-E quindi? … la gara dove è? … - Jet le si avvicinò nervoso … era già buio e la luna era alta in cielo da un bel po’ …
-Qui … - rispose tranquillamente mentre si appoggiava alla sua auto incrociando le gambe con indifferenza  ...
-Non per essere disfattisti, ma … è una gara fantasma? ! – la voce lasciò trasparire tutta la sua irritazione …
-No … è una gara contro il tempo … e, precisamente, il miglior tempo che sia mai stato fatto qui, a Rio Grande!-
-Uhm … c’è un tempo da battere, quindi  … -
-Esatto! … e se lo farai … ti lascerò il mio posto di secondo con Emon … -
-Interessante , ma … perché? … perché lo stai facendo? -
Dasom lo guardò di sbieco … quell’uomo faceva sempre troppe domande …
-Anche se sei cresciuto nei bassifondi di New York … non pare che tu sappia che non bisogna mai fare troppe domande … -
-Chi te l’ha detto? … Leon? … -
-Siete amici, no? … basta fare due più due … e comunque, non è questo che mi interessa … voglio solo regolare questa faccenda … quindi, preparati a correre … -
-E se non volessi farlo? … -
La ragazza scosse stizzita la testa … -Redfox … sei un uomo insopportabile! … ma capisco che, altrimenti, non potresti stare con quella sgualdrina … - disse calma e concisa …
Jet piegò la bocca in una smorfia … -Non mi piace che parli così di lei … usa altri termini … per favore .. –
-Certo … ti va meglio … puttana ?… - gli rispose guardandolo dritto negli occhi senza scomporsi …
Il ragazzo inspirò profondamente … stava per perdere la pazienza … non avrebbe mai messo le mani addosso ad una donna, ma … lei lo stava facendo veramente arrabbiare …
-Senti … non so cosa sia successo tra te e lei, ma … non mi piace che la tratti così!-
-Uhm? … davvero? … che peccato! … io la tratto come mi pare e piace! … ci posso anche camminare sopra … e usarla come zerbino, se mi andasse!  - piegò la bocca in un ghigno soddisfatto, quando lo vide stringere i pugni per la rabbia …
-Che tempo c’è da battere? – le chiese secco e diretto …
-Il mio. Il migliore di tutti i tempi! … neanche Emon è riuscito a batterlo … -
Neanche Emon …
-Neanche il tuo uomo? … -
-No ! -
-Bene … sembra una sfida interessante … dimmi il tempo da battere e parto … -
-No … niente tempo … tu correrai, facendo il meglio che sai fare e io cronometrerò … e quando sarai giunto al traguardo, ti dirò il risultato … -
-Niente tempo? … mi sembra una gara un po’ assurda e soprattutto … chi mi assicura che tu non barerai? .. –
Dasom si irrigidì … e il suo volto assunse un espressione oltraggiata …
-Come ti permetti di dirmi una cosa simile? … io non baro! … ho una dignità! … e una morale! … non faccio dei giochetti simili! … per chi mi hai preso? … per quella puttana di Miryo? -
-Dasom! … stai attenta a quello che dici! … ora mi sono stancato di sentirti parlare così di lei !- stava effettivamente per perdere la pazienza , ma cercava disperatamente di mantenere i nervi fermi …
-Perché? … sennò che mi fai? … mi picchi? … -
-Falla finita! … o me ne vado … - la minacciò, stufo di sentirla attaccare così la sua donna …
-Se sei un vigliacco e vuoi andartene perché hai paura di sfidarmi … fai pure! … ma non ti alzare a uomo offeso perché stanno insultando la tua donna! … perché quello è solo patetico! –
Jet la guardò scuro, in volto …
-Ok … corro … e farò del mio meglio … e ti batterò, ma … voglio che mi prometti una cosa … -
-Cosa? … sentiamo … -
-Che se vinco .. tu smetterai di insultarla … -
-Vuoi solo questo? … - rise, reclinando divertita e con sicurezza la testa all’indietro  … - … va bene … -
Jet montò convinto e sicuro in auto … e Dasom  lo portò fino al punto preciso della partenza … qualche metro più in là …
-Ti darò io il via … a motore acceso … quando calerò le braccia giù … allora farò partire il tempo … -
-Va bene .. –
Il ragazzo non disse altro … non conosceva né il posto né il circuito … e non sapeva cosa aspettarsi … stava per guidare completamente alla cieca … improvvisando sul momento, in base a cosa si sarebbe trovato di fronte …
… inoltre, era notte e si trovava a molti km di distanza da casa, in mezzo al niente  … e tutto questo, solo perché lei voleva sfidarlo e concludere quella loro diatriba irrisolta, iniziata il primo giorno in cui si erano incontrati …
… per convincerlo a farlo correre poi, gli aveva anche fatto delle ben determinate promesse …
… chissà poi, se le avrebbe mantenute? …
Aveva acceso il motore, ma tirò giù all’improvviso il finestrino … e si rivolse a lei …
-Una domanda … -
La ragazza fece una smorfia … -Forza … falla, veloce! … -
-Se io perdo e non supero il tuo tempo … tu … da me cosa vuoi?-
Dasom sorrise soddisfatta …. –Te ne andrai dal team … -
A quella affermazione lui rimase turbato … molto turbato, ma …
-Va bene … - rispose senza pensarci troppo …
Era cosciente che stava mettendo a rischio tutta la missione per quella gara … e che, se Joe lo avesse saputo, lo avrebbe riempito di botte! … ma a ragion veduta !… perché stava sbagliando ad accettare un tale compromesso, ma non riusciva a tirarsi indietro … non di fronte ad una sfida simile!
Diede il segnale e l’auto sgommò , alzando un polverone che la investì in pieno, da testa a piedi …
Bastardo … l’hai fatto apposta! … ma pagherai anche questo
Nel frattempo, da un punto più in alto del percorso, la ragazza teneva d’occhio il tempo con cui Jet stava girando …
Era veloce … molto veloce e sembrava che non sbagliasse neanche una curva … scalava sempre al momento giusto e frenava sempre all’ultimo, per non perdere tempo prezioso …
Dasom cominciò a sudare freddo … e quando il ragazzo arrivò nel punto più critico del circuito, in cui uno sbaglio, poteva decretare la vittoria o la sconfitta, e lo vide superarlo senza alcun errore, si sentì definitivamente persa …
Redfox entrò nell’ultima curva a 180 gradi, scalò rapidamente, e ne uscì subito accelerando, spingendo a tavoletta sull’ultimo pezzo di rettilineo in salita …
Quando tagliò quello che era il traguardo, inchiodò l’auto a pochi centimetri dalla ragazza e la guardò attraverso il vetro del cruscotto … dritta negli occhi …
Scese … e aspettò il verdetto …
Lei rimase in silenzio allungo, sostenendo il suo sguardo …  poi, riguardò il cronometro con volto sconvolto e lo lanciò per terra furiosa …
-Mi hai battuto … hai migliorato il tempo di quattro decimi … - concluse amareggiata, dandogli le spalle e andandosene sconfitta di gran passo …
Jet le corse dietro, per fermarla … conoscendo la sua follia, un risultato inaspettato e bruciante come quello, poteva farle dare veramente di matto … così, la prese e la trattenne per un polso per impedirle chissà quale comportamento avventato … ma a quel gesto, la ragazza gemette forte per il dolore  ...  
Lui socchiuse leggermente gli occhi perplesso … questa volta era sicuro e cosciente  : non poteva averla stretta a tal punto da farle male …
-Cosa … ? – allentò la presa e le tolse bruscamente una delle polsiere … rimanendo senza parole …
I suoi polsi erano così pieni di lividi che erano diventati scuri … e inoltre, presentavano delle escoriazioni profonde e dei segni di corda …
-Che diavolo significa? - la guardò turbato e arrabbiato allo stesso tempo …
Con nervosismo, le tolse rapidamente anche l’altra polsiera e constatò che, anche l’altro polso, presentava la stessa condizione …
L’afferrò per le braccia e la scosse con forza, urlandole in faccia … -Che cosa sono questi segni?! … parla! … -
La ragazza continuò a stare zitta e a non rispondere mentre teneva la testa di lato, per non guardarlo …
Jet si infuriò e le tolse senza indugio gli occhiali da sole, per guardarla in volto …      -Cazzo! … Guardami negli occhi! E dimmi subito chi è stato a farti questo!Voglio una risposta!- le gridò furioso …
Dasom alzò lo sguardo verso di lui … erano vuoti … spenti … e tristi …
-Emon … - sussurrò a voce bassa …
Redfox rimase ammutolito … era incredulo, ma in quel momento gli tornarono in mente le parole di Leon … e impallidì …
Sentì il sangue gelarsi nelle vene … mentre la liberava dalla sua stretta all’improvviso, facendole quasi perdere l’equilibrio …
Si allontanò leggermente e si passò nervosamente una mano tra i capelli, riflettendo…
… inspirò profondamente, tentando di mantenere il controllo di sé …  
-Perché? … - le chiese senza guardarla, con voce incrinata …
-Era di pessimo umore … e aveva bevuto … -
A quella risposta, sentì la rabbia salire furiosa e incontrollata … e mollò un pugno contro una pietra, sgretolandola in mille pezzi sotto gli occhi sconvolti e allibiti di Dasom …
Si impose di calmarsi rapidamente … ma era difficile per un temperamento passionale come il suo! … in quel momento avrebbe potuto buttare giù metà del canyon, se non si fosse trattenuto …
Chiuse gli occhi …


Devo calmarmi … assolutamente! … o spacco tutto … anche quel figlio di puttana!

 

Un po’ di tempo dopo, aveva recuperato, più o meno, la sua lucidità …
-Andiamocene …  cerchiamo un albergo e fermiamoci a riposare per qualche ora … domani, all’alba torneremo indietro … - disse salendo in auto, senza neanche aspettare la sua risposta o preoccuparsi che lei lo seguisse o meno … era totalmente assorto da sé stesso e dalle sue emozioni per riuscire a pensare in modo coerente e razionale …
Mise in moto e partì …
Non sapeva neanche dove stesse andando, ma avrebbero trovato sicuramente qualche posto dove fermarsi … e poter ragionare … da solo …
Si sentiva strano .. era come se fosse un automa senz’anima … che eseguiva tutto meccanicamente! …  perfino le sue funzionalità corporee erano alterate … il cuore batteva in modo strano … lento e con colpi sordi … il respiro invece era leggero, quasi impercettibile e raro …
Se c’era una cosa che non riusciva a reprimere, era la sua rabbia per chi usava violenza verso gli innocenti e i deboli … e infatti, stava cercando disperatamente di combattere contro sé stesso per non fare una pazzia! … la prima cosa che gli era passata per la testa, era andare a cercare Emon … e dargli una bella lezione, ma … se l’avesse fatto, il loro piano sarebbe saltato e tutti i piccoli passi fatti fino a quel momento sarebbero stati non solo persi, ma … del tutto vani …
Calmati … cazzo! … calmati, Jet! … devi tornare in te … non devi e non puoi farti offuscare la mente proprio in questo momento … no! … respirò a fondo …
Vide un motel lungo la strada e ci si fermò … solo allora si ricordò che, in teoria, lo stava seguendo anche Dasom … non ci aveva più pensato … e aveva guidato come se fosse solo … troppo preso dai suoi pensieri e dal cercare di calmarsi …
Per fortuna, quando scese, vide l’auto della ragazza parcheggiata dall’altro lato del parcheggio …
… andò da lei … e la trovò seduta in auto a guardare, con sguardo vuoto e perso nel nulla, di fronte a sé …
-Fermiamoci qui … va bene? … -
Lei annuì, senza parlare … e infine, dopo alcuni attimi di riflessione … scese … evitando, accuratamente, di guardarlo in volto …
.. si sentiva stranamente a disagio … o meglio, lo era … visto che adesso, lo sapeva anche lui come la trattava Emon …
Presero due camere e senza dirsi altro, fissarono direttamente l’ora di ritrovo per partire l’indomani …

 

Quando Françoise rimise piede in casa, era passata da un po’ l’ora di cena ed era totalmente stravolta e stanca!
Buttò svogliatamente sul divano i vari pacchetti … vestito … scarpe … accessori e borsa … e biancheria!
… anche la biancheria! … non era sufficiente tutto il resto?!  
Perché si era lasciata convincere a comprare tutta quelle cose?! … non erano da lei! … e, soprattutto, non le avrebbe mai più riusate …
Sospirò contrariata e scosse la testa …
Uhm … i sensi di colpa fanno brutti scherzi …
Così, riflettendo su quel pensiero, iniziò a spogliarsi … seminando gli abiti per la casa,via via che si spostava … aveva infatti scoperto che, quando lo faceva, si sentiva meglio! … poteva risultare ridicolo, ma era come una sorta di rituale liberatorio … per sciogliersi dal peso della giornata …
Aprì la porta del bagno e accese la luce … posò le mani sul lavandino e si guardò allo specchio …
…  non aveva proprio una faccia allegra! … senza parlare poi, delle occhiaie che aveva e le arrivavano fino ai piedi! …
Mamma mia … come mostro male! … sembra che mi sia scontrata  con un muro di cemento armato!
… per fortuna sarebbe andata a letto da lì a poco …
Si gettò un po’ d’acqua fresca sul viso , cercando di fare mente locale su quello che avrebbe dovuto fare prima di andare a letto, ma …
C’è qualcosa di importante che devo fare, ma non ricordo … uhm, devo essere proprio stanca per non venirmi in mente …
Tornò in camera e si gettò stancamente sul letto … chiuse un attimo gli occhi per riprendersi, prima di alzarsi e andare a preparare la cena ... ma sentiva le tempie pulsare violentemente per la stanchezza …
… non ce la faceva più! … voleva solo dormire e non pensare! … anzi, dimenticare tutto!... se solo fosse stato possibile! … tuttavia …
C’è qualcosa che devo fare … ma non ricordo …
E più ci pensava, più sentiva la testa pesante …
Senza accorgersene, tentando di ricordare cosa doveva fare,  si addormentò … ma solo per pochi minuti, perché fu risvegliata dallo squillo del suo cellulare …
Sobbalzò spaventata sul letto … e le ci volle un attimo prima di capire cosa fosse quel suono …
Quando se ne rese conto, si gettò alla ricerca disperata del telefono … dove lo aveva messo?! Si guardò rapidamente a giro … e poi si ricordò:lo aveva lasciato nella borsa!
-Pronto! … - rispose che aveva il fiatone …
-Uhm … perché ci hai messo così tanto?! … e perché hai il fiatone?! … -
Mentre ascoltava, leggermente infastidita, il rimprovero di Jet, si ricordò improvvisamente cosa avrebbe dovuto fare! … mandargli la mail!
La mail! … me ne ero totalmente dimenticata! …
Persa nei suoi pensieri, mandò in standby il cervello e smise di ascoltare l’amico che si innervosì bruscamente ..
-Fran! Oh! .. mi stai ascoltando?! … - il tono della sua voce si fece molto duro … quasi arrabbiato … lasciandola ammutolita e stupita …
Inconsciamente, si morse un labbro e smise perfino di respirare … mentre dall’altra parte caddeva uno strano silenzio …
-Fran … scusa … non volevo … - il tono della sua voce mutò nuovamente, ma questa volta era dispiaciuto …
-No … scusa tu … sono io che … ho la testa un po’ tra le nuvole oggi … perdonami… -
-Lascia stare … deve essere stata una giornata complicata per tutti … -
-Sì … -
-Fran … senti … sono fuori città … -
-Fuori città? … come mai? … -chiese turbata … non era a conoscenza di nessuna nuova gara …
-Ora non posso spiegarti … è una cosa troppo lunga … -
-Va bene … -
-Senti … ti ho chiamato perché … - … si fermò … l’aveva chiamata per parlare di Dasom e di quello che le aveva fatto Emon, ma … all’improvviso, senza un vero motivo, non gli sembrò più una buona idea … - … appunto, te lo volevo dire … perché tu sapessi … è bene che ci teniamo sempre informati sui rispettivi spostamenti … ecco tutto … - sperava di cuore che la scusa inventata fosse credibile …
-Sì, certo … hai ragione … hai fatto benissimo … -
-Bene … allora vado … -
-Aspetta Jet … ti avrei mandato una mail … ma visto che mi hai chiamato, volevo dirti una cosa che ho scoperto oggi … se però, hai un attimo di tempo …  -
Uhm … non sono brava a mentire … speriamo che non se ne accorga …
-Dimmi … -
-Riguardo a quei pneumatici … ho scoperto che alcuni treni di ruote rubate, sono state fatte girare proprio in qualche corsa clandestina di auto … -
Jet aggrottò la fronte … -Ne sei sicura? … -
-Sì … sono riuscita a decriptare alcuni messaggi e … so che durante una corsa in particolare, avvenuta tempo fa  … detta “Dyson Valley” , sono stati fatti circolare alcuni pezzi … -
Dyson Valley …  questo nome non mi è nuovo … ma dove l’ho già sentito? …
-Ho capito … va bene … se scopri altro … fammi sapere … -
-Va bene … Jet? … -
-Dimmi? … -
-Tutto bene? … mi sembri strano … -
-Sì … tutto bene … stai tranquilla … ok? … magari domani passo da te … notte … -
-Va bene … notte .. –
Françoise riagganciò …
Jet era strano … era palese che avesse qualcosa che non andava, ma … non sapeva come convincerlo a parlargliene, ma forse non era neanche il caso …
Gli tornarono in mente le parole che lui gli aveva detto quel giorno al mare … mi affido totalmente a te … affidarsi avrebbe dovuto significare, implicitamente, anche confidarsi … nei momenti di bisogno … ma era anche vero che neanche lei aveva rispettato quella frase … da parte sua, voleva dire essere una spalla su cui poter contare e lei … aveva mancato … sì … persa nei suoi pensieri, aveva completamente dimenticato di renderlo a conoscenza, forse, dell’informazione più importante … e aveva rimandato l’invio di quella mail per tutto il giorno …
Come ho potuto comportarmi in modo così irresponsabile? … mettere da parte la missione per uno stupido problema … e per quei pensieri così … frivoli e futili …
Scosse la testa … Non devo mai più farlo … non mi devo far distrarre da quello che mi preoccupa o … abbassò gli occhi ... dai miei sentimenti …
Tornò a letto tristemente, senza neanche mangiare un boccone … spense la luce e chiuse gli occhi … una bella dormita l’avrebbe sicuramente aiutata a ragionare meglio … probabilmente, la mancanza di sonno l’aveva distratta e deconcentrata e l’aveva fatta comportare così … inavvedutamente …
Un attimo prima di cadere tra le braccia di Morfeo, un pensiero le passò però, per la testa ...
Oggi … il telefono di casa … non ha squillato …

 

Parte 17

Dasom si stava rigirando nel letto già da ore … non riusciva a prendere sonno … non riusciva a dimenticare il volto furioso e sconvolto di Jet quando aveva visto quello che le aveva fatto Emon …
L’aveva colpita … stupita … totalmente presa alla sprovvista! … non si aspettava una tale reazione … soprattutto per lei … dopo tutto quello che aveva detto e fatto contro di lui …
Sospirò …
L’intensità dei suoi occhi … il suo atteggiamento da sbruffone … il suo sorriso malizioso … la sua sicurezza …
… era un uomo insopportabile … decisamente odioso e da tenere a debita distanza …
Si rigirò da un lato e mugolò di dolore … Emon non le aveva lasciato segni solo sui polsi, ma sull’intero corpo … e alcuni le facevano ancora molto male …
Chiuse gli occhi e le tornò subito in mente lo sguardo cupo di Redfox e poi … la sua bocca che si piegava in una smorfia di rabbia e disapprovazione …
Redfox …
Si girò nuovamente e aprì gli occhi, guardando assente il soffitto della stanza …
Poi, si portò una mano alla bocca e si passò lentamente due dita sulle labbra …
Inconsciamente,  si chiese che cosa si provasse a baciare quelle labbra così decise e arroganti … ma a quel pensiero, si morse con forza un labbro …
… non doveva e non poteva fare quel genere di pensieri!
Lei lo odiava … da quando era entrato nella sua vita, il suo mondo si era frantumato in mille pezzi … aveva dovuto subire l’umiliazione di essere sconfitta … di essere seconda … di essere mortificata dal suo uomo … la sua vita era precipitata … non che fosse mai stata un paradiso, ma anche Emon era diventato più aggressivo e crudele con lei, da quando Jet era apparso nella loro vita …
La notte prima le aveva fatto molto male … molto più del solito … tanto che il suo stesso corpo ricordava perfettamente e con grande sofferenza la sua violenza nel prenderla … tutti i lividi che aveva addosso, se le era procurati cercando di respingerlo mentre lui la teneva ferma e la possedeva con brutalità … si era dimenata tanto che BT, ad un certo punto, le aveva anche legato i polsi, stringendoglieli fino a ferirla, per non farla muovere, incurante anche delle corde che le stavano tagliando la carne  …
A quel ricordo, gli occhi le divennero lucidi … non era mai stato un uomo troppo dolce … spesso, dopo una delle loro notti un po’ burrascose o quando era particolarmente nervoso, aveva riportato degli ematomi, ma … non era mai arrivato a tanto … non l’aveva mai costretta con la forza e la violenza a piegarsi alla sua volontà … almeno non fino a quella sera …
Si alzò a sedere sul letto e passò una mano sulle lenzuola … non amava dormire in un letto che non fosse il suo … e in particolare in completa solitudine …
Così, irrequieta e senza voglia di mettersi a riposare, scese dal letto e si avvicinò alla finestra, scostando leggermente la tenda … e mettendosi ad osservare, come fosse stata una spettatrice curiosa e avida, quella movida notturna …
… fuori c’era ancora gente che andava o tornava , luci di auto in moto e poi, quelle dei lampioni … quelle dei neon colorati dei locali che illuminavano quella notte buia senza stelle … e ancora la musica che proveniva dalle discoteche vicine …
Le faceva un certo effetto vedere quel movimento … non sapeva perché, ma era ipnotizzante e dava una certa assuefazione … infatti, rimase per molto tempo, così … a fissare quella vita così caotica, di cui di solito faceva parte … ma in cui, quella sera, se ne teneva in disparte … assolutamente assente dalla necessità di buttarvisi dentro e prendervene parte …
Tornò a letto malinconica …
Si sentiva sola … tremendamente sola … avrebbe voluto qualcuno accanto … qualcuno che la facesse sentire viva e … amata …


No? Yes? Talk to me, do you
or don’t you want to come to me
Are you confident that
you won’t regret it? Uh uh~
I won’t wait forever,
I will tell you about
my personality now
You feel, I feel, we feel what
is coming to us, you know
uh, what’s up
I know that feeling, you
want to look little more
For me to want you.
I understand22

Inimmaginabilmente, il suo pensiero volò nuovamente a Jet … di nuovo ai suoi occhi  ... di nuovo alla sua bocca … al suo sorriso … alle sue mani così grandi e forti … alle sue dita così affusolate, ma così virili …
Maledetto Redfox … che cosa mi hai fatto? … perché continui ad essere nei miei pensieri?  
Chiuse gli occhi e li strinse forte … e l’immagine di lui che la fissava, con quel suo sguardo così sensuale, la investì profondamente … al punto che, inconsciamente, mosse le gambe, l’uno contro l’altra con ansia e bisogno …
Un desiderio forte e proibito la colse improvvisamente …
Nessuno … lo potrà mai sapere se …
Inspirò profondamente mentre si portava con lentezza una mano ai seni, sfiorandoli e accarezzandoli languidamente e con insistenza, fino a tenderne la pelle quasi dolorosamente per il desiderio …
A quel punto, cosciente di sé e di cosa stava sentendo, pensò alle sue dita così sensuali e sentì la sua carne fremere violentemente … e senza che potesse controllarsi, il suo corpo reagì, bagnandosi di caldo e languido piacere …
Sospirò, emettendo un leggero gemito, quando scese con l’altro mano sul morbido ventre e poi, ancora più giù … dove scoprì i suoi slip umidi e sussultò per quella inaspettata sorpresa …
Il bisogno di lui e delle sue mani su di lei, si fece così forte e violento che, bramosa e impaziente, iniziò ad accarezzarsi dolcemente, infilando due dita sotto la stoffa degli slip di pizzo … iniziando a muoversi ritmicamente e ad ansimare incontrollatamente…
Il suo corpo si tese fino al limite mentre iniziava ad oscillare i fianchi e ad aumentare quel ritmo, così proibito e intimo allo stesso tempo …
Dasom cominciò ad essere percorsa da continue e forti scosse elettriche che la fecero gemere senza ritegno e, raggiungere presto l’estasi, esplodendo di vibrante e caldo piacere …  gridando il suo nome …
Jet …

 

La luce del mattino la svegliò … si stropicciò gli occhi e si stiracchiò dolcemente nel letto …
Uhm … ho dormito così placidamente e profondamente come non mi capitava da tanto …
Quella mattina si sentiva più leggera e tranquilla … e anche la mente, sembrava più libera e serena … così, scese allegra e rilassata, giù dal letto … e andò a aprire la portafinestra di camera sua … e inspirò l’aria fresca e intrisa di salsedine che proveniva dal mare a pochi kilometri da lì …
Non mi farò più sorprendere dalle mie paure … no … niente più spazio per sentimenti così fragili e deboli … mi concentrerò solo sulla missione … e su niente altro …
Guardò l’ora … era ancora presto … aveva tempo per farsi una doccia prima di colazione … così, accese lo stereo e al ritmo di quella ballad così triste e delicata, iniziò un nuovo giorno …  un giorno che avrebbe dovuto modificare anche la sua visione delle cose, ma …

Are we really breaking up now
Or are we just separated for a moment, like how we promised to be
This separation is already enough for me
Why haven’t I heard from you
I love you, I can wait for you endlessly
When you come to find me
I can smile at you, always oh
Am I still unable to accept it
That you turned around and announced our separation
I just want to accept the truth as it is
What are you doing now?
I love you, I can wait for you endlessly
When you come to find me
I can smile at you, always oh
Now that sadness slowly accumulates
Although I know that you really left
I can only hope to be nicer to you when you are back
Why am I behaving so stupidly
The time that you gave me
Is just time for us to even things out between us
I’ll not be sad
For the belief that you’ll come to find me
The belief makes my love stronger
And gives me the energy to live on23


L’acqua scorreva lenta sul suo corpo, accarezzandola dolcemente mentre sospirava fievolmente ad ogni contatto con la sua pelle … quel giorno le procurava una strana sensazione … era come se improvvisamente, fosse più consapevole di ogni centimetro della sua carne …

Uscì svogliatamente dalla doccia e si asciugò … indossò i suoi abiti di lavoro e si preparò per uscire …

Si era promessa di non farsi più distrarre da nessun pensiero che non riguardasse direttamente la loro missione e di concentrarsi solo su quella e niente altro … e nessun altro! … doveva essere la sua unica preoccupazione e il suo unico pensiero! … inoltre, se la sarebbe dovuta cavare da sola, senza richiedere l’aiuto di nessuno ! … il resto poi … sarebbe stato solo il contorno … qualcosa di cui occuparsi a tempo perso e solo per immedesimarsi nella parte della ragazzina scappata di casa che si doveva mantenere per studiare … con una storia complicata alla spalle … e un amore non ricambiato e mortificante …

A quell’ultima parola sentì un brivido …

Mortificante? … da quando pensava che il suo amore per lui, fosse così?  

Miryo le aveva fatto vedere tutto da un altro punto di vista … sotto altri occhi …  e le aveva fatto rimettere in discussione parecchie cose con i suoi pensieri …
Quindi, ora, si era inaspettatamente trovata ad un bivio … rimanere lei ?… così, per sempre? … in attesa di lui? … o cambiare? … e diventare grande ? … e accantonare il suo amore adolescenziale … fatto di sguardi e sogni ?

Prese la borsa e si avvicinò alla porta, ma prima di uscire … si voltò a dare uno sguardo rapido alla roba che aveva lasciato sul divano la sera prima …

Forse … è ora di crescere … e di abbandonare qualcosa di così immaturo e ideale … come il mio amore per te …

Con quel pensiero, chiuse la porta dietro di sé e se ne andò a lavoro …

 

 

Quando Jet si svegliò, aveva un fortissimo mal di testa e non si ricordava molto della sera prima … sentiva solo una sensazione amara che non aveva ancora focalizzato bene, pervadergli le vene …
Allungò una  mano verso la sua destra e toccò il materasso su cui era disteso, facendo cadere per terra un paio di bottiglie di birra vuote …

Mise a fuoco la stanza e si alzò a sedere sul letto … dove diavolo era?

Ah, già … era fuori paese con quella folle di Dasom … in un sperduto luogo in mezzo al nulla …

Scese dal letto, tenendosi una mano sulla fronte …

Uhm … sto perdendo colpi … due sole bottiglie e mi sono ridotto così?!? …

Stava veramente male … la testa gli pulsava violentemente e aveva una gran voglia di dare di stomaco … ma si alzò e, con molta fatica e forza di volontà, fece il giro del letto … casualmente, lo sguardo si spostò per terra, sul pavimento … dove erano finite le bottiglie di birra … e alzò un sopracciglio …
Ah, ecco … non erano le due bottiglie sul letto, che mi avevano steso! … erano le altre quattro che mi ero scolato prima!
Stancamente, si trascinò in bagno e si infilò sotto la doccia …


Una bella doccia fredda, mi aiuterà … insieme ad un paio di aspirine e a un caffè nero …

 

Molto tempo dopo, uscì dalla doccia … sicuramente, prima o poi, avrebbe fatto il suo effetto, ma … per il momento sentiva ancora la testa pesante … al punto tale che ancora non aveva realizzato …
Quando però, guardò l’orologio si ricordò improvvisamente che aveva fissato un’ora … per fare cosa?! …
All’improvviso, come se gli fosse tornato tutto in mente imprecò …
Cazzo! … Dasom …
Era in ritardo di … due ore?!? … l’avrebbe ammazzato … senza ombra di dubbio …
Iniziò a vestirsi velocemente e mentre lo faceva … gli tornò tutto in mente … e in particolare il motivo per cui aveva bevuto così tanto …
Dasom …
… sospirò il suo nome … quella ragazza, aveva un grosso problema e … non era il suo pessimo carattere …
Scosse amareggiato la testa, prese tutta la sua roba ed uscì di corsa …
Quando entrò nel bar, la trovò a sedere in un angolo del locale … con gli occhiali da sole sugli occhi … e in completo silenzio … a fissare una tazza di caffè …
-Ciao … -
La ragazza alzò distrattamente la testa verso di lui … lo guardò un attimo e poi, senza dire nulla, ritornò a fissare la tazza di caffè …
-Vedo che … siamo di poche parole stamani … - aggiunse mentre si metteva a sedere anche lui …  accanto a lei …
-Lasciami stare … - mentre tentava invano, di farsi lasciare sola, percepì un strano brivido percorrerle il corpo da testa a piedi, dovuto alla sua vicinanza …
-Uhm … vorrei … ma non posso … -
Dasom si tirò giù gli occhiali e lo guardò con aria turpe, tentando di nascondere il suo turbamento … -Non ci riesci proprio a farti gli affari tuoi? … eh, Redfox?! -
-No … soprattutto quando un bastardo picchia una ragazza … -
-Non sono cose che ti riguardano … - distolse nervosamente lo sguardo da lui …
Jet sospirò stancamente … -Non mi riguardano, ma … nessuno deve avere il diritto di picchiare una persona che non si può difendere … -
Chiamò il cameriere e si fece portare un caffè …
-Io mi so difendere tranquillamente … - disse a voce bassa e leggermente infastidita … continuando a non guardarlo …
-Questo lo so … se solo ne avessi avuto la possibilità, l’avresti fatto …  però, con i polsi legati … non hai potuto farlo … -
Il cameriere gli portò il caffè ed iniziò a sorseggiarlo con calma … inspirandone  il profumo intenso …
La ragazza si voltò a guardarlo, in silenzio …
-Ascolta … i sentimenti che ci sono tra te e Emon non mi riguardano, ma … forzarti ad andare con lui contro la tua volontà … è un’altra cosa … è violenzaabuso … -
-Te l’ho già detto … fatti i fatti tuoi … - abbassò gli occhi mentre la sua voce si incrinò impercettibilmente …
-Non posso … mi spiace … non glielo perdonerò … e soprattutto non gliela farò passare liscia … - concluse con tono fermo, lasciandola senza parole …
Perché diavolo doveva essere così con lei? … non la poteva semplicemente lasciare a sé stessa come avevano sempre fatto tutti? … si chiese stizzita, riflettendo sulle sue parole …
-Redfox … non ti impicciare in cose che non ti riguardano … Emon … -
- … è spietato e non perdona … lo so già … ma non mi fa paura … -
Dasom sgranò gli occhi allibita … era forse impazzito? … cosa aveva in mente di fare? … BT non era una persona con cui giocare … era una persona da evitare … e da tenere alla larga … soprattutto quando era furioso …
-Aspetta … - deglutì a fatica … e respirò profondamente … - … lascia stare! … non te lo mettere contro! … Emon non perdona … è un mostro, quando si infuria! … se ti metterai contro di lui … ti ucciderà … -
Jet rimase in silenzio, bevendo tranquillamente il suo caffè … senza battere ciglio o fare piega …
La  ragazza inspirò agitata , come se dovesse trovare coraggio … -Ti prego … Jet … lascialo stare … dimenticati di quello che è successo! … guarda e passa oltre! … non ti far influenzare da cose che non ti riguardano! … ti prego … tu non conosci la sua rabbia … - la sua voce si fece improvvisante tremante e docile … e la cosa lo colpì nel profondo, tanto che di tutta risposta le disse …
-Proprio, dopo ciò che mi hai appena detto … non lo posso fare … -

 

Miryo non era affatto di buon umore … la sera prima non aveva visto Jet e non aveva avuto più sue notizie dal giorno prima … non era venuto neanche al raduno alle Star’s Hills … dove lo aveva aspettato fino a tardi, senza però vederne neanche l’ombra …
Quando se ne era andata, era quasi l’alba e si sentiva stranamente nervosa …
Dove era finito? … perché non l’aveva contatta? …
Senza contare che, quella sera, mancava anche lei … Dasom  … grande assente della serata, che non aveva mai mancato di presenziare neanche ad una gara! … o almeno fino a quella sera … e ciò, non le era per niente piaciuto …
La cosa non le quadrava … per niente! … continuava a guardare il cellulare … in attesa anche di un solo piccolo e stupido segno da parte di lui … che l’ avrebbe potuta far tornare a respirare normalmente … e, soprattutto,  tornare a vivere …
Quel pensiero la fece tremare, facendole  tornare in mente una delle prime cose che lei gli aveva detto … ovvero che non voleva che lui diventasse un holic per lei …
Non voleva essere malata … d’amore … non voleva esserlo più! … lo era stata solo una volta nella vita, in passato, e … ne portava ancora le cicatrici sul cuore … cicatrici così profonde che non era più riuscita ad amare … almeno fino a quando non aveva incontrato Jet …
Allora, segretamente … e molto silenziosamente … il suo cuore aveva cominciato a battere in modo diverso … con un ritmo dolce e cadenzato … e quindi, molto pericoloso, dal suo punto di vista …
Aveva solo un vago ricordo di cosa significasse amare, perché era passato tanto tempo … troppo tempo per un cuore bisognoso di calore come il suo, ma … quel battito irregolare … quelle farfalle nello stomaco … la testa tra le nuvole … le sembravano un ricordo di quel termine … amore
Per questo, temeva di perdersi di nuovo e lei .. non voleva! … e forse , sempre per lo stesso motivo, aveva preso così a cuore quella ragazza … perché non voleva che facesse i suoi stessi errori e si illudeva che se l’avesse aiutata, forse, sarebbe riuscita, finalmente, a mettere pace con la sua anima …
Purtroppo, per quanto tentasse di far finta di nulla e di non voler vedere, nel profondo del suo cuore, era cosciente che lei stessa ci stava ricadendo … e stava andando giù … stava precipitando nel vuoto … di nuovo! … e questa volta non era sicura di riuscire a rialzarsi da una tale caduta … ma, forse … se si fosse concentrata sulla sua amica e sul suo problema … magari, avrebbe salvato anche lei stessa … da quella dolce e amara morte che è l’amore …

 

Jet era tornato a casa, mentre Dasom era voluta tornare ostinatamente all’officina …
Non aveva ben chiaro cosa poter fare con lei e come aiutarla … e non sapeva neanche come farla rientrare tra tutti i suoi pensieri …
Purtroppo, stava perdendo leggermente di vista l’obiettivo per cui lui era lì … lo sapeva, ma … non la poteva abbandonare a sé stessa … e a Emon …
Intanto, con molta fatica, era riuscito a convincerla a non dir nulla a BT della gara della sera prima … o meglio, era riuscito a convincerla a non dirgli che lui aveva battuto quel record irraggiungibile! … questo gli avrebbe fornito sufficiente tempo per rivalutare tutta quella storia, dopo i nuovi sviluppi, da un altro punto di vista …  anche se … mentre guidava, si accorgeva che la sua testa era molto confusa … troppo, per la situazione in cui si trovava! … per questo, doveva pensare  e ragionare su cosa fare al più presto!
Quando entrò in casa, si buttò sulla poltrona e si guardò attorno … troppo silenzio … troppo vuota …
.. mancava qualcosa … o meglio, qualcuno …
… mancava lei …
Prese il cellulare e sbloccò lo schermo … scorse la rubrica fino al suo nome e … rimase a fissare il suo contatto per molto tempo …
Avrebbe dovuto chiamarla … avrebbe dovuto avvisarla, ma … non lo aveva fatto e non ci aveva pensato … eppure, ora le mancava molto …
Fan culo a tutto …
Lanciò il cellulare per terra … e imprecò a voce alta …
Sono solo una stronzo !… un idiota !… che non sa cosa fare … e non sa più … chi e cosa vuole …
Si alzò e, con aria infastidita, raccolse il cellulare … era furioso con sé stesso … si sarebbe preso volentieri a pugni da solo, se solo lo avesse potuto fare, ma all’improvviso, il cellulare iniziò a squillare … distogliendolo, momentaneamente, da suoi pensieri …
Speriamo che non sia quell’idiota di Joe .. oggi non sono proprio in vena di sentire le sue cazzate … argh … alla prima idiozia che spara … gliele faccio rimangiare una ad una con gli interessi!
… guardò infastidito lo schermo, temendo veramente che fosse l’amico e invece … rimase stupito …
Myrio …
Rispose subito … sentiva improvvisamente il cuore battere rapido e irregolare …
-Pronto …  - senza accorgersene la sua voce fu così lieve e fievole da sembrare appena un sospiro …
-Allora … sei ancora vivo … -la sua voce era fredda e distante ..
-Myrio … -
-Sei solo un bastardo! … uno stronzo! … - gli gridò amareggiata trattenendo singhiozzi e lacrime di dolore …
La ragazza riagganciò bruscamente, senza aspettare neanche che lui potesse rispondere … ma,francamente, non voleva neanche che lo facesse! … era così delusa di lui … che non voleva più sentirlo o vederlo!
Di fronte alle sue parole e al suo gesto, Jet rimase annichilito … fermo e immobile … in mezzo alla stanza … con il cellulare in mano … fissando il nulla di fronte a sé … annientato da quella stessa sofferenza e da quello stesso male che aveva percepito distintamente nella sua voce e di cui lui, era l’unico responsabile …

 

Françoise stava finendo di trascrivere un contratto molto importante in francese, quando un suono d’avviso dal suo computer la riscosse e la fece alzare esitante lo sguardo verso lo schermo …
Guardarti, mi eccita da morire …  
Sgranò gli occhi, impallidendo …
… tanto che me lo fai subito venire duro …
Il messaggio successivo, le provocò un urto di totale disgusto, ma il peggio doveva ancora leggerlo …
… e mi fai venire voglia di venirti su quel tuo bel visino …
Si portò di scatto una mano alla bocca … e poi scappò in bagno, scaraventando la sedia per terra, sotto gli occhi allibiti di tutti ..
Vomitò anche l’anima dal disgusto … ma quello che era peggio era che non riusciva più a smettere di rimettere … era diventato convulsivo e alla fine, a causa dello sforzo, aveva cominciato a sputare perfino sangue …
Quando Miryo arrivò a soccorrerla e la trovò esamine, accasciata sul water con le labbra e le mani sporche di sangue, si spaventò e chiamò il medico della ditta …
Era bianca come un lenzuolo e aveva le pupille dilatate … mentre si teneva una mano alla bocca dello stomaco, sotto il seno, tentando di placare il forte dolore che l’aveva presa e che continuava a darle forti contrazioni … 
Quando il  dottore arrivò, la fece subito sdraiare a terra ed iniziò a constatare le sue condizioni … e siccome il suo corpo era ancora in preda alle convulsioni … le fece subito un potente antiemetico in vena, per fermare quei continui spasmi violenti che rischiavano di soffocarla …
Minuti dopo, sembrò che il peggio fosse passato … si era calmata … ma era stremata e senza forze … mentre giaceva a terra senza muoversi …
Con l’aiuto della guardia di sicurezza, la portarono di corsa in infermeria, dove il medico la tenne sotto osservazione, idratandola per via parenterale con della fisiologica e somministrandole degli inibitori della secrezione acida gastrica, per il resto del giorno …
Le sue condizioni anche se stabili, non erano molto buone e per questo, avrebbero voluto ricoverarla in ospedale per sicurezza, ma lei si era rifiutata … e aveva insistito per rimanere lì, semplicemente a riposo … dicendo che stava già molto meglio e che si sarebbe ripresa presto …
Fisicamente debilitata e stanca, senza accorgersi si addormentò, cadendo in un sonno profondo fino a tarda sera …
Quando si risvegliò, si trovò accanto Miryo che la guardava con aria preoccupata …
-Miryo … -sussurrò fievolmente …
-Françoise … come stai? … -
Sbatté leggermente le palpebre e tentò di capire come si sentisse …
… decisamente male, ma non se lo poteva permettere, quindi ...
-Meglio … grazie .. – si alzò a sedere sul lettino … e si guardò gli abiti … erano tutti sporchi …
-Non ti impressionare … il dottore mi ha detto che è solo sangue causato dallo sforzo nell’ emesi  … -
Annuì … ma le girava la testa e si sentiva senza forze … lo stomaco le doleva ancora e in bocca aveva un sapore amaro …
Tentò di scendere, ma dovette desistere …
-Stai tranquilla … non ti sforzare e riposati … gli uffici restano aperti fino a tardi , quindi possiamo restare ancora un po’ … e poi, comunque, conosco la guardia … e non ci farà storie se vogliamo rimanere … -
Si distese nuovamente e cominciò a fissare il soffitto … se si fosse concentrata su un unico punto , senza guardarsi attorno, forse sarebbe stata meglio … forse!
Rimasero per qualche minuto in silenzio … fino a quando Miryo non allungò una mano verso la sua, intrecciando le sue dita a quelle di lei e stringendogliele dolcemente …
Françoise girò la testa verso l’amica e la guardò con sguardo pieno di gratitudine ..
-Grazie … per starmi vicina .. – disse un voce debole …
L’altra scosse la testa … -Non mi devi ringraziare … - e con l’altra mano libera, le scostò una ciocca di capelli dal volto … -Pensa a riposarti e … quando vorrai … ti riaccompagnerò a casa … -
-Va bene … grazie ancora … -


Restarono ancora un po’ lì, senza parlare, fino a quando non si sentì in grado di alzarsi e di tornare a casa …

 

Quando aprì la porta del suo appartamento, ed entrò, le girava ancora molto la testa … tanto che barcollava visibilmente …
-Fran … stai tranquilla! … non ti agitare! … ci sono qua io … - le disse l’amica, mentre la vedeva tentare di raggiungere con fatica la camera da letto … -Aspetta! Fatti aiutare … - le passò un braccio intorno alla vita e l’accompagnò fino al letto, dove la fece mettere a sedere … e poi, sdraiare …
-Ora rilassati … ci penserò io a te … - e dicendo così, sparì per un attimo …
La sentì tornare in sala e chiudere la porta di casa con tutte le mandate e il chiavistello, proprio come faceva lei …
-Ho chiuso la porta … come era quando siamo tornate … - le disse rientrando, come a giustificare la sua assenza … -Ora ti do una mano a toglierti gli abiti … ok? … -
Le si avvicinò e l’aiutò a tirarsi su lentamente … per  non farle girare ancora di più la testa …
Piano piano le cominciò a toglierle la giacca … poi la camicia e infine la gonna …
-Vado a prendere una spugna … una bacinella con dell’acqua e un asciugamano … e poi ti aiuto a rinfrescarti un po’ … - le sorrise mentre accendeva la luce del bagno e vi entrava …
Françoise si sentiva veramente senza forze … e non ce la faceva neanche a parlare da quanto si sentiva stanca … figurarsi riuscire ad alzarsi e a lavarsi! … per questo non si oppose in alcun modo al suo aiuto … anzi, le fu estremamente grata … perché sentiva veramente il bisogno di sciacquarsi un po’ …
Si sentiva stranamente sporca … e non tanto perché si era sentita male, ma per il resto … per quello che le era stato detto …
Quando Miryo tornò, le si mise accanto sul letto e cominciò a spugnarla … i suoi movimenti erano dolci e gentili … come quelli di una mamma per la sua bambina … così si rilassò e si affidò completamente a lei …
-Fran … dove tieni il pigiama? … - le chiese a bassa voce, dopo averla rinfrescata …  e riscuotendola improvvisamente da quello stato di calore e protezione in cui si trovava …
-Ehm … lì … nel secondo cassetto sotto la specchiera … -
-Bene ... - si alzò e lo prese .. – Vieni … ti aiuto a infilartelo … - la fece rialzare e le slacciò il reggiseno … e con delicatezza l’aiutò a mettersi la maglia … - … per stasera evita di metterti i pantaloni del pigiama … rimani in slip … è meglio se non hai niente che ti stringe all’altezza dell’addome … - le accarezzò il viso … e l’altra annuì …
-Su … ora mettiti a dormire … resterò qui con te, stanotte … per ogni evenienza .. -
Sgranò gli occhi per la sorpresa e tentò di aprire bocca per dire qualcosa, ma … l’amica fu più lesta di lei …
-Non ti posso lasciare sola … in queste condizioni … mi metterò, qui … accanto a te … ok?  - le sorrise mentre si spogliava e riponeva la sua roba su una sedia … e poi, si sdraiava sul letto vicino a lei … accarezzandole il volto per rassicurarla …
-Miryo … sei veramente un’amica … -
-Anche tu per me … piccola Fran … - si avvicinò a lei e le diede un piccolo bacio sulla guancia … -E ora chiudi gli occhi e riposati … -
La ragazza spense la luce e nel buio della stanza cercò di nuovo la mano di Françoise, stringendogliela …
Quel gesto, riempì quest’ultima di un vago senso di pace e affetto, che la fece cadere rapidamente in un sonno profondo …

 

Parte 18

Jet l’aveva aspettata per tutta la sera, ma di lei, al raduno a Silver Moon, non ci fu traccia! … nessuno sapeva niente e nessuno l’aveva vista! … sembrava sparita nel nulla! … per non dire che sembrava quasi che non fosse mai esistita!
... in ambienti come quelli, vige la ferrea regola che nessuno sa niente di nessuno … e che tutti si fanno i fatti propri, ma … a Redfox cominciava a stare un po’ stretta la faccenda, visto che lo riguardava in prima persona!
Aveva tentato anche di chiamarla numerose volte, ma aveva trovato sempre il cellulare spento … per questo, aveva provato a lasciarle perfino un goffo e malriuscito messaggio in segreteria senza però,  ricevere alcuna risposta!   
Lei non lo aveva richiamato e aveva continuato a tenere il telefono non raggiungibile … facendogli venire addirittura il dubbio che avesse bloccato il suo numero!
Al di là delle sue vicissitudini, ovviamente, il grande circo delle corse clandestine, anche quella sera, si era tenuto come sempre! … con le solite facce … le solite auto … i soliti battibecchi e le solite scommesse !
Anche Dasom sembrava la stessa! … trattava tutti dall’alto in basso e in malo modo! …  mentre di BT neanche una traccia! … insomma, tutto come sempre! … peccato  che però, non fosse più come sempre! … e di questo ne ebbe la conferma quando la donna di Emon gli lanciò, di sfuggita, con la coda dell’occhio, uno sguardo triste e malinconico …
Quando, finalmente, a tarda notte, tornò a casa, si gettò sul letto e si addormentò con i vestiti addosso … cadendo in un sonno profondo, ma agitato …

 

Ai primi raggi di sole che si affacciarono dalla finestra di camera sua, Jet si alzò ed iniziò a girare per la casa come un animale in gabbia, tentando di riflettere sul modo più giusto per rintracciarla! … non sapeva bene come muoversi … perché non voleva presentarsi sotto casa sua come uno stalker! … o perseguitarla ancora telefonicamente!
… era molto vicino dal toccare il fondo, ma riusciva ancora a mantenere quel barlume di lucidità che gli impediva di precipitarsi a casa sua e di buttare giù la porta!

Si passò nervosamente una mano tra i capelli …
…  forse, non era proprio così! … forse, non era più così lucido! … perché, per un momento, gli passò per la testa anche l’idea folle di chiamare Françoise, per chiederle un consiglio, ma … fortunatamente, fermò subito quel pensiero e tornò in sé! … non poteva coinvolgerla in quella situazione ! ... era una cosa che doveva risolvere da solo … in qualche modo!
E così, si fece una doccia e si cambiò … e poi, andò da Barnaby!
… forse Leon o qualcuno di loro gli avrebbe saputo dire qualcosa di più …

 

-Buongiorno! … - Miryo le sorrise dolcemente mentre trafficava tranquilla per la sua cucina ...  –Ti sei alzata! … allora stai un po’ meglio!-
-Sì … meglio … grazie … - si mise a sedere … sentiva la testa ancora pesante e confusa, oltre a un forte senso di spossatezza generale …
-Oggi … sei in malattia … quindi riposati e  non ti sforzare! …  capito? … - le disse dandole le spalle e continuando ad armeggiare tra pentole e stoviglie … - … oltre alla colazione ti preparo qualcosa anche per pranzo! … così non ti affatichi! -
-In malattia? … ma … - il suo cervello si era fermato alla prima frase .. il resto non le era neanche arrivato alle orecchie …
-Sì, il dottore è stato categorico! … quindi, oggi, assoluto riposo! - le mise davanti un piatto con dei biscotti al riso e una tazza di tè alla menta ... –Devi mangiare qualcosa  di leggero, ma che ti dia un po’ di sostenimento! …  - la guardò sorridente … - … sì, lo so … non dovresti bere tè … né tantomeno quello alla menta, ma … è un vecchio rimedio di mia nonna! … in genere fa sempre bene a tutto! -
La ragazza si accomodò a tavola ed iniziò a sgranocchiare un biscotto anche lei, guardando distrattamente l’orologio …
… sbuffò …
-Oggi … mi annoierò tantissimo a lavoro senza di te, piccolina … - le disse all’improvviso, interrompendo quel silenzio strano, che era caduto tra loro …
Françoise alzò la testa stupita e  la osservò … il suo sguardo non mentiva : era sincero …
Teneva così tanto a lei?
-Sì … scusami … -
-E di cosa? … non è colpa tua se ti sei sentita male! … e comunque, l’unica cosa importante è che tu ti riprenda!-
-Sì … ma … - mandò giù un sorso di tè , riflettendo un attimo sulle sue parole …       -Ascolta … oggi è giovedì … e se, fino a stasera mi rimetto, mi piacerebbe uscire con te … come avevamo deciso in partenza … -
L’affermazione dell’amica lasciò Miryo sorpresa … -Sei sicura? … non sarebbe meglio rimandare?-
-No tranquilla … sono sicura … non ti preoccupare … - annuì, mentre tentava di masticare a fatica un biscotto … era decisamente debilitata … non aveva neanche le energie per masticare …


-Va bene … ma ne riparliamo stasera quando torno … ok? … ora è meglio che vada a lavoro … - si alzò e mise la sua tazza e il suo piatto  nella lavastoviglie  … - … ti chiamerò più tardi per sapere come stai! … e mi raccomando … se ti senti male … chiamami subito! Capito?! … guai a te se non lo fai! … - concluse, girandosi verso di lei e sorridendole dolcemente …
Françoise però, non fece in tempo a rispondere perché l’amica le si avvicinò, dandole un piccolo bacio sulla guancia e sussurrandole … -A stasera … tesoro mio … -

 

Peggio che andar di notte! … nessuno sapeva niente di lei!
Jet sbuffò nervosamente …
Ok, se lo doveva aspettare! … non che andando da Barnaby le cose dovessero migliorare necessariamente, ma … un po’ lo sperava!
-Hey … che hai? … hai perso la tua bella? … - gli sfuggì una risatina ironica …
-Leon, non ti ci mettere anche tu … - rispose irritato …
-Hai litigato con lei? -
Rimase in silenzio …
… difficile rispondere! … non aveva fatto in tempo neanche a dire due parole in croce!
-Più o meno … -
-Cioè? … che hai combinato, Redfox?  - chiese divertito, nel vedere l’amico così sottosopra e cupo per amore ...
-Niente … mi sono solo dimenticato di avvisarla che sarei andato a correre … - sospirò demoralizzato …
Ora, non che fosse una cosa obbligatoria, ma … evidentemente … era un’offesa non indifferente, vista dal punto di vista di Miryo ..
-Ah … siamo già a questi punti? … - sghignazzò …
-Leon , te l’ho già detto: non rompere! … non sono dell’umore giusto! -
-Beh … se è per questo … sei in buona compagnia!  -
Inspirò profondamente … sapeva già che non avrebbe dovuto continuare quel discorso, ma … - Che vuoi dire? … -
-Oggi … c’è un’altra persona che è di pessimo umore! … e che sta trattando a pesci in faccia tutti ! -
-E chi è? … - … in realtà sapeva già la risposta, ma ormai aveva accettato tacitamente quel gioco
-Dasom ! … la nostra dolce e gentile Dasom ! - concluse abbozzando una risatina ironica …
-Ma lei non fa testo! … è sempre di pessimo umore! -
-Sì … ma da quando siete tornati … nonostante sia rimasta imbattuta … ha l’umore sotto i suoi altissimi e sensuali tacchi! -
-Uhm … -
-Il povero Elar sta vedendo i sorci verdi! … e ora, più che mai, non vorrei mai essere al suo posto! -
-Come mai? … -
-Quando è arrabbiata, si sfoga sempre su di lui! … e gli fa tirare a lucido Marilyn! … peccato però, che glielo faccia fare quelle sei o sette volte, prima che sia perfetta! … e ogni volta, te lo assicuro, deve ricominciare da capo come se fosse la prima! -
A Jet sfuggì una risatina … -Poveraccio! Non lo invidio proprio, neanche io! … Immagino già Dasom, lì con la frusta, a fustigarlo al primo raggio di luce sfavorevole! -
-Beh, credo che nessuno lo invidi! … anche se, Dasom con un frustino in mano, ha il suo perché! … - … alluse maliziosamente, facendo sorridere l’amico … - Comunque, parlando di cose serie … che farai stasera? … verrai a correre? … -
-Sì … o meglio … verrò a cercare lei! … e, sinceramente, spero di trovarla e di chiarirmi su questa storia … -
-Ottimista! … una donna , quando si arrabbia, non te la fa scontare così rapidamente! … ti tortura lentamente, finché non ti vede strisciare ai suoi piedi e non ti vede implorarla disperato! … ricordati: meglio aver a che fare con il Diavolo che con loro!-
-Dalla serie … il Diavolo fa le pentole e le donne ci mettono i coperchi! … comunque, non sono il tipo che implora … e soprattutto … non mi faccio spaventare da nessuno … Diavolo o donna che sia!-
-Vedremo! … ne riparleremo stasera! - rise sotto i baffi mentre l’amico gli lanciava uno sguardo turpe e molto contrariato …
Miryo … spero di vederti stasera …

 

Quando Miryo aveva chiamato Françoise , verso l’ora di pranzo, le era sembrata molto pimpante, come se quello che era successo il giorno prima, fosse solo un lontano episodio … per questo, si era lasciata convincere, abbastanza facilmente, ad uscire lo stesso quella sera …
Arrivò a casa dell’amica verso le sette e mezzo, con i suoi abiti e i suoi trucchi …
-Eccomi!- esordì quando l’amica le aprì la porta …
-Ciao, Miryo! … ti stavo aspettando!-
Ora che ce l’aveva davanti e la guardava in volto,  sembrava effettivamente stare meglio! … non era più neanche tanto pallida ! …
… forse, pensò, non era stata una così pessima idea lasciarsi convincere, anche se …
-Pronta per stasera? … - le chiese sorridente mentre l’altra annuiva insolitamente entusiasta e la lasciava un po’ dubbiosa …
Notò subito, infatti, che Françoise sembrava stranamente diversa da quella mattina … si vedeva che si era leggermente ripresa, ma che ancora non stava del tutto bene e si sforzava di mostrarsi in salute, ma ciò che la lasciava perplessa e, in un certo senso, la spaventava, era la sua espressione … che aveva qualcosa di curioso e inconsueto …
I suoi occhi lasciavano trapelare tutto il suo smarrimento e la sua tristezza … ma, contemporaneamente, erano quelli di una persona che voleva finirla con il dolore … allontanarsi per sempre da ciò che la feriva e che la stava rendendo così infelice …
… da se stessa? … o da quel amore così sofferto, che la scavava dentro lentamente?
Nel guardarla, le fu inevitabile ripensare al suo passato e rivedersi in lei  … nel rivedere una Miryo di molti anni prima … sola, spaesata e sofferente per essere così innocente e scioccamente innamorata della persona sbagliata …
Con gesto dettato un po’ dal desiderio di aiutarla e un po’ da qualcosa di molto profondo e segreto del suo cuore, la prese teneramente per una mano, come si fa con un bambino, e la portò in camera … -Stasera … mi occuperò io di te … - la portò fino alla specchiera e la fece mettere a sedere davanti ad essa, tirandole su i capelli … -Uhm … sì! … decisamente !… - concluse con un sorriso … - Lascia fare a me!-

 

Tempo dopo, le due ragazze erano pronte per la loro serata hot spicy … o almeno, era così che la definiva la bella e sexy mora …
Miryo stava finendo di sistemarsi la scollatura del suo tubino nero con scollo profondo a vu e Françoise, inconsciamente, la guardava ipnotizzata! .. il vestito che indossava era un semplicissimo abito, senza niente di particolare! … uno di quelli che appesi su una gruccia non considereresti perché troppo semplice e misero! … invece, indossato dalla persona con il fisico adatto, in quel caso la sua amica, diventava divino! … facendo risaltare naturalmente ogni sua curva, in modo perfetto e sensuale!
Jet ha molto gusto … è veramente bella e desiderabile … sospirò …
La ragazza la sentì e si voltò divertita verso di lei … -Che c’è da sospirare?! … forza! … bisogna andare!Questa è l‘ora perfetta per arrivare al “Sweet and Sour” ! … - la guardò con un velo di rimprovero, intuendo i suoi pensieri e si portandosi le mani ai fianchi …
… sembrava proprio una modella da copertina di giornale di moda, in quella posa sicura e sexy  … -E’ inutile che mi guardi con quegli occhioni! … ti assicuro che non ho niente da invidiare !  - le si avvicinò e la prese di nuovo per mano, portandola davanti allo specchio … -Guardati … sei bellissima! -
La ragazza le aveva legato i capelli all’indietro, in una coda alta, fermata con un piccolo fermaglio nero a forma di stella … poi, le aveva truccato gli occhi di nero e blu, sottolineandone la forma e il colore … e infine, le labbra di un bel colore rosa chiaro con un velo di gloss …
Anche il suo vestito era abbastanza semplice e seguiva la falsa riga di quello di Miryo …  nero e corto di viscosa,  smanicato e con la schiena nuda …
Inoltre, entrambe indossavano sandali neri con il tacco alto e plateau …
-E ora andiamo! … ho ancora tante cose da spiegarti! … questo … - e indicò l’abbigliamento … - … è solo l’inizio della mia lezione di stasera! -
Françoise annuì dissennata e si incamminò verso ciò che si era proposta di fare così maldestramente … ovvero, diventare grande e smettere di sognare ad occhi aperti …

 

Quando montarono in auto, Miryo tirò fuori dalla sua borsa alcune bustine quadrate di vari colori e gliele porse …
-Ecco … questi te li devi sempre portare dietro! … per ogni evenienza!-
Prese meccanicamente ciò che le aveva dato l’amica, guardando subito con curiosità cosa potessero essere …
… sgranò occhi e bocca … ammutolendo, sconvolta!
… erano preservativi …
… e con quelli che ci doveva fare?!? …
Già, dovevo immaginarlo da subito! … che stupida ingenua! … ma … non stiamo correndo un po’ troppo?!?! … voglio dire … non è questo che intendevo quando pensavo di crescere! … se fosse possibile, vorrei evitare di andare a letto con il primo che capita!
L’amica sembrò leggerle nel pensiero e abbozzando un sorriso divertito, specificò subito … -Uhm … non li guardare con quegli occhi allibiti! … non servono solo per fare quello che pensi tu! Sciocchina!-
Piegò con disappunto un sopracciglio … guardandola sospetta …
E a che cosa possono servire, di grazia?! … a fare i palloncini? … come mi voleva far credere mio fratello quando ne trovai uno, disgraziatamente, in camera sua?!?
La bella mora scosse la testa … - … ti devo spiegare proprio tutto? … eh, piccolina?- le disse tra il rassegnato e l’ironico …
Le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò alcune parole … che fecero sfuggire a Françoise, incontrollatamente, una lunga esclamazione di stupore …
-Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!-
Per Miryo, invece, fu inevitabile scoppiare a ridere … -Ecco! … ora, il tuo bagaglio culturale sul sesso si è arricchito di una cosa nuova! … anche se … - si fermò a guardarla interdetta … - … non ti eri mai posta il problema di proteggerti, lo stesso, anche quando fai sesso orale?-
-Beh … ecco … in realtà, non mi sono mai posta il problema … di farlo! … quindi, neanche il resto!- concluse imbarazzata …
-Capisco … comunque, se non hai voglia, non lo devi fare! … è una pratica molto intima e se non te la senti … basta dire no! ... agli uomini piace molto … sia in un senso che in un altro! … anche se, ovviamente, preferiscono, se lo fai tu a loro! … ma, e questa è una delle regole principali che devi sempre tenere in mente, non devi fare ciò che vogliono loro, ma quello che vuoi o senti di fare tu! … non accettare mai, solo per compiacerli, perché hai paura che ti rifiutino, ma solo per te stessa … -mise in moto e partì … - … vedi … io penso che, a parte le pratiche estreme, che per carità, se ad uno piacciono, liberissimi di farle … tutto faccia parte di una complicità unica e speciale tra uomo e donna! … se hai voglia … se sei curioso e non è un problema, non trovo niente di vergognoso o deplorevole nell’usare un po’ di audacia e fantasia in un rapporto!  … o comunque, con qualcuno con cui hai una particolare sintonia e affinità!–
Certo … giusto … ma … in che guaio mi sono cacciata?! … si guardò le mani, in cui teneva ancora scombussolata, quelle bustine colorate …
Con diffidenza, ne prese una con due dita … guardandola intontita e intimorita allo stesso tempo … e lesse …
Fragola … uhmmmmm … già … già …
Alla fine però, ubbidì docilmente alla sua amica e li infilò nella tasca interna della borsa …
… non le sarebbero mai serviti, ma era meglio prevenire …
… metti caso fosse impazzita del tutto e avesse commesso qualche gesto inconsulto … tipo … tipo … tipo …
Tipo …
A quel pensiero si irrigidì bruscamente e diventò paonazza! … per sua fortuna, era buio in auto e l’amica non la poteva vedere, anche se … sicuramente, perspicace come era, poteva immaginare benissimo i suoi pensieri contorti e … forse, un po’ infantili …
Quando infine, arrivarono al locale, era una ragionevole ora … tarda della notte!
-Miryo? - non sapeva perché, ma sentiva di avere le gambe molli mentre percorrevano il breve tragitto dal parcheggio all’entrata del Sweet and Sour …
-Dimmi … -
-Quello … quello … che mi hai detto prima in auto … voglio dire … cioè … -
-Ti riferisci al sesso orale? –
-Sì … quello … dicevo, ma … non è … illegale farlo? … sapevo che è punibile dalla legge … -
-In alcuni stati, sì … Florida … Virginia … Oklahoma … Indiana e … in alcuni altri! … Ah, e poi a San Francisco! … dimenticavo! … qui no, però ! – sorrise … - … ma non ti preoccupare … te l’ho detto più come info di servizio che altro! –
Info di servizio? … certo … normale, no? … uhm …  perché ho la brutta sensazione che tutto mi si ritorcerà contro?!
-Sai … mi sento un po’ come Po in Kung Fu Panda … quando Shifu dice che ora esiste un livello zero … -
Miryo si voltò a guardarla … - Po? … Kung Fu Panda? … cosa è ? … un film? –
-Beh … ecco … sì … diciamo di sì … è un film d’animazione … - mormorò abbassando la voce tanto da diventare un sospirò …
-Guardi … i cartoni animati? … - le chiese stupita …
-Non proprio, ma … - … era imbarazzante … molto imbarazzante tutto ciò …
-Va bene, Fran! … lascia stare! … ognuno ha i suoi gusti! … non c’è niente di male o di cui vergognarsi! … mi ero solo stupita perché … dai l’impressione di una ragazza tutta composta! … di quella che legge soltanto libri impegnati! … comunque, questa è la tua sera e il resto non conta! … non devi farti vedere per quello che non sei … e soprattutto,  non devi fare niente di quello che non vuoi!… ricorda che, crescere, non significa stravolgere il proprio modo di essere … e diventare un’altra persona solo per compiacere i gusti degli altri! … crescere, significa prendere coscienza di sé … e comprendere quale è la nostra strada … ma solo per noi stessi! … - le prese una  mano e gliela strinse … - Fran … le mie lezioni non vogliono farti diventare un’altra, ma solo farti prendere fiducia e confidenza con te e il tuo corpo … in modo da comprendere che donna meravigliosa sei! … solo questo!-
Françoise annuì … 
E così, con quell’ultimo discorso di incoraggiamento da parte dell’amica, le due entrarono nel locale ...

 

You’re still so handsome, even without me, your charm overlows wherever you go
I still can’t forget you, I’m going crazy, I’ll go crazy at this rate
I cry several times a day (cry again)
At night, I can’t sleep because I’m thinking of you
Because I don’t know what love is
I’m still sad, so so sad
So so so so wonderful
Always so so wonderful wonderful
Such a handsome man, yeah the man that is you
He used to love me, the man who left me
So so so so wonderful
Always so so wonderful wonderful
Such a bad man, the man who left me
He used to love me, the man who is still handsome24


L’uscita stava procedendo bene … si erano messe a sedere ad un tavolo abbastanza centrale, da dove riuscivano a vedere un po’ tutto … e da dove si facevano vedere un po’ da tutti …
L’intenzione di Miryo, quella sera, era infatti avvicinarla e farle prendere più fiducia con la sua femminilità! … quindi, era partita dalle piccole cose … tipo la postura e come mettersi a sedere per dare segno di sicurezza e sensualità! … inoltre, scegliendo quella posizione, aveva voluto che iniziasse ad abituarsi ad avere gli occhi degli uomini puntati addosso ed iniziasse a comprendere alcuni segni inequivocabili del loro interesse nei suoi confronti …
Insomma, una sorta di tirocinio pratico … sul campo di battaglia!
Verso fine serata, avevano fatto conoscenza con due tipi belli e affascinanti … molto sicuri di sé e del loro fascino, che l’amica reputò perfetti, per la loro lezione! … due che , secondo Françoise, invece, potevano essere i classici tipi che correvano dietro a Miryo e non guardavano certo, una ragazza innocente e inesperta come lei!
Tuttavia, inaspettatamente, proprio uno di loro, quello alto e dal fisico scolpito, moro e con gli occhi azzurri e dai lineamenti molto maschili e sexy, rivolse un particolare ed esplicito interesse nei suoi confronti e questo … la fece sentire strana … esaltata, agitata ed elettrizzata allo stesso tempo!
Era qualcosa di diverso e sconosciuto … che la turbava nel profondo e smuoveva in lei emozioni sconosciute e di forte intensità … infatti, anche se in passato era uscita o comunque, aveva conosciuto dei ragazzi, questa situazione si discostava ampiamente dall’esperienze precedenti …
Il tipo che ora sedeva di fronte a lei, la guardava con occhi intensi e pieni di ammirazione e mentre parlavano, sembrava stregato e completamente assorto nel contemplarla …
Ovviamente, la cosa l’aveva riempita di soddisfazione! … perché, per una volta, non si era sentita la classica ragazza della porta accanto … acqua e sapone … a cui si lancia uno sguardo gentile o un sorriso dolce, ma … una donna sensuale e viva! … che viene guardata con desiderio e languore! … che viene bramata di essere conosciuta nella sua completezza di femmina …
Non abituata a queste cose, Françoise, senza accorgersene e con molta innocenza, si lasciò travolgere da quella situazione seducente e stuzzicante in cui si trovava … così, quando il tipo le chiese, se avesse voglia di andare a fare una passeggiata da soli, lei accettò senza pensarci troppo, ma …
Miryo , anche se impegnata a chiacchierare con l’amico dell’altro,  aveva seguito con attenzione sia lei che tutta la loro conversazione … per questo, quando la vide alzarsi con troppa leggerezza, le posò una mano sull’avambraccio e la fermò, sussurrandole all’orecchio …
-Fran … ascolta … so che non sei stupida e che non sei una bambina, ma … lo sai, vero? … non vuole fare solo una semplice passeggiata! … finora, avete flirtato, ma adesso lui vuole di più! … sei proprio sicura che ti vada bene? … pensaci un attimo, prima di fare qualche sciocchezza … -
Le parole dell’amica la incupirono bruscamente … lui vuole di più … e cioè? … le venne da pensare ingenuamente e un po’ sprovvedutamente … cosa intendeva per di più? … quel gioco, fatto di sguardi maliziosi e sorrisi ammiccanti, l’avevano fatta sentire bene … anzi, meravigliosamente bene! Perché, l’avevano fatta sentire donna! …  ma ora, forse … si stava spingendo un po’ troppo oltre e stava chiedendo a sé stessa più di quello che in realtà volesse realmente …
… o forse no?
Lui le porse la mano, per aiutarla ad alzarsi … e lei lo guardò … esitante e non più sicura …
A dire il vero, quando aveva accettato, non aveva pensato ai risvolti di quell’invito … scioccamente, si era fermata ai suoi soliti stupidi pensieri adolescenziali e non aveva pensato al dopo! … a quello che poi, la rendeva differente da tutte le altre che frequentava Joe …
Si tornava lì … sempre lì! … quel dopo che lei non era sicura di riuscire ad accettare … o almeno, non con così tanta facilità come facevano altre persone …
Forse, dipendeva anche dal fatto che non fosse mai stata con un uomo … e che non si fosse mai lasciata toccare oltre un certo limite … non tanto per paura o disinteresse, quanto perché non aveva mai sentito quell’emozione forte e travolgente che la facesse buttare nelle cose e agire da incosciente! … ogni volta, quando si era trovata insieme ad un ragazzo in intimità, era sempre stata fin troppo lucida e questo, l’aveva sempre fermata da andare oltre …
Non voleva che fosse qualcosa di meccanico e sterile … qualcosa che doveva essere fatta a prescindere! … ma voleva passione … sentimento … trasporto ed emozione! … e più che un’esperienza del corpo, voleva che fosse un’esperienza che coinvolgesse tutto: fisico, mente e cuore! … insomma, un esperienza completa! … che non aveva mai preteso che fosse perfetta, ma che fosse sincera e voluta, sì …
Tante volte, in passato, si era inoltre fermata a chiedersi se con lui, sarebbe stato così … se con Joe, visto i suoi sentimenti profondi e forti, avrebbe provato quel desiderio di spingersi oltre quella linea proibita, rendendola ai suoi occhi, innocenti ed inesperti, così invitante e deliziosa da farle perdere completamente la testa! … al punto di portarla ad essere schiava delle proprie emozioni e dei propri istinti più nascosti! … e se sarebbe stato proprio lui, l’uomo che l’avrebbe fatta sentire totalmente e squisitamente donna … 
Appunto però … in passato! … e tante volte !… e forse, troppe! … per essere sinceri  e realisti! … quello infatti, era il presente e non il passato! … lei, ora era lì! … e lui non c’era! … e forse, se avesse continuato ad essere così, non ci sarebbe mai stato! … se voleva che, un giorno, lui le rivolgesse quello stesso sguardo ardente e pieno di desiderio che l’altro le stava dimostrando in quel preciso momento … doveva crescere ed essere meno impaurita! … iniziando anche ad azzardare e a provare certi tipi di sensazioni!
Françoise  guardò con aria titubante la mano del ragazzo e poi, lui …
L’uomo era veramente sexy e indicibilmente avvenente … dotato di uno sguardo penetrante e sicuro, che la faceva tremare di piacere e curiosità … come la sua bocca, ben disegnata e sensuale che quando si piegava in un sorriso, la seduceva e attirava totalmente la sua attenzione …   
Questo ragazzo, ha scelto me … mentre poteva scegliere una qualsiasi, qua dentro … compresa Miryo, che è bellissima! … però … lui vuole me! … e solo me, ora! … forse, allora … mi sono sempre sbagliata quando pensavo di non essere sensuale e attraente … e di non attirare un certo tipo di attenzione …
In pochi istanti, la sua testa fece tutta quella serie di pensieri e, ad una tale velocità, che si accavallarono l’uno sull’altro! … rendendola ancora più confusa e incerta, ma … alla fine, ribellandosi a sé stessa e ai suoi timori e a ciò che considerava le sue paranoie e i suoi dubbi, accettò la mano del tipo e se ne andò con lui, sotto lo sguardo stupito e contrariato dell’amica …
Mentre lo seguiva verso l’esterno del locale, in una zona più appartata … cominciò a sentire le gambe tremare incontrollatamente … aveva paura e se ne rendeva perfettamente conto, ma era più forte di lei e non riusciva, in alcun modo, a controllarsi …
All’improvviso però, come fossero dei flash, le tornarono in mente le ore che aveva trascorso, da sola, quel giorno a casa … e si irrigidì …
Purtroppo, le aveva passate a piangere e a riflettere su tutto quello che stava vivendo … a cominciare da quei messaggi osceni, che aveva ricevuto a lavoro e che l’avevano fatta sentire sporca e colpevole … fino a quel senso di frustrazione assoluta che si sentiva addosso, ogni volta che pensava a lui negli ultimi tempi …
Era arrivata fino al punto che, qualsiasi cosa, in qualche modo, riusciva a ferirla … le sue difese erano ormai crollate completamente ed era esposta inesorabilmente e miseramente a tutto …
… senza essere in grado di difendersi …
… ogni cosa era un colpo inflitto a cuore scoperto …
Per questo, aveva tentato di razionalizzare e di analizzare ogni punto … per affrontare e superare quel suo stato mentale così fragile e smarrito che le impediva di proteggersi da qualsiasi tipo di problema!
Per prima cosa, aveva preso in esame ciò che le stava accadendo a lavoro ... sapeva infatti che i meccanismi del suo cervello che l’avevano colta in seguito a quelle molestie, erano quelle tipiche delle vittime di abusi e violenze …
Tempo addietro, casualmente, le era capitato di leggere un libro che trattava di quel tipo di dinamiche ed era rimasta colpita dal fatto che si potessero innescare reazioni simili, in coloro che invece non avevano colpa …
A mente fredda, nessuno penserebbe mai, di doversi vergognare o di reputarsi responsabile di un sopruso! … ma in situazioni simili, purtroppo, accade …
Sono sentimenti che nascono come difesa dall’angoscia di essere stati incapaci di difendersi … che ti portano a credere di essere artefice di quello che si sta vivendo e ti spinge, di conseguenza, verso l’illusione di poter controllare ciò che ti è successo e far sì che non accada più …
La psiche umana, sfortunatamente, riesce ad elaborare e ad alterare la realtà fino a punti così assurdi che, all’improvviso, passi a travisare ogni situazione, interpretandola dal punto di vista distorto … portandoti a trasformarti, addirittura in alcuni casi, da vittima in colpevole!
Perciò, era giunta alla conclusione che tutta quella paura e ansia, derivassero solo dalla sua visione falsata … in fondo, quelle erano solo parole su un monitor … in fondo, nessuno aveva mai tentato di metterle le mani addosso e di farle del male fisicamente … erano solo intimidazioni … solo molestie verbali …
Beninteso : non che fossero da prendere sottogamba, ma neanche come l’aveva presa lei! … con una crisi nervosa in piena regola!
In teoria, il fatto che i nervi le fossero ceduti così facilmente e la sua lucidità fosse venuta meno con la stessa semplicità con cui si butta giù un castello di carte con un soffio, considerando comunque che, in passato, aveva affrontato situazioni emotivamente ben più stressanti, avrebbe dovuto far suonar in lei un qualche campanello di allarme e invece, disgraziatamente, non fu così … e seguendo il filo logico sbagliato delle sue eccessive elucubrazioni , era giunta alla conclusione che Joe non la considerasse solo perché era troppo brava ragazza!
… e si sa : le brave ragazze vanno in paradiso, ma le cattive ragazze vanno ovunque!
Semplice, no? … lei era troppo brava … troppo innocente … troppo buona … troppo gentile … troppo dolce … e poi, troppo cosa? … troppo intelligente … troppo pudica … troppo timida … già, c’era un troppo di mezzo che stonava! … e che non rientrava né in Mayumi! … né in Caterina! … né nelle altre! … bastava fare due più due, per comprendere come stavano le cose … loro infatti, erano ben distanti dal suo modo di essere! … perché : lei non avrebbe mai sfruttato Joe per i suoi interessi, abbandonandolo ferito nel mezzo del deserto! … né avrebbe mai fatto l’oca giuliva con lui, ingannandolo sulla sua reale identità e poi, andandosene senza dargli neanche una spiegazione! …  ma a quanto pareva, queste non erano cose che lo turbavano e lo facevano desistere! … anzi! Era abbastanza convinta che fosse ciò che lo spingesse maggiormente verso di loro! … quella sfumatura di egoismo puro, che le rendeva delle ragazze così disinvolte e travolgenti, libere da ogni sorta di condizionamento e pregiudizio! … delle vere e proprie ventate di aria fresca! … che lo attiravano come e più, del miele! … loro infatti, nonostante ciò, erano state amate e desiderate da Joe! … e lei, no! … lei … era solo la classica, poco attraente e normale amica della porta accanto! … quella non egoista, ma altruista e sincera … quella con cui confidarsi … con cui sfogarsi … quella che lo capiva sempre! … quella che gli era vicino e lo sosteneva in ogni momento e per qualsiasi cosa! … senza mai chiedere niente in cambio! … non che volesse qualcosa, ma almeno una volta … solo una! … le sarebbe piaciuto che lui la guardasse con occhi differenti … che lui riuscisse a vederla per la donna che era! … viva e di carne e ossa! … e non al pari di un telefono amico!
E proprio per queste riflessioni amare e misere, alla fine, aveva preso la decisione che sarebbe cresciuta! … che avrebbe imparato, piano piano, ad essere quel tipo di donna che voleva lui! … che avrebbe allontanato da sé, tutta quell’innocenza e quella correttezza, tanto pesanti, inutili e superflue che la rendevano ai suoi occhi così banale e noiosa da renderla invisibile! … avrebbe imparato anche a giocare e ad usare quei trucchetti che così tanto lo attiravano nelle altre e che lei aveva sempre disdegnato perché troppo onesta e corretta! … e questo, iniziando, prima di tutto, ad avere quell’esperienza che le mancava … a capire il significato di essere desiderata … di avere gli occhi di un uomo puntati addosso … di essere accarezzata e baciata! … di essere sensuale e di conoscere il proprio corpo … i propri istinti … le proprie pulsioni! 
In fondo, non era una cosa sbagliata o così tanto fuori dal mondo! … anzi, era semplicemente quello che normalmente, fanno tutte le adolescenti con le loro prime cotte e le loro prime esperienze! … cosa che lei, invece, si era preclusa un po’ perché presa dalla sua carriera di ballerina e un po’ perché … purtroppo, aveva aspettato … sognato … agognato … l’uomo che le avrebbe fatto battere il cuore in modo inaudito! … che le avrebbe fatto perdere la testa, conducendola oltre la soglia dell’ordinario! … che le avrebbe fatto pulsare il sangue nelle vene con una semplice carezza o un leggero bacio! … sfortunatamente però, era giunta alla conclusione che quella era solo una fantasia ben elaborata della propria mente e che avrebbe dovuto distaccarsene al più presto se voleva cambiare le cose ...
A quel pensiero, le venne automatico pensare che, se avesse aspettato ancora molto quell’ideale e perfetto uomo che, disgraziatamente per lei, aveva identificato nell’impossibile … impenetrabile e irraggiungibile Joe Shimamura, sarebbe morta vergine e frustrata, senza essersi goduta la vita! … anzi, quel surrogato di vita che le restava grazie allo Spettro Nero …
Povera sciocca …  povera … stupida illusa … che non sono altro …
All’improvviso però, mentre Françoise era ancora persa nei suoi ragionamenti, il ragazzo si fermò … riscuotendola bruscamente e facendole sfuggire un debole sussulto di smarrimento …
Forse, era paura … o forse, inconsciamente, sapeva che stava sbagliando le dinamiche, ma non sapeva bene cosa aspettarsi e come comportarsi in quella situazione !
Tuttavia, proprio in quel momento, le tornarono in mente le parole di Miryo …
…  fai solo quello che ti senti … non quello che vuole lui …
… più o meno, era quello che le aveva detto … così, quando lui si avvicinò e la prese per la vita, attirandola a sé, valutò rapidamente se era ciò che desiderava e … non si oppose  … ma appoggiò, tremante, le mani sul suo torace, percependo i suoi muscoli ben definiti e tesi sotto la stoffa della camicia …
Il tipo, senza esitazione e con sicurezza, abbassò lentamente il viso su di lei, sfiorandole la guancia con le labbra e suscitando un forte tremito di doloroso piacere che la scosse completamente! … lasciandola piacevolmente disarmata ed inerme alle sue mani, che risalirono sensuali lungo la schiena e poi, lungo le spalle, fino ad arrivare al collo e al volto ...
… con i pollici la costrinse ad alzare il viso e a guardarlo … e attimi dopo, la bocca di lui si posò sulla sua, impossessandosene con passione mentre la sua lingua la invadeva e la esplorava con sensualità …
Françoise fu rapidamente pervasa da un intenso senso di calore e beatitudine e, senza accorgersene, si abbandonò, sopraffatta da quelle emozioni, al bacio voluttuoso e languido di quello sconosciuto … 
Non aveva mai immaginato che un bacio potesse essere così emotivamente sconvolgente! … così sensuale e così tremendamente sexy allo stesso tempo!
Si rendeva conto che era così assuefatta da quella piacevole delizia, che non voleva che lui smettesse, ma che continuasse a baciarla fino a travolgerla e a toglierle il respiro!
Così, seguendo un istinto in lei profondo, ma ancora sconosciuto fino a quel momento, con le mani risalì impaziente lungo il suo torace fino al suo collo, dove lo cinse con le braccia, attirandolo a sé con ardore e spregiudicatezza …
Di risposta al suo gesto, lui approfondì il loro bacio, strappandole un piccolo gemito di appagamento e soddisfazione che l’uomo interpretò come un chiaro segno di resa … così, fece scendere audacemente le sue mani lungo la sua spina dorsale, fino alla base della schiena, e poi, ancora più giù, fino alle sue natiche che strinse con avidità … spingendola poi, contro di sé, per renderla cosciente del suo evidente desiderio …
A quel contatto, mai provato, Françoise ebbe un sussulto … e una miriade di sensazioni l’attraversarono … imbarazzo … stupore … curiosità … compiacimento … desiderio e euforia …
…. quell’uomo la desiderava violentemente! … era innegabile e palese! … e questo, la rendeva ubriaca di uno stato di potere insospettato e sorprendente …
Il suo corpo inoltre, stava reagendo in modo incontrollabile e gradito allo stesso tempo … e questo, la spingeva a desiderare di sapere altro ancora! … di conoscere fino a che punto la sua carne riuscisse a tendersi! … fino a che punto potesse provare piacere e ancora, quanto piacere potesse procurare!
Ed era, a tal punto stordita da questo vortice di emozioni travolgenti che non si accorse minimamente dell’arrivo improvviso di Miryo e della sua espressione di assoluta disapprovazione …
-Françoise.- il tono di voce, aspro e perentorio, dell’amica li riscosse bruscamente entrambi … scuotendoli da quella confusione emotiva …
Françoise guardò spaesata e confusa la bella mora, il cui sguardo era di severo rimprovero e di forte disappunto …
-Françoise. Dobbiamo tornare a casa. – così, con tono imperativo e senza aggiungere altro, si voltò e se ne andò verso l’uscita del locale … senza neanche aspettare che le rispondesse …

 

© 08/11/ 2013

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